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PROSPETTIVA PSICODINAMICA
aspettative dei genitori nei loro confronti, adottando un’eccessiva aderenza alle regole e seguendo il
bisogno di ottenere ottimi risultati. L’anoressia è una reazione alle famiglie orientate al perfezionismo.
Altri studiosi suggeriscono che l’anoressia fornisca l’opportunità di mantenere una forma fisica infantile,
evitando le ansie sessuali che accompagnano il passaggio all’adolescenza.
Un’altra corrente di studi, infine, sottolinea il ruolo dei traumi sessuali come fattore scatenante.
Gli impiegano tecniche esplorative come l’associazione libera, l’analisi dei
INTERVENTI PSICODINAMICI
sogni e l’analisi delle relazioni con il terapeuta (transfert) per smascherare la connessione dei sintomi
di disturbo alimentare con i conflitti emotivi inconsci del paziente.
-
Per l’ , i disturbi dell’alimentazione colpiscono famiglie eccessivamente
APPROCCIO SISTEMICO FAMILIARE
invischiate: termine che riflette l’eccessivo coinvolgimento di ogni membro della famiglia nella vita
degli altri (genitori che cercano di controllare ogni aspetto della vita dei figli). Il disturbo dell’alimentazione
rappresenta per l’adolescente una “dichiarazione d’indipendenza” in una famiglia troppo invischiata.
-
Gli coinvolgono l’intera famiglia: il terapeuta incoraggia i genitori ad
INTERVENTI SISTEMICO FAMILIARI
assumere un ruolo attivo nell’opporsi ai sintomi del disturbo dell’alimentazione del/la figlio/a.
-
Per la , anoressia e bulimia derivano da una combinazione
PROSPETTIVA COGNITIVO COMPORTAMENTALE
di pensieri ed esperienze disadattive che hanno rinforzato i comportamenti tipici del disturbo
alimentare. Sia l’anoressia che la bulimia vengono mantenute da distorsioni cognitive:
• Ragionamento dicotomico : pensare ai cibi in termini estremi e assoluti, come “buoni” o “cattivi”
• Ipergeneralizzazione : interpretare un evento isolato come caratteristico della vita in generale
(pensare che tutti i cibi grassi siano dannosi per il corpo)
• Astrazione selettiva : non prestare attenzione ai valori nutrizionali e al fabbisogno nutritivo
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• Catastrofizzazione : esagerare il significato degli eventi (“se mangio un biscotto ingrasserò”)
Il calo ponderale dell’anoressia e il sollievo derivante dalle condotte di compensazione dopo
un’abbuffata bulimica rinforzano tali comportamenti, creando un pericoloso circolo vizioso.
-
Gli operano un monitoraggio dei cibi e delle sensazioni del
INTERVENTI COGNITIVO COMPORTAMENTALI
paziente riguardo al mangiare, cercando di comprendere i meccanismi cognitivi che contribuiscono
ai comportamenti alimentari disfunzionali. Il paziente viene informato sulle conseguenze fisiche delle
abbuffate, del digiuno e/o del vomito autoindotto, ed aiutato a valutare prove a favore e contro ogni
pensiero disadattivo. Se i disturbi sono legati a sensazioni o stress emotivi, il terapeuta può aiutare il
paziente a sviluppare modi più adattivi e salutari per gestire le proprie sensazioni.
L’ sottolinea come i disturbi dell’alimentazione siano aumentatati poiché le
APPROCCIO SOCIOCULTURALE
immagini femminili presentate dai media associano magrezza e bellezza a successo e popolarità.
