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CONCLUSIONI
Gli interventi del futuro dovrebbero tener conto di quanto il centro statunitense di ricerca Pew Research Center
sottolinea a proposito dell’impatto positivo delle nuove tecnologie sulle nuove generazioni e sulla possibilità che queste
possano essere utilizzate a vantaggio di azioni di intervento sull’ottimismo e sulla speranza con i bambini in età scolare.
Per altro i media e i giochi interattivi risultano una modalità educativa più accattivante e apprezzata dai fanciulli rispetto
a modalità tradizionali e potrebbero garantire interventi in grandi gruppi a costi contenuti.
Infine è importante coinvolgere nelle azioni d’intervento anche i genitori.
PSICOLOGIA POSITIVA E PREADOLESCENZA
INTRODUZIONE
Fin dai suoi esordi lo studio dell’adolescenza è stato accompagnato da una prospettiva centrata più sui deficit che da
un’enfasi sugli elementi che dovrebbero facilitare e migliorare la vita.
Come noto durante l’adolescenza i numerosi cambiamenti fisiologici, emozionali e cognitivi vengono integrati in una
nuova definizione di Sé che sostiene la persona nel suo adattamento futuro. Se da un lato i pensieri sul futuro si
concentrano di norma su obiettivi associati allo sviluppo professionale, al formarsi una famiglia ecc dall’altra questi
obiettivi sono emblema di possibilità dato che si possono perseguire iniziando da punti di partenza differenti e
percorrendo strade diverse. Sia le caratteristiche individuali sia il contesto di vita possono agire come barriere o come
supporti al raggiungimento degli obiettivi futuri.
TRAIETTORIE POSITIVE DI SVILUPPO E PREADOLESCENZA
La teoria dei sistemi evolutivi rappresenta un utile quadro di riferimento per comprendere l’influenza delle variabili
individuali e contestuali sui risultati positivi dello sviluppo tra i giovani. Punta l’attenzione sull’influenza reciproca tra
l’individuo e il suo contesto descrivibile in termini di relazione persona – contesto. Se queste relazioni reciproche sono
vantaggiose per entrambe le parti ci si trova di fronte ad una regolazione adattiva dello sviluppo, vuol dire che la
persona sta allineando i suoi interessi, desideri e bisogni alle risorse contestuali.
Tra i modelli proposti all’interno dell’approccio dello sviluppo positivo che hanno ricevuto maggior supporto empirico
un ruolo di primo piano è stato assunto dal modello delle 5 C teorizzato da Eccles e Gootman e da Roth e Brooks-Gunn
ed operazionalizzato da Lerner e dai suoi collaboratori:
• Competence: si riferisce alla visione positiva delle proprie azioni nei diversi ambiti:
o cognitiva, alle abilità cognitive;
o scolastica, le valutazioni, i risultati scolastici;
o professionale, l’imprenditorialità, il significato del lavoro.
• Confidence: si riferisce ad una generale considerazione positiva di Sé e si contrappone alle credenze dominio-
specifiche.
• Connection: fa riferimento all’insieme degli scambi che intercorrono tra l’adolescente e i suoi pari, la famiglia,
la scuola ecc.
• Character: si riferisce al rispetto delle regole sociali e culturali, al possesso di principi e valori che regolano i
comportamenti;
• Caring: riguarda gli atteggiamenti di simpatia e empatia verso gli altri.
Secondo questo modello quando un adolescente manifesta queste 5C sinergicamente nel tempo ha maggior probabilità
di trovarsi in una traiettoria di sviluppo positiva e vantaggiosa sia per sé che per il suo contesto di riferimento e meno
probabilità di trovarsi in una traiettoria che lo espone a rischi come abuso di sostanze, delinquenza e depressione. Le
traiettorie positive nell’arco di vita sono il risultato di relazioni reciproche vantaggiose tra la persona che si trova in una
fase dello sviluppo e gli elementi del suo contesto che la sostengono e ne promuovono la crescita.
Dal punto di vista psicometrico le analisi condotte hanno permesso agli autori di affermare che il PYD è un costrutto
robusto che resta stabile nei 3 diversi anni scolastici considerati. La maggior parte dei preadolescenti che presentava
elevati livelli di PYD nel tempo mostrava anche scarsi comportamenti di esternalizzazione e internalizzazione. Coloro
invece che manifestavano una diminuzione dei livelli di PYD era più probabile che manifestassero in misura maggiore
comportamenti negativi.
Infine coloro che incrementavano i loro livello di PYD era probabile che manifestassero inizialmente elevati
comportamenti di internalizzazione che diminuivano col tempo e mantenessero bassi i comportamenti internalizzanti.
Era inoltre più probabile che le ragazze sperimentassero traiettorie positive di sviluppo rispetto a quelle dei loro
coetanei maschi.
Ne lo sviluppo positivo né quello negativo si manifestano in maniera univoca nel corso dell’adolescenza.
IL CONTRIBUTO DELL’OTTIMISMO E DELLA SPERANZA NELLA PREADOLESCENZA
La diffusione della psicologia positiva da un lato e l’enfasi posta sui punti di forza delle persone da organismi
internazionali come l’OMS dall’altro, hanno portato la speranza e l’ottimismo, in termini strettamente evolutivi, a
caratterizzarsi come elementi fondamentali su cui poggiano gli approcci che enfatizzano lo sviluppo positivo degli
individui e i risultati che si conseguono. Alcuni autori hanno evidenziato l’esistenza di una dimensione sovraordinata
che lega speranza e ottimismo tanto che sono arrivati a parlare di una dimensione globale di aspettative positive verso il
futuro. Carvajal ha misurato questa dimensione globale coinvolgendo adolescenti americani ha messo in evidenza che
se da un lato questa dimensione globale diminuiva all’aumentare dell’età dall’altro la presenza di idee più ottimiste e
speranzose circa il futuro prediceva un minor abuso di alcool, scelte alimentari più salutari, e maggiori livello di attività
fisica.
