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Gran parte del mobilio fu disegnato da Robert Jones. Non meno sorprendente è la casa museo
dell'architetto neoclassico sir John Soane, si tratta di un architetto che appartiene alla corrente
rivoluzionaria del neoclassicismo, tra la fine del sette e principio dell'800 cominciò la raccolta di
oggetti d'arte che doveva poi sistemare nel suo museo, così comincio ad accostare vari motivi,
raccolse opere d'arte per ammobiliare una sua villa, che aveva immaginato come un ambiente ideale
per l'educazione dei giovani architetti e anche dei suoi figli, che intendeva avviare a quella carriera
ma i figli lo delusero, nel 1833 lasciò la casa e il suo contenuto ad un'istituzione nazionale dopo la
sua morte, almeno così la sua memoria sarebbe rimasta viva. La casa è piena di oggetti, quadri,
mobili e tappezzerie, libri, statue, soprammobili, le cui presenze sono moltiplicate dagli specchi,
cercò inoltre di ampliare lo spazio della sua casa, così i quadri si potevano vedere anche da angoli
visuali. Tra gli oggetti conservati ricordiamo anche una serie di maschere funebri, un sarcofago che
si può vedere dall'alto dalla galleria sotto la cupola del museo, la casa è composta da un gioco di
archi con pareti coperte da pietra scolpita. Non tutti sovrani amavano posare contro uno sfondo
esotico come Giorgio IV anzi molti desideravano austerità presso i gabinetti privati o gli studi come
per esempio lo studio di Francesco I d'Austria o lo studio di Federico Guglielmo III nel castello di
Berlino oppure lo studio dell'imperatore Alessandro I al palazzo d'inverno, in questi studi come
nello studio di Federico III sono presenti opere d'arte facilmente riconoscibili come per esempio la
madonna Sistina di Raffaello vi sono poi i vasi, stufa, uno specchio e ovviamente uno scrittoio di
modeste dimensioni. Mentre lo studio di Alessandro I è occupato da una serie di tavole e mobili in
mogano, pochi sono gli oggetti presenti, agli angoli alcuni specchi sormontati da busti, e la parte
superiore della stanza con un fregio vascolare greco, dal soffitto pende una lampada in porcellana.
Negli anni 1824-26 l'architetto Schinkel ebbe l'incarico di rifare l'appartamento del castello di
Berlino per l'abitazione di Federico Guglielmo IV dove erano presenti una cappella tardogotica e
uno scrittoio di Federico II. L'architetto aveva pensato ad un primo arredamento gotico nel 1817 nel
palazzo del principe Federico, la cosiddetta armeria, di cui ci restano le immagini. In questa stanza
c'era una vetrata policroma, messe insieme con vetri antichi, vi erano armature intere, antiche armi e
quadri medievali, oltre alla mezza figura di Giovanna d'arco su un cassone decorato di motivi gotici.
Nel caso della cappella del castello di Berlino l'ambiente gotico era già pronto tuttavia la
decorazione da lui progettata non fece che arieggiare al gotico disegnando armadi con cimasa
dentellata in stile impero, l'ambiente poi fuori è dato in nome del funzionalismo, vi erano così due
armadietti con ornamenti di stagno dorato per la collezione di monete del principe, un lungo
armadio basso correva lungo la parete nord, tutti gli armadietti erano congiunti da alcune mensole,
per sfruttare lo spazio, elementi gotici anche sulle sedie e sui divani con tappezzeria ricamate di
stemmi romantici e cavallereschi che tradivano il modello neoclassico. La sala da tè il cui aspetto si
è conservato in un acquarello ignoto aveva alle pareti una serie di tondi di ispirazione pompeiana
incassati in riquadri bianco e oro, sotto invece correva un fregio di sculture classiche. Nella camera
di soggiorno della principessa Augusta nel palazzo del principe Guglielmo era presente inoltre un
sofà che correva lungo le pareti con un grande lampadario al centro, la camera era anche detta
camera Celeste il grande divano era fiancheggiato da alcuni vasi con miniature di vedute.
Qualcosa di metodicamente schedatorio sì coglie anche nella disposizione dei quadri del progetto
del gabinetto di Raffaello nel nuovo padiglione di Charlottenburg di Schinkel. Il padiglione fu il
secondo desiderio di Federico Guglielmo III, nel gabinetto di Raffaello rettangoli delle stampe nelle
loro cornici sottili creano un ritmo sulla parete che si amplifica grazie anche alla disposizione del
divano lungo la parete mentre nella parete opposta vi sono due sedie su un modello classico. Il
cammino d'angolo è sormontato da un busto e da alcuni vasi. Ultimo grande incarico dell'architetto
fu di apprestare il palazzo del principe Alberto, che nel 1830 sposò la principessa Marianna dei
Paesi Bassi, l'architetto rimaneggiò un palazzo sulla Wilhelmstrasse di Berlino, gli appartamenti
della principessa furono disposti al pianterreno verso il giardino, la sua camera di soggiorno e di
lavoro la conosciamo anche grazie ad un acquarello: sotto le tende sono state disposte delle vetrate,
quindi un ambiente aperto e insolito. Ciò che colpisce è la fila di aste di lance fissate in una cassetta
di latta dipinta di verde in cui si piantava l'edera o un altro rampicante, di solito questi erano
collocati davanti le finestre e mai in una sala. Tra gli interni ideate dall'Architetto tutti conservano
un carattere neoclassico anche se vi sono elementi gotici. La moda gotica in Inghilterra nel 700
ebbe molto impulso grazie romanzi di Walter Scott contro di essa si pronuncia Goethe , mentre in
architettura il neogotico fu uno stile nato morto, nell'arredamento contribuì conferendo all'atmosfera
un carattere letterario e fiabesco.
