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ALCUNI METODI DI ANALISI
X studiare questo fenomeno sono stati utilizzati oltre alle ricerche empiriche anche
l'approccio retrospettivo e longitudinale. X quanto riguarda le ricerche, negli anni 70
Dallas e Gaier hanno trovato che i soggetti creativi avevano dei tratti, alcuni positivi
come l'indipendenza, l'apertura, gli stimoli, la flessibilità, altri negativi come
atteggiamenti di antisocialità e ribellione.
Utilizzando tecniche sofisticate è emerso che i soggetti creativi hanno alti livelli di
fiducia in se stessi e sono introversi, ma hanno bassi livelli di conformismo sociale
e certezze morali.
In un studio è emerso che i soggetti creativi si caratterizzano per l'indipendenza di
giudizio, la fiducia in se stessi, l'orientamento estetico e la capacità di assumersi
rischi. La self efficacy, la disponibilità a superare ostacoli, ad assumersi rischi, sono
infatti caratteristiche personologiche tipiche dei creativi come anche la capacità di
lavorare autonomamente e la curiosità, in particolare una curiosità sostenuta da
una forte motivazione intrinseca.
Con l'approccio retrospettivo si possono comprendere quali possono essere le
caratteristiche psicologiche dei creativi analizzando famose personalità del passato
che si sono distinti per la loro creatività. Hanno utilizzato questo metodo Gruber e
Davis come anche Gardner che ha applicato la sua teoria delle intelligenze
multiple a 7 personaggi: Freud, Picasso, Einstein, Stravinsky, Elliot, Gandhi e Marta
Graham. Csikszentmihalyi ha condotto un'analisi su 91 individui per comprendere
come vive e lavora il soggetto creativo e ha individuato 10 tratti paradossali:
il 1° riguarda la grande energia fisica che hanno i creativi che contrasta con
• la quiete che essi dimostrano;
il 2° tratto riguarda l'essere furbi e allo stesso tempo ingenui;
• il 3° aspetto riguarda il fatto che le persone creative mostrano di essere
•
scherzose ma anche disciplinate;
il 4° aspetto riguarda il fatto che i creativi alternano la fantasia a un radicale
• senso della realtà;
il 5° aspetto riguarda la presenza simultanea sia di estroversione che di
• introversione;
la 6° caratteristica riguarda la presenza allo stesso tempo di modestia e
• orgoglio;
il 7° aspetto riguarda la presenza di caratteristiche psicologiche
• androgine(saper attivare comportamenti emozioni e sentimenti tipici del
repertorio dei due generi); (NT:De Caroli ha condotto una ricerca con
adolescenti per misurare l’androginia psicologica:dai dati è emerso che i
soggetti sessualmente tipizzati (maschili e femminili) raggiungevano livelli di
creatività più elevati di quelli degli androgini e degli indifferenziati.)
l'8° aspetto riguarda la presenza simultanea di atteggiamenti ribelli e
• conservatori;
il 9° aspetto riguarda l'essere appassionati e nello stesso tempo obiettivi
• rispetto al lavoro prodotto;
il 10° aspetto riguarda la possibilità di essere esposti sia alla sofferenza che
• alla gioia come effetto dell'apertura e della sensibilità.
Un altro sistema utilizzato è l'approccio longitudinale utilizzato da Torrance per
comprendere le caratteristiche stabili dei creativi: rilevò che queste caratteristiche
dipendevano da una forte motivazione sostenuta dall'ambiente, in particolare quello
scolastico.
Sulla dimensione motivazionale intervengono anche aspetti di natura culturale-
contestuale: parliamo del livello culturale proprio o dei genitori che, se è alto, è
presente soprattutto nelle donne e negli adolescenti creativi .
Le caratteristiche creative risentono del contesto anche in quella che Stenberg
chiama leadership creativa,che si articola in 8 tipologie:
la replication, riguarda il fatto che l'attività è centrata sul mantenimento
• dell’organizzazione;
la redefinition, che caratterizza chi mantiene l'organizzazione portando delle
• ragioni diverse da quelle dei leader precedenti;
il forward incrementation, k caratterizza lo stile di chi assume la leadership
• per realizzare i programmi di chi lo ha preceduto;
l'advance forward incrementation k si caratterizza per il fatto che il leader
• spinge verso una progressione troppo veloce che crea spesso resistenza in
chi lo segue;
la redirection, che definisce il leader che da un nuovo indirizzo all'attività;
• la reconstruction/redirection, è il tipo di leadership che cerca di far ritornare
• un organizzazione al passato per cambiarla in una forma diversa;
la reinitiation, è la tendenza verso un nuovo punto di partenza per
• raggiungere obiettivi diversi;
la synthesis, è l'integrazione di idee che prima erano opposte.
•
GLI STILI DI PENSIERO:QUALCHE ESEMPIO
Lo stile di pensiero è un costrutto che riguarda un insieme di atteggiamenti, di
caratteristiche che, in modo “stabile”, l'individuo usa quando interagisce con gli altri,
organizza, valuta le informazioni, risolve i problemi.
Qnd parliamo di stile facciamo riferimento a un rapporto tra uniformità e differenze
in cui viene esaltata soprattutto la parte che riguarda il pensiero e a due diversi e
opposti sistemi di organizzazione del pensiero che le persone di solito preferiscono
utilizzare.
