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IVISIONE IMPATICA

In pratica, prepara l’organismo all’azione (arousal). La sua attivazione provoca:

- Dilatazione della pupilla

- Incremento del flusso sanguigno e del battito cardiaco

- Aumento di adrenalina e noradrenalina secrete dalla midollare del surrene (l’ipotalamo

stimola l’ipofisi anteriore a secernere l’ormone adrenocorticotropo, o ACTH, il quale stimola

a sua volta le ghiandole surrenali a rilasciare glucocorticoidi, adrenalina e noradrenalina)

- Broncodilatazione

- Incremento del rilascio di glucosio nel fegato

- Inibizione della salivazione e del sistema digerente

• D P : coinvolta nelle attività di mantenimento ed incremento delle

IVISIONE ARASIMPATICA

forniture energetiche dell’organismo. Pertanto, controlla le funzioni negli stati di rilassamento:

- Restringimento della pupilla

- Decremento del battito cardiaco 6

- Broncocostrizione

- Stimolazione della salivazione e del sistema digerente

La maggior parte delle sinapsi avviene nei gangli paravertebrali; non nei gangli spinali (conducono

le informazioni sensoriali). Le vertebre da cui fuoriescono le efferenze simpatiche sono situate nella

zona toraco-lombare, mentre la zona cranio-sacrale è deputata alla trasmissione parasimpatica.

2. PSICOFARMACOLOGIA

È lo studio degli effetti di sostanze psicoattive sul sistema nervoso e, quindi, sul comportamento.

Per si intende qualsiasi composto chimico esogeno non necessario per il

SOSTANZA PSICOATTIVA

normale funzionamento cellulare, che altera le funzioni di alcune cellule del corpo.

Il processo attraverso il quale i farmaci sono assorbiti, distribuiti all’interno del corpo, metabolizzati

ed escreti è detto . Le vie di somministrazione dei farmaci sono diverse:

FARMACOCINETICA

• Iniezione Endovena (EV) : è la via più rapida, il farmaco raggiunge il cervello in pochi secondi

• Iniezione Intraperitoneale (IP) : di norma non è utilizzata per gli psicofarmaci

• Iniezione Intramuscolare (EM) : è rapida, ma meno dell’iniezione endovenosa

• Iniezione Sottocutanea (SC) : è una via molto lenta (e dolorosa)

• Somministrazione Orale : la forma di somministrazione più comune

• Somministrazione Sottolinguale : è una via di somministrazione molto rapida

• Somministrazione Intrarettale : sotto forma di supposte

• Inalazione : il passaggio del farmaco dai polmoni al cervello è molto rapido (nicotina, marijuana)

• Somministrazione Topica : attraverso la pelle, è una via relativamente lenta

• utilizzate per la ricerca su animali

Somministrazione Intracerebrale

• Somministrazione Intracerebroventricolare (ICV)

Alcuni farmaci necessitano di un’azione rapida, altri di un’azione lenta e prolungata. Molti fattori

influenzano la velocità con la quale il farmaco raggiunge i suoi siti d’azione. Il principale è la

liposolubilità: la barriera emato-encefalica permette infatti il passaggio di molecole liposolubili .

2.1 - EFFICACIA DEI FARMACI

-

La misura l’effetto di un farmaco in funzione della quantità somministrata,

CURVA DOSE RISPOSTA

ed è il miglior modo per stabilire l’efficacia di un farmaco. Il crescente aumento di dosi di un farmaco

causa un aumento degli effetti, finché non si raggiunge il punto di massimo effetto: gli aumenti del

dosaggio non producono più aumenti dell’effetto, ma aumentano il rischio di effetti collaterali.

