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DIFFICOLTA’ GENERALIZZATE DELL’APPRENDIMENTO (DISABILITA’ INTELLETTIVE)
I livelli di intelligenza si dispongono lungo un continuum. Quando le persone possiedono abilità intellettive e pratiche
molto al di sotto della norma, si dice che abbiano delle difficoltà generalizzate di apprendimento. L’Organizzazione
Mondiale della Sanità ha posto i criteri per una diagnosi di difficoltà generalizzate dell’apprendimento. Per ricevere tale
diagnosi un individuo deve avere sia punteggi di QI inferiori alla norma sia mostrare significative difficoltà ad
affrontare compiti pratici della vita quotidiana. La severità di questo disturbo varia considerevolmente.
- Le persone con difficoltà generalizzate lievi riescono a mangiare e a vestirsi col minimo aiuto di chi ne fa le
veci, possono avere abilità motorie nella norma e possono imparare a parlare e a scrivere in termini semplici.
Riescono a muoversi nel proprio quartiere senza problemi, ma necessitano di aiuto se si tratta di percorrere
distanze maggiori. I loro punteggi a test standardizzati d’intelligenza si aggirano tra 50 e 69.
- Le persone con un livello moderato di disabilità, normalmente presentano un significativo ritardo
nell’acquisizione del linguaggio. Fisicamente possono essere goffi e maldestri, ed avere pertanto difficoltà a
vestirsi e a nutrirsi in autonomia. Normalmente acquisiscono solo delle competenze accademiche rudimentali. I
punteggi a test d’intelligenza tendono ad essere tra 35 e 49.
- Le persone con severe difficoltà generalizzate nell’apprendimento hanno un vocabolario molto limitato e
parlano tramite frasi si due o tre parole. Possono avere deficit significativi nello sviluppo motorio e da bambini
possono giocare in modo inappropriato con certi giocattoli. Da adulti, possono mangiare in autonomia con un
cucchiaio e vestirsi da soli se l’abbigliamento non è molto complicato. Il QI si aggira tra 20 e 34.
- I bambini e gli adulti con difficoltà generalizzate dell’apprendimento molto gravi sono severamente
danneggiati ed hanno bisogno di essere accuditi a tempo pieno. Non riescono a vestirsi da soli completamente.
QI tende ad essere inferiore a 20.
CAUSE DELLE DIFFICOLTA’ GENERALIZZATE DELL’APPRENDIMENTO
Numerosi fattori biologici possono causare delle difficoltà generalizzate di apprendimento, tra cui, disordini
cromosomici e gestazionali, esposizione prenatale a sostanze tossiche e, nella prima infanzia, infezioni, traumi fisici,
problemi metabolici o nutrizionali e infine disordini a livello cerebrale. Le abilità intellettive sono almeno in parte
ereditabili. I familiari delle persone con queste difficoltà generalizzate tendono a loro volta ad avere un tasso elevato di
problemi intellettivi, inclusi l’autismo e il vero e proprio disturbo generalizzato dell’apprendimento nei suoi vari livelli
di gravità. Due disordini metabolici trasmessi geneticamente che causano difficoltà generalizzate dell’apprendimento
sono la fenilchetonuria (PKU) e la malattia di Tay-Sachs. La fenilchetonuria è trasmessa da un gene recessivo e la sua
frequenza è di circa 1 su 20.000 nati. I bambini non riescono a metabolizzare la fenilalanina, un amminoacido. Come
risultato, la fenilalanina e il suo derivato, si accumulato nel corpo causando danni cerebrali permanenti. È disponibile un
trattamento efficace e i bambini sottoposti a questo trattamento sin da un’età precoce possono sviluppare un livello
medio d’intelligenza. La malattia di Tay-Sachs è trasmessa da un gene recessivo ed è diffusa principalmente nelle
popolazioni ebraiche. Il bambino è tra i tre e i sei mesi di vita, ha inizio una degenerazione progressiva del sistema
nervoso che porta ad un deterioramento mentale e fisico. Non esiste un trattamento efficace i bambini muoiono prima
dei sei anni. Vari tipi di disfunzioni cromosomiche: una delle cause più conosciute è la sindrome di Down che
presentano difficoltà generalizzate dell’apprendimento. Somiglianze in certe anormalità neurali tra i cervelli di persone
con sindrome di Down e malattia di Alzheimer. La sindrome X-fragile, che è la seconda causa più comune di difficoltà
generalizzate dell’apprendimento nei maschi, si verifica quando un segmento sul cromosoma X si rompe. Ritardo da
severo a molto grave, difetti linguistici e marcati deficit nelle interazioni interpersonali. La qualità dell’ambiente
prenatale di un feto può influire profondamente sullo sviluppo intellettivo successivo. Le droghe che una donna gravida
assume possono passare attraverso la placenta e interferire con lo sviluppo del feto. I bambini le cui madri hanno
assunto grandi quantità di alcol durante la gravidanza, hanno un maggior rischio di sviluppare difficoltà generalizzate
dell’apprendimento e una sindrome chiamata sindrome alcolica fetale. In media, i bambini affetti da questa sindrome
hanno un QI di circa 68, così come una bassa capacità di giudizio, distraibilità, difficoltà nel percepire gli stimoli sociali
e incapacità di imparare dall’esperienza.
Anche piccole quantità d’alcol durante la gravidanza sono associate a lievi difetti alla nascita.
