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POST-POSITIVISMO

Nuova corrente di pensiero, le cui caratteristiche sono:

● la realtà è indipendente da chi la studia ma può essere studiata solo in modo

imperfetto e probabilistico

● il ricercatore osserva nell’ambito di un paradigma, pertanto la sua analisi non è

oggettiva

● il metodo sperimentale mira alla formulazione di leggi probabilistiche

● è possibile ricorrere a più teorie per interpretare un fenomeni

● i processi sono deduttivi e basati sulla falsificazione delle ipotesi

In questo caso si parla di METODO IPOTETICO-DEDUTTIVO, in cui il problema è formulato

sulla base di un quadro teorico e della letteratura precedente, in cui si costruiscono più

ipotesi teoricamente già fondate e si specifica la procedura di raccolta dati per il controllo

dell’ipotesi; si raccolgono dati e li si analizzano per accettare o respingere l’ipotesi; vengono

espresse delle conclusioni, in connessione con la teoria.

Il dibattito sul metodo nelle scienze sociali

Lo studio della realtà sociale è possibile solo utilizzando il paradigma e i procedimenti delle

scienze naturali (tecniche di osservazione e misurazione e strumenti di analisi matematica).

Per Comte, in particolare, la scienza dev’essere fondamento di tutto l’ordine sociale e l’unico

metodo d’indagine possibile è quello sperimentale, in quanto i fenomeni sociali sono in

relazione di causa-effetto tra loro, e il rapporto tra scienza e progresso è inscindibile. Il

sociologico di Durkheim, il primo grande esponente della sociologia positivista, sosteneva

che la sociologia deve stabilire le cause dei fenomeni sociali analizzando le relazioni tra i

dati di fatto. I FATTI SOCIALI sono per Durkheim regolati da regole proprie, leggi naturali,

che esistono nella realtà esterna indipendentemente dagli osservatori. Secondo Durkheim,

un fatto sociale è il suicidio, in quanto nonostante sia un atto individuale, dipende comunque

da fattori sociali, perchè le cause reali del suicidio sono rappresentate da forze sociali che

nascono dal gruppo e non dall’individuo. Quindi arriva alla conclusione che i suicidi sono più

probabili quando i legami sociali si allentano e l’individuo non è più collegato a una rete

relazionale. Introduce il concetto di anomia, la totale assenza di norme.

Spiegazione e comprensione

Al monismo metodologico positivista si va contrapponendo il dualismo metodologico che

afferma l’esistenza di due diversi metodi, uno delle scienze naturali e l’altro delle altre

scienze (sociali, dello spirito, umane), che si differenziano anche per l’unità di analisi. Le

scienze dello spirito studiano l’esperienza vissuta nella vita quotidiana, che può essere

studiata mediante processi di comprensione, grazie alla capacità di immedesimazione e

interpretazione dell’osservatore.

Al di là dell’oggetto di studio, per Wilndelband, la differenza tra i due tipi di saperi,

generalizzante e individualizzante, sta nel METODO:

● Valutazioni oggettive, tese alla spiegazione causale dei fenomeni

● Interpretazioni qualitative, contestualizzate, tese alla comprensione dei fenomeni.

Quale metodo per la ricerca sociale? Il dibattito su qualità e quantità

Prospettiva quantitativista/standard:

● Focus sulle variabili: rinuncia a osservare i fenomeni nella loro interezza e a cogliere

il significato che l’attore attribuisce al proprio agire

● Centralità dei concetti di MISURAZIONE, ATTENDIBILITà, VALIDITà

Prospettiva qualitativa/interpretativista (competenze del ricercatore):

● Rifiuta il tecnicismo statistico e delle generalizzazioni che non tengono conto

dell’unicità dell’esperienza

● È orientata al contatto con l’osservato

● È attenta alla specificità delle situazioni

● Adotta un approccio idiografico-descrittivo, di tipo induttivo

● Si concentra sulla comprensione e non sull’identificazione di relazioni tra variabili

● Usa la narrazione per ricostruire i processi e non la causazione

La presenza di questi due stili di ricerca portano a pensare alla sociologia come scienza

semi-paradigmatica, cioè non si può identificare un unico paradigma.

Si va affermando l’utilità di adottare diverse prospettive per osservare il fenomeno da più

punti di vista: se si ottengono risultati convergenti, essi saranno probabilmente più validi.

Nasce cosi il concetto di TRIANGOLAZIONE. I quantitativisti riconoscano l’utilità della

ricerca qualitativa solo per le fasi preliminari di ricerca, ma si sostiene la pari dignità e

legittimità dei due approcci e si esortano gli studiosi ad un loro uso combinato. Un concetto

che si sta diffondendo nel mondo anglossassone, è il MIXED METHODS, cioè la

combinazione di metodi qualitativi e quantitativi all’interno della stessa indagine. Quindi si

incomincia a parlare di terzo metodo, utile a bilanciare e compensare i punti di debolezza dei

singoli metodi e consentire un’analisi più precisa, sia in termini di comprensione che di

spiegazione.

Lavorare con una strategia MIX vuol dire non solo combinare tecniche diverse, ma anche

farsi guidare da interrogativi di ricerca diversi.

