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PERIODI INFRANNUALI DI BDG.
COSA DEVO PRODURRE? / QUANDO E COME DEVO PRODURLO?
E’ predisposto in funzione dei PROGRAMMI DI VENDITA e della POLITICA
DELLE SCORTE
1. Determinare le quantità da produrre nell’orizzonte temporale di
bdg, suddiviso per periodo infrannuale;
2. Definire i fabbisogni di risorse produttive (dirette e indirette).
E’ parte/premessa dei budget dei costi di produzione
Espresso in termini QUANTITATIVI (non quantitativo-monetari) [per
questo non è un bdg] da ciò deriva una considerazione: nel
processo di predisposizione del bdg, ci sono 2 tipologie di flussi
informativi che devono essere autonomamente considerati,
sebbene siano complementari:
- Informazioni quantitative: con queste si effettua la verifica della
fattibilità tecnica
- Informazioni quantitativo-monetarie: con queste si effettua la
verifica della fattibilità economico-reddituale ed
economicofinanziaria.
La prima precede le altre 2, quindi il momento iniziale del processo
privilegia le quantità solamente dopo aver verificato l’ASSENZA
DI VINCOLI, si procede alla valorizzazione.
Il programma di produzione viene predisposto data una definita capacità
produttiva, l’obiettivo è sfruttarla al massimo, sfruttando nel modo
migliore possibile le risorse.
PRESENZA DI VINCOLI
Scelte potenzialmente effettuabili:
1. Nuovi investimenti per incrementare la capacità produttiva
acquisizione di immobilizzazioni/partecipazione in società esterne. Il
nuovo investimento influenza il budget dei costi indiretti di
produzione (ammto, canoni di leasing).
2. Ridefinizione della politica delle scorte, così da agevolare una
redistribuzione della produzione sull’arco temporale di riferimento
si ottiene un migliore ripartizione dell’attività produttiva nel
tempo.
3. Modificazione dei programmi di vendita questa è la più critica,
perché può portare a perdite di opportunità che manifestano i loro
effetti non solo nel periodo di budget, ma anche nei successivi.
4. Esternalizzazione di una fase del processo di produzione influisce
positivamente sulla flessibilità aziendale, ma introduce rilevanti
problemi di specie organizzativa e riduce il grado di controllabilità
del processo, almeno nelle fasi iniziali dell’esternalizzazione.
Il PROGRAMMA DI PRODUZIONE può determinare due situazioni:
Fattibilità tecnica
Esistenza di vincoli HMOD=st fis x Qdaprod
HMACC=stfis x Qdaprod
Nel caso di FATTIBILITA’ TECNICA la struttura produttiva esistente si
dimostra congrua con le esigenze commerciali e la politica delle scorte
(questo però non significa sempre adeguato utilizzo della capacità, in
quanto quest’ultima potrebbe dimostrarsi sovradimensionata).
I gradi di libertà del processo di produzione, differiscono in funzione
di una serie di elementi:
- Tipologia del processo produttivo (intermittente/continuo)
- Grado di omogeneità dei prodotti ottenuti
- Grado di specializzazione degli impianti (adattabilità/flessibilità)
- Grado di elasticità degli impianti
- Livello di competenze tecniche disponibili
Il programma di produzione deve essere coerente sia con la
politica delle scorte di pf sia con i programmi di vendita:
VOLUME DI VENDITA +
SCORTE FINALI DI PF –
SCORTE INIZIALI DI PF =
VOLUME DA PRODURRE
Il programma di produzione è la base per la determinazione dei
fabbisogni delle risorse che, opportunamente valorizzati, permettono la
costruzione del bdg dei costi di produzione.
Risorse vengono suddivise in 2 tipologie:
1. DIRETTE: cioè quelle per il prodotto, con il quale sono collegate da
relazioni causa-effetto ben individuate.
2. INDIRETTE: risorse per il processo.
Budget dei costi di produzione
Obiettivo: determinare il COSTO dei prodotti ottenuti nel periodo di
budget.
I. ARTICOLAZIONE DEI BUDGET
Criteri attraverso i quali aggregare le informazioni elementari
1. CdC e/o di attività
2. Tipologia di fattore produttivo
Questi criteri sono complementari, perché hanno differente potenziale
informativo.
La 1, che richiama almeno in parte la strutturazione per CdR, permette di
determinare il costo delle singole fasi in cui si articola il processo di
produzioni: i centri in oggetto sono i PRODUTTIVI e gli AUSILIARI.
La determinazione del carico di lavoro del singolo reparto o della singola
unità operativa elementare, rappresenta il punto di partenza per la
determinazione dei costi associati all’attività svolta.
La 2, rappresenta la modalità di aggregazione dei valori più nota:
l’obiettivo è determinare il costo e il consumo totale di ciascuna tipologia
di fattore produttivo utilizzato nell’ambito del processo di trasformazione
fisica in questo modo si possono costruire autonomi budget (costi di
manodopera, consumi di mp) e fornire le informazioni di base per
l’elaborazione di nuovi (budget dei consumi di mp, budget
approvvigionamenti mp).
II. COSTRUZIONE DEI BUDGET DEI COSTI DI PRODUZIONE
Si tratta di comprendere qual è la metodologia utilizzata per la
determinazione dei costi generati da fattori produttivi diretti ed indiretti.
