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Riassunto esame Psicologia della personalità e delle differenze individuali della sezione metacognizione, docente Elena Cavallini Pag. 1 Riassunto esame Psicologia della personalità e delle differenze individuali della sezione metacognizione, docente Elena Cavallini Pag. 2
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Estratto del documento

I trattamenti più efficaci che intendono migliorare la qualità delle prestazioni mnestiche degli

anziani sono training di autoefficacia legata al compito. Infatti andando ad agire sull'autoefficacia

percepita attraverso le 4 modalità di incremento:

Credenze pre-esistenti sulla propria autoefficacia

• Esperienza vicaria

• Persuasione verbale

• Stato fisiologico-emotivo

Di conseguenza la prestazione risulterà caratterizzata da:

Obiettivi di padronanza

• Persistenza nel compito

• Strategie funzionali

• Processi di pianificazione, monitoraggio e valutazione.

Approfondimento: Training

Un training della memoria per essere efficace deve rispettare le seguenti caratteristiche:

Inizialmente deve accertare il declino dell'abilità di memoria

• Insegnare come organizzare il materiale mentalmente

• Non sovraccaricare l'attenzione

• Creare un clima favorevole fornendo incoraggiamento.

• Fornire istruzioni per affrontare problemi diversi in modo da favorire la generalizzazione

• ed il mantenimento delle strategie.

Vi sono diverse tipologie di training:

Training metacognitivi: Questi training sono mirati a potenziare la metacognizione, in

• modo da modificare il comportamento metacognitivo permettendo un miglior utilizzo delle

strategie.

Training strategici: Questi training consistono nell'insegnamento di determinate strategie

• di memoria e mnemotecniche specifiche. Questi training vanno a sviluppare un livello di

metaconoscenza generale. Si suddividono in 3 fasi:

1. Misurazione delle capacità mnestiche

2. Fase di training

3. Misurazione delle prestazioni

Training sui fattori che influenzano la performance: Questi training fanno leva sulla

• consapevolezza di aspetti non cognitivi, come ad esempio: ansia, depressione,

motivazione e rilassamento.

Vi sono delle differenze individuali che influiscono sulla riuscita di un training mnestico:

Età: I giovani migliorano di più

• Livello di istruzione: Livelli elevati predicono un migliore utilizzo delle mnemotecniche

• Abilità verbale: Livelli elevati predicono un migliore utilizzo di alcune mnemotecniche con

• quella dei Loci

Depressione: Influisce negativamente sui training, probabilmente a causa della bassa

• motivazione causata da essa.

Training innovativi

I training più innovativi sono i seguenti:

Computer training:

• Pregi: Permettono un miglior controllo delle istruzioni ed una grafica migliore.

▪ Difetti: Quando ad utilizzarlo sono degli anziani vi possono essere difficoltà.

Video training:

• Pregi: Molto efficaci, combinano istruzioni verbali e visive ed hanno un basso

▪ costo di implementazione

Difetti: Assenza di rinforzi ed interazione.

Gruppi di discussione: Non è un intervento didattico ma ogni persona contribuisce

• all'apprendimento attraverso l'esposizione del proprio punto di vista. Questo training fa

leva sul rinforzo sociale e funziona meglio in piccoli gruppi.

Training su manuale: Viene consegnato un manuale contenente il materiale da

• apprendere. L'apprendimento è autoregolato, i costi sono ridotti ma non sono previsti

rinforzi.

Profondità di elaborazione

I training di memoria si basano sulla profondità dell'elaborazione, infatti livelli più profondi di

rieaborazione in fase di codifica, permettono una migliore rievocazione. Craik & Tulving nel 1975

identificano 3 livelli di elaborazione dell'informazione in memoria, in ordine dal meno profondo:

1. Strutturale: Fa riferimento alle caratteristiche fisiche della parola, come le maiuscole e le

minuscole

2. Fonemico: Fa riferimento alle caratteristiche legate al suono di una parola.

3. Semantico: L'elemento in questo caso è inserito all'interno di una categoria semantica.

Di conseguenza i training devono attenersi ai seguenti principi:

Principio del significato: Il materiale deve assumere un significato per chi li memorizza,

• affinche esso possa essere elaborato profondamente ed inserito all'interno di categorie

semantiche.

Principio dell'organizzazione: Il materiale se troppo lungo viene raggruppato in elementi

• più piccoli permettendo di aumentare le capacità di memorizzazione.

In accordo a questi principi il soggetto sarà attivo nell'elaborazione e non un recipiente passivo.

Strategie e mnemotecniche

Le strategie e le mnemotecniche condividono lo scopo di massimizzare il ricordo, tuttavia

presentano delle differenze:

Strategie

Esse sono sistemi naturali che permettono di memorizzare informazioni in memoria. Nel dettaglio:

Categorizzazione

◦ Associazione

◦ Serializzazione

Mnemotecniche

Esse sono procedure artificiali che utilizzano sequenze prestabilite di processi che aumentano le

capacità di memorizzazione. Nel dettaglio:

Metodi verbali

• Rime: Utile per memorizzare parole senza alcun significato. La rima permette di

▪ creare una struttura artificiale la quale da siginificato alle parole in essa contenuta.

Ad esempio la filastrocca dei mesi

Acronimi: Essi sono parole artificiali che costituiscono un suggerimento per

▪ recuperare le informazioni memorizzate. Ad esempio USA, FBI.

