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LE NUOVE PROSPETTIVE TEORICHE DEL SERVIZIO SOCIALE

L’obiettivo del servizio sociale è il sostegno alle persone per realizzare modalità adeguate per far fronte ai

problemi esistenziali e per superare i fattori che impediscono la realizzazione dei propri obiettivi di

benessere per una migliore qualità di vita. Occorre analizzare l’evoluzione della tradizione di ricerca del

servizio sociale rispetto alle impostazioni teoriche che si riferiscono alla persona in rapporto al contesto, al

comportamento, al modo di rapportarsi all’ambiente e al sistema sociale. il servizio sociale nello sviluppo

delle basi teoriche si è riferito alle teorie del passato, attingendo sia gli assunti teorici che le impostazioni

metodologiche; è importante capire quali siano gli assunti teorici che sono stati di riferimento per il servizio

sociale e quali sono stati abbandonati. Partendo dall’individuo in situazione, visto nel contesto del

processo d’aiuto, è importante vedere verso quali impostazioni teoriche riguardo il rapporto

individuo/contesto il servizio sociale si sta orientando.

Il rapporto individuo/contesto e le conseguenze sul suo comportamento o sulla sua agency, cioè il rapporto

fra capacità di agire della persona e le strutture sociali e culturali in cui è inserita e la loro influenza sulle

possibilità della persona di realizzare le proprie aspirazioni, raggiungere le mete, attuare le azioni in un

contesto preesistente è stato approfondito dal

• DETERMINISMO UNILATERALE: sviluppatosi grazie alla psicanalisi, che ha sviluppato un

determinismo prodotto dalle dinamiche istintuali interne alla persona, e al comportamentismo che ha

sviluppato un determinismo dovuto al contesto sociale in un rapporto stimolo/risposta.

Successivamente questa viene messa in discussione, orientandosi verso un rapporto di interazione:

• INTERAZIONISMO: reciprocità fra individuo e ambiente che si realizza in modo personalizzato a

seconda delle caratteristiche della persona, dei suoi obiettivi e del contesto

Intorno agli anni 70 e 80 si delinea una corrente della psicologia della personalità indicata come:

• APPROCCIO CONTESTUALISTICO: ci si sofferma sull’interazione organismo ambiente e si

ritiene che comportamento, emozioni e pensieri assumano significato in relazione agli ambienti fisici e

sociali, mentre questi ultimi a loro volta sono definiti da comportamenti, emozioni e pensieri dei

partecipanti nelle situazioni. Nella rappresentazione della situazione della persona in relazione al suo

contesto si fa riferimento alla cultura, alle conoscenze ed esperienze degli interlocutori, alle loro

aspirazioni e alla loro possibilità di realizzazione dinanzi ai vincoli e alle opportunità che ogni situazione

può offrire. Su questa linea troviamo molte impostazioni che possono rappresentare una base teorica

per il servizio sociale, quali:

• IMPOSTAZIONE DI BANDURA: parla di reciprocità triadica, mettendo in relazione di

interdipendenza i fattori interni alla persona (cognitivi, emotivi e biologici), il comportamento e le

influenze ambientali; si tratta di forze interagenti che permettono alla persona di porsi in maniera attiva

rispetto all’ambiente che può modificare il comportamento e essere modificato da esso. Anche se

permane un certo grado di determinismo, sono importanti le riflessioni sull’autoefficacia che si sviluppa

nell’individuo e si produce attraverso azioni e comportamenti di fronteggiamento delle situazioni. Il

concetto di autoefficacia indica la capacità della persona di compiere azioni orientate agli scopi ed è alla

base della prospettiva che considera la persona attiva nell’orientare il proprio progetto di vita; viene

ribadita la centralità del sé e l’importanza della realizzazione di compiti e azioni per rafforzare la propria

immagine e la propria autostima. Si possono attuare grazie a questa impostazione processi di aiuto

riflessivo, promozionale ed empowering.

• IMPOSTAZIONE DI ARCHER: considera importante il continuo dialogo che la persona fa con sé

stessa per formulare deliberazioni riflessive che gli permettono di auto conoscersi e capire cosa fare,

dire e pensare nelle situazioni, ed è solo con la capacità di ragionare con sé che la situazione

ambientale, con le sue opportunità e vincoli, può influenzare l’agency della persona. Spesso le

deliberazioni riflessive possono essere distorte, per questo occorre chiedere aiuto ad un professionista

che, attraverso l’ascolto e una negoziazione reciproca, potrà aiutarlo a trovare una mediazione che

permetta di affrontare in modo adeguato una difficoltà.

• SOCIOLOGIA RELAZIONALE: riguarda la relazione individuo/contesto (sia interumano che

istituzionale); la relazione ha una posizione centrale poiché è alla base dell’identità della persona ma

anche del costituirsi delle istituzioni e dei sistemi sociali; la persona non esiste senza le relazioni che

intraprende ed un soggetto non è spiegabile in se ma per le sue relazioni. La prospettiva relazionale

ribadisce la centralità del rapporto tra persone;

la relazione sociale è una realtà multidimensionale, interattiva influenzata dalla cultura, dai valori, dalla

personalità degli interlocutori, dal contesto in cui sono inseriti, di cui va colta l’intenzione. Le relazioni

che un individuo instaura sono la chiave per conoscere la situazione di difficoltà per cui esso chiede

aiuto. Anche la realtà sociale è relazione, la società infatti è una rete di relazioni, così come le istituzioni

sono una condensazione di reti, pertanto anche gli interventi nei confronti delle istituzioni e dei servizi

deve avere alla base l’instaurazione di relazioni che colgano le esigenze e i bisogni delle persone.