L’influenza di questa internalizzazione degli ideali di bellezza, tuttavia, non è diretta, ma mediata da:
• Famiglia : esercita effetti diretti, tramite atteggiamenti e comportamenti alimentari disfunzionali
condivisi dal nucleo familiare, od effetti indiretti, attraverso la mediazione del clima familiare o
delle psicopatologie eventualmente presenti. Gli effetti sono maggiori al diminuire dell’età
• Gruppo dei pari : può amplificare o attenuare le pressioni macro-culturali tramite la condivisione
di abitudini alimentari e stili di vita e l’enfasi sull’importanza della magrezza, della dieta e degli
ideali di bellezza socialmente condivisi. Il ruolo dei pari è maggiore all’aumentare dell’età
• Cultura locale : norme, valori e canoni sociali condivisi entro certi sottogruppi omogenei possono
accentuare l’incidenza di comportamenti alimentari disturbati (comunità gay, sport, moda)
Gli si concentrano sul training educativo dei media nell’aiutare le giovani
INTERVENTI SOCIOCULTURALI
donne a resistere agli standard di bellezza femminile irrealistici proposti dai media.
Le dei disturbi dell’alimentazione si concentrano sui fattori genetici e sugli
SPIEGAZIONI BIOLOGICHE
squilibri ormonali e dei neurotrasmettitori. In particolare, dati suggeriscono un peso maggiore del
patrimonio genetico per quanto riguarda l’anoressia nervosa (55%).
I come antidepressivi SSRI od ansiolitici sono efficaci nel trattare la bulimia.
NTERVENTI BIOLOGICI
7.3 - DISTURBI DELLA NUTRIZIONE
Inclusi nei Disturbi diagnosticati per la prima volta nell’infanzia, nella fanciullezza, nell’adolescenza.
Implicano persistenti anomalie della nutrizione ed esordiscono intorno a 1-3 anni di età:
⇒ P : persistente ingestione di sostanze non alimentari per almeno 1 mese (terra, feci)
ICA
⇒ D R : ingurgito e rimasticamento del cibo dopo il pasto per almeno 1
ISTURBO DI UMINAZIONE
mese
⇒ D N ’I P F (anoressia infantile) :
ISTURBO DELLA UTRIZIONE DELL NFANZIA O DELLA RIMA ANCIULLEZZA
persistente incapacità di nutrirsi adeguatamente, con conseguente perdita o mancato acquisto
di peso in assenza di condizioni mediche che spieghino il deperimento. L’esordio del disturbo
deve avvenire prima dei 6 anni di età, ma solitamente avviene nel primo anno di vita
7.4 - CAMBIAMENTI NEL DSM-V
Date le difficoltà nell’identificare in modo netto i sottotipi di anoressia e bulimia, il DSM-V racchiude
tutti i disturbi appena descritti nell’ampio spettro dei Disturbi dell’Alimentazione.
Per quanto riguarda l’Anoressia Nervosa, v’è l’esclusione del criterio diagnostico dell’amenorrea.
Per la Bulimia Nervosa, si enfatizza la perdita del controllo durante l’abbuffata, mentre le abbuffate e
le condotte di compenso devono verificarsi almeno 1 volta alla settimana per 3 mesi (invece di 2).
Per entrambe vi sono 4 livelli di gravità (lieve, moderata, grave, estrema) in base alla discordanza dal
peso corporeo (anoressia) o alla frequenza delle abbuffate e delle condotte di compenso (bulimia).
