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Primo soccorso

Se il paziente è cosciente (se sono presenti respiro e polso):

Posizione antishock (per il riequilibrio della pressione)

 Slacciare indumenti costrittivi

 Arieggiare l’ambiente

 Coprire

Nb. Generalmente è un fenomeno passeggero e la posizione antishock è sufficiente per risolvere la lipotimia

Da non fare:

- So m mi nis tr ar e al colici o al tr e b e v a n d e

- Sc hi aff e g gi ar e il p a zi e n t e

- S pr uzz ar e a c q u a fr e d d a s ul viso

- Met t er e il p a zi e n t e s e d u t o

Lipotimia

Mancamento, è il primo grado di alterazione della coscienza, si tratta di un fenomeno leggero e transitorio.

Non si verifica mai la perdita di coscienza.

Segni e sintomi:

- Il s o g g e t t o si s e n t e “ m a n c a r e ”, h a n a u s e a , v e r ti gini, s u d or a zio n e im provvis a

- S e n s o di d e b ol ezz a

- Ob n u bil a m e n t o visivo

- Ot t u n di m e n t o s e n s ori al e

- Res piro c o n s e r v a t o

Cause: scarsa irrorazione cerebrale e scarsa ossigenazione dovute a cause diverse (ipotensione, digiuno, temperatura

eccessiva, permanenza in ambienti mal areati, stress emotivi, dolore, fatica, prolungata stazione eretta, ecc.)

Sincope

Secondo step di alterazione della coscienza. Il paziente perde i sensi e spesso non ricorda l’accaduto.

La sintomatologia è quella dello svenimento ma si verifica per cause complessivamente più gravi, di natura cardiaca o

neurologica.

Segni e sintomi

- Perdit a d ell a c o s ci e nz a

- Perdit a di t o nicit à m u s c ol ar e

- Alt er azio n e d el p ol so

- È p o s si bil e l’arr e s t o c ar di a c o

- Cut e p allid a, fr e d d a , s u d a t a

Primo soccorso

Se il paziente è cosciente (se sono presenti respiro e polso):

Posizione antishock (per il riequilibrio della pressione)

 Slacciare indumenti costrittivi

 Arieggiare l’ambiente

 Coprire

Accidenti ischemici

Sono la conseguenza di una riduzione critica del flusso sanguigno al cervello in seguito alla ostruzione parziale o totale

di un’arteria cerebrale.

Si distinguono in due varietà di accidenti ischemici cerebrali:

1. Gli accidenti transitori (TIA) che si risolvono in meno di 24 ore e che non determinano una lesione permanente

dell’encefalo – i segni ed i sintomi di questa patologia sono simili a quelli dell’ictus, ma tendono a regredire

spontaneamente fino alla completa scomparsa nel giro di alcune ore

2. Gli accidenti ischemici duraturi (ictus cerebri) che esitano nelle necrosi del tessuto cerebrale e quindi

nell’infarto cerebrale.

Accidente cerebrovascolare acuto (ictus cerebri)

È un disturbo cerebrale conseguente ad un danneggiamento (occlusione o rottura) di un’arteria che porta sangue

ossigenato al cervello.

L’occlusione di quest’arteria produce un danno ischemico (una lesione da mancato ossigeno al cervello) alla zona del

cervello irrorata da tale vaso sanguigno  ictus ischemico

La rottura di un’arteria cerebrale, invece, produce sia una lesione ischemica alla zona di cervello irrorata da tale vaso sia

una lesione da compressione sulla zona di cervello adiacente alla raccolta emorragica  ictus emorragico

Cause

L’occlusione di un’arteria cerebrale è il risultato della formazione progressiva di “placche di grasso” nel lume vasale

(aterosclerosi), le quali riducono il lume stesso (occlusione parziale) e favoriscono, in seguito a rottura, l’instaurarsi di

“coaguli di piastrine o trombi” (trombosi) responsabili di ulteriore riduzione del calibro del vaso sino all’occlusione

completa.

