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SINCOPE
La sincope è uno svenimento, una perdita momentanea/transitoria di coscienza. Di solito si alzano le gambe
a 45 gradi perché si facilita il ritorno del sangue venoso. Quando si sviene viene a mancare la pompa dei
piedi (ovvero la pompa Venosa che fa ritornare il sangue verso l’alto) quindi il sangue “rimane” in basso.
Bisogna sempre tranquillizzare la vittima con sostegno morale e psicologico.
1. sincope da attacco vasovagale : con qualsiasi cosa che stimola molto il nervo vago (vista del
sangue, forti spaventi). Le arterie si dilatano e il sangue scende rapidamente verso il basso
causando la sincope.
2. sincope da sforzo: quando lo sforzo provoca una perdita di forze e si intaccano gli organi Nobili
con un ostacolo al flusso ventricolare, quindi c'è impossibilità di gittata cardiaca
3. sincope d’anossemia: quando ci si trova in situazioni estreme con l'aria rarefatta (Montagna)
4. sincope da iperventilazione: (contrario della sincope d’anossemia) ci si “ubriaca” di ossigeno
espirando ed inspirando profondamente vicino al livello del mare.
5. sincope hortostatica cronica: quando si passa da una posizione stesa/seduta o in piedi in modo
rapido
6. sincope da riduzione locale di flusso: si tratta di un restringimento delle carotidi che non fa
fluire bene il sangue
7. sincope ipoglicemica: avviene con un basso contenuto di zuccheri (quando non si fa colazione la
mattina)
8. sincope isterica avviene in presenza di qualcuno, non avviene mai quando si è soli. Si manifesta
con la chiusura delle palpebre e gli occhi si muovono velocemente.
FERITE
La ferita è una perdita di continuità dell'apparato tegumentario (pelle) con fuoriuscita di sangue.
1. da taglio: cioè più lunga che profonda, quindi bisogna lavare la ferita con acqua fresca,asciugarla
con il tamponamento, e disinfettarla dall'interno verso l'esterno (per evitare che sporcizia ed altri
agenti entrino nuovamente nella ferita) e poi coprirla con un panno pulito.
2. ferite da punta/penetrante è più profonda che lunga. L'oggetto può uscire subito dopo aver
toccato la vittima oppure rimanere all’interno. Si può avere l'emorragia Venosa o arteriosa: Venosa
(sangue esce fluidamente e bisogna tamponare sotto la ferita (a valle); se Arteriosa il sangue esce
zampillante e bisogna tamponare sopra (a monte).
3. trasfossa a volte conviene non togliere l'oggetto perché funge da tappo. Quindi bisogna mettere
una metà di bottiglia/bicchiere di plastica per chiuderla fino al pronto soccorso.
4. trapassante entra e trapassa il corpo
5. abrasione è una perdita per sfregamento superficiale della pelle, con una fuoriuscita di liquido che
crea una crosta gialla. Bisogna lasciarla guarire all'aperto.
6. escoriazione interessa livelli più profondi ma con perdita di sangue.
7. lacero contusa causata da una botta e sfregamento che fa stirare la pelle e crea un rigonfiamento
che è chiamato edema.
8. avulsione quando un pezzo di pelle rimane ciondolante, si cura con avvolgendola con un panno
pulito. FRATTURE
Le fratture possono essere semplici con rottura dell'osso in due parti o multiple con rottura dell’osso in tre o
più parti. La frattura è la perdita di continuità del tessuto osseo.
1. Composta: si rompe l'osso ma rimane allineato. Cioè a causa di un urto che non è tanto forte da
far spostare l'osso. Bisogna soccorrerlo col ghiaccio e tenere fermo l'arto e fasciarlo.
2. Scomposta: urto forte da spostare l'allenamento dell'osso e si soccorre come la composta.
3. Esposta: Quando si rompe un osso, l’estremità sono appuntite e possono lacerare il tessuto
tendineo, muscolare e osseo ma anche vasi venosi e arteriosi ed esporsi, cioè escono fuori.
4. A legno verde capita spesso nei bambini , dove la presenza di tessuto cartilagineo è maggiore
rispetto a quello osseo. Come primo soccorso occorre immobilizzare l'arto che guarirà con la
formazione del callo osseo. TRAUMI
Il trauma è una lesione prodotta nell'organismo da un qualsiasi agente e si manifesta in modo rapido
doloroso e improvviso. Può essere un
1. trauma muscolare come:
crampo: che è una contrazione involontaria del muscolo, manifestata con dolore. Si
soccorre con la distensione del muscolo e il massaggio.
Stiramento: quando il muscolo si allunga troppo e causa la lacerazione delle fibre
muscolari con dolore ed irrigidimento. Si soccorre con impacchi di ghiaccio.
Strappo: invece è il peggioramento dello stiramento, cioè le fibre muscolari si
allungano e si rompono. Anche qui si usano impacchi di ghiaccio.
2. Contusione: conseguenza di un trauma diretto e forte, ma non tanto forte da provocare una ferita.
Qui si ha solamente il gonfiore e si usa il ghiaccio.
Può formarsi echimosi che è una rottura di piccoli capillari
Ematoma: rottura di vasi più grandi
abrasione ed escoriazione
3. Trauma articolare/ai legamenti
distorsione che è l'allontanamento momentaneo di due capi dell’articolazione. I
legamenti subiscono una lesione e si ha gonfiore perché può entrare il liquido
sinoviale nell'articolazione.
lussazione che lo spostamento permanente dei capi articolari. La parte lesa si può
rompere a causa di un trauma violento.