8. DISTURBI DA ABUSO DI SOSTANZE
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L’ è uno schema disadattivo di uso di una sostanza, che causa compromissione
ABUSO DI SOSTANZE
significativa o disturbo, e deve essere dimostrato da almeno 1 dei seguenti sintomi:
→ Uso ricorrente di una sostanza , che conduce al fallimento nell’adempimento dei maggiori obblighi
lavorativi, sociali, scolastici o casalinghi
→ Uso ricorrente di una sostanza in situazioni fisicamente pericolose
→ Problemi legali ricorrenti relativi alla sostanza
→ Uso continuativo della sostanza malgrado problemi sociali o interpersonali persistenti o
ricorrenti, causati o esacerbati dagli effetti della sostanza
La include, oltre all’uso continuativo della sostanza malgrado le
DIPENDENZA DA SOSTANZE
conseguenze negative, anche l’uso compulsivo e la perdita di controllo nell’utilizzo della sostanza,
e per la sua diagnosi sono necessari 3 o più dei seguenti sintomi :
→ Tolleranza : adattamento del corpo alla sostanza, indicato dal bisogno di maggior quantità per ottenere
l’effetto desiderato o dal conseguimento di effetti ridotti in risposta all’uso dello stesso quantitativo
→ Astinenza : sintomi fisici o psicologici se l’uso della sostanza viene diminuito o sospeso (craving)
→ Uso della sostanza per un periodo più lungo o in quantità maggiore di quello che il soggetto vorrebbe
→ Desiderio persistente o sforzo senza successo di ridurre o controllarne l’uso
→ Comportamenti finalizzati a procurarsi la sostanza anche in presenza di condizioni avverse
→ Interferenza dell’uso della sostanza con la vita lavorativa o sociale
→ Uso continuativo della sostanza malgrado la consapevolezza di problemi fisici o psicologici
8.1 - SPIEGAZIONE E TRATTAMENTO
L’ si è focalizzato sui fattori genetici che contribuiscono all’abuso di sostanze,
APPROCCIO BIOLOGICO
soprattutto in relazione all’abuso di alcol. In breve, i fattori genetici possono predisporre un individuo
all’alcolismo e alla dipendenza da altre droghe, ma anche i fattori ambientali giocano un ruolo
significativo. Alcuni asseriscono che i geni determinino la suscettibilità di una persona agli effetti
rinforzanti dell’alcol, ossia quanto piacere o quanta riduzione della tensione l’alcol provochi in loro.
Gli sono utilizzati per molti problemi dovuti all’abuso di sostanze:
INTERVENTI BIOLOGICI
• Alcol : il trattamento comincia con un periodo di astinenza sotto supervisione medica, che può
essere congiunto con la somministrazione di benzodiazepine, disulfiram o SSRI
• Oppioidi : il trattamento inizia con la disintossicazione e l’astinenza sotto controllo medico, con la
somministrazione di antagonisti degli oppioidi (naloxone, naltrexone). Il passo successivo è la
prevenzione delle ricadute: nella terapia sostitutiva, o di mantenimento, ai tossicodipendenti
vengono somministrati oppioidi sicuri per via orale e in contesti medici monitorati (metadone)
• Nicotina : tramite strategie di sostituzione della nicotina (acetato d’argento, chewing gum, spray
nasale, inalatore, cerotto transdermico) il consumatore viene man mano svezzato dalla nicotina
La sostiene che l’abuso di sostanze sia correlato a variabili sociali
PROSPETTIVA SOCIOCULTURALE
(contesto urbano, alti livelli di stress lavorativo). Perciò, questi studiosi incoraggiano la terapia di rete,
ovvero il coinvolgimento nel trattamento della rete sociale di amici e familiari del paziente.
-
Per i , le famiglie dei tossicodipendenti hanno schemi tipici di interazione:
TEORICI SISTEMICO FAMILIARI
Relazioni co-dipendenti : relazioni in cui i membri della famiglia colludono inconsciamente con
l’abuso della sostanza da parte di un membro della famiglia (oppure lo autorizzano)
Negazione condivisa : mantiene l’abuso di sostanze come un segreto all’interno della famiglia
-
La , pertanto, mira ad affrontare i meccanismi di difesa della famiglia,
TERAPIA SISTEMICO FAMILIARE
(negazione, co-dipendenza), tentando di stabilire ruoli familiari e legami più appropriati.
L’ all’abuso di sostanze si basa sul modello di riduzione della tensione:
APPROCCIO COMPORTAMENTALE
le droghe sono in grado di dare sollievo dallo stress (rinforzo negativo). Il condizionamento operante, il
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modeling (famiglia, pari, media) e il condiziona