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7.4.1 CICLO DI VITA DEI PROGETTI E CONTROLLO DIREZIONALE (PAG. 172)
Ciclo vita progetto periodo di tempo che intercorre tra la sua ideazione e il suo completamento.
Si distinguono 5 fasi sequenziali:
Ideazione del progetto – si mettono a fuoco gli obiettivi e si valuta la compatibilità con gli altri
progetti in essere o a tendere;
Valutazione – per decidere sulla fattibilità del progetto;
Programmazione o progettazione esecutiva – identificazione delle attività necessarie, analisi delle
relazioni tra queste attività, definizione fabbisogno risorse, costituzione team di progetto ecc.;
Esecuzione – svolgimento delle attività;
Monitoraggio e controllo – dello stato di avanzamento e dei risultati ottenuti.
Criticità:
- La cadenza periodica del processo di programmazione e controllo si scontra con una distribuzione
bilanciata dei progetti in essere tra le diverse fasi del loro ciclo di vita. Cosi, ad esempio,il controllo
di progetti ancora in fase di ideazione può sovrapporsi al controllo di progetti in fase avanzata o di
chiusura;
- Occorre concedere maggiore spazio alla fase di programmazione;
- È necessario aumentare il numero e la tipologia degli strumenti da utilizzare per gestire i progetti.
Il processo di controllo si articola quindi in 6 fasi: PROGETTAZIONE
PRELIMINARE PROGETTAZIONE
CONTROLLO ESECUTIVA
APPROVAZIONE DEL ALLOCAZIONE
BUDGET DELLE RISORSE
NEGOZIAZIONE
DEL BUDGET
Fase 1: progettazione preliminare.
Obiettivo
Valutare l’opportunità di attivare il progetto
Attività
Definire i criteri di approvazione dei progetti [quantitativi (ad es. VAN, PAYBACK, TIR) o qualitativi];
Definire la struttura “di massima” del progetto, ovvero individuare le macro-fasi in cui questo dovrà
essere articolato e le funzioni coinvolte;
Stimare i tempi, i costi e risultati ottenibili dallo svolgimento del progetto
Strumenti
Work breakdown structure (WBS) – scompone il progetto in aggregati di attività sempre più piccoli
riducendo la complessità del progetto e permettendo una prima valutazione dei tempi e dei costi e
una programmazione di maggiore dettaglio nella fase successiva di progettazione esecutiva;
Tecniche di capital budgeting
Fase 2: progettazione esecutiva.
Obiettivo
Programmare lo svolgimento delle attività elementari necessarie al completamento del progetto
Attività
Identificazione dei work package – al fine di fare chiarezza su cosa dovrà essere fatto;
Individuazione e ottimizzazione dei tempi, delle risorse e dei costi legati al loro completamento
(individuazione del critical path, analisi degli slack, ecc.)
Strumenti
Network analysis (diagrammi reticolari, diagrammi a barre, diagrammi a carico di risorse, PERT, …)
La logica che accomuna questi strumenti è quella che porta a:
- Stimare il tempo necessario per il completamento di ogni attività elementare;
- Analizzare le relazioni di interdipendenza esistenti tra i diversi work package, identificando cosi le
attività che devono essere necessariamente completate prima che altre possano cominciare;
- Programmare nel tempo lo svolgimento delle attività elementari, tenendo conto di tali relazioni ed
ottimizzando i tempi di esecuzione del progetto.
Il complesso dei work package viene rappresentato attraverso diagrammi che si compongono di:
nodi, che corrispondono ad un risultato intermedio (milestone) che deve essere conseguito per
portare a termine il progetto;
linee, che collegano i nodi e che rappresentano il pacchetto di attività che deve essere svolto per
far progredire l’avanzamento del progetto da un nodo al successivo. Viene stimato il tempo
ritenuto necessario (expected time) per il completamento di ogni pacchetto di attività.
Il reticolo cosi costruito consente di rappresentare tutte le attività necessarie per realizzare il progetto e la
sequenza temporale secondo la quale esse dovranno essere svolte.
In questo modo si può identificare il percorso critico ovvero l’insieme delle attività che se completate in
ritardo determineranno automaticamente un ritardo nella delivery del progetto.
La corretta individuazione del percorso critico permette di:
- determinare la presenza di eventuali slack. Eventuali attività non critiche possono essere ritardate
senza generare ritardi nell’esecuzione complessiva del progetto e possono quindi slittare in avanti o
indietro in funzione di esigenze relative allo sfruttamento della capacità produttiva;
- stabilire i tempi di inizio e fine di ogni work package;
- calcolare la durata complessiva del progetto e i tempi di chiusura.
ESEMPIO (diagramma reticolare) (vedi approfondimento 7.2 pag.177 in cui spiega l’esempio).
Quindi nella fase di progettazione esecutiva, il sistema di controllo direzionale è essenziale per tentare di:
comprimere la durata complessiva valutando la possibilità di ridurre i tempi di svolgimento delle
attività che si trovano sul suo percorso critico anche a scapito di un aumento dei costi;
sfruttare l’eventuale presenza di slack per ridurne i costi accettando in questo caso un
allungamento dei tempi richiesti per il suo completamento o allocando opportunamente le risorse
tra progetti diversi in modo da ottimizzare la capacità produttiva disponibile.