4. Trauma cranico si divide in interno o esterno: esterno può essere la frattura o la contusione.
commozione cerebrale
interno può essere la : in seguito ad una botta forte il cervello viene
contusione cerebrale
proiettato sull'osso oppure con urto si rompe il tessuto cerebrale.
SHOCK
Lo shock è una condizione pericolosa che si manifesta quando si ha alterazione dell'organismo con scarsa
percussione tissutale.
Scarsa=poca o carente
Percussione: riguardante l'ossigeno, cioè il sangue arriva poco e arriva poco ossigenato
Tissutale: riguardante tessuti
Si prendono in considerazione 3 elementi del nostro organismo. La pompa (cuore) ; i tubi (arterie) e il
liquido (sangue), provocando diversi tipi di shock:
1. shock neurogeno: dilatazione dei tubi
2. shock cardiogeno: se la pompa smette di funzionare non fa arrivare il sangue al cervello;
3. shock di natura ipovolemica: riguardante il liquido, cioè si ha un’abbondante perdita di liquido.
Può perdersi con emorragie esterne quindi perdita importante di sangue, con vomito; diarrea; con
ustioni a causa dello scoppio di flittemi.
4. shock anafilattico: a causa delle punture di insetti o con l'inserimento di un allergene nel nostro
organismo, che provoca un edema
5. shock settico: dopo un’operazione chirurgica fatta con attrezzi poco igienizzati/non disinfettati.
6. shock psicogeno: che corrisponde alla sincope vasovagale.
USTIONI
Con le ustioni si utilizzano delle percentuali per indicare le parti del corpo, (suddivisione in 11 parti con
valore di 11% + 1% dei genitali). L'ustione è un esposizione diretta o indiretta del corpo sulla fonte di
calore che provoca problema alla pelle. Infatti si creano dei flittemi che sono delle vesciche che hanno un
liquido che non deve fuoriuscire, quindi non bisogna aprire il flittema.
Inoltre si classificano in base al grado: primo secondo e terzo in base alla profondità dell’ustione e si
soccorrono: il primo: raffreddando la pelle. Il secondo: dando da bere alla vittima e raffreddando la pelle; il
terzo: con una posizione di anti shock. Nel caso del terzo grado, la ferita può essere molto profonda, quindi
viene detta Macerata e questa ustione può far perdere la sensibilità, proprio perché è talmente profonda da
danneggiare il tessuto nervoso e viene detta Escara.
Primo soccorso: Nonostante sudi bisogna coprirlo per evitare di disperdere maggiormente i liquidi. La
persona in shock ha una maggiore frequenza di battito cardiaco, gli occhi mitriatici (pupilla dilatata) ;un
colore pallido e la pelle madida di sudore, le chiazze cianotiche. E si soccorre mettendolo nella posizione
antishock (steso su un piano rigido con le gambe alzate a 40/45°)
MASSAGGIO CARDIACO (RCP)
Rcp (Respirazione Cardio-Polmonare) sarebbe l'effettuazione del massaggio cardiaco. Bisogna mettere
la vittima in posizione allineata supina, mettersi con le gambe aperte accanto alla sua testa in modo che la
linea immaginaria che unisce le sue spalle passi in mezzo alle nostre gambe) . Posizionare la parte più dura
della mano,al centro dello sterno e posizionare altra mano sulla prima, con le dita incrociate (in modo da
evitare eventuali scivolamenti causati da sudore) e fare 30 compressioni a ritmo di 100 al minuto. (quindi
con 30 sono 18 secondi totali) + 2 insufflazioni, e ripetere per 5 volte.
Le insufflazioni possono essere fatte con Respirazione bocca a bocca: basta mettere una mano sulla fronte
del paziente e con pollice e indice dell’altra mano pinzare il naso in modo da tapparlo, si iperestende il collo
e si soffia all'interno della cavità orale del paziente. Può essere anche bocca naso-bocca, cioè la bocca del
soccorritore soffia contemporaneamente all’interno del naso e della bocca del paziente. Si usa una
mascherina unidirezionale in modo da non avere un contatto diretto con il paziente.
DAE/AED
La defibrillazione è un’azione esterna su una persona con fibrillazione ventricolare cardiaca (cioè il cuore
trema e non riesce a mandare il sangue) o arresto cardiorespiratorio. Si fa passare corrente elettrica per far
riattivare il circolo sanguigno.
Il defibrillatore invece, è un macchinario dotato di piastre, che eroga una o più scariche per far stimolare il
cuore a riprendere il suo ritmo spontaneo. Si indica con la sigla DAE oppure EAD.
Può essere ad un bottone, cioè una volta tolta la scatola è pronto all'uso. Oppure a due bottoni: uno verde
(on-off)e uno rosso (per la scarica). Per usarlo al meglio basta seguire ciò che dice il defibrillatore (è come
un medico che ci fornisce istruzioni). Si posiziona tra noi e il capo del paziente, in modo da facilitare le
compressioni e la respirazione. Una volta collegate le piastre, si posizionano seguendo il disegno che c'è sulla
piastra, una va sotto la clavicola destra e l'altra sotto l'incavo ascellare sinistro, in modo da avere il cuore al
centro tra le due. I cavi delle piastre passano dietro il capo della persona in modo da avere il torace libero.
Ogni piastra è fatta da: un elettrodo e una parte che si attacca al corpo. Ovviamente per aderire bene, il
torace deve essere asciutto,pulito e depilato. Infatti, all’interno della scatola, oltre al DAE si ha un kit con
delle forbici; dei guanti ed un rasoio. Non bisogna essere a contatto con il paziente durante la scarica, e una
volta avviata la scarica, si ha un'analisi delle attivit&