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Estratto del documento

Annegamento

Forma di insufficienza respiratoria data dalla presenza di un liquido sulle vie aeree in

modo che il paziente non possa respirare. Si deve chiaramente anzitutto togliere il

paziente dal liquido, praticare 5 ventilazioni bocca a bocca per contrastare

l’eventuale ipossia, se riprende a respirare metterlo in posizione laterale di sicurezza

e scaldarlo, se non riprende a respirare iniziare BLS.

Sincope

La sincope è un’improvvisa e transitoria perdita di coscienza associata a perdita del

tono muscolare, con recupero spontaneo e completo, tendenzialmente è data da

una diminuzione transitoria del flusso ematico. Circa un terzo della popolazione può

essere affetto da questa sintomatologia almeno una volta nella vita, in circa il 75%

dei soggetti è un evento isolato. In presenza di sintomi che la preannuncino si deve

far sdraiare il paziente, se è presente una sincope si mette il paziente in supina con

gli arti sollevati, si rimuovono indumenti troppo stretti, e si monitorano i parametri

vitali, quando il paziente si riprende assisterlo fino a che non è completamente

svanito il malessere e farlo rialzare solo con il nostro supporto, se non si riprende ma

i parametri vitali ok allora posizione di sicurezza laterale, se non si riprende ed i

parlamentari vitali neanche si applica BLS.

Convulsioni 3

Consistono in un susseguirsi di contrazioni involontarie che possono interessare

interamente o parzialmente la muscolatura. Durante una crisi convulsiva le labbra

del paziente diventano blu, questo pone gli occhi in alto e getta la testa indietro; il

paziente può perdere o meno la coscienza. Non bisogna mai cercare di bloccare i

suoi movimenti, mettere oggetti o le nostre mani in bocca, o spostarla, a meno che

non si trovi in una zona di pericolo. Bisogna anzitutto impedire che si ferisca,

allontanandolo a superfici rigide e se possibile inserire un fazzoletto arrotolato tra i

denti per evitare si morda la lingua, al termine della crisi bisogna controllare i

parametri vitali. Se la persona è cosciente bisogna monitorare i parametri in attesa

dei soccorsi, se non è cosciente ma sono buoni i parametri vitali si mette il paziente

in posizione laterale di sicurezza, se la persona è incosciente e i parametri vitali

sono assenti iniziare il BLS.

Possono sussistere le convulsioni febbrili, che sono un tipo di convulsione che

appare nel bambino quando ha una temperatura corporea elevata, in questo caso è

necessario svestire il bambino, preparare un bagno se possibile con acqua tiepida e

immergerlo per 3 minuti circa, tirarlo fuori dall’acqua e non avvolgerlo ma asciugarlo

con un asciugamano e applicare panni umidi su fronte, inguine e collo,

somministrare farmaci antipiretici (paracetamolo) e avvertire il medico.

Avvelenamenti

Si parla di avvelenamento quando l’organismo entra in contatto con una sostanza

nociva, che provoca alterazioni temporanee o permanenti delle funzioni

dell’organismo. Le vie d’intossicazione più frequenti sono:

- Ingestione

- Inalazione

- Contatto

- Assunzione intramuscolare o endovenosa

I sintomi possono essere immediati ma anche differiti. Gli avvelenamenti più comuni

sono ingestioni accidentali di sostanze chimiche non alimentari, sono frequenti nei

bambini. Il grado di pericolosità è dato dalle proprietà della sostanza e dalla quantità

assunta in base alla dose minima letale per quella sostanza. Anzitutto si valutano i

parametri vitali e se è necessario si effettua BLS, si individua la pericolosità

contattando il centro antiveleni, si induce il vomito se sono passate meno di sei ore

dall’ ingestione e la vittima è COSCIENTE, e impedire il sonno attraverso stimoli

verbali o dolorosi fini all’arrivo dei soccorsi.

L'Intossicazione può essere provocata anche dall’alcol, e dipende in questo caso

dalla qualità e dalla quantità di alcolici assunti, dopo la fase di ebbrezza

caratterizzata da eccitazione psico-motoria, si può subentrare nella fase depressa,

dove si hanno difficoltà nel mantenimento dell’equilibrio, depressione dello stato di

coscienza, vomito e nei casi più gravi si può arrivare a paralisi respiratoria e coma.

Se il paziente è cosciente è importante indurre il vomito, ed evitare il sonno

attraverso stimoli verbali e fisici. Chi ha assunto moderate quantità di alcool è

soggetto all’ipotermia. Se la persona non è cosciente ma sono presenti le funzioni 4

vitali bisogna porla nella posizione laterale di sicurezza, se non è cosciente e i

parametri vitali sono assenti iniziare il BLS.

Se l’avvelenamento è dato da un caustico, cioè una sostanza in grado di corrodere i

tessuti come acidi è importante NON indurre il vomito, contattare il centro antiveleni,

lavare con acqua la zona colpita (anche e sono gli occhi).

Infarto miocardico

È causato dall’ostruzione completa di una o più arterie coronariche, la zona di

tessuto cardiaco non irrorato va incontro a necrosi con perdita definitiva delle

funzioni. Viene definita Sindrome Coronarica Acuta, ed i suoi sintomi sono: dolore

persistente e violento, non sono presenti momenti scatenati solitamente come sforzi

o freddo. A differenza dell’Angina Pectoris (dolore cardiaco), il dolore dura per più di

5 minuti (tendenzialmente da 30 minuti a diverse ore), e non è alleviato dal riposo,

tendenzialmente nell’Angina Pectoris non è presente un disturbo del ritmo cardiaco o

della pressione sanguigna. Se abbiamo dolore cardiaco non bisogna sollevare gli arti

inferiori (affaticherebbe il cuore), ma chiamare il 112, tranquillizzare il paziente

(l’ansia e la paura affaticano il cuore), porre il paziente in semiseduta, allentare gli

indumenti per facilitare la respirazione, e monitorare i parametri vitali in attesa dei

soccorsi.