Il superamento del determinismo ha portato alla riflessione, nella seconda metà del 900, sul processo di

conoscenza della realtà da parte della persona, dando origine al filone del:

• COGNITIVISMO: che si domanda se la realtà esiste e viene percepita dall’individuo così com’è

oppure viene rielaborata e reinterpretata dai processi cognitivi della persona. La teoria della

conoscenza, che si basa sul cognitivismo, intende studiare i processi attraverso cui le informazioni

vengono acquisite, trasformate e rielaborate (mente come elaboratore di informazioni); è evidente

l’influenza della teoria dell’informazione sul cognitivismo, la quale era impegnata a studiare i

meccanismi di funzionamento dei cervelli elettronici e quindi cercava di capire come le informazioni in

entrata (input) vangano trasformate per dar vita agli output. Nel processo conoscitivo della mente

umana è fondamentale la finalizzazione della rielaborazione delle informazioni provenienti dal contesto,

su cui incidono le esperienze, le conoscenze possedute, le aspirazioni, le finalità, gli scopi da

raggiungere. Il rapporto con i meccanismi elettronici può essere fuorviante e rappresentare un limite,

per cui la persona svanisce e non è più la protagonista del processo d’elaborazione dell’esperienza

vissuta. Per superare questa impostazione meccanicistica si prospetta l’ipotesi che la mente umana

rielabori gli stimoli ambientali secondo schemi detti costrutti cognitivi attraverso cui orientare l’azione.

C’è un rapporto di reciprocità tra stimoli ambientali, processi cognitivi e l’agency della persona, per cui

la modifica di un elemento incide sul sistema; la realtà non è percepita così com’è ma viene ricostruita

attraverso i processi cognitivi che le attribuiscono significati per l’agire umano. Si parla perciò di:

• COGNITIVISMO-COSTRUTTIVISTA: da valore ai costrutti cognitivi che si interpongono tra

l’influenza ambientale e l’agency. Tali costrutti possono essere razionali (adeguati alla lettura della

realtà) o irrazionali (devianti rispetto alla conoscenza della realtà); questi possono influenzare ed essere

influenzati dalle emozioni, dal comportamento, dalle interazioni. L’elemento terapeutico fondamentale

nell’ottica cognitiva-costruttivistica, consiste nell’aiuto dato dall’operatore alla persona perché riesca a

riconoscere e verbalizzare i propri costrutti cognitivi (valutazioni, ipotesi, valori, aspettative) per cogliere

aspetti irrazionali e distorcenti: uno sforzo verso una migliore consapevolezza di sé, dei propri problemi,

verso una nuova capacità riflessiva. Dalla presa di coscienza (che porta al superamento di idee

irrazionali) si passa alla fissazione di nuovi obiettivi, aspettative, all’analisi dei mezzi per raggiungerli; si

tratta di un processo di apprendimento di modalità per affrontare e risolvere situazioni problematiche,

per giungere ad un cambiamento, sia del dialogo interno, sia del comportamento, per un rapporto più

costruttivo con l’ambiente e per il raggiungimento di una maggiore autoefficacia. Questo approccio si

basa su un concetto di uomo attivo, capace di cambiare, per l’influenzamento continuo fra convinzioni,

emozioni e azioni, in rapporto con l’ambiente, capace di affrontare la vita come un processo continuo di

soluzione di problemi, che però può incepparsi creando disadattamenti che possono essere superati

con l’aiuto di un operatore che favorisca il riapprendimento del funzionamento non distorto di tale

processo. Da queste premesse nasce l’impostazione:

• COSTRUTTIVISTA: si ha l’affermazione della natura costruttivista della conoscenza che avviene

nella persona attraverso il formarsi e lo svilupparsi dei propri costrutti cognitivi, tale impostazione parte

dal presupposto che la realtà come tale esiste ma ogni persona la conosce interpretandola secondo i

propri schemi mentali, quindi quello che interessa non è come è la realtà ma come la percepiamo.

Un’altra impostazione è quella del costruttivismo radicale (ostruzionismo) che parte dal presupposto che

la realtà sociale non esiste ma è solo una costruzione mentale, che avviene attraverso il rapporto

dialogico tra le persone; il costruzionismo sociale afferma che la realtà è conosciuta attraverso il

rapporto dialogico con gli altri: è attraverso il linguaggio che si comunica la propria rappresentazione

della realtà, e la narrazione della propria esperienza agli altri è influenzata dal contesto in cui la

narrazione avviene, dagli obiettivi che si pone. Tali impostazioni anche se superano l’idealismo possono

sfociare nel relativismo: ogni rappresentazione della realtà può essere valida e ognuno diventa arbitro

della verità.

Questi orientamenti sono in linea con il postmoderno, secondo cui tutto è incerto, al contrario della

modernità in cui si affermava la ve

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Publisher
A.A. 2014-2015
23 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Felistor95 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi, fondamenti e metodi del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Armenise Cecilia.