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XIX.
Valutazione della credibilità attraverso la checklist: tra i 19 criteri vanno individuati quelli presenti e vanno
- riportati. Quanti più criteri ci sono e tanto più il racconto è verosimile.
Caratteristiche psicologiche
a. Caratteristiche dell’intervista
b. Motivazione (es. sappiamo che in passato ci sono state denunce)
c.
(a volte i sintomi emergono dopo: magari quando prendono consapevolezza di quello che è successo – anoressia,
autolesionismo ecc.) Menzogna ≠ falsi ricordi
• La menzogna è un tentativo deliberato di alterare la realtà
I falsi ricordi sono vere e proprie convinzioni di cose non vere, non creati spontaneamente.
Pause > presenti nelle menzogne.
APPROCCIO DELLO STRUZZO: tendiamo sempre a credere alle persone
ERRORE DI OTHELLO: vediamo confermata la nostra ipotesi a causa della nostra convinzione se ci sono schemi mentali
fallaci, per esempio: se non mi guardano negli occhi stanno mentendo.
Inbau > scrisse il manuale dell’FBI (se volete scoprire se mentono dovete guardare lo sguardo, il tartagliamento, il
toccherellare nervosamente ecc. >Non ha base scientifica!)
Attenzione: non possiamo creare uno standard della modalità di mentire delle persone.
Evitare l’errore di othello
(1) Fare confronti individuali e adeguati
(2) Ricordarsi che il naso di pinocchio non esiste
(3)
Esistono culture che contengono modi di comportarsi che a noi sembrano indizi di colpevolezza (come le donne arabe che non
guardano negli occhi gli uomini).
Se vogliamo sapere se la persona mente dobbiamo spingerla a dire più cose possibili (l’intervista cognitiva fa venire in mente
più dettagli):
Far riraccontare
- Far raccontare il fatto al contrario .
-
L’errore della polizia è quello di mostrarsi subito sospettoso: potrebbe comportare reazioni non desiderate, può far cadere
nell’errore di Othello. (non va svelata l’evidenza: guarda ho trovato il dna sulla pistola). Vanno usate tecniche implicite per
rilevare la menzogna.
Pressione emotiva sotto falsa dichiarazione (menzogna). 17
Il carico cognitivo e le implicazioni dell’essere colti in fallo possono causare reazioni emotive nei bugiardi: su questo
si basano le procedure di rilevamento. È importante capire cosa è “normale” per quella persona. Se lui normalmente
agita le mani e parla lentamente, come conseguenza potrebbe parlare velocemente se messo nella situazione di farla
franca raccontando una bugia.
- Misurazione dell’attivazione emozionale: tra questi strumenti c’è il “rilevatore di bugie” o “poligrafo”: misura
l’attivazione del rispondente rispetto a diversi indicatori: battito cardiaco, frequenza respiratoria e livello di
sudorazione della pelle. (si chiama “poligrafo” perché inizialmente venivano utilizzati disegni a pennarello).
Consiste in un set di domande e verificare se ci sia o meno un responso emotivo verso alcune piuttosto che
altre. (il più utile set di domande è il “test conoscenza colpevole” che utilizza domande neutre combinate con
domande relative con cose che solo la persona colpevole potrebbe sapere).
Poligrafo= macchina della verità. Registra le alterazioni della conduttanza del sangue.
Il poligrafo non è una prova in Italia, perché non è accettabile in quanto è un’intrusione nella persona.
Il poligrafo funziona se viene fatta una baseline in cui si registra la risposta ad una domanda vera. Non è
infallibile! Anche un innocente può avere paura se interrogato. Si possono confessare cose non vere per interrompere
la tortura dell’interrogatorio.
Tali procedure possono aiutare a supportare il caso quando il rispondente è innocente, ma sono meno utili quando
indicano che il rispondente possa essere colpevole (cioè molte persone che sembrano colpevoli sono in realtà
innocenti).
- Analisi dello stress della voce: sono tecniche che valutano lo stress nell’acustica della voce (ampiamente usate
nonostante le poche prove scientifiche che ne provino la validità)
- Procedure che misurano l’attività del cervello (“impronte digitali del cervello”).
Problemi: (1) se il rapporto tra intervistatore e intervistato possa essere effettivamente stabilito; (2)
l’attivazione causata dall’interrogatorio può nascondere una reale innocenza; (3) il focus sulla risposta rilevata
dagli strumenti può far distrarre l’intervistatore dall’ascolto del resoconto.
Intervista o interrogatorio?
È opinione diffusa ritenere che lo scopo dell’intervistatore sia quello di ottenere una confessione o informazioni
cruciali. Le tecniche proposte da ex agenti dell’FBI su come ottenere informazioni da un’intervista, vengono ritenute
contro-produttive dagli psicologi: esse possono generare informazioni fuorvianti.
Così anche la somministrazione delle “droghe della verità” (come il sodio amitale o il sodio pentotal) potrebbe far
mescolare fatti reali e fantasia. Anche l’ipnosi non garantisce che il soggetto riveli la verità o se sia invece influenzato
dall’ipnotizzatore.
Il miglior modo per ottenere un’informazione veritiera è quello di costruire un’appropriata relazione con il sospettato e
rendergli chiaro quali che siano le prove contro di lui. Se le prove non sono evidenti è possibile mettere enfasi per
ottenerle, piuttosto che affidarsi a un’intervista oppressiva.