Crisi asmatica

È caratterizzata da ostruzione bronchiale che rende difficoltosa la respirazione, è

dovuta allo spasmo della muscolatura dei bronchi e al catarro accumulato in questi.

La crisi insorge in soggetti all’arrivo quando sono a contatto con allergeni o fattori

virali. In genere insorge bruscamente ed è caratterizzata da affanno, espirazione

difficoltosa e prolungata con fischi e sibili, presente tosse e il paziente entra in “fame

d’aria”. La crisi può essere:

- Lieve, capacità di parlare e colorito cutaneo normale

- Moderata, capacità di parlare ridotta e pallore

- Grave, capacità di emettere solo poche parole, pallore e cianosi labiale e

ungueale.

Bisogna sempre tranquillizzare il paziente, mantenerlo seduto o in piedi (no

sdraiato), allentare gli abiti se rendono difficoltosa la respirazione, informarsi se il

paziente assume puff (nel caso utilizzarli) e chiamare i soccorsi.

Crisi ipoglicemica

La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue, se scende sotto i 70 mg/dl si

parla di ipoglicemia, se il calo è rapido e/o molto marcato, si tratta di una crisi

ipoglicemica. La crisi ipoglicemica può essere frequente nei pazienti diabetici, negli

etilisti e nei pazienti con eccessi di insulina. Per fare diagnosi si utilizza il glucometro

che attraverso una goccia di sangue prelevata dal dito, stima il tasso di glucosio. La

crisi può essere:

- Lieve

“Buco allo stomaco”, debolezza, calo dell’attenzione; 5

- Medio-grave

Pallore, cute fredda e sudata, tachicardia, midriasi (dilatazione delle pupille),

alterazioni dello stato di coscienza (sonnolenza, confusione mentale) e

diminuzione del visus;

- Grave

Grave alterazione dello stato di coscienza (dallo stato soporoso al coma) e

convulsioni tonico-cloniche.

Se la crisi è lieve si fa bere acqua zuccherata e superata la crisi si invia il paziente al

proprio medico curante, se la crisi e medio-grave si chiamano i soccorsi, si mette lo

zucchero sotto la lingua (poco alla volta), se non è cosciente si valutano le funzioni

vitale e se presenti si mette in posizione laterale di sicurezza, se non presenti si

effettua BLS.

Colica

La colica è una grave forma di dolore che ha una fase ascendente e discendente, è

una risposta muscolare a un ostacolato transito meccanico di qualsiasi organo cavo

(uretere, fegato, intestino).

Nella colica renale è presente un attacco doloroso che si manifesta nella regione

lombare e si propaga verso l’inguine, è legato al passaggio di calcoli, di renella, o di

un coagulo sanguigno. il passaggio provoca dilatazione e spasmo, e la colica si

presenta ad ogni spostamento del calcolo e cessa definitivamente solo quando il

calcolo entra nella vescica. Si riconosce dalla caratteristica localizzazione del dolore,

dall’impossibilità del paziente di trovare una posizione che lo attenui, e si può

accompagnare a vomito, difficoltà nella minzione, ematuria, e si può effettuare la

manovra di Giordano, dove si colpisce con il taglio della mano la regione lombare del

paziente dal lato della colica evocando un dolore molto forte. Il paziente va

mantenuto a riposo disteso sul fianco opposto a quello dolorante, si può mettere una

borsa dell’acqua calda per alleviare il dolore, e si dovrebbero conservare le urine

così da raccogliere il calcolo.

La colica epatobiliare è un dolore acuto che parte dalle vie biliari ed è generalmente

provocato dai calcoli, si localizza nell’ipocondrio destro e si può irradiare

posteriormente e verso l’alto, può essere accompagnato da vomito alimentare o

biliare e febbre, talvolta colorito giallognolo delle sclere ed emissione di urine color

marsala. Il segno di Murphy è una manovra che si effettua a paziente disteso, con la

mano appoggiata a piatto sull’ipocondrio destro e spingendo i polpastrelli di indice e

medio sul punto cistico, invitando il paziente ad effettuare una profonda inspirazione

comprimendo il punto cistico, e se è presente una colecistite o una calcolosi delle vie

biliari, ci sarà un aumento del dolore. Il trattamento nell’attesa dell’intervento medico

deve essere il riposo (preferibilmente a letto), il digiuno, la borsa dell’acqua calda sul

fianco destro (se non è presente febbre) e non somministrare antidolorifici.

La colica intestinale inizia con dolori crampiformi diffusi a livello addominale legate a

contrazioni del colon, possono essere presenti nausea, vomito e spossatezza con

alterazioni dell’alvo in senso o diarroico o stitico, si consiglia riposo a letto, digiuno,

monitorizzazione della temperatura, l’applicazione di panni tiepidi sull’addome, ed è 6

necessario rivolgersi al medico nel caso si associ febbre, stipsi o vomito (sospetto

appendicite e occlusione intestinale), è consigliato non usare antidolorifici.

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
11 pagine
SSD Scienze mediche MED/41 Anestesiologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giadaferraz di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anestesiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Tortora Paolo.