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Motivi Impliciti: preferenze per specifici obiettivi che portano a selezionare gli stimoli a cui prestare attenzione

e che emergono nella scelta di attività o nei comportamenti spontanei; sono inconsapevoli quindi non

rilevabili con questionari ma con metodi proiettivi in cui gli obiettivi, le disposizioni di un soggetto sono

proiettati nel personaggio di cui racconta la storia o con le associazioni implicite che studiano il tempo di

risposta a stimoli presentati in velocità (Implicit Association Test IAT); Mc Clelland studia 3 motivi (ogni

motivo ha una componente orientata al successo e all'evitamento): riuscita (ricerca del successo, ottenere

risultati positivi vs paura del fallimento, rifiuto di occasioni per il timore di non farcela), affiliazione (bisogno di

creare relazioni, fiducia, essere accettati vs paura di essere rifiutati, chisura, timidezza) e potere (bisogno di

autoaffermazione, desiderio di controllare o influenzare gli altri vs paura di non essere all'altezza, di essere

dominati anzichè dominare).

Motivi e immagini di sè: I motivi sono disposizioni implicite, non consapevoli, a base biologica, si manifestano

fin dai primi mesi di vita ma l'ambiente può modificarli (es. alte richieste di prestazione da parte degli adulti

inducono il motivo alla riuscita; il permessivismo verso comportamenti aggressivi dei bambini sostiene il

motivo al potere); le immagini di sè sono rappresentazioni cognitive delle proprie motivazioni, vengono

apprese e guidano il comportamento nel contesto sociale, sono consapevoli e vengono misurate con

interviste e questionari.

Sensation seeking: (Zuckerman) è la ricerca di sensazioni, una spinta motivazionale che porta a provare

sensazioni sempre nuove, ricerca di novità, di avventura, bisogno di esperienze, suscettibilità alla noia

(situazioni monotone, prive di stimoli portavano reazioni negative nei soggetti, disagio), propensione al

rischio, ricerca di situazioni estreme e pericolose; non interessa il risultato finale ma il piacere che si prova

nel vivere la situazione rischiosa; ha un'origine genetica ma viene influenzata anche dal tipo di valori,

interpretazioni e pensieri; è tipica di maschi che spesso per sfogarla scelgono sport estremi.

Paura di perdere o speranza di vincere: Gray nella Teoria dell'attivazione comportamentale afferma che vi

sono persone con con sistema di inibizione BIS (prevention, sono sensibili alle punizioni, timorosi, prudenti,

paura di sbagliare, nel dubbio non rischiano, evitano compiti nuovi, provano paura, tristezza e delusione,

affrontare una situazione significa rischiare di perdere, affronta le situazioni solo se sicuro di farcela) e con

sistema di attivazione BAS (promotion, sono sensibili al rinforzo, attratti dalle ricompense, cercano stimoli, si

cimentano, tentano, si sentono soddisfatti dopo un compito, sono più carichi dopo insuccessi o difficoltà,

affrontano la situazione); tali tendenze sono innate ma l'ambiente può influenzarle; dopo averle esercitate nel

tempo esse diventano stili stabili per interpretare/ affrontare/ evitare situazioni.

Percezione di competenza: percepirsi competenti è un bisogno che viene influenzato dalle altre persone che

possono favorirne il suo sviluppo (i tentativi di padronanza sono approvati con espressioni tipo "dai che ce la

fai, provaci ancora", sostengono la fiducia in sè, percezione di essere capaci, di potersela cavare da soli,

desiderio di affrontare compiti nuovi; si svilupperà un sistema di autoricompensa con minor importanza

dell'approvazione esterna dell'adulto, obiettivi di padronanza col fine di imparare e migliorare le proprie

competenze; percezione di controllo interno a sè ossia riuscire dipende da me, piacere, senso di sfida verso

le proprie capacità; la sfida è tale se consente di incrementare le proprie capacità per cui il livello di difficoltà

del compito deve essere un po più complesso del proprio livello precedente e abituale) o ostacolarlo (i

tentativi di padronanza vengono scoraggiati con espressioni tipo "lascia stare, non fa per te, faccio io, sei

troppo piccolo", l'adulto fa sentire incapace, spinge a rinunciare, fa sviluppare un bisogno di approvazione

esterna, di dipendenza, ansia, evitare di affrontare i compiti per timore di mostrarsi incompetenti, di non

farcela; l'individuo svilupperà obiettivi alla prestazione volti ad ottenere giudizi positivi dagli altri ed evitare

quelli negativi, mostrarsi bravi, evitare di dimostrarsi incapaci; percezione di controllo esterno a sè ossia

riuscire dipende da altri/fattori esterni). L'origine delle differenze individuali nella motivazione alla

competenza va ricercata nei feedback ricevuti dall'ambiente per i propri tentativi di padroneggiare compiti.

Esperienza di flusso: forma di motivazione che fluisce senza sforzo e con naturalezza; si è talmente

assorbiti dal compito da non accorgersi del passare del tempo, gli eventi fluiscono senza intoppi, non vi è

interesse per lo stato finale e gli obiettivi da raggiungere ma concentrazione nello svolgimento del compito.

C'è una fusione tra l'attività e il Sè, non c'è attenzione ai giudizi propri o altrui ne a fini strumentali (l'attività

non viene valutata per i risultati ottenuti o per le abilità dimostrate ma si svolge per il piacere che si prova).