Confrontando 2 curve dose-risposta, una per gli “effetti desiderati” e l’altra per quelli “tossici”, la

distanza tra le curve indica il margine di sicurezza del farmaco. Una misura del margine di

sicurezza di un farmaco è il suo : più decresce l’indice terapeutico, più bisogna

INDICE TERAPEUTICO

fare attenzione nel prescrivere il farmaco. In pratica, è il rapporto tra la dose che produce l’ effetto

desiderato nel 50% degli animali e la dose che produce effetti tossici nel 50% degli animali .

7

L’efficacia di un farmaco dipende dai suoi siti d’azione, ma anche dalla sua con i suoi siti di

AFFINITÀ

legame: un farmaco con alta affinità produce effetti a concentrazione bassa, mentre uno con bassa

affinità deve essere somministrato a dosi più elevate. Pertanto, anche 2 farmaci con siti d’azione

identici possono avere diversa efficacia se l’ affinità per i loro siti di legame è diversa .

Se un farmaco è somministrato ripetutamente, i suoi effetti si riducono secondo il fenomeno della

, e necessita di progressivi aumenti di dosi (la curva dose-risposta trasla verso destra).

TOLLERANZA

Il meccanismo opposto, per il quale il farmaco diventa sempre più efficace, è la .

SENSIBILIZZAZIONE

La tolleranza riflette il tentativo del corpo di compensare gli effetti del farmaco: quando un farmaco

altera i sistemi del corpo per un periodo prolungato, i meccanismi compensatori producono la

reazione opposta, per compensare lo spostamento dal valore ottimale. Quindi, quando si interrompe

l’assunzione, i meccanismi compensatori, non contrastati dall’azione del farmaco, producono in

eccesso gli effetti opposti a quelli del farmaco stesso, causando i sintomi di .

ASTINENZA

L’ indica l’efficacia terapeutica di una sostanza inerme (placebo). Ciò conferma

EFFETTO PLACEBO

che i fattori psicologici possono influenzare le risposte fisiologiche, originando effetti

terapeutici.

2.2 - SITI D’AZIONE DEI FARMACI

I farmaci hanno effetti sulla trasmissione sinaptica: se bloccano/riducono gli effetti postsinaptici

sono detti antagonisti, se li facilitano sono detti agonisti:

S : i farmaci possono influire sulla disponibilità

1. INTESI ENZIMATICA DEL NEUROTRASMETTITORE

del precursore, regolando la quantità di neurotrasmettitore sintetizzato. Incrementando la

quantità di precursore, un farmaco ha un effetto agonista ( -DOPA → dopamina).

L

Altri farmaci possono inattivare l’enzima che sintetizza il neurotrasmettitore, esercitando quindi

un effetto antagonista sulla sua produzione (PCPA → serotonina).

I : se un farmaco impedisce

2. MMAGAZZINAMENTO DEL NEUROTRASMETTITORE

l’immagazzinamento del neurotrasmettitore nelle vescicole, ha un effetto antagonista

(reserpina → monoamine).

R : il rilascio del neurotrasmettitore a livello presinaptico

3. ILASCIO DEL NEUROTRASMETTITORE

può essere stimolato, se il farmaco ha effetto agonista (veleno della vedova nera →

acetilcolina), o inibito, se il farmaco ha effetto antagonista (tossina botulinica → acetilcolina).

E : farmaci che stimolano i recettori postsinaptici

4. FFETTO SUL RECETTORE POSTSINAPTICO

hanno effetto agonista (nicotina, muscarina → acetilcolina), mentre farmaci che bloccano i

recettori postsinaptici hanno effetto antagonista (curaro, atropina → acetilcolina).

Alcuni farmaci si legano ai recettori postsinaptici come i neurotrasmettitori. Se il farmaco

“mima” gli effetti del neurotrasmettitore agisce come agonista diretto. Farmaci che agiscono

come antagonisti diretti o bloccanti dei recettori occupano il sito di legame, impedendo al

neurotrasmettitore di aprire il canale ionico. In questo caso si parla di .

