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Anomalie strutturali:

Numerose scansioni con TAC o RM rilevano frequentemente in pazienti schizofrenici casi di dilatazione ventricolare (dimensioni due volte maggior), dovuta ad una maggiore degenerazione di tessuto cerebrale in quelle aree, specialmente durante l'adolescenza. Nello specifico, le strutture cerebrali che negli schizofrenici risultano anomale sono l'ippocampo e l'amigdala, di dimensioni ridotte.

Anomalie funzionali:

Risulta evidente, da test psicologici e scansioni di RM, che la principale forma di anomalia funzionale nei pazienti schizofrenici sia l'ipofrontalità, ovvero la ridotta attività dei lobi frontali, in particolare della corteccia prefrontale dorsolaterale. Questa ridotta attività dei lobi frontali è causata da un'altrettanto ridotta attività dei recettori NMDA del glutammato e di quelli della dopamina. Ciò è stato dimostrato utilizzando sulle scimmie farmaci come la ketamina o la PCP, in grado

di sopprimere l'attività dei suddetti recettori nella CPFdl, e diconseguenza procurare i sintomi negativi e cognitivi della schizofrenia. Altre importanti cause funzionali che portano all'insorgenza della schizofrenia sono la mutazione del gene DISC1, il quale porta ad anomalie nei neuroni piramidali della corteccia prefrontale, e le anomalie nel sistema nigrostriatale dei neuroni dopaminergici. I farmaci antischizofrenici moderni riescono a curare tutte le tipologie di sintomi del disturbo. Questo è possibile poiché questi farmaci (es. clozapina, aripiprazolo), funzionano come agonisti parziali, ovvero agonisti che hanno un'elevata affinità con più recettori e, a seconda della situazione, possono essere agonisti o antagonisti. In questo modo, negli schizofrenici il farmaco fungerà da antagonista dove la dopamina è troppa (sistema mesolimbico), bloccando i sintomi positivi, e fungerà da agonista dove l'azione

dopaminergica è troppo poca (corteccia prefrontale), bloccando i sintomi negativi.

Osservando le proprietà di farmaci in grado di produrre sintomi schizofrenici, come la ketamina, di esercitare i loro effetti negativi solo in età post-puberale, è confermata l'ipotesi che le modificazioni evolutive che occorrono durante la pubertà possono giocare un ruolo nello sviluppo della schizofrenia.

Il ruolo dell'ambiente (epidemiologia)

Anche l'ambiente, sia prenatale che perinatale esercita un'influenza:

Complicanze durante la gravidanza o il travaglio (patologie varie, mancato apporto d'ossigeno al cervello del neonato...) sono correlate con l'insorgenza di schizofrenia.

Studi su gemelli monozigoti monocoriali e bicoriali, i quali rispettivamente condividono e non l'ambiente prenatale, hanno dimostrato che quest'ultimo è strettamente correlato all'ereditarietà della schizofrenia. (monocoriali concordanti)

nel 60% dei casi; bicoriali concordanti nel 10%)

Effetto stagionale= le persone nate tra febbraio e maggio hanno più probabilità di sviluppare la schizofrenia.

Sono state inoltre trovate altre correlazioni tra l'insorgenza di schizofrenia e altri fattori, quali la distanza da un'epidemia influenzale o l'allontanamento dall'Equatore, ma sono comunque tutti dati "interpretativi".

16.2 Disturbi affettivi maggiori

Denominati anche disturbi dell'umore, sono caratterizzati da problemi relativi ai sentimenti e alle emozioni. Nei disturbi affettivi maggiori, gli individui provano un'estrema euforia o disperazione, non giustificabili dagli eventi della loro vita.

I principali disturbi affettivi maggiori sono due:

Disturbo bipolare

  • Episodi maniacali alternati a periodi di depressione (i secondi sono molto più lunghi)
  • Assenza di differenze tra i sessi
  • Tasso suicidale molto elevato (quasi il 30%)

Disturbo depressivo maggiore (depressione)

“endogena” o “unipolare”)- Umore variabile durante la giornata (picco negativo: mattina)- Insonnia, con risveglio anticipato (ritmi del sonno alterati)- Anedonia per precedenti proprie passioni o attivà piacevoli come il cibo o il sesso - Stato di sconforto continuo o episodico- Le donne sono colpite in misura maggiore (circa il doppio) - Tasso suicidale elevato (circa 15%)

Per avere una diagnosi, devono presentarsi almeno 5 sintomi in 2 settimane.

Il disturbo depressivo maggiore è il più diagnosticato tra i disturbi dell’umore con un’incidenza del 40-60% nei casi ospedalizzati. Esistono anche forme di depressione alternativa, quali la depressione atipica (che comporta sintomi opposti a quelli comuni) e la depressione reattiva (caratterizzata dall’assenza dei sintomi comuni).

Alcuni dati demografici e statistici...- I disturbi affettivi sono tra le prime cause debilitanti al mondo- La fascia d’età più colpita

È la tarda adolescenza, poi la mezza età- Ne soffrono 120 milioni di persone al mondo, ma solo 1/3 chiede aiuto

Il tasso di suicidio:È più alto nei maschi, nonostante questi siano colpiti meno frequentemente. Èinfluenzato in qualche modo dall’effetto stagionale (picco a luglio)

Anche i disturbi affettivi hanno una forte componente ereditaria.