I parati di seta e le decorazioni murali dorate permangono nei saloni destinati alle feste, nelle
camere dal principio del secolo in poi predominano le carte da parati, dapprima di colore unito
successivamente con nuovi motivi. Quanto alle tende invece alla fine del 700 prevalevano quelle
chiare, di calicio di Mussola. Durante il periodo impero vennero di moda stoffe colorate più pesanti
e l'arte del tappezziere poté sbizzarrirsi seguendo molti suggerimenti, nel 1816 l'arredamento delle
camere principesche sarà caratterizzato da altissime tende dal soffitto fino al pavimento, per fare
sfoggio di drappeggi e di ricchezze. Le tende diventeranno un elemento che avranno un significato
simbolico, come allontanamento della maledizione che pesava sulla vecchia casa come si vede in
alcuni scritti. Le alte stufe di maiolica furono dapprima colorate poi dal 1830 andranno di moda le
stufe bianche come quella che si vede nello studio del re Ernesto Augusto.
Nel salotto del principe Guglielmo di Russia si osservi tra le molte statue quella di mezzo busto di
Giovanna d'Arco. Dal 1820 diviene di moda decorare gli appartamenti principeschi in Germania
con quadri religiosi italiani, soprattutto opere di Raffaello per rispondere non solo ad un ideale
estetico ma anche religioso. Nel periodo Neoclassico il gabinetto etrusco corrisponderà a quello che
era stato già il gabinetto cinese durante il 700, si svilupperanno così le tappezzerie a fregi neri e
fondo terracotta del sofà e delle poltrone
La confusione di linguaggi stilistici è un fenomeno che si accentua dopo il 1830, nella prima parte
dell'800 prevalse nella decorazione dei palazzi tedeschi lo stile impero di importazione francese. Lo
stile impero si diffuse più rapidamente nei territori sotto l'influsso diretto francese, nelle corti dei
parenti di Napoleone. I mobili furono prodotti anche da ebanisti locali, ma in gran parte vennero
importati così come nel palazzo Rosso che il re Guglielmo II Fece arredare dal 1821 al 1826 in stile
impero. Appartamenti di parata impero furono commessi dal granduca Ferdinando di Toscana, i
mobili impero fabbricati in Germania si differenziarono da quelli francesi echeggiando motivi Luigi
XVI e motivi inglesi. A Monaco l'arredamento sarà caratterizzato dallo stile di Klenze con i mobili
bianchi in uno stile impero standardizzato, egli introdusse certi arrotondamenti di forme come per
esempio le gambe delle sedie o delle spalliere. Agli ambienti folti di arredi contrastano quelli invece
del castello di Laxenburg a Vienna dove abitò una sorella di Elisabetta di Russia si tratta di un
ambiente molto semplice ma elegante. Particolarmente importante anche l'opera di ignoto
acquarellista, quando rappresenta una camera di interno nel 1820, dalla raccolta di Federico
Guglielmo IV si tratta di un appartamento arredato in stile impero con grandi tappeti aubusson ,
contro le pareti spiccano i divani a riga gialla vi sono due tolette, la qualità di quadri sacri fa pensare
che l'abitatrice appartenesse agli stessi circoli di corte germanici dei precedenti esempi.
La voga neoclassica in Russia cominciò sotto Caterina II e giunse al culmine sotto Alessandro I.
Sotto Alessandro I i caminetti, le consolle saranno cosparsi di candelabri oggi di bronzo colorato, i
tavoli da lavoro si riempirono di ninnoli di bronzo dorato, vasi, posa carte, candelieri, lampade di
bronzo che ornavano cassettoni e scrivanie, questo avviene tra il 1805 e il 1825. Pietroburgo
divenne una città di colonne con grandi palazzi. Gli interni russi dell'800 non differiscono da quelle
continentali, i mobili sono più semplici ma soprattutto sono più massicci, comune diventa la sedia
dal dorso ricurvo a orecchie di legno pieno, le poltrone sofà hanno robusti braccioli a voluta, i tavoli
tondi, vetrine massicce, arredamenti del genere si vedono nel famoso quadro mattino della
proprietaria si tratta di una scena di genere del pittore che per primo introdusse i quadri contadini
russi. Molto semplice è l'ambiente del gruppo di famiglia dipinto nel 1824 i mobili seguono il
modello inglese, abbiamo un tavolo coperto da un tappeto verde dal bordo rosso greca, un'arpa
settecentesca, una serie di quadri alle pareti e un cavalletto. Nel ritratto di V.P. Kociubej del 1830 si
vede un ambiente neoclassico tipico, una sala colonne con soffitto dipinto e ornati classici, busti, e
un ritratto di Alessandro I, qualche mobile severo, senza ingombro di ninnoli: in primo piano una
tipica sedia rossa. Questo è il ritratto di un personaggio ufficiale, in un ambiente ufficiale, qui lo
stile impero è veramente espressivo di quell'autorità statale con il quale spesso si identificano i
personaggi importanti.
In gruppo di famiglia di Tolstoj abbiamo la rappresentazione di una serie di personaggi intorno ad
un tavolo in un’ aria veramente semplice, alta stufa coronata da un vaso, qualche quadro una
poltrona e un personaggio femminile con un cappello piumato. Dalla porta aperta si possono vedere
la statua di Apollo e di Venere ai lati di una consolle, qui vi è la nudità angosciosa dei vani. Molto
simile è l'interno del 1790 e 1845 di Zelentsof si tratta di una serie di stanze molto modeste dove si
può vedere un calco della Venere dei Medici, a nobilitare la camera bassa qualche quadro alle