Speranza. La presenza di speranza si associa a numerosi risultati positivi in adolescenza e i preadolescenti che
manifestano speranza verso il futuro si danno da fare per raggiungere i loro obiettivi. Gli approcci che studiano le
traiettorie di sviluppo positivo ritengono che:
• Abbia una valenza motivazionale in quanto può sostenere gli sforzi intrapresi dagli adolescenti per ottenere i
propri obiettivi;
• Sostenga l’evoluzione positiva delle traiettorie di sviluppo a vantaggio sia dell’individuo che del suo sistema di
relazioni influenzando la costruzione del futuro.
• Si caratterizzi per la presenza di aspettative positive.
All’interno della teoria dei sistemi di sviluppo la speranza viene concettualizzata come un punto di forza individuale di
un adolescente. Il modello sostiene che né i fattori individuali come la speranza né i contesti sono di per sé sufficienti a
determinare il corso dello sviluppo, piuttosto sono le relazioni reciproche tra l’individuo e i suoi contesti a costituire il
processo di sviluppo.
Dal punto di vista delle relazioni interpersonali, la letteratura ha messo in evidenza che livelli maggiori di speranza sono
positivamente correlati alla competenza sociale, a interazioni interpersonali positive e ad un comportamento solidale
verso l’interesse negli obiettivi degli altri.
Alcuni studi mettono in evidenza che i bambini speranzosi sono maggiormente motivati al perseguimento di obiettivi e
tendono ad avere un’immagine “socialmente desiderabile”, tendono a beneficiare maggiormente dei rapporti sociali che
instaurano e le reti adeguate e ricche di supporto promuovono benessere psicologico e fisico.
Il supporto sociale predice l’autostima, la performance scolastica e il benessere emotivo, la mancanza di supporto
sociale invece si associa a comportamenti aggressivi, depressione e problematiche scolastiche.
Questi risultati appaiono in sintonia con gli studi che hanno approfondito il legame tra la speranza e i livelli di
soddisfazione di vita nutriti dai giovani adulti. Nonostante i lavori che hanno esaminato la speranza tra i preadolescenti
siano poco numerosi è stato evidenziato che sia il costrutto di “pathways” che di “agency” teorizzati da Snyder,
correlano significamente con la soddisfazione di vita globale e la capacità di autoregolazione, negativamente con lo
stress psicologico e disadattamento scolastico.
La speranza, in modo simile all’ottimismo, sembra diminuire con il tempo e questo secondo alcuni potrebbe essere dato
da una maggiore internalizzazione delle credenze dei giovani circa il loro futuro e ad una maggiore consapevolezza
delle loro competenze. Richiede di essere potenziata e supportata quindi per poter continuare ad esercitare la sua
funzione di protezione soprattutto in quei momenti di transizione che caratterizzano l’adolescenza.
Ottimismo. L’ottimismo svolge un ruolo importante nell’auto-regolazione del comportamento e sebbene gli studi su
bambini e adolescenti siano minori di quelli sugli adulti, si conferma il suo contributo nel facilitare uno sviluppo
positivo. All’ottimismo viene riconosciuta una funzione protettiva e di supporto rispetto ai compiti e alle sfide che lo
sviluppo può comportare. Secondo gli studi, l’ottimista trasforma i problemi in opportunità, mentre il pessimista
trasforma le opportunità in problemi. Rispetto ai pessimisti, i preadolescenti e gli adolescenti più ottimisti si
caratterizzano per:
• Alti livelli di benessere soggettivo
• Maggiori livelli di autostima
• Minori livelli di stress.
• Minor presenza di sintomi depressivi e un numero inferiore di ideazioni suicidarie
• Minori livelli di aggressività
I risultati hanno evidenziato che l’ottimismo tende a diminuire nel tempo, soprattutto per le ragazze, e che ha un effetto
protettivo nel corso dello sviluppo soprattutto nei confronti dei sintomi depressivi, dall’abuso di sostanze e
dell’adozione di comportamenti antisociali.
Da un punto di vista sociale in età preadolescenziale l’ottimismo sembra avere un ruolo significativo nella qualità delle
relazioni interpersonali che si instaurano.
Nel complesso si sottolinea il ruolo positivo della speranza e dell’ottimismo nel corso dello sviluppo per l’acquisizione
e il mantenimento di comportamenti e stili di vita maggiormente salutari ed adattivi.
IL CONTRIBUTO DEL GRUPPO IHRT
Compito dei professionisti che operano e di coloro che prendono decisioni nel settore delle politiche giovanili sembra
essere dunque quello di integrare le informazioni derivanti dagli studi longitudinali inerenti i fattori che promuovono gli
sviluppi positivi dei giovani, quali ad esempio ottimismo e speranza, piuttosto che focalizzarsi unicamente sulla
prevenzione dei singoli problemi.
In relazioni a tali linee guida evidenziate dalla letteratura, nell’ambito del fruppo di ricerca internazionale IHRT e in
particolare del gruppo di ricerca “speranza, ottimismo, pr