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Suicidio
Il suicidio può nascere dal rivolgere verso di sé la propria rabbia e aggressività, il colpire un oggetto sadico
interiorizzato. Il suicidio è infatti dovuto alla disperazione, che si ritiene immodificabile, ma anche dal
desiderio di porre fino al dolore. Allo stesso tempo, morire è un modo per riunirsi con l’oggetto perduto.
Bisogna valutare il reale rischio di suicidio. Fattori che evidenziano un’imminente tendenza suicidaria sono
attacchi di panico, grave perdita di interesse, passaggi rapidi da ansia a depressione e rabbia, abuso di alcool e
sostanze, insonnia. Disturbi d’ansia
Introduzione generale
Anche se con diversi livelli di gravità, rientrano tutti nella dimensione nevrotica. L’esame di realtà e
mantenuto e le aree di funzionamento generale sono preservate o compromesse in modo circoscritto, l'io
svolge le sue funzioni anche se con disagio e difficoltà.
Con tutti i disturbi è possibile utilizzare una terapia di tipo espressivo poiché viene un buon contatto con la
realtà. I tre approcci più diffusi sono: comportamentale, cognitivo-compotamentale, psicodinamico.
Prima di presentare i diversi disturbi d’ansia, chiariamo le caratteristiche di alcuni episodi o manifestazioni
che sono presenti nei diversi disturbi.
Gli attacchi di panico implicano l’improvvisa insorgenza di un’intensa apprensione, con un picco raggiunto in
circa 10minuti, con sintomi quali paura o terrore, associata ad arousal fisiologico con sensazioni di
palpitazioni, dolore al petto, sensazione di asfissia, paura di impazzire o di perdere il controllo.
L’agorafobia è invece l’ansia o l’evitamento di luoghi o situazioni da cui sarebbe difficile o imbarazzante
allontanarsi, o situazioni nel quale sarebbe difficile ricevere aiuto in caso di attacco di panico o altre
sintomatologie di panico.
In ordine, i diversi disturbi sono:
- Disturbo di panico senza agorafobia o con agoafobia
- Agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico: agorafobia e sintomi di panico
- Fobia specifica: ansia clinicamente significativa provocata dall’esposizione ad un oggetto o situazione
temuti, con condotte di evitamento
- Fobia sociale: ansia rilevante provocata da esposizione a determinate situazioni di prestazioni sociali,
con condotte di evitamento
- Disturbo d’ansia ossessivo compulsivo
- Disturbo post traumatico da stress: rivivere l’evento traumatico accompagnato da sintomi di arousal
fisiologico sintomi psicologici intrusivi ed evitamento degli stimoli che ricordano l’evento
- Disturbo acuto da stress: sintomi simili al PTSD ma si verifica immediatamente dopo l’evento
estremamente traumatico. Deve comparire entro 4 settimane dell’evento e durare da un minimo di 2
giorni ad un massimo di 4 settimane. Vi devono inoltre essere presenti almeno 3 sintomi dissociativi
tra cui amnesia per aspetti del trauma, depersonalizzazione, de realizzazione, sensazione soggettiva di
distacco, intontimento, ecc. L’intervento è uguale ai disturbi dissociativi.
- Disturbo d’ansia generalizzato: almeno 6 mesi di ansia e preoccupazione persistente. Si differenzia
dalla normale ansia non patologica poiché è più difficile da controllare e sedata nonché più pervasiva
nell’arco delle diverse situazioni della giornata. Si differenzia dal DOC poiché le ossessioni sono più
intrusive e spesso non vi è compresenza di sintomi di attivazione fisiologica.
- Dovuto a condizione medica
- Dovuto a sostanze
- NAS
Disturbo di panico 11
È caratterizzato da ricorrenti attacchi di panico inaspettato e che producono una persistente preoccupazione
anticipatoria. Vi è la variante senza agorafobia e la variante con agorafobia.
La patologia degli attacchi di panico viene ricollegata ad un vulnerabilità, anche su base neurologica, a
rispondere a stimoli stressanti e una forte inibizione verso tutto ciò che è nuovo e sconosciuto.