I fattori che favoriscono il formarsi di placche di grasso sono:

1. Ipertensione arteriosa

2. Fumo di sigaretta

3. Ipercolesterolemia (aumento del colesterolo nel sangue sopra il valore di normalità)

4. Ipertrigliceridemia

5. Diabete mellito

6. Familiarità, vale a dire parenti stretti con problemi di aterosclerosi

7. Obesità e sedentarietà

8. Tia precedenti

9. Contraccettivi orali

10. Aritmie cardiache

11. Allattamento prolungato

L’occlusione di un’arteria può essere dovuta anche a frammenti di trombi, denominati “emboli” (embolia), i quali si

sono staccati da trombi presenti in sedi distanti dal cervello (ad esempio nel cuore, nelle arterie del collo).

La rottura non traumatica di un’arteria cerebrale avviene frequentemente in una zona anormalmente dilatata (aneurisma)

od eccessivamente debole; a queste condizioni si associa, di solito, una pressione arteriosa elevata (ipertensione)

Segni e sintomi (segni premonitori dell’ictus)

I sintomi e i segni di un ictus possono essere differenti, secondo la sede e l’estensione della lesione cerebrale:

- C ef al e a, n a u s e a e vo mit o (q u a n d o è a g e t t o è s u g g e s tivo di e m orr a gi a c er e b r al e)

- Difficolt à a p a rl ar e

- Alt er azio n e d ell a m o tilit à d e gli a r ti (p a r alisi) e d ell a s e n si bilit à, g e n e r al m e n t e d a u n lat o

d el c or p o, cio è d all a p a r t e o p p o s t a ris p e t t o all a s e d e d ell a le sio n e c er e b r al e

- Perdit a d ell a mi mic a fac ci al e, in g e n e r e d a u n lat o d el volt o

- Alt er azio ni d ello s t a t o di c o s ci e nz a, a p a r tir e d a u n o s t a t o c o nf u sio n al e si n o al c o m a

- Conv ul sio ni

- Differ e n z a di di a m e t ri d ell e p u pilli ( a ni so c ori a), di s olito la p u pill a di di a m e t ro m a g gi or e

di trov a d allo s t e s s o lat o d ell a le sio n e c er e b r al e

- D evi azio n e d ei b ul bi o c ul ari “co n lo s g u a r d o c h e si allo n t a n a d al lat o d ell a p a r alisi

- Riduzion e d ell a vist a si no all a c e cit à

- Perdit a di c o n trollo d ell’orifizio v e s cic al e e r e t t al e

- Pr e s sio n e a r t e rios a el e v a t a

Come valutare?

Un ottimo sistema per valutare in sede pre-ospedaliera se una persona cosciente è stata colpita da ictus consiste nel

considerare le tre voci che costituiscono la “Cincinnati Stroke Scale”:

1. Presenza di cedimento facciale (es. rima labiale deviata)

2. Capacità di sollevare le braccia (il paziente colpito da ischemia cerebrale ne riuscirà ad alzare soltanto uno)

3. Difficoltà di parola

Trattamento e trasporto

A. Se la persona è cosciente:

a. Controllare la pervietà delle vie aeree ed aspirare eventuali secrezioni

b. Somministrare ossigeno terapeutico ad alti flussi e non somministrare nulla per bocca

c. Monitorare i parametri vitali

Nb. Nel caso la persona dichiari di essere diabetica, eseguire la rilevazione rapida della glicemia

mediante strumento, se previsto.

d. Coprire la persona e trasportarla in posizione semi seduta, se possibile, oppure supina

B. Se la persona è incosciente:

a. A, B, C

b. Valutare i parametri vitali e AVPU

c. Somministrare ossigeno terapeutico ad alti flussi

d. Trasporto in posizione supina proteggendo eventualmente gli arti plegici

Epilessia

Si tratta di una patologia dell’encefalo caratterizzato da tendenza a crisi convulsive ricorrenti. Le convulsioni sono

eventi gravi causate da scariche elettriche anomale di neuroni nel cervello.