Essa emerge durante l'esecuzione di un compito che mette alla prova le abilità di chi lo esegue, senza

essere troppo difficile (ansia) o semplice (disinteresse); l'attività svolta deve essere importante per sè, sentita

come propria.

Self-determination teory (teoria dell'autodeterminazione): Bisogno di scegliere, senso di scelta libera; c'è il

bisogno di sentire il compito come proprio, di essere motivati. L'ambiente promuove l'autodeterminazione se

soddisfa 3 bisogni: competenza (percezione di sentirsi capaci, senso di controllo personale), autonomia

(possibilità di scegliere cosa fare e come) e relazione (mantenere buoni legami sociali). Le persone tendono

a scegliere ciò in cui si sentono competenti e pensano di riuscire, ciò che permette di costruire relazioni

sociali. L'adulto per favorire l'autodeterminazione nel bambino deve farlo sentire competente dando feedback

sul senso di riuscita, rendendolo autonomo nelle scelte ne favorendo un locus of control interno.

L'autodeterminazione è ridotta dall'indurre paure verso la percezione delle proprie capacità di affrontare un

compito (i bambini credono di non avere le qualità adatte, di non essere portati) o dal dare scadenze (i limiti

di tempo aumentano l'ansia, la persona si concentra solo sui risultati/prestazione anzichè sulle proprie

competenze) o dal giudicare, fare confronti con altri o fare pressioni oppure nel dare troppe direttive su come

svolgere l'attività, con quali procedure, l'avere un controllo esterno, imporre il raggiungimento di obiettivi

(idea che l'attività non è piacevole in sè ma serve ad ottenere vantaggi strumentali). L'adulto/insegnante

supportando l'autonomia del bambino, favorisce la motivazione intrinseca. Ryan e Deci hanno proposto delle

fasi: 1-assenza di motivazione (la persona non agisce, non è ne spinta ne attratta dall'attività) 4 LIVELLI DI

MOTIVAZIONE ESTRINSECA: 2)regolazione esterna (presenza di rinforzi o minacce di punizione, la

persona agisce per fini strumentali, per ottenere qualcos'altro es. premi/approvazione ma non trova un senso

ne soddisfazione in ciò che fa) 3)regolazione introiettata (la persona è motivata da premi/punizioni che lei

stessa si concede, vi è autocontrollo ma l'attività non è vissuta come parte di sè) 4)regolazione per

identificazione (importanza dell'attività, obiettivo che ha valore, è importante per sè) 5)regolazione integrata

(la persona è motivata, l'attività è espressione di sè) 6-motivazione intrinseca (l'attività è espressione di sè,

interesse, soddisfazione).

Scelta e Costruzione della personalità: Peterson e Seligman affermano che noi siamo ciò che il nostro

impegno, scelte personali ci fanno diventare attraverso l'uso di forze che originano dalle motivazioni; tali

forze sono obiettivi, spinte ad agire, modi per dimostrare le virtù e si distinguono in toniche (sempre presenti)

e fasiche (si manifestano in certe situazioni/ambienti adatti). Le virtù sono: -saggezza e conoscenza

(acquisizione e uso di conoscenza, apertura mentale, apprendimento, esplorazione, novità) -coraggio e

volontà (di fronte ad ostacoli, persistenza, impegno, completare compiti) -umanità e altruismo (attenzione per

gli altri, amore, empatia, aiuto) -giustizia (impegno per il bene della comunità, cittadinanza, lealtà,

correttezza) -temperanza (proteggersi contro gli eccessi, prudenza, autocontrollo, riconoscere propri limiti,

controllare emozioni) -trascendenza (legame con l'universo, bisogno di dare senso all'esistenza, spiritualità,

apprezzare la bellezza delle cose). La personalità è una scelta, è il modo con cui decidiamo di usare le forze

del nostro carattere, è esercizio per sviluppare le diverse forze (componenti della personalità).

Convinzioni: sono fonti di motivazione, sono ciò in cui nutriamo fiducia, che orienta il nostro agire e le scelte;

esse possono favorire o bloccare la motivazione. Dweck distingue gli entitari (preoccupati di dimostrare

quanto valgono, cosa sanno fare, evitano situazioni/compiti che evidenziano i limiti delle loro capacità; la

valutazione è un giudizio su di sè, sulle proprie capacità, le emozioni tipiche sono la paura di essere giudicati

incompetenti, paura dell'insuccesso e la noia data dalla scelta di compiti facili già affrontati in precedenza

con successo, dove non c'è rischio di fallire; l'insuccesso porta a concludere di non essere portati per un

compito, di non essere bravi e conduce a forme di evitamento, a rimandare , delegare o rinegoziare in itinere

i propri interessi e valori es.dicendo che una cosa che non si è riusciti a fare non interessava) dagli

incrementali (vogliono imparare, migliorare, aumentare competenze; la valutazione è sulla prestazione e non

sulla persona, indica se sta lavorando bene; le emozioni tipiche sono la sfida ad affrontare compiti per

mettere alla prova le proprie abilità; reagisce all'insuccesso pensando di non essersi impegnato abbastanza

o di non aver usato le strategie migliori, impara dai propri errori, mantiene alte aspettative di riuscita future e

motivazione).

Gli incrementali sono interessati alle novità, ad imparare cose nuove e pensano che le competenze/abilità si

possono modificare; gli entitari temono il nuovo perché occasione di fallimento per cui abbando

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
20 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher babyllo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della personalità e delle differenze individuali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pavia o del prof Cavallini Elena.