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Essa è suddivisa in 4 sottoscale:
1. Disinibizione: Si riferisce alla ricerca di sensazioni attraverso situazioni sociali come feste
e sesso (es. Mi piace fare esperienze nuove anche se illegali)
2. Suscettibilità alla noia: Si riferisce all'avversione a esperienze, lavori o persone che
portano ad annoiarsi o a routine (es. Mi annoio a vedere sempre le stesse facce)
3. Ricerca del brivido e dell'avventura: Si riferisce alla ricerca di attività estreme, al
desiderio di fare attività o sport ad alto rischio fisico per provare sensazioni legate all'alta
velocità, gravità. (es. Mi piacerebbe fare paracadutismo)
4. Ricerca di esperienze: Si riferisce alla ricerca di esperienze non conformi attraverso la
mente o i sensi (es. Usare droghe o partire per viaggi non strutturati) e attraverso gruppi
anticonformisti (es. artisti di strada o hippies).
Approfondimenti
Low sensation seeker: Questi individui sono contrari al rischio e si astengono dal
ricercare attività che provocherebbero sensazioni forti.
Rischi per la salute: Gli high sensation seeker hanno più probabilità di rimanere
coinvolti in incidenti stradali e di infrangere il codice stradale rispetto ai low sensation
seeker.
Uso di droghe: Gli high sensation seeker fanno maggiore uso di droghe ed alcool.
Spiegazioni al comportamento: In merito sono state avanzate diverse ipotesi:
Società troppo spinta agli eccessi
▪ Elementi di personalità narcisistica
▪ Ricerca di attenzioni non ottenuto in contesto relazionale e familiare
▪
Temperamento
Il temperamento è un elemento che costituisce l'individuo ed è ampiamente ereditario, esso è
presente dall'infanzia ed è stabile nel corso della vita. Esso influenza il tono dell'umore e le
emozioni dell'individuo. Si differenzia dalla personalità, in quanto quest'ultima è intesa come
l'insieme delle caratteristiche che contraddistingue le persone. Il temperamento è visto come
connesso alla motivazione, si riscontra nella speranza di vincere e nella paura di perdere, Gray
nel 1970 suddivide questi 2 tipi di temperamento in avvicinamento e evitamento. A livello
fisiologico vi sono 2 sistemi distinti deputati alla regolazione delle emozioni, motivazioni e
personalità. Questi sono:
BAS (behavioral activation system): Sistema che risponde ai rinforzi. E' collegato con:
impulsività
▪ temperamento di avvicinamento
▪ Estroversione sul piano della personalità
▪ Tendenza a provare emozioni positive
▪ Audacia
▪
BIS (behavioral inhibition system): Sistema che risponde alle punizioni o alla mancanza
di rinforzo. E' collegato con:
Ansia
▪ Temperamento di evitamento
▪ Nevroticismo sul piano della personalità
▪ Tendenza a provare emozioni negative
▪ Prudenza
▪
Nonostante l'importanza dei sistemi biologici, l'esperienza ed i valori giocano un ruolo
fondamentale nel gestire le energie in funzione degli obiettivi. Di conseguenza la biologia non è
un destino, vanno considerate anche la percezione di auto-efficacia, l'attribuzione causale e gli
stili di coping.
Strumenti di valutazione
Struttura
In queste scale gli item sono composti da storie dove il lettore deve identificarsi come protagonista,
terminata la lettura esso viene messo di fronte ad una scelta, le domande valutano diversi livelli di
prudenza e di audacia.
Flow experience
Il flusso si riferisce al massimo della motivazione intrinseca, in questa condizione vi è un totale
assorbimento nel compito, ci si trova in uno stato di profonda concentrazione. Una delle
condizioni che permettono di sperimentare un'esperienza di flusso è la difficoltà del compito, essa
non deve essere ne troppo difficile, in modo da prevenire l'ansia, ne troppo facile, in modo da
prevenire l'apatia. Gli aspetti più importanti legati all'esperienza di flusso riguardano:
Percezione di sfida ottimale
Percezione di sentirsi abili
Difficoltà del compito
Valore attribuito all'attività
Emozioni provate durante il su svolgimento
Teoria dell'auto-efficacia (Bandura, 1997)
In questa teoria il concetto principale è quello di agentività, inteso come senso di padronanza, di
controllo dell'ambiente e conoscenza delle strategie per riuscire.
Le fonti dell'auto-efficacia sono:
Esperienza personale
Esperienza vicaria
Persuasione verbale
Gestione degli stati d'animo
Valori (Eccles e colleghi, 1983)
Anche i valori influiscono sulla motivazione, Eccles a riguardo afferma che la motivazione deriva
da 2 componenti:
1. Valore dato al compito: Esso deve essere ritenuto importante
2. Aspettative personali: Legate alla percezione di riuscita
I valori possono fare riferimento a diversi aspetti della vita delle persone:
Possono essere caratterizzati da obiettivi a lungo termine (es. conseguire la laurea)
Possono riferirsi alle emozioni anticipate per il successo (es. allenarsi in vista di vincere
una gara)
Possono riferirsi al valore intrinseco attribuito all'utilità di un compito (es. fare sport perché
rilassante)
Possono riferirsi all'importanza del risultato (es. vale la pena affrontare un esame)
In questo modello giocano un ruolo fondamentale la percezione di abilità e la difficoltà del
compito.