Cause

• Lesioni perinatali (ipossia, ischemia)

• Infezioni, quali meningite, encefalite o ascesso cerebrale

• Tumori cerebrali o altre lesioni occupanti spazio

• Anomalie genetiche, quali sclerosi tuberosa e fenilchetonuria

• Anomalie metaboliche, quali l’ipocalcemia e ipoglicemia

• Lesioni traumatiche, soprattutto della dura madre

• Ingestione di tossine, quali mercurio, piombo o monossido di carbonio

• Accidente vascolare (ictus)

Tipologie

Piccolo male (crisi di assenza): può presentarsi come un’improvvisa perdita di contatto con l’esterno (s’incanta); la

 persona farfuglia parole senza senso, fa gesti automatici, sente delle parestesie o ha delle allucinazioni. Non vi sono

né perdite dell’equilibrio, né convulsioni generalizzate, solo brevi contrazioni. Sono tipiche dell’infanzia

Grande male : è la forma convulsiva e si compone di varie fasi:

 L’attacco epilettico può essere preceduto da AURA (segni neurologici di vario genere, come la cefalea)

 Fase tonica: il corpo s’irrigidisce per alcuni secondi per contrazione tonica della muscolatura, gli occhi sono

 rovesciati all’indietro; in questa fase si ha un arresto respiratorio (apnea) e una perdita di urine e feci

Fase clonica: iniziano gli spasmi muscolari più o meno estesi nel tempo, con comparsa di schiuma alla bocca

 che può presentare striature ematiche se è avvenuta la morsicatura della lingua. Si può avere o meno

l’incontinenza sfinterica. Il volto e le labbra spesso appaiono cianotiche.

Fase comatosa: le convulsione di attenuano progressivamente e cessano. Dopo ciò la persona cade in un coma

 profondo della durata variabile dai 15 ai 60 minuti (ipersonnia)

Fase postcritica: il risveglio avviene in maniera graduale, con comparsa di cefalea e mialgie. La persona non

 ricorda l’accaduto, rimane confusa e astenica.

Nb. Non tutte le crisi presentano tutte le fasi sopradescritte; costituiscono però una costante: la perdita di coscienza,

la caduta a terra, l’amnesia al risveglio.

Stato di male epilettico

Condizione grave caratterizzata da plurime crisi convulsive senza riacquisizione della coscienza tra una crisi e l’altra.

Può portare a gravi turbe neurovegetative: ipertermia, depressione respiratoria e circolatoria

È un’urgenza!

Trattamento e trasporto:

- Ad a gi ar e la p e r s o n a a t err a, lib er a n d o l’ar e a int or n o d a e v e n t u ali o g g e t ti p e ricolosi ( a d

e s e m pi o allon t a n ar e s e di e, t a v olo e d al tri o g g e t ti vicini c o n c ui la p e r s o n a p u ò v e nir e a

c o n t a t t o d u r a n t e i m o vi m e n ti c o n v ulsivi)

- Non t e n t a r e di i m m o bilizz ar e la p e r s o n a d u r a n t e le c o n v ulsioni, p e r e vit ar e il risc hio di

prov oc ar e le sio ni gr a vi d o v u t e all a forz a di c o n t r a zio n e m u s c ol ar e (fr a t t ur e, lus s a zio ni,

s tir a m e n ti, e c c.)

- Dur a n t e la fa s e t o nic a a t t e n zio n e a pr o t e g g e rlo d al m o r d e r si la ling u a

- Ma nt e n e r e la p e rvi e t à d ell e vi e a e r e e

- So m mi nis tr ar e o s si g e n o a d al ti flus si

- Prot e g g e r e d ur a n t e la fa s e t o nic a

- Tras p ort o in p o sizio n e s u pi n a ( a t t e n zio n e al vo mit o)

Attacchi di panico e crisi isteriche

Attacco di panico: particolare quadro reattivo di un soggetto con una personalità emotiva ad una situazione di stress

- S e n s a zio n e di m o r t e i m mi n

Dettagli
A.A. 2013-2014
8 pagine
SSD Scienze mediche MED/09 Medicina interna

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AppuntiPerfetti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Primo soccorso e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trento o del prof Tomio Patrizia.