Acrostici: Essi sono brevi frasi le cui iniziali costituiscono un suggerimento per

▪ recuperare le informazioni memorizzate. Ad esempio Come Quando Fuori Piove.

Metodo delle storie: Consiste nel creare un breve racconto dotato di significato il

▪ quale contiene i diversi elementi che si intendono memorizzare.

Metodi misti

• Parola chiave: Richiede di unire il significato fonetico o semantico che ci ricorda

▪ una parola con un'immagine visiva. Molto utile quando si vuole imparare una lingua

straniera.

Mnemotecnica per nomi e volti: Consiste nel dare significato al nome o al

▪ cognome da memorizzare associandolo con una caratteristica della persona.

Metodi visivi

• Peg system: Chiamato anche sistema dell'aggancio o dell'unicino. Richiede che

▪ vengano memorizzate 10 parole di riferimento le quali fanno rima con in numeri

da 1 a 10, nel momento che dobbiamo memorizzare delle nuove informazioni si

devono creare delle immagini interattive che collegano le parole di riferimento con

le nuove informazioni. Ad esempio 1-pruno, 2- bue, se voglio memorizzare le parole

scarpe ed occhiali, creo l'immagine mentale di un pruno con le scarpe, ed un bue con

gli occhiali.

Metodo dei loci: Loci sta per luoghi, infatti consiste nell'associare le informazioni

▪ da ricordare con dei luoghi fissi. E' un metodo utile quando si devono memorizzare

argomenti non correlati tra loro. I luoghi devono essere:

Familiari

◦ Numerati da 1 a 15

◦ Associati ad un'unica immagine

◦ Posti a distanza ridotta tra di loro

◦ Rapportati alla grandezza degli elementi da insere al loro interno

Il processo di memorizzazione perciò prevede le seguenti fasi:

1. Individuare un percorso familiare con 15 luoghi differenti.

2. Scrivere i luoghi su un foglio e numerarli

3. Memorizzare i luoghi

4. Ripercorrere mentalmente il percorso

5. Creare un'immagine che associ il luogo e l'informazione da memorizzare

6. Ripercorrere mentalmente il percorso e in ogni luogo recuperare

l'informazione ad esso associato.

Autovalutazione

La chiave per apprendere non è solo l'utilizzo delle strategie ma anche l'autovalutazione, dopo lo

studio infatti è utile sapere se si necessita di ulteriore studio. Un metodo può essere utilizzare dei

cartonici.

Programma di intervento memoria e metacognizione – Cornoldi e Caponi (1991)

Questo programma risponde alla necessità di sviluppare un atteggiamento metacognitivo quando

ci si approccia a nuovi compiti. Esso consiste in 90 schede di lavoro finalizzate allo sviluppo di

abilità mnestiche e di una maggiore consapevolezza metacognitiva. Più specificamente si pone

17 obiettivi suddivisi in 2 categorie diverse in base all'età dei soggetti (nel caso di bambini con

DSA o ritardo mentale le fasce di età si spostano più avanti). Le 2 categorie e i relativi obiettivi

sono: Atteggiamento metacognitivo (5-9 anni): Rivolto a sviluppare nel bambino una generale

• sensibilità metacognitiva, capace di riconoscere il ruolo della mente nei processi cognitivi.

Gli obiettivi sono:

1. Differenziare tra sé e non sé, tra mondo interno ed esterno:

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti le differenze fisiche e nel modo di

▪ pensare degli individui

2. Riconoscere le funzioni fisiologiche e psicologiche del corpo umano

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti la rappresentazione del corpo e

▪ delle funzioni psichiche, l'associazione tra queste due insiemi e la differenza tra

giorno e notte

3. Riconoscere l'esistenza di alcune produzioni psichiche e le loro caratteristiche: sogni,

fantasie e immagini mentali

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti la distinzione tra sogno e relatà, la

▪ differenza tra immagini reali e fantastiche, costruzione di immagini mentali.

4. Riconoscere i propri stati emotivi

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti il ruolo della paura

5. Differenziazione tra tipi diversi di attività cognitive

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti le attività di associazione, ricordo,

▪ conoscenza, credenza e riflessione.

6. Riconoscere e differenziare i casi in cui non è presente una specifica esigenza di

ricordare

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti le situazioni di vita quotidiana in

▪ cui è necessario ricordare

7. Essere consapevoli del fatto che si può dimenticare e che si può fare qualcosa di utile

per ricordare

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti le difficoltà percepite durante i

▪ fallimenti di memoria e su ciò che si può fare per aiutare la rievocazione.

Conoscenze specifiche di metamemoria (7-11 anni): Mira a promuovere la

• consapevolezza di specifici processi e strategie di metamemoria, indispensabili per una

gestione efficace delle capacità mnestiche. Gli obiettivi sono:

8. Individuare alcune possibili cause di dimenticanza

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti l'amnesia infantile ed i fattori fisici

▪ di oblio come il tempo e la stanchezza, ed i fattori mentali di oblio come la

distrazione o la demotivazione.

9. Riconoscere l'esistenza di differenze nella capacità mnestica

Le schede sviluppano le conoscenze riguardanti le quantitative e qualitative della

▪ memoria.

10. Riconoscere l'importanza dell'impegno personale nell'affrontare un compito di

memoria

Le schede sviluppano le con

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
17 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Lavir di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della personalità e delle differenze individuali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Cavallini Elena.