TRATTAMENTI DELLE DIFFICOLTA’ GENERALIZZATE DELL’APPRENDIMENTO
Idealmente, i bambini a rischio di difficoltà generalizzate dell’apprendimento ricevono trattamenti comprensivi sin dai
primi giorni di vita. Interventi individualizzati intensivi possono favorire lo sviluppo delle abilità di base dei bambini.
Le terapie farmacologiche riducono i comportamenti aggressivi e auto-distruttivi e i programmi sociali assicurano che
l’ambiente sia ottimale per lo sviluppo del bambino. Strategie comportamentali sono inoltre utili per ridurre i
comportamenti auto-lesionistici, o disadattivi di altro tipo, come ad esempio sbattere la testa contro un muro. I farmaci
sono utilizzati per ridurre le crisi epilettiche comuni tra le persone con difficoltà generalizzate dell’apprendimento.
Possono ridurre i comportamenti aggressivi, auto-distruttivi e anti sociali. Gli antidepressivi possono ridurre la
depressione e migliorare il sonno e aiutare a controllare i comportamenti auto-lesionistici in persone con problemi
mentali. Gli interventi compresivi per bambini a rischio di difficoltà generalizzate dell’apprendimento combinano tutte
queste strategie in un unico pacchetto. Uno di questi programmi è il Programma per la Salute e lo Sviluppo del
Neonato. Come si è visto anche in altri programmi di intervento precoce, i benefici sono visibili nel breve termine, ma
senza una continuità dell’intervento, diminuiscono nel tempo.
PERSONALITA’
Quattro approcci teorici hanno dominato la psicologia della personalità nel XX Secolo: psicoanalitico,
comportamentale, manistico e cognitivo.
VALUTAZIONE DELLA PERSONALITA’
La personalità può essere definita come quell’insieme distintivo e caratteristico di pensieri, emozioni e comportamenti
che definiscono lo stile personale con cui l’individuo interagisce con l’ambiente fisico e sociale. Quando dobbiamo
descrivere la personalità di un individuo, siamo portati a usare termini relativi a tratti di personalità (estroverso). Gli
psicologi hanno cercato di escogitare metodi formali per descrivere e misurare la personalità, andando oltre l’uso
quotidiano dei termini in 3 modi:
1. Cercando di ridurre l’insieme potenziale dei termini riguardanti i tratti a un insieme maneggevole, che però
comprenda la diversità dell’umana personalità.
2. Cercando di garantire l’attendibilità e la validità degli strumenti di misurazione dei tratti di personalità.
3. Facendo ricerca empirica per scoprire le relazioni tra i tratti e quelle tra tratti e comportamenti specifici.
Cattell condensò la lista di Allport-Odbert a 171 tratti e ottenne valutazioni per ogni tratto. Si servì poi della statistica
per determinare quanti fattori di personalità sottostanti avrebbero potuto spiegare il pattern di correlazioni tra le
valutazioni dei singoli tratti. La sua analisi fece emergere 12 fattori, ai quali aggiunse altri 4 fattori che rappresentassero
quei tratti non rilevabili dalla sua analisi. Lo psicologo Eysenck utilizzò le valutazioni degli psichiatri circa le
caratteristiche dei propri pazienti per arrivare a due fattori di personalità: introversione-estroversione e instabilità-
stabilità emotiva, che egli chiamò nevroticismo; in seguito, ne ha aggiunta una terza. Introversione-estroversione si
riferisce al grado in cui l’orientamento fondamentale di una persona si rivolge internamente, verso il proprio sé, oppure
esternamente, verso il mondo esterno. All’estremità di introversione della scala troviamo individui timidi, all’estremità
di estroversione della scala troviamo individui socievoli. Il nevroticismo è una dimensione dell’emotività, che
caratterizza individui lunatici, ansiosi, instabili e disadattati all’estremità nevrotica o instabile della scala, e individui
calmi e ben adattati all’altra estremità. Cattell è arrivato a 16 ma Eysenck solo a 3. Gran parte del disaccordo deriva da
questioni di gusto. Si può dunque pensare ad una gerarchia di tratti in cui ogni ampio tratto generale è composto da
parecchi tratti subordinati e più limitati. Nonostante punti di disaccordo si sta creando un certo consenso tra vari
ricercatori sul fatto che 5 dimensioni di tratto possono catturare la maggior parte di ciò che intendiamo per personalità, i
cosiddetti Big Five. Apertura (openness) all’esperienza, Coscienziosità, Estroversione, Gradevolezza e Nevroticismo.
INVENTARI DI PERSONALITA’
La maggior parte dei test di personalità non chiede in realtà agli individui di autovalutarsi direttamente su dimensioni
riguardanti i tratti di personalità. Si pongono una serie di domande sulle reazioni in certe situazioni. Questionari che
valutano la personalità, detti inventari di personalità, pongono ad ogni persona le stesse domande e le risposte sono
normalmente date in forma facilmente siglabile, spesso con programmi computerizzati. Ogni item in un inventario di
personalità è congegnato in modo da esemplificare un particolare tratto di personalità e i sottoinsiemi di item simili
sono sommati per attribuire all’individuo un punteggio su ogni scala di tratto.
Minnesota Multiphasic Personality Inventory (MMPI)
Un metodo molto differente di costruzione di test, chiamato metodo legato al criterio o costruzione empirica, è stato
usato per sviluppare uno dei più popolari inventari di personalità, il Minnesota Multiphasic Personality Inventory
(MMPI). L’MMPI originale fu studiato per fornire una versione carta-e-mati