Fase 3: allocazione delle risorse.
Obiettivo
Programmare l’impegno delle differenti aree funzionali nello svolgimento del progetto
Attività
Identificazione dei “carichi di lavoro” (cioè del tempo che il personale della funzione deve dedicare
alle diverse commesse);
Verifica della compatibilità in termini di capacità produttiva disponibile;
Individuazione delle modalità di risoluzione dei constraint (capacità produttiva, distribuzione
temporale della domanda, fabbisogno finanziario, ecc.).
Strumenti
Resource loading – strumento che indica i carichi di lavoro o in generale il volume delle risorse (ad
es. il personale in termini di FTE) necessarie per il completamento delle attività previste. Quindi
prima si determinano in maniera puntuale e poi si aggregano in funzione del tempo, del tipo di
risorsa e della funzione aziendale coinvolta;
Resource leveling – nel caso in cui ad esempio avessimo un limite di 40 FTE ma un fabbisogno
maggiore la soluzione potrebbe essere quella di livellare i carichi di lavoro ma agendo solo sugli
slack. Le attività slack possono essere anticipate se il vincolo è a valle e posticipate se il vincolo è a
monte. (Altre soluzioni potrebbero essere quelle di esternalizzare o di investire. Si investe se il
picco di capacità produttiva non è un fenomeno occasionale ma strutturale)
Constrained resource scheduling
Fase 4: negoziazione del budget.
Obiettivo
Formalizzare il budget sia a livello di progetto che di area funzionale
Attività
Definizione dei budget di progetto
Definizione dei budget di area funzionale
Consolidamento
Strumenti
Tecniche a supporto del processo di budget.
Fase 5: autorizzazione delle attività.
Obiettivo
Attivare lo svolgimento dei progetti
Attività
Approvazione formale del budget
Comunicazione e condivisione
Strumenti
…
Fase 6: controllo.
Obiettivo
Steering control vs svolgimento dei progetti
Attività
Monitoraggio in itinere di tempi, qualità, costi;
Eventuale revisione della programmazione e del budget;
Strumenti
Analisi degli scostamenti.
I costi effettivamente sostenuti per realizzare il progetto (ACWA) vengono messi in relazione con:
- Il costo previsto a budget per lo svolgimento delle attività programmate alla data;
- Il costo previsto a budget per lo svolgimento delle attività effettivamente completate alla data.
Contrapponendo questi valori è possibile calcolare :
1. Uno scostamento di tempo (schedule variance) che esprime i maggiori o minori costi sostenuti a
causa di un anticipo o di un ritardo nei tempi di esecuzione del progetto;
2. Uno scostamento di spesa (spending variance) che esprime i maggiori o minori costi sostenuti per
lo svolgimento delle attività previste a prescindere dallo stato di avanzamento del progetto.
7.4.2 IL CONTROLLO ECONOMICO DEI PROGETTI (PAG. 183)
L’oggetto di calcolo principale del controllo di gestione è il progetto specifico (commessa) e i suoi work
package.
Di norma i costi standard non sono disponibili, quindi è necessaria una previsione di costo ad hoc.
È importante considerare la differenza tra costi diretti di progetto e costi indiretti che possono essere
distinti in costi allocati ai progetti e costi generali.
I dati disponibili sia a budget di progetto sia a consuntivo devono avere lo stesso livello di dettaglio rispetto
alla struttura dei work package.
È opportuno anche un orientamento al futuro per capire se quanto programmato verrà rispettato.
Bisogna considerare che il project manager utilizza risorse che non sono stabilmente sotto la sua
responsabilità. Quindi c è una corresponsabilità tra le funzioni che hanno fornito risorse la progetto.
Oltre alla dimensione economica, occorre considerare anche tempi, qualità e rischio progettuale.
Queste peculiarità comportano alcune caratterizzazioni marcate del modello di controllo di queste aziende,
che possono essere sintetizzate in 4 macro-tematiche:
Modalità di funzionamento della contabilità analitica;
Ciclo di controllo economico;
Valutazione di avanzamento economico di progetto;
Controllo per singola commessa e controllo aziendale.
Modalità di funzionamento della contabilità analitica.
Il sistema di contabilità analitica, dovrà essere baricentrato sulla commessa e sui work package. Di seguito il
conto economico di commessa:
Per il controllo periodico del progetto, la configurazione a costi diretti è quella più corretta perché consente
di rilevare solo i costi oggettivamente riferibili alla commessa. Sono costi sotto la diretta responsabilità del
project manager.
La configurazione a costi pieni (costi diretti + una quota di costi indiretti) è più appropriata per la
preventivazione del progetto e per la scelta del prezzo di offerta al cliente.
I ricavi sono considerati come ricavi globali di commessa, mentre i costi diretti vengono preventivati e
consuntivati a livello di singolo work package.
Ciclo di controllo economico.
3 fasi: Controllo antecedente – vengono svolte attività prima che il contratto con il cliente sia firmato.
Il documento base di questa fase è il preventivo ec