Nella storia persona dei soggetti con questi disturbo spesso si riscontrano eventi stressanti (come evento di
esordio) come la separazione da figure significative. Si ritiene che il soggetto sia fortemente spaventato da
tutto ciò che non conosce; nei momenti di difficoltà non riesce a fare appello ad un’immagine interna positiva
per contenere l’ansia poiché vi è una scarsa costanza d’oggetto. Di solito vi è un attaccamento problematico,
preoccupato, e il soggetto nasce con la tendenza ad oscillare tra la paura di perdere l’altro e la paura di perdere
la propria libertà nella relazione con l’altro, diventando così ipercontrollante. Nelle femmine, vi può anche
essere un problema di abusi sessuali e violenze infantili.
È preferibile una terapia integrata farmacologica e psicoterapia. I farmaci bloccano l’insorgere degli attacchi
di panico mentre la psicoterapia lavora sull’ansia anticipatoria legata all’affrontare il mondo esterno.
Il disturbo non appartiene a una dimensione psicotica perché il soggetto, appena ripresosi, ha un buon contatto
con la realtà.
È necessario approfondire le caratteristiche delle situazioni in cui si verifica l’attacco di panico e scoprire il
nucleo del conflitto che lo provoca. Poiché di base vi è un vissuto di separazione, è necessario indagare le
tematiche di dipendenza. Se vi è una fobia legata ad una situazione, è necessario indagare se la fobia si è
formata dopo un attacco di panico. Bisogna condurre un’analisi della domanda per comprendere la
motivazione ad intraprendere un percorso di tipo psicologico: spesso i soggetti sono inviati dal medico di base
poiché la sintomatologia è fisica. È indicata una psicoterapia espressiva psicodinamica poiché vi è un esame
della realtà mantenuto e possibilità di attivazione del transfert. Si deve mirare all’interiorizzazione di un
oggetto buono, costante e contenitivo sa usare in caso di difficoltà. Bisogna promuovere il processo di
separazione e individuazione.
Agorafobia senza anamnesi di disturbo di panico
L’agorafobia è un’intensa sintomatologia ansiosa che si manifesta in luoghi aperti e affollati come piazze,
stadi o code, in luoghi in cui difficile allontanarsi o fuggire, come autobus, treni. Il soggetto limita i propri
spostamenti, si fa accompagnare sempre da qualcuno che diventa la sua persona di fiducia e svolge una
specifica e vitale funzione per il soggetto che lotta continuamente tra la dipendenza e la ricerca di autonomia.
Il soggetto è ipercontrollante verso la sua persona di fiducia poiché prova una profonda rabbia per il fatto di
essere dipendente, e mostra una grande rabbia e colpevolizza tale persona nel caso in cui non si renda
disponibile anche per una sola volta. Sono soggetti fortemente dipendenti che soffrono di angoscia
abbandonica. A volte tale figura di riferimento può essere un animale o un oggetto, come un ombrello o un
bastone, che svolgono una funzione di rassicurazione. Spesso la sintomatologia porta a rimanere bloccati in
casa ma con la difficoltà di non saper rimanere solo in casa.
In un’ottica psicodinamica, questi soggetti provano un’angoscia di penetrazione, intrusione e
divoramento;molto spazio esterno e la folla sono una minaccia al mondo interno a causa della caduta dei
confini interni.
Vi è una forte relazione tra agorafobia e claustrofobia: anche se in uno spazio aperto, si può provare forte
ansia per il fatto di essere in mezzo ad una folla ,al chiuso ci si sente ingabbiati e senza la possibilità, appunto
di fuggire. Mentre l'agorafobico riesce ad affrontare i luoghi aperti se in compagnia di persone fidate, il
claustrofobico non riesce a fare lo stesso con i luoghi chiusi. Per fare diagnosi bisogna vedere la prevalenza di
uno o dell’altro sintomo.
Tale disturbo può essere confuso con il disturbo depressivo maggiore poiché vi è una tendenza all’isolamento
e al ripiegamento su se stessi, ma non vi è umore depresso pervasivo. È simile anche al disturbo evitante e al
disturbo dipendente di personalità, dunque bisogna indagare il livello di pervasività e specificità dell’ansia. 12