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Estratto del documento

EMORRAGIE:

Rappresentano un'emergenza importante nel soccorso di un ferito, in quanto un tempestivo

intervento permette di frenare la perdita di sangue, impedendo l'instaurarsi di gravi conseguenze a

carico del sistema cardiocircolatorio.

Cosa fare se un taglio profondo provoca emorragia? Stendete l'infortunato per terra e scoprite

la ferita, senza perder tempo. Se nella ferita non vi è un grosso corpo estraneo, tamponate

fortemente con un tessuto assorbente pulito o anche con le mani nude. Se possibile, fate in modo

che la ferita sia a un livello più alto del cuore, così da ridurre la fuoriuscita di sangue. Mantenete la

pressione per 5-15 minuti. Coprite la ferita con un panno assorbente (per esempio un fazzoletto

pulito e ripiegato) e fasciate bene ma non troppo strettamente con una benda o una sciarpa. Se il

sangue imbeve la fasciatura, non sostituitela, ma sovrapponetene una pulita e asciutta. Chiamate

un'ambulanza o portate l'infortunato a un Pronto Soccorso o all'ospedale più vicino. Se la ferita è

larga avvicinate i lembi della ferita delicatamente ma con fermezza e mantenete la pressione per

5-15 minuti. Se possibile, sollevate la parte lesa sopra il livello del cuore.

Cosa fare se nella ferita c'è un corpo estraneo? Avvicinate i lembi della ferita attorno al corpo

estraneo. Non tentate di toglierlo. Coprite la ferita con un pezzo di stoffa pulita. Fate un anello con

stoffa ben pulita e mettetelo attorno alla ferita, così da ripararla senza premere sul corpo incluso.

Fasciate badando di non comprimere il corpo estraneo.

Come trattare un'emorragia arteriosa? Capirete che si tratta di un'emorragia arteriosa vedendo

il sangue uscire a zampillo e in modo ritmico, sincrono con le pulsazioni del cuore. Questo tipo di

emorragia va tamponato con le manovre indicate qui di seguito. All'avambraccio e alla mano:

premete con le dita tra i muscoli della parte interna del braccio, circa a metà, in tal modo

comprimerete l'arteria omerale contro l'osso. (*) Al braccio: se la ferita si trova in prossimità della

spalla, premete con le dita nell'incavo della clavicola, al centro. Questa manovra serve a

comprimere l'arteria succlavia. (*) Alla gamba e al piede: stendete a terra l'infortunato e fategli

piegare leggermente la gamba. Premete con le dite di entrambe le mani nell'incavo del ginocchio.

Così facendo comprimerete l'arteria poplitea. (*) Alla coscia: fate stendere a terra l'infortunato e

premete con i due pollici, uno sull'altro, sulla parte più interna della radice della coscia, nella piega

dell'inguine, dove è facilmente apprezzabile il battito dell'arteria. Questa manovra serve a

comprimere l'arteria femorale. Nel frattempo, chiedete a qualcuno dei presenti di chiamare

urgentemente un'ambulanza. Importante: nei casi contrassegnati con "(*)" non mantenete la

pressione in modo continuato oltre i 30 minuti: potreste causare danni irreparabili all'arto.

Cosa in caso di emorragia al naso o all'orecchio? Questo può indicare una grave lesione alla

testa. Mettete l'infortunato in posizione semi seduta, con la testa inclinato verso il lato ferito, in

modo che il sangue possa scorrere. Coprite la zona colpita da emorragia con un panno, senza

però esercitare pressione. Chiamate un'ambulanza. Se la vittima perde conoscenza, mettetela

nella posizione di sicurezza (vedi Stato di incoscienza).

TRASCINAMENTO E SPOSTAMENTO VITTIMA:

In generale, il trasporto di un infortunato è un'operazione molto delicata che richiede un soccorso

qualificato e un'attrezzatura medica apposita. E' quindi bene evitare il trasporto improvvisato con

mezzi di fortuna, perché può essere pericoloso. Per prima cosa è necessario distinguere gli

infortuni gravi dagli infortuni che richiedono un trasporto urgente: le due cose sono infatti molto

diverse. Chi ha subito un trauma alla colonna vertebrale, per esempio, ha un problema gravissimo,

ma non c'è urgenza nel trasporto. La cosa più importante, invece, è una buona immobilizzazione e

un buon trasporto che consentano di condurlo in ospedale senza ulteriori traumi. Poiché talvolta è

però necessario improvvisare un trasporto di fortuna, con mezzi privati, si tenga presente che, di

volta in volta bisogna distinguere l'urgenza dalla gravità. Nel caso di fratture e traumi, per esempio,

un furgone, benché più lento di un'automobile è preferibile: l'importante è infatti mantenere

l'infortunato immobilizzato, evitare scossoni e movimenti bruschi. Se l'infortunato è incosciente,

inoltre, va mantenuto sdraiato, in posizione di sicurezza. Infine è indispensabile che ci sia lo spazio

per il soccorritore che deve costantemente vigilare sulle funzioni vitali ed eventualmente intervenire

con manovre di soccorso, difficilmente eseguibili in un'automobile.

Come trasportare un infortunato per le scale? Se l'infortunato è in casa, spesso non è facile

trasportarlo, soprattutto se non è cosciente, se è anziano, e se manca l'ascensore. Se il paziente è

cosciente, e non ha traumi o sospette fratture, il metodo più comodo è quello di utilizzare una sedia

da cucina (dopo aver controllato che sia ben robusta!). Il trasporto si effettua in due. L'infortunato si

siede e un soccorritore afferra le gambe posteriori della sedia o lo schienale, mentre l'altro le

gambe anteriori. In questo modo si può trasportare per le scale o con un ascensore. E' importante

che i soccorritori siano coordinati e sollevino la sedia contemporaneamente, facendo molta

attenzione a non inclinarla e far cadere il trasportato. Quest'ultimo deve tenere le mani sulla pancia

e stare fermo. ATTENZIONE: scendendo le scale si deve fare attenzione che il paziente non si

aggrappi alla ringhiera, come viene istintivo, il rischio è che i trasportatori vengano da questo

sbilanciati e possano incespicare. Bisogna sempre raccomandare di tenere le mani ferme sulla

pancia e di stare fermi e tranquilli. Questo trasporto da seduti è particolarmente adatto nei casi di

difficoltà respiratoria, infarto, edema polmonare..., quando il paziente non deve essere sdraiato.

Se il paziente non può stare seduto o non è cosciente, e non ha traumi, si può utilizzare un telo o

una coperta, ben robusti. Dopo che l'infortunato è stato sdraiato su una coperta i soccorritori,

preferibilmente 4, afferrano i lembi della coperta contemporaneamente e scendono per le scale.

Un soccorritore afferra i lembi dove c'è la testa, altri due si pongono di fronte, e afferrano i lembi

dove ci sono i fianchi - la parte più pesante, e il quarto i lembi dalla parte dei piedi. A meno che non

sia necessaria la posizione antishock, scendendo per le scale la testa deve essere sollevata

rispetto al corpo, in altre parole scende per primo chi è dalla parte dei piedi. Se i soccorritori sono

in 3, uno può afferrare i lembi della coperta dalla parte della testa, gli altri due, posti ai lati del

paziente, guardandosi in faccia, afferrano con una mano il lembo all'altezza dei fianchi - la parte

più pesante - e con l'altra il lembo verso i piedi. In caso di fratture, il trasporto deve avvenire

soltanto dopo aver immobilizzato la parte traumatizzata.

TRAUMI:

CONTUSIONI: SI VERIFICANO IN SEGUITO AD UN VIOLENTO URTO DI UNA PARTE DEL

CORPO CON UN CORPO ESTRANEO, AVVERSARIO O OGGETTO ESTERNO.

SINTOMI: VI PUÒ ESSERE GONFIORE E ARROSSAMENTO, DOPO POCHI MINUTI PUÒ

COMPARIRE UN LIVIDO BLUASTRO. SE SI VERIFICA LA ROTTURA DI PICCOLI VASI

SANGUIGNI SUPERFICIALI SI HA L'ECCHIMOSI, SE IL VERSAMENTO È PIÙ PROFONDO E

ABBONDANTE SI HA L'EMATOMA.

Come intervenire? APPLICARE IMPACCHI FREDDI E GHIACCIO, SERVONO A RESTRINGERE

I VASI SANGUIGNI LIMITANDO IL GONFIORE DOVUTO AL VERSAMENTO DI SANGUE.

EVITARE QUALSIASI TIPO DI MASSAGGIO PERCHÉ FAVORIREBBE IL VERSAMENTO

INTERNO DEL SANGUE.

DISTORSIONI E LUSSAZIONI:SONO TRAUMI CHE INTERESSANO LE ARTICOLAZIONI CON

ALLONTANAMENTO TEMPORANEO O PERMANENTE DEI CAPI ARTICOLARI.

SINTOMI: DOLORE MOLTO FORTE; GONFIORE; NOTEVOLE LIMITAZIONE O IMPOSSIBILITÀ

DI COMPIERE IL MOVIMENTO.

Come intervenire? IMMOBILIZZARE L'ARTICOLAZIONE INTERESSATA, EFFETTUARE

IMPACCHI FREDDI O APPLICARE GHIACCIO PER UN TEMPO SUFFICIENTEMENTE LUNGO.

IN CASO DI LUSSAZIONE DOPO L'IMMOBILIZZAZIONE, TRASPORTARE IL SOGGETTO IL PIÙ

IN FRETTA POSSIBILE ALL'OSPEDALE. EVITARE QUALSIASI MANIPOLAZIONE DA PERSONE

INCOMPETENTI O CONSIGLI TIPO "BATTERE FORTE IL PIEDE A TERRA" IN CASO DI

"STORTA".

TRAUMA CRANICO: E' DETERMINATO DA UN VIOLENTO COLPO AL CAPO.

SINTOMI: SE C’È FERITA SUPERFICIALE SI DOVRÀ LAVARLA E DISINFETTARLA EVITANDO

DI COMPRIMERE MOLTO, SPECIE SE NON SI È SICURI CHE VI SIA ANCHE UNA FRATTURA.

LA COMPARSA DI GONFIORE NON È DI PER SÈ UN SEGNALE DI PERICOLO, PERÒ È UTILE

PRECAUZIONALMENTE FARE UNA VISITA NEUROLOGICA. IL TRAUMA CRANICO È

ESTREMAMENTE PERICOLOSO IN CASO DI LESIONI INTERNE E COMMOZIONE

CEREBRALE (PERDITA DELLA COSCIENZA, VOMITO, DOLORE PERSISTENTE, PUPILLE

ASIMMETRICHE, VERTIGINI E USCITA DEL SANGUE O SIERO DALLE ORECCHIE). I

FRAMMENTI OSSEI POTREBBERO LESIONARE IL CERVELLO O INFIAMMARE LE MENINGI E

DETERMINARE EMORRAGIA INTERNA. COME INTERVENIRE IN CASO DI TRAUMA CRANICO

GRAVE, IN ATTESA DEL MEZZO DI SOCCORSO, ADAGIARE IL SOGGETTO SU UN FIANCO

CON LA TESTA GIRATA DA UN LATO, SLACCIARE GLI INDUMENTI STRETTI, TAMPONARE

CON UNA GARZA LA FERITA. EVITARE DI SOTTOVALUTARE IL PROBLEMA. ANCHE IN

ASSENZA DI SINTOMI EVIDENTI, IL TRAUMA CRANICO NECESSITA DI UN PERIODO DI

OSSERVAZIONE DI 72 ORE.

RIMOZIONE DEL CASCO:

La rimozione del casco è una manovra complessa, che richiede esperienza. La regola

fondamentale è: se la persona è cosciente, non deve essere mobilizzata e quindi anche il casco

non andrà rimosso. Limitatevi a posizionarvi alla testa dell' infortunato tranquillizzandolo e facendo

in modo che non faccia lui stesso dei movimenti. Il casco deve essere rimosso solo nel caso in cui

la persona sia incosciente, per permettere una valutazione della respirazione. La manovra richiede

la presenza di due persone per essere attuata correttamente e va effettuata con l'infortunato in

posizione supina. Il primo soccorritore si posiziona in ginocchio dietro la testa ed afferra con le

mani la base del casco e il mento. Quando è stabile, lo comunica al secondo soccorritore che, solo

a questo punto, apre la visiera, toglie, se presenti, gli occhiali, sfila la cinghia di chiusura del casco

e afferra il collo e la testa. Solo a questo punto il primo soccorritore allar

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
33 pagine
34 download
SSD Scienze mediche MED/45 Scienze infermieristiche generali, cliniche e pediatriche

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher manuelloddo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Primo Soccorso e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Borrelli Valentino.