Falsa accusa.
Le false accuse sono una sfida reale per le indagini di polizia: potrebbe riguardare bambini che affermano di essere
stati abusati sessualmente o anziani che dichiarano falsamente di esser stati aggrediti.
Particolarmente contenzione sono le accuse che emergono in terapia e vengono presentate come ricordi recuperati. Le
accuse di stupro o violenza sessuale sono difficili da determinare se siano false. Infatti, un’accusa su 3 di stupro
potrebbe essere falsa.
Efficaci illazioni e offender profiling.
Un secondo step del processo investigativo consiste nel formulare ipotesi sulla base delle informazioni raccolte.
Queste suggestioni riguardano il dove potrebbe essere utile cercare informazioni e su quale tipo di persona o dato sia
più utile concentrarsi.
Negli anni 80, l’etichetta “offender profiling” è stata assegnata al processo per condurre ipotesi su come il crimine
fosse stato commesso da un determinato tipo di persona. Tuttavia, la possibilità di identificare il colpevole sulla base
di caratteristiche che portano ad essere criminale, cioè un “profiling”, è diventato parte delle fiction (ma non
corrisponde alla pratica reale). È raro che la conoscenza del personaggio o della personalità di un offender sconosciuto
possano essere d’aiuto per la risoluzione di un crimine. Nella realtà lo psicologo aiuta l’investigazione attraverso la
creazione di liste di possibili offender, aspetti e background caratteristici dell’offender utili alla polizia nella ricerca
dei sospettati attraverso varie risorse, come indagini porta a porta, suggestioni sullo stato mentale dell’offender e la
possibilità di eventuali documentazioni psichiatriche. Altri consigli riguardano il miglior modo di intervistare un
criminale.
Per produrre guide per l’investigazione si parte dal “principio di coerenza” che si basa su 5 domande: 18
- Cosa ci indica il crimine riguardo l’intelligenza dell’offender?
- Cosa ci suggerisce riguardo il suo grado di pianificazione o impulsività?
- Come interagisce l’offender con la vittima?
- Cosa ci indicano le sue azioni riguardo il suo livello di familiarità con situazioni o circostanze di crimine?
- Quali particolari abilità possiede l’offender?
L’autopsia psicologica.
Nel caso in cui la morte è equivoca cioè vi sono dubbi se si sia trattato di omicidio, suicidio o di un incidente, allora
viene analizzata la psicologia della persona: si analizzano lettere, diari, blog, email del defunto e si intervista chi lo
conosceva.
Le difficoltà nascono dalle persone strette del defunto che, nel momento in cui si stia indagando per un eventuale
suicidio, si potrebbero sentire in colpa e omettere informazioni importanti.
Vi sono poi impedimenti legali per poter intervistare tutte le persone che conoscevano la vittima da vicino e i
testimoni potrebbero avere posizioni contrastanti.
Profiling geografico.
Uno sviluppo della psicologia investigativa è emerso dalla combinazione dell’analisi psicologica e della geografia
delle informazioni criminose. Ciò è conosciuto come “offender profiling geografico” (GOP). Il GOP localizza dove
l’offender ha la tendenza a commettere crimini, esattamente come i sistemi computerizzati che rilevano le nostre spese
effettuate con la carta e che vengono fatte nella stessa zona e con determinate somme di denaro (vi è un segnale di
allerta se l’acquisto avviene al di fuori di certi limiti). Così gli offender sono coerenti riguardo ai luoghi in cui cerca di
offendere.
2 supposizioni che portano a pensare che se una serie di crimini è stata commessa dallo stesso offender, egli vivrà
nella zona limitrofa:
1) Più l’offender è lontano da casa e meno sono alte le probabilità di commettere il crimine
2) Se l’opportunità di commettere crimini sono distribuite intorno a casa sua, di conseguenza i crimini stessi
saranno commessi vicino casa sua (inv. Prop)
“l’ipotesi del cerchio” si basa su questa idea: quindi se un cerchio disegnato, i crimini vengono commessi lontano dal
diametro, la casa starà all’interno del cerchio.
Sono stati sviluppati più sofisticati algoritmi che usano il calcolo delle probabilità attraverso un software di mapping
decision support chiamato DRAGNET (sistema a rete).
Crimini collegati.
Nel caso in cui un gruppo di crimini sia stato commesso dalla stessa persona, si ricercano i comportamenti tipici di
quel criminale, come per esempio stupri in cui veniva zittita la vittima con una mano conficcata in bocca. Per molti
crimini, le location dove sono commessi sono ottimi indicatori per determinare se siano azioni della stessa persona.
Serial killer, omicida compulsivo e pluri-omicida.
Non c’è un solo percorso per diventare criminali, non c’è un profilo “universale” per tutti gli offender, ma dobbiamo
analizzare i dettagli del crimine per determinare ciò che contraddistingue ogni offender.
Tra i serial killer vi sono quelli che in un raptus uccidono molte persone e quelli che uccidono in molti luoghi e in
circostanze diverse.
I killer dei raptus sono simili ai suicida in quanto si sentono isolati, depressi e scatenano la loro rabbia verso quelli che