LEGAME COMPETITIVO

Alcuni recettori hanno siti di legame multipli: il legame di una molecola con uno di questi siti

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“alternativi” è detto . Se un farmaco si lega a questi siti, impedendo

LEGAME NON COMPETITIVO

l’apertura del canale ionico, si dice antagonista indiretto. Un farmaco che invece si lega a

questi siti alternativi e facilita l’apertura del canale ionico è detto agonista diretto.

E : la sintesi dei neurotrasmettitori è regolata da 2 meccanismi,

5. FFETTO SUGLI AUTORECETTORI

che fanno capo a 2 diversi tipi di recettori, posti entrambi sulla membrana presinaptica:

• Autorecettori : regolano la quantità di neurotrasmettitore rilasciata. Si dividono in:

- Autorecettori presinaptici : se un farmaco stimola gli autorecettori, inibendo la sintesi

del neurotrasmettitore, ha effetto antagonista (apomorfina → dopamina). Di contro, un

farmaco che blocca gli autorecettori, incrementa la sintesi del neurotrasmettitore,

esercitando un effetto agonista (clonidina, idazoxan → norepinefrina)

- Autorecettori dendritici : autorecettori localizzati nei dendriti di alcuni neuroni. Se questi

divengono attivi, rilasciano il neurotrasmettitore anche dai loro dendriti, producendo

una iperpolarizzazione della membrana (inibizione). Pertanto, farmaci che attivano gli

autorecettori dendritici hanno un effetto antagonista, mentre farmaci che bloccano gli

autorecettori dendritici hanno un effetto agonista (depolarizzazione)

• Eterorecettori presinaptici : alcuni bottoni terminali formano sinapsi asso-assoniche

(sinapsi di un bottone terminale con un altro), che non veicolano informazioni, ma regolano il

rilascio dei neurotrasmettitori a livello presinaptico. La facilitazione presinaptica è causata

2+

dall’attivazione degli eterorecettori presinaptici, che facilitano l’apertura dei canali del Ca ,

stimolando il rilascio del neurotrasmettitore. L’inibizione presinaptica è causata

2+

dall’attivazione degli stessi recettori che inibiscono l’apertura dei canali del Ca .

R : un farmaco può bloccare la

6. ICAPTAZIONE O DISTRUZIONE DEL NEUROTRASMETTITORE

ricaptazione del neurotrasmettitore, che rimane disponibile per più tempo nella fessura

sinaptica, esercitando quindi un effetto agonista (cocaina → dopamina).

Un farmaco può inattivare la degradazione entimatica del neurotrasmettitore, esercitando un

effetto agonista (fisiostigmina, neostigmina, gas nervino → acetilcolinesterasi → acetilcolina).

2.3 - ACETILCOLINA A

Appartenente alla famiglia delle ammine, l’ (ACh) è il principale neurotrasmettitore

CETILCOLINA

secreto dagli assoni efferenti del SNC (regola tutti i movimenti muscolari volontari e involontari), ma

si trova anche nei gangli del SNA e negli organi bersaglio della branca parasimpatica del SNA.

In genere, gli effetti del rilascio di ACh nel cervello sono facilitatori .

I neuroni acetilcolinergici sono distribuiti soprattutto in 3 sistemi cerebrali:

• S P D : regolazione del sonno REM (nuclei del tegmento)

ISTEMA DEL ONTE ORSOLATERALE

• S P B : attiva la corteccia cerebrale e facilita l’apprendimento

ISTEMA DEL ROENCEFALO ASALE

(percettivo)

• S S M : modula i ritmi elettrici e le funzioni dell’ippocampo (memoria)

ISTEMA DEL ETTO EDIALE

L’ACh è composta da colina (derivato dei lipidi) e acetato: quest’ultimo non può attaccarsi alla

colina, ma grazie all’azione del coenzima A (coA) forma una molecola di acetil-coA. L’enzima colina

acetilt

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
49 pagine
34 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher davril86 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicobiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof De Gennaro Luigi.