WITKIN: CAMPO-INDIPENDENTI E CAMPO-DIPENDENTI
Un esempio è il campo di indipendenza/ dipendenza(Witkin)k é la capacità
percettiva di determinare l'orientamento di uno stimolo essendo o non essendo
influenzati dal contesto in cui esso si trova, cioè è espressione della tendenza a
valutare in base a segnali interni o esterni. Nel primo caso, i soggetti fanno
valutazioni accurate, rilevano analiticamente gli elementi dentro un contesto con
facilità; nel secondo caso fanno valutazioni imprecise o errate e percepiscono in
modo globale.
X qst Huteau considera i primi come attivi i secondi invece passivi.
KLEIN E HOLZMANN: LIVELLATORI-PUNTUALIZZATORI
Un altro esempio è la teorizzazione sullo stile livellatore-puntualizzatore formulata
da Klein. X livellatori e puntualizzatori si intendono i modi in cui gli individui
percepiscono e memorizzano i contenuti sia verbali che visivi. X i primi si tratta di
una sovrageneralizzazione che confonde la novità con il già noto;i secondi invece
riescono a mantenere diversificati i contenuti e le differenze tra di loro.
LOWENFELD: VISUALI-TATTILI
U altro esempio sugli stili cognitivi è la dicotomia visuale-tattile che nacque grazie
alla teoria di Lowenfeld, il quale dava molta molta importanza alla pratica artistica
sia in campo educativo k scolastico x favorire la crescita armoniosa e creativa del
bambino.
Sulla base delle sue riflessioni riguardo ai modi in cui i bambini entrano in contatto
con il materiale sul quale esercitano/producono creatività è stato individuato lo stile
visuale-tattile che riguarda la preferenza per un approccio conoscitivo basato sulle
informazioni visive o sulla manipolazione attraverso quindi la partecipazione attiva.
PAIVIO E RICHARDSON:VERBALIZZATORI- VISUALIZZATORI
Paivio distingue tra verbalizzatori(soggetti k preferiscono rappresentazioni
linguistiche o astratte) e visualizzatori(sogg k preferiscono le immagini) anke in età
evolutiva. Paivio ha affermato la teoria della dual code: abbiamo due modi per
rappresentare la conoscenza: il primo è la forma spaziale associata alla modalità
visiva, il secondo è la forma verbale associato alla modalità uditiva. Ogni stimolo
può essere codificato attraverso uno dei due sistemi simbolici.
X rilevare quale dei due modi di processamento delle info gli individui preferiscono,
Paivio ha realizzato un questionario self report(WOT e IDQ)basato su risposte
vero/falso rispetto ad items centrati su sei fattori.
Richardson ha realizzato il VVQ: è formato da 15 affermazione che prevedono
risposte vero/falso.
TORRANCE: PENSIERO DESTRO/SINISTRO
Riguardo alla specializzazione emisferica, Torrance ha rilevato la dicotomia tra
persone che utilizzano di più il pensiero sinistro o quello destro. L'emisfero sinistro
è coinvolto nel processamento dell'informazione verbale, analitico, digitale, astratto;
quello destro nel processamento di contenuti non verbali, concreti, spaziali,
emozionali. Torrance ha rilevato il profilo stilistico del pensiero sinistro che è
caratterizzato da conformismo, preferenza verso compiti strutturati che richiamano
informazioni verbali strutturati in schemi sequenziali.
Il profilo destro si trova nei soggetti anticonformisti che preferiscono le situazioni
aperte, che sono interessati a cercare delle relazioni tra i concetti sintetizzati per
produrre nuove idee.
Su questa base Torrance ha realizzato il SOLAT, un questionario con il quale è
possibile individuare le preferenze sinistre o destre. Con il SOLAT Torrance ha
rilevato alti valori di creatività da parte dei soggetti con pensiero destro.
KIRTON:INNOVATORI-ADATTATORI
Con questi 2 stili, Kirton si riferisce al fatto k quando una persona si trova in una
situazione nuova, si attivano due tendenze opposte: usare queste situazioni nuove
come occasione per realizzare una nuova sperimentazione o riportare queste
situazioni ad altre già note e familiari. Gli innovatori rilevano le trasformazioni
potenzialmente presente nella novità sono disponibili ad affrontare l'incertezza.
Gli adattatori utilizzano metodi consolidati che applicano regolarmente e senza
apportare cambiamenti.
X misurare questi stili Kirton ha realizzato il KAI, un questionario self report che
misura la sufficienza di originalità, l'efficienza e la conformità alle regole.
KAUFMANN:ESPLORATORI-ASSIMILATORI
Riguardo a questo stile, il primo è tipico di chi è aperto a contesti e a situazioni in
cambiamento, il secondo si basa su esperienze note e strategie già adottate.
L'assimilatore utilizza schemi comprovati, regole consolidate, è rigido, si chiude
alle esperienza ed è ansioso. L'esploratore ristruttura gli schemi ricerca
informazioni nuove, è aperto all'esperienza.
STENBERG: TEORIA TRIARCHICA DELL'INTELLIGENZA E AUTOGOVERNO
MENTALE
X qnt riguarda la teoria dell’intelligenza, Stenberg differenzia l'intelligenza in tre
tipologie: analitica, creativa e pratica.
I soggetti del primo tipo hanno un alto rendimento scolastico, sono apprezzati dagli
insegnanti, capaci di rilevare difetti nelle idee che stanno analizzando, preferiscono
seguire le consegne; i secondi mostrano limiti in tutti i settori ma amano presentare
le proprie idee; i terzi hanno rendimenti medi e bassi a scuola e nei test, hanno
buon senso. Su que