I quattro fattori della mix strategy sono:

● la sequenza di implementazione, cioè la possibilità di scegliere tra una strategia

basata sulla sequenzialità (elaborazione dei risultati in un metodo con quelli di un

altro) e sulla concomitanza (convergenza dei dati qualitativi e quantitativi per

giungere ad un’analisi globale) o sulla trasformazione (obiettivo teorico come

prospettiva generale che costituisca un disegno che contenga sia dati qualitativi che

quantitativi.

● La scelta di priorità tra approcci nella raccolta dei dati, quindi la creazione di un

disegno che abbia più metodi qualitativi, quantitativi o entrambi

● La fase e il livello al quale avviene l’integrazione

● il ritorno alla teoria

CAPITOLO 3

Il disegno di ricerca

Nei vari momenti del processo di ricerca è necessario prendere delle decisioni, questa fase

è chiamata disegno di ricerca. In questa fase vanno definiti:

● gli interrogativi e le ipotesi di ricerca

● il contesto in cui si opererà (geografico, temporale)

● i concetti chiave su cui indagare, i modi in cui rilevarli e il tipo di comparazioni e

confronti da effettuare

● unità di analisi (soggetti, istituzioni, periodi di tempo)

● il modo in cui verranno raccolte le informazioni (questionario, interviste)

● ruolo del ricercatore

Nel caso della ricerca qualitativa, il percorso di ricerca costituisce un processo di

comprensione e interpretazione dei fenomeni, in cui le domande di ricerca si strutturano nel

corso del lavoro. In questo caso, il DDR consiste nel preparare il campo, cioè scegliere il

setting e assicurarsi l'accessibilità del contesto da studiare, decidere l'approccio utilizzato dal

ricercatore (estraneità vs. familiarità), scegliere quali soggetti osservare per esplorare il

fenomeno indagato.

Nell'approccio standard/quantitativo, la ricerca si basa sullo studio delle relazioni tra variabili

numeriche che vengono misurate empiricamente, pertanto il DDR è più formalizzato. Nella

R.QT., a partire dal concetto da studiare, bisogna verificare se questo si riferisce

all'oggetto di analisi o alle sue proprietà.

es. Disoccupazione giovanile: il concetto della disoccupazione riguarda l'oggetto giovani: di

questo oggetto si analizzano le proprietà: genere, status, atteggiamento, ecc...

Stabilito il target, vanno selezionati i CASI di indagine (n) nell'universo di riferimento (N)

Per studiare le proprietà dell'oggetto (i giovani), vanno poi scelti degli INDICATORI (es.

Capitale familiare). Una volta che sono stati raccolti i dati, si crea la MATRICE DATI, che

sarà in seguito analizzata per stabilire le RELAZIONI CAUSALI tra le variabili, attraverso

analisi statistiche.

Il controllo del fattore tempo

Il controllo delle relazioni tra variabili avviene attraverso tecniche statistiche, ma non è detto

che l’associazione tra due fenomeni significhi per forza un nesso causale (intelligenza e

altezza). È quindi importante CONTROLLARE IL FATTORE TEMPO: la sequenza degli

eventi può aiutare a stabilire quale sia la causa (V.I.) e quale l'effetto (V.D.). A seconda del

modo in cui si tiene conto della dimensione temporale si possono distinguere due tipi di

indagini:

● studi trasversali: si rilevano le informazioni nello stesso momento su un singolo

campione della popolazione studiata. Per effettuare comparazioni statisticamente

fondate, è molto importante che il campione sia rappresentativo delle popolazione

generale

● studi longitudinali: studiare un fenomeno in un periodo di tempo più lungo. Ciò si può

ottenere o con un disegno a serie temporale, cioè vengono contattati campioni uguali

in differenti momenti di tempo, o con un disegno a contatti ripetuti o panel,vengono

intervistati gli stessi campioni con cadenza regolare.

La selezione delle unità di analisi

L’oggetto di studio della ricerca sociale non è necessariamente l’individuo, esistono molti

oggetti che sono rilevanti per la ricerca, i tipi di oggetti si chiamano unità di analisi.

l’unità di analisi è il referente sul quale il ricercatore intende rilevare le informazioni. Questa

quindi in un primo momento rimane astratta e vanno identificati i casi su cui rilevare i dati.

Per individuare i casi, è necessaria una delimitazione spazio-temporale, in quanto i fenomeni

sociali sono dinamici e mutevoli nei contesti, la ricerca deve quindi selezionare un arco

temporale e un ambito territoriale di riferimento. Ma questo a volte non basta, per cui è

necessario selezionare i potenziali casi, in modo tale che siano più rappresentativi. Questo

viene chiamato campionamento.

L’unità può essere divisa in due gruppi:

● unità di analisi: da cui si ottiene l'informazione, la riga della matrice

● unità di raccolta: l’unità sulla quale vengono raccolte le informazioni

Distinguiamo 4 tipi di unità:

● l’individuo: la maggior parte delle indagini sociali fanno riferimento, non è

scomponibile in unità più piccole

● l’aggregato: è scomponibile e possono essere:

1. Elemento individuale(es. FAMIGLIA, reddito familiare: unità di raccolta –

individuo - e analisi non coincidono)

2. unità ecologiche/territoriali (es. Città, regioni ecc..., qualità di vita di un

territorio attraverso rilevazioni nel contesto, es. Biblioteche, spazi verdi,

sicurezza, nidi

Dettagli
Publisher
A.A. 2025-2026
42 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher annahello01 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi, fondamenti e metodi del servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bari o del prof Petruzzellis Luca.