Emozioni – Teoria attributiva (Weiner, 1985)
Secondo questa teoria le emozioni sono la conseguenza delle motivazioni e non la causa.
L'attribuzione causale varia in base alla percezione di 3 diverse dimensioni:
locus of control: Può essere percepito interno o esterno, le persone di conseguenza
esprimono le cause dei loro successi o fallimenti.
Interno: Successi e insuccessi merito o colpa propria
▪ Esterno: Successi e insuccessi merito o colpa degli altri
▪
Stabilità: Porta a riflettere sul fatto che le cose andranno sempre così o che possono
variare, da essa dipendono le aspettative, se la causa di un risultato è stabile ci si aspetta in
futuro che l'esito sia lo stesso in situazioni simili.
Controllabilità: Si riferisce all'esperienza di controllo o alla mancanza di controllo in
una determinata situazione.
Stili attributivi
Dall'intreccio di queste dimensioni nascono gli stili attributivi, ovvero schemi interpretativi che
le persone adottano in modo costante da essi poi deriva la risposta emotiva. In base al modo di
dare significato agli eventi, derivano diversi stili attributivi:
Incrementale
Successi: Impegno e abilità, Emozione provata: Soddisfazione
Insuccessi: Impegno, Emozione provata: Senso di colpa
Impotente
Successi: Aiuto, fortuna, Emozione provata: Gratitudine, sorpresa
Insuccessi: Abilità, Emozione provata: Vergogna
Negatore
Successi: Abilità, Emozione provata: Superbia
Insuccessi: Sfortuna, pregiudizio altrui Emozione provata: Rabbia,
rassegnazione, sorpresa
Pedina
Successi: Aiuto, fortuna, Emozione provata: Sorpresa, gratitudine
Insuccessi: Sfortuna, Pregiudizio altrui, Emozione provata: Rabbia,
rassegnazione, sorpresa
Abile
Successi: Abilità, Emozione provata: Superbia
Insuccessi: Abilità, Emozione provata: Vergogna
Mediante intervento è possibile modificare lo stile attributivo dei bambini.
Teorie implicite
Carol Dweck (1999), individua 2 tipi di soggetti:
Entitari: Il pensiero principale di queste persone è “si nasce cosi”, si preoccupano di
dimostrare quanto valgono al punto di evitare situazioni in cui potrebbero conseguire
un fallimento. Quando vengono valutati pensano che il giudizio sia rivolto alla persona. Le
emozioni provate tipicamente sono la paura e la noia. Inoltre temono le situazioni nuove e
pensano di non poter migliorare o cambiare.
Incrementali: Il pensiero principale di queste persone è “si diventa cosi”, cercano sempre
di imparare per migliorarsi. Quando vengono valutati pensano che il giudizio sia rivolto
alla prestazione. Le emozione provata tipicamente è il senso di sfida. Si interessano alle
novità e credono che le abilità si possano modificare.
Obiettivi (Carol Dweck, 1999)
Carol Dweck distingue tra 2 tipi di obiettivi:
Obiettivo di prestazione: Mira alla dimostrazione che la propria persona vale, in modo da
ottenere giudizi positivi su di sé evitando di mostrarsi incapaci. Sviluppati da chi nutre
una teoria entitaria.
Obiettivo di padronanza: Mira a voler padroneggiare la situazione, le conseguenze del
proprio agire sono indirizzate a migliorare se stessi. Sviluppati da chi nutre una teoria
incrementale.
Strumenti di valutazione – Questionario di attribuzione (De Beni, Mazzoni, Pagotto, 1996)
Struttura
Il questionario va ad indagare le attribuzioni che gli individui generano in seguito a determinati
eventi. Il questionario è composto da storie che chiedono al lettore di identificarsi come
protagonista e di decidere in base ad una serie di item cosa ha determinato il loro comportamento. I
vari item di risposta sono strutturati in modo da andare a rilevare le diverse cause che poi andranno
a delineare lo stile attributivo del partecipante.
Approfondimenti: Impotenza appresa e resilienza
L'impotenza appresa è la tendenza a demotivarsi di fronte alle difficoltà, a fronte di un successo
si reagisce con un atteggiamento rinunciatario. Essa è presente solo in alcune persone ed è
collegata con lo stile attributivo impotente, caratterizzato dall'attribuzione degli insuccessi ad una
componente interna e stabile, ovvero l'abilità. Questa attribuzione porta le persone a sentirsi
incapaci di affrontare la situazione.
Al contrario invece la resilienza, porta ad impegnarsi maggiormente dopo un fallimento. Essa è
collegata con lo stile attributivo incrementale, caratterizzato dall'attribuzione dei successi ad una
componente instabile e controllabile, ovvero l'impegno.
Coping
Verso la fine degli anni '80, Folkman e Lazarus danno una definizione di coping: sforzo
cognitivo e comportamentale che l'individuo mette in atto per controllare, tollerare e ridurre le
richieste sia interne che esterne ed i conflitti tra esse. Il focus è diretto all'utilizzo dei processi
cognitivi e alla regolazione delle emozioni nelle situazioni di stress. Se queste componenti
lavorano in maniera funzionale si osserverà resilienza, viceversa pattern disfunzionali porteranno
a sviluppare impotenza. Nel dettaglio vi sono 4 stili di coping diversi:
1. Stile strategico: L'individuo affronta le situazioni, pianifica, vuole superare il problema.