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APPROCCIO UMANISTICO

La Psicologia Umanistica è definita “terza forza”, alternativa all'approccio comportamentista e

psicoanalitico, e si fonda su 4 principi:

1.Esperienza della persona: gli esseri umani devono essere descritti e compresi in base alla loro

visione soggettiva del mondo, alla loro percezione di sé e ai loro sentimenti di competenza.

2.Scelta umana, creatività e autorealizzazione: le persone non sono motivate semplicemente da

impulsi primari (sesso o aggressività), o dai bisogni fisiologici (fame o sete), ma hanno bisogno di

sviluppare le loro potenzialità e capacità.

3.Significatività dei problemi di ricerca: nel selezionare i problemi di ricerca, è più importante la

significatività piuttosto che l'obiettività. Sarebbe opportuno studiare problemi umani e sociali

importanti, anche se ciò talvolta significa adottare metodi meno rigorosi.

4.Dignità della persona: le persone sono fondamentalmente buone. L'obiettivo della psicologia è

comprendere, non prevedere o controllare le persone.

Carl Rogers asseriva che la forza fondamentale che motiva l'organismo umano è la tendenza

attualizzante, cioè la tendenza a soddisfare o attualizzare tutte le capacità del sé. Quando si negano

i bisogni del sé è possibile l'insorgenza di una grave ansia.

I bambini possono sviluppare un Sé attualizzato verso l'esperienza di considerazione positiva

incondizionata da parte dei genitori, cioè si percepiscono apprezzati dai genitori e dagli altri persino

quando i loro sentimenti, gli atteggiamenti e i comportamenti sono inferiori all'ideale.

Nella Teoria della Personalità il concetto fondamentale è il Sé. La personalità, infatti, è data dalla

realizzazione del sé ideale congiunta alle esigenza del sé reale. Lo sviluppo sano del sé è spiegato

dal processo di valutazione organismica. Con una considerazione positiva incondizionata crea una

persona realizzata, mentre una mancanza di amore incondizionato porta a una persona non

realizzata.

Il Sé (o Sé reale) è costituito da tutte le idee, le percezioni e i valori che caratterizzano l'”Io” o il

“Me”, compresa la consapevolezza di “quello che sono” e “quello che posso fare”.

Ogni individuo valuta ogni esperienza in relazione al proprio concetto di sé.

Il Sé ideale è un'idea del tipo di persona che ci piacerebbe essere. Più il sé ideale si avvicina al sé

reale, più l'individuo è realizzato e felice. Un ampio divario tra il sé ideale e quello reale più una

persona è infelice e insoddisfatta (si può utilizzare il Q-sort per la valutazione della congruenza tra

sé ideale e sé reale).

Abrahm Maslow ha proposto l'esistenza di una Gerarchia dei bisogni (piramide), che va dai

bisogni biologici di base alle motivazioni psicologiche più complesse, che divengono importanti

solo dopo che i bisogni fondamentali sono soddisfatti. I bisogni ad un livello devono essere almeno

parzialmente soddisfatti prima che quelli al livello successivo siano in grado di motivare il

comportamento.

L'Approccio Umanistico ha i suoi punti di forza nel fatto che recupera il ruolo dell'esperienza

privata nello studio della personalità e si concentra sulla persona sana ed enfatizza una visione

positiva della personalità umana. La debolezza sta nel fatto di essere poco chiara nella qualità delle

prove a sostegno delle dichiarazioni umanistiche e le teorie sono costruite solo sulla base

dell'osservazione di persone relativamente sane.

APPROCCIO EVOLUZIONISTICO

Nella Psicologia Evoluzionistica, i comportamenti che aumentano le possibilità di sopravvivenza e

riproduzione di un organismo sono selezionati nella storia evolutiva e quindi divengono gli aspetti

fondamentali della personalità. Questo approccio cerca di spiegare il comportamento e la

personalità dell'uomo in termini di adattività di certe caratteristiche per la sopravvivenza e il

successo riproduttivo, nel corso della storia umana.

La Teoria Evoluzionistica (Darwin) è coerente con alcune differenze sessuali osservate nelle

preferenze riproduttive.

È comunque una teoria controversa, sia per le sue implicazioni sociali sia per la difficoltà di

confutare le argomentazioni da essa derivate.

GENETICA DELLA PERSONALITA'

Sostiene che i tratti di personalità sono largamente determinanti e influenzati dai geni con cui

l'individuo nasce (studi sui gemelli). Sin dalla nascita l'ambiente e le influenze genetiche si

influenzano reciprocamente. C'è una correlazione intrinseca tra il genotipo del bambino

(caratteristiche di personalità ereditate) e un determinato ambiente.

L'ambiente diventa una funziona dell'iniziale personalità del bambino attraverso tre Processi

dinamici di interazione tra la Personalità e l'Ambiente:

Interazione reattiva: differenti individui esposti allo stesso ambiente ne fanno esperienza, lo

interpretano e vi reagiscono in modo differente. Si manifesta per tutta la vita.

Interazione evocativa: la personalità individuale evoca risposte particolari dagli altri. Si manifesta

per tutta la vita.

Interazione proattiva: gli individui selezionano o creano i loro propri ambienti. Con la crescita

dell'individuo, l'influenza dell'interazione proattiva diviene sempre più importante.