Tra il processo di impiego dei fattori e il singolo prd/servizio si
individuano 2 differenti relazioni:
a) DIRETTE: se i processi di impiego delle risorse sono riferibili al
singolo prd senza la necessità di ricorrere ad alcun processo di
ripartizione budget dei costi diretti di produzione.
b) INDIRETTI: se i processi di impiego delle risorse sono riferibili al
singolo prd solamente in via mediata, con l’esigenza di individuare
opportune basi di ripartizione budget dei costi indiretti di
produzione.
BUDGET DEI COSTI DIRETTI
SI considerano nell’ambito dei diretti tutti quei fattori per i quali è
agevolmente determinabile un consumo unitario e le cui quantità
presentano una relazione proporzionale con i volumi di produzione (mp,
semilavorati, mod) ST FIS x
VOLUME DA PROD x ST MON =
COSTO UNITARIO
ST FIS x
ST MON
VOLUME DA PROD x
ST FIS =
FABBISOGNO COMPLESSIVO
PROGRAMMATO
Il consumo unitario è la quantità di fattore produttivo necessaria per
ottenere una unità di prodotto, ed è contenuto nell’ambito della
DISTINTA BASE documento nel quale sono descritte le caratteristiche
fisico/tecniche di ogni prodotto, cioè la sua composizione.
Questo documento permette di costruire i budget per tipologia di risorsa
ma non agevola l’attribuzione delle risorse ai singoli CdC. Per fare ciò è
necessario utilizzare informazioni relative al ciclo di lavorazione, che
individua le singole operazioni per l’ottenimento di un prodotto e la loro
sequenza.
Con la distinta base si definisce l’ammontare di risorse; con l’integrazione
fornita dal ciclo di lavorazione, anche la destinazione.
COSTO UNITARIO può assumere natura differente in funzione della
metodologia utilizzata per la sua determinazione:
- Costo stimato ottenuto attraverso il ricorso a stime.
- Costo standard deriva da uno strutturato processo di
programmazione, in funzione delle caratteristiche della tecnologia
disponibile etc..
Presentano un orientamento al futuro e richiedono un complesso
processo di determinazione:
Individuazione dei CdC;
Definizione delle “condizioni operative standard” di ciascun centro;
Determinazione degli standard unitari:
- St fis
- St mon
Determinazione dei volumi di produzione
Sviluppo dei costi standard di prodotto e di processo
Strumento per valorizzare budget di produzione
Riflettono hp di svolgimento della gestione
Presuppongono una chiara consapevolezza delle condizioni operative
standard della gestione
Sono applicabili a produzioni standardizzate
Rappresentano obiettivi da raggiungere
Presuppongono la definizione di precisi livelli di efficienza da
raggiungere all’anno
BUDGET DEI COSTI INIDIRETTI (ammti/manut/supervisione).
Malgrado la relazione mediata con i prodotti, una connessione
comunque è individuabile poiché dal loro impiego si ottiene un output
misurabile agevolmente.
Ci sono 2 categorie:
1. Costi indiretti variabili: ammontare proporzionale al grado di utilizzo
della struttura.
2. Costi indiretti fissi: ammontare indipendente dal grado di utilizzo
della struttura.
Laddove esiste proporzionalità con l’utilizzo della struttura (hmacc), la
determinazione del costo di budget avviene attraverso coefficienti
espressivi delle attività di produzione.
Budget degli approvvigionamenti
Sono inseriti tutti i FATTORI PRODUTTIVI, destinati al consumo
nell’ambito della gestione caratteristica corrente, acquistati all’esterno
dell’azienda, fatta eccezione per la forza lavoro.
Mp, materiali vari, materiali di consumo, materie sussidiarie,
componenti, semilavorati.
Non si è inserito in tale area il bdg delle lavorazioni esterne, in quanto si
interpreta tale attività come lavorazione presso terzi di beni forniti
dall’azienda (questo è un costo di produzione in senso stretto sostenuto
dall’azienda).
Il concetto di approvvigionamento DIVERGE da quello di consumo, così
come emerge dal bdg dei costi diretti in quest’ultimo caso si tratta dei
fabbisogni necessari per rispettare il programma di produzione, nel primo
dei quantitativi da acquistare all’esterno, in funzione delle singole
necessità.
Si può individuare lo SCOPO del budget, attraverso il quale si definiscono
i VOLUMI ei tempi più opportuni per le operazioni di
approvvigionamento. Viene elaborato sia a quantità fisiche che a valori.
Fabbisogni MP +
Scorte finali MP –
Scorte iniziali MP =
APPROVVIGIONAMENTI MP
Altri servizi centrali
1. APPROCCIO INCREMENTALE
2. APPROCCIO DEL BUDGET A BASE ZERO
3. ACTIVITY-BASED COSTING (non si usa)
La definizione di servizi centrali o generali, comprende tutti i servizi
funzionali e di supporto alle singole unità operative che concorrono
indirettamente al globale processo di produzione economica.
Alcuni esempi di unità organizzative fornenti servizi generali:
- Direzione generale
- Direzione amministrazione, finanza e controllo
- Direzione del personale
- Direzione sistemi informativi
Trattando dei costi indiretti commerciali e di produzione, la
determinazione del valore di budget di tali costi non è effettuabile
attravers