Rosenthal (1971) ha dimostrato che i parenti stretti di individui con disturbi affettivi hanno una probabilità dieci volte maggiore, rispetto alla popolazione generale, di sviluppare gli stessi disturbi. Gershon et al. (1976) hanno dimostrato che i gemelli monozigoti sviluppano entrambi lo stesso disturbo con un’incidenza del 70% circa, rispetto ai dizigoti che lo sviluppano entrambi solo nel 13% dei casi.

I TRATTAMENTI

Per il disturbo bipolare, i trattamenti più efficaci sono...

  1. Sali di litio: essi hanno effetti rapidi ed un’alta responsività per la controparte maniacale, tuttavia

Rimedi farmacologici per la depressione

1) Inibitori delle MAO (MAOi): farmaci che aumentano il bilancio delle monoammine, disattivando gli enzimi che ne regolano la quantità nel bottone presinaptico. Hanno effetti collaterali pericolosi.

2) Antidepressivi triciclici (TCA): farmaci che favoriscono la neurotrasmissione delle monoammine, bloccandone la ricaptazione dalla fessura sinaptica.

3) SSRI e SNRI: similmente ai TCA bloccano, selettivamente, la ricaptazione della serotonina o della norepinefrina. Sono i migliori in quanto hanno ampie proprietà antidepressive, con minori effetti collaterali.

4) Ketamina: farmaco molto efficace nel ridurre i sintomi depressivi, tuttavia ha un'efficacia a breve termine. Viene utilizzato ottimamente nell'attesa che trattamenti più lenti abbiano effetto.

I farmaci sono i più usati nel trattamento dei disturbi dell'umore. Essi tuttavia non danno risultati molto soddisfacenti, anche perché molte persone hanno ad esempio una "depressione resistente al trattamento" e non rispondono ai farmaci. Per questo motivo si sono sviluppati nuovi trattamenti "strumentali":
  1. Terapia elettroconvulsivante (TEC): l'induzione di una crisi epilettica artificiale, mediante una forte scarica elettrica, è stato osservato provocare un forte miglioramento sintomatico.
Per questo trattamento sono necessari l'anestesia del paziente, la paralisi muscolare indotta da un farmaco tipo curaro (per evitare che le convulsioni facciano danni), un respiratore e gli elettrodi applicati sullo scalpo. Il punto di forza di questo trattamento, rispetto ai farmaci, è che ha un'efficacia immediata e funziona nel 70-80% dei casi. I principali effetti collaterali, che insorgono col lungo andare del trattamento, sono deficit

cognitivi ed amnesia anterograda. Questa terapia è particolarmente consigliata in pazienti suicidali, nell'attesa chei farmaci inizino ad avere effetto

5) Stimolazione Magnetica Transcranica (TMS): anch'essa funzionamediante applicazioni di correnti elettriche, anche se lievi, al cervello(provocate da un campo magnetico). Nonostante abbia una percentualed'efficacia minore della TEC, non sembra produrre alcun effetto collaterale.

6) Stimolazione cerebrale profonda ("Deep Brain Stimulation"): procedurachirurgica mediante la quale si stimolano, mediante elettrodi impiantati, areecerebrali critiche nella diminuzione dei sintomi depressivi, come la cortecciacingolata anteriore subgenuale o il nucleo accumbens. Nonostante sia unaprocedura invasiva e costosa, dà risposte cliniche molto buone nella riduzione eremissione dei sintomi (rispettivamente, 60% e 35% dei casi).In particolare, la corteccia cingolata anteriore subisce una

ridotta attività in qualsiasi tipo di trattamento anti-depressivo efficace, farmacologico o strumentale.

7) Stimolazione del nervo vago: la procedura è la stessa della SCP solo che viene stimolato elettricamente il nervo vago. È ancora una procedura sperimentale da verificare bene.

L'IPOTESI MONOAMMINERGICA

Ipotesi per la quale si pensa che la depressione sia dovuta ad un'insufficiente attività dei neuroni monoaminergici (serotonina e norepinefrina). Effettivamente, il fatto che farmaci agonisti delle monoammine (MAOi, SSRI) riducano i sintomi del disturbo, mentre i farmaci antagonisti (reserpina) li producano, confermerebbe questa ipotesi. Inoltre, è stato dimostrato dagli studi sulla deplezione di triptofano (il precursore della serotonina) attraverso una dieta, che questa causava la ricomparsa di sintomi depressivi in persone con una storia personale o familiare di depressione. Una volta ripresa la dieta normale, quei sintomi scomparivano.

nuovamente. Nelle persone sane invece, questa procedura non aveva alcun effetto; questo dimostra ancora di più le basi fisiologiche della depressione e l'ipotesi per la quale se ne soffra a causa di predisposizioni cerebrali biologiche. Gli eventi di vita stressanti inoltre, fanno da precipitanti per la predisposizione biologica alla depressione. Sugli animali da laboratorio, questo è stato dimostrato avvenire perché lo stress sopprimerebbe la neurogenesi ipocampale. RUOLO DEI RITMI CIRCADIANI La deprivazione di sonno REM, non-REM e totale produce un'efficacia immediata ma a breve termine e transitoria, nella riduzione dei sintomi (come la ketamina). Disturbo depressivo ad andamento stagionale (DAS): compare prevalentemente nella stagione invernale; i sintomi sono simili alla depressione maggiore (letargia e disturbi del sonno) ma con in aggiunta un consumo compulsivo di carboidrati, con conseguente.
Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
45 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/09 Fisiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher psico_28 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fisiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Europea di Roma o del prof Imperatori Claudio.