Vi sono però degli enigmi irrisolti prodotti da una serie di studi sui gemelli:

-l'ereditarietà stimata per i gemelli monozigoti allevati separatamente è maggiore delle stime basate

su confronti tra gemelli monozigoti e dizigoti.

-i gemelli monozigoti allevati separatamente sono tanto simili l'uno all'altro quanti i gemelli

monozigoti allevati insieme.

-i gemelli dizigoti e i normali fratelli diventano sempre meno simili nel tempo, persino se allevati

insieme.

Questi schemi potrebbero essere dovuti in parte alle interazioni tra geni, e parzialmente, ai tre

processi di interazione tra la personalità e l'ambiente (reattiva, evocativa e proattiva).

Le differenze dovute agli aspetti ambientali condivisi non sembrano spiegare alcuna delle variazioni

ambientali; eliminando le somiglianze genetiche, due bambini della stessa famiglia non sembrano

somigliarsi di più di due bambini scelti a caso nella popolazione. Ciò implica che il tipo di variabili

studiate solitamente dagli psicologi (come le pratiche parentali e la condizione socioeconomica

della famiglia) di fatto non contribuiscono per nulla alle differenze individuali della personalità.

La spiegazione possibile è che i processi reattivi, evocativi e proattivi contribuiscono a ridurre le

differenze tra gli ambienti. Soltanto un ambiente fortemente restrittivo potrà bloccare questi

processi guidati della personalità.

Per spiegare come i processi cognitivi e personalità possano in qualche modo essere integrati in una

prospettiva unica e spiegare la loro distinzione nei comportamenti, Carol Dweck mette in atto un

Esempio di modello integrato di funzionamento psicologico.

Dweck distingue i due costrutti di cognizione e personalità solo quando si collocano ad un livello

base dove si trovano in uno stato latente; quando invece vengono attivati e utilizzati, operano a

livello interattivo ed è molto difficile districare i loro specifici contributi nel comportamento che

viene messo in atto.

Dweck individua poi i processi di base (processi motivazionali e affettivi) come processi “caldi”, in

contrapposizione con i processi cognitivi di base “freddi”.

Cognizione (processi freddi): Primo livello con i processi cognitivi fondamentali (attenzione e

codifica, comprensione e integrazione percettiva, rappresentazione). Al secondo livello ci sono le

abilità e le conoscenze possedute (“sistema operativo”) e al terzo livello si trova il comportamento

intelligente-”adattivo” di fronte a situazioni problematiche.

Personalità (processi caldi): Aspetti motivazionali e affettivi che determinano gli obiettivi di

prestazione e di padronanza.

Quando vengono attivati e utilizzati la cognizione interagisce con la personalità. Non è possibile

isolare la componente motivazionale da quella cognitiva, entrambi sono necessari e il singolo

contributo di ogni componente non basta.

L'oggetto di studio della Psicologia della personalità è il comportamento adattivo alle situazioni

problematiche. Dweck individua degli approcci adattivi:

1.Stile orientato alla padronanza vs stile orientato all'impotenza

2.Attenzione vs noncuranza

3.Alto livello di identificazione dell'azione vs basso livello di identificazione.

Le tre caratteristiche del comportamento adattivo sono il fatto che rende i bisogni di base di un

individuo compatibili tra loro; aumenta la probabilità di raggiungere degli obiettivi a cui si

attribuisce valore; permette un uso più completo ed efficace delle informazioni disponibili ed un

maggior esame di realtà.

2.MOTIVAZIONE

La Motivazione è una configurazione organizzata di esperienze soggettive che consente di

spiegare l'inizio, la direzione, l'intensità e la persistenza di un comportamento diretto a uno

scopo.

Le prime teorie che sono state formulate si focalizzavano sui concetti di “bisogno” e di “istinto” e

concepivano la motivazione come una spinta interna ad agire. La motivazione veniva quindi fatta

dipendere, principalmente, da fattori di personalità, piuttosto che dalla situazione.

La Motivazione viene divisa in:

Motivazione estrinseca: le persone risultano motivate se spinte dalla promessa di premi o dalla

minaccia di punizioni e quindi da elementi esterni all'attività stessa e dipendenti dal livello di

risultato conseguito. E quindi dai rinforzi e dai risultati che si ottengono.

Motivazione intrinseca: lo svolgimento del compito o dell'attività dipende dall'interesse, dalla

volontà di autodeterminarsi dell'individuo. Svincolato quindi da bisogni e forze esterne. La

personalità non è altro che un insieme di modi di esprimere preferenze per certe attività per il

semplice gusto di affrontarle a prescindere dal risultato concreto e in assenza di pressioni esterne (la

motivazione intrinseca è molto vicina alla personalità).

Un esempio di motivazione intrinseca è l'esperienza di flusso (flow experience): il massimo della

motivazione intrinseca dove c'è un disinteresse per lo stato finale, profonda concentrazione nello

svolgimento del compito, fusione tra attività e sé; emerge soprattutto in presenza di attività che la

persona cons

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Publisher
A.A. 2013-2014
33 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AlexVolpe di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia della personalità e delle differenze individuali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Padova o del prof De Beni Rossana.