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Da punta: ferita penetrante con foro di entrata piccolo e danno interno più o meno
profondo. La ferita da arma da fuoco è un tipo di ferita da punta.
Da taglio: margini netti; causate da un oggetto con bordo affilato (lama, vetro rotto);
possibile abbondante emorragia per interruzione dei vasi sanguigni i bordi della ferita;
le ferite da taglio ad un arto che interessano i piani profondi possono anche causare
lesioni di tendini, nervi, vasi arteriosi, che devono essere sempre escluse nel primo
soccorso per valutare la necessità di un trattamento avanzato.
Bisogna riconoscerla, individuare la sede, esclusa la condizione più urgente che
possono scaturire una emrgenza. Arrestata l’emorragia, il primo soccorritore deve
capire se quella ferita richiede un trattamento più avanzato in base alla profondità e
alla sede dove è localizzata. Una delle lesioni più caratteristiche da ferita da taglio,
sono le lesioni tendinee.
Per rilevare una associata lesione tendinee, si invita il soggetto a fare una contrazione
e vedere che ripercussioni ci sono a livello della articolazione in considerazione. In
caso di assenza di movimento si deve sospettare una lesione tendinee, e quindi si
deve trattare in un ambiente specialistico. Lo stesso vale per le lesioni nervose che
determinano una vera e propria paralisi del muscolo.
(Riconoscere lesione cutanea e tipo di ferita, si può andare a sospettare e valutare se
ci sono lesioni associate in base ai segni o anche alla sede anatomica)
Lacero-contuse: cute profonda, i margini non sono netti, ma presentano le
carattertishce della contusione (sono le due lesione: ecchimosi; ematoma)
Si va verso la formazione di un coaugulo, poi il coagulo può essere assorbito oppure
organizzato e sostituto da tessuto fibroso.
Allontanamento dei margini della ferita e aree di necrosi cutanea.
Guarigione
Processo di definitivo recupero dell’organismo dopo una malattia.
Il primo soccorso in caso di lesione, oltre ad essere una manovra salvavita, il corretto
trattamento influenza il corretto di guarigione della ferita.
La guarigione è quel processo di insiemi biologici, è il definitivo recupero
dell’organismo dopo un evento patologico.
Dopo un evento lesivo, o una malattia può avvenire che:
L’organo colpito può andare in contro ad una perfetta ricostruzione del tessuto e
degli organi colpiti -> rigenerazione
Oppure possono residuare esiti di tipo cicatriziale o funzionale (riparazione)
Successivamente si possono avere diverse possibilità:
Completa risoluzione;
Ci può essere una evoluzione che una volta che la noxa patogena determina un
processo infiammatorio, dopo che è terminato, il processo infiammatorio segue la
riparazione con tessuto fibroso -> può avvenire in caso di infezioni. Quando è presente
una infezione a livello di una infezione cutanea, il processo di guarigione è lungo e può
andare ad influire sui meccanismi biologici delle riparazione e creare una cicatrice in
cui prevale il tessuto fibroso rispetto al collagene tipico del derma e dell’ipoderma.
Terza modalità, se l’infiammazione non si spegne mai per una consistenza della noxa
patogena, come per le patologie croniche. Se l’infiammazione non si ferma, questa
diminusce la prorpia attività che prosegue nel tempo, abbiamo una cronicizzazione
della lesione, e il processo di guarigione della ferita sarà lento e tenderà alla cicatrice
fibrosa.
Riparazione
L’obiettivo è quello di fare in modo che ci sia una rigenerazione del tessuto,
formazione di un tessuto funzionale simile a quello che la cute fosse prima colpita
dalla lesione.
Si cerca di avere una buona riparazione.
Il processa guarigione passa attraverso fasi dinamiche, che si susseguono e si
sovrappongono
Coagulazione
Flogosi
Chemiotassi
Proliferazione cellulare -> richiamo nel sito della lesione di cellule che sono in
grado di attivare processi della riparazione cellulare. Chemiotassi che è legata al
rilascio di mediatori che sono rilasciati dalle stesse cellule lesionate dal trauma;
arrivano le cellule responsaili della riparazione che eliminato sia i detriti che si sono
formati che la proliferazione di elementi utili a riparare.
Sintesi di collagene
Sintesi della matrice extracellulare -> insieme alla parte fibrosa.
Contrazione della ferita -> la cicatrice andrà in contro a movimenti che farà si ce si
possano ristabilire la continutià degli starti cutanei.
Macrofagi e fibroblasi -> formeranno l’impacalutra della matrice. Andranno a formare il
ponte che andrà a colmare la lesione.
Riparazione tissituale
Abbiamo due modalità di riparazione: prima e seconda intenzione. Si verificherà
l’una o l’altra in base-> in rapporto alla estensione della perdita di sostanza,
deiescenza e vitalità dei margini; differenti nei tempi e modalità di guarigione della
lesione
Maggiore sarà la perita di sostanza, più sporca e contaminata sarà la ferita, la
possibilità di guarigione è solo di seconda intenzione
Prima intenzione: tempi rapidi e cicatrici lineari e risultati morfo funzionali più vicini a
quelli del tessuto sano; la seconda intenzione: processo ripartivo più lungo con tessuto
fibroso, minore elasticità, si ripristina la barriera ma manca elasticità e non si ripristina
la sudorazione e anche la formazione di peli. In quel tipo di ferite, non saranno
presenti le ghiandole sudoripare e il follicolo pilifero.
Tempi di guarigione delle ferite per prima intenzione
Se riusciamo a far guarire una ferita con prima intenzione i tempi saranno più brevi
rispetto che alla guarigione di seconda intenzione
La fase infiammatore dura 3-5 giorni.
Fase prolifertiva dura da 3 giorni fino a 3 settimane) fase degenerativa
Fase riparativa della maturazione
Fase infiammatoria (arrossamento e tumefazione)
Aumento della permeabilità capillare per azione di sostanza vasoattive.
Fuoriuscite di plasma. Rilascio di citochine
Dolore, gonfiore, calore, rossore.
La cicatrizzazione:
Ipertrofiche -> si solleva, risultato estetico insoddisfacente.
I fattori che possono interferire negativamente nella guarigione di una ferita sono:
Sierosi
Infezioni
Presenza di tessuti necrotici che vengono lasciati in sede.
Compito soccorritore è quello di individuare il tipo di ferita per capire la procedura da
intraprendere. Bisogna vedere l’evoluzione nel tempo, cioè la possiiblità che guarisca
in tempi e con modalità adeguate. Se abbiamo fuoriuscita della ferita a distanza dei
prima giorni di un liquido chiaro e sieroso, è una caratteristica del processo di
guarigione che innesca.
Medicazione
Ha lo scopo di promuovere e mantenere le migliori condizioni
Deberidement -> si intende una cruentazione dei margini della ferita fino a trovare
dei margini vitali. Riguarda la santificazione dei tessuti. Non bisogna rimuovere quelli
che possono apparire come coauguli.
Detersione -> lavaggio della ferita: duplice scopo -> rimuovere contaminanti
attraverso il lavaggio abbondante; secondo scopo andare a diminuire la carica
batterica, andiamo a diluire la carica batterica. Aver ridotto la carica batterica mette in
condizioni le difese del nostro organismo di eliminare l’azione dannosa che i batteri
possano provocare l’infezione. Si esegue con liquidi sterili, usano la soluzione
fisiologica, si prelevano almeno 10cc, rimozione contaminazioni, batteri, detriti
cellulare. In assenza possiamo attuare la detrazione con acqua fresca corrente.
Ferite superficiali e non complicate
Lavarsi bene le mani; indossare guanti monouso; detergere la ferita, lavaggio con
acqua corrente; completare la pulizia con acqua ossigenata o altro disinfettante
idoneo; coprire con garza sterile fissata tutt’intorno da cerotto oppure protette da
tubulare di rete; non usare pomate o polveri cicatrizzanti o antibiotici
Non rimuovere il lembo di cute perché ci potrebbero essere dei vasi. La sua funzione di
potenzialità riparativa, il lembo fresco e acuto non va mai rimosso.
La disinfezione si può fare con vari mezzi: alcool, perossido di idrogeno. Sono lesivi
sulla cute, disinfettano bene ma sono lesivi. Le medicazioni nelle feriti difficili che
richiedono medicazioni ripetute nel tempo, non sono adatti.
La potenza della disinfezione dipende: dalla potenza del disinfettante che usiamo
e dal tempo di contatto. Ci sono disinfettanti che sono più blandi, sufficienti nelle
ferite poco profonde e non contaminate.
Con quelli più blandi, si può aumentare il potere disinfettante di un liquido
aumentando il tempo con cui si viene a contatto. Con la detersione riduciamo la carica
batterica e rendiamo il disinfettante ancora più efficace.
Un buon disinfettante è la clorexidina, in salviettine imbevute.
Quindi disinfettato basta coprire con garze sterili per evitare una contaminazione
secondaria successiva.
Ferite con corpi estranei
Rimuovere i corpi estranei di piccole dimensioni:
Terriccio, ghiaia e piccoli frammenti di vetro non inglobati nei tessuti, lavando
abbondantemente con soluzione fisiologica e tamponare, non strofinare, con garze
sterili bagnate con soluzione fisiologica -> non si strofina per evitare che il corpo
estraneo possa andare ancora più in profondità
Spine e aculei con aghi sterili
Ci sono in commercio dei cerotti che abbiano una garza sterile aderente. Se non
interponiamo o una garza o un cerotto, andiamo a rimuovere il coagulo dove sono
presenti le cellule che promuoveranno la riparazione cellulare.
Prima acqua corrente o fisiologica;
Disinfezione tamponando e mai strofinando
Fissare la garza sterile con una protezione.
Ferite profonde
L’unica questione, in caso di ferite complicate, dopo aver fatto l’adeguata
medicazione, si mandano in ambiente ospedaliero
Ferite da punta
Se il penetrante è di piccole dimensione si può togliere; se grande va lasciato in sede
perché potrebbe comprimere dei vasi e quindi ad impedire la fuoriuscita di sangue
oppure può essere vicino a vasi e nervi e quindi se si rimuove potremmo causare un
problema grave.
E quindi dopo aver disinfettato, quando si passa alla fase di medicazione si lascia in
sede. Si avvolge e protegge tutto intorno il corpo penetrante andando a creare un
cuscinetto di barriera e protezione.
Le contusioni sono traumi chiusi, che possono interessare segmenti corporei oppure
dove c’è l’articolazione. Le contusioni interessano una sede anatomica dove ci sono le
articolazioni.
Se segue il protocollo RICE. Efficiente per traumi di segmenti articolari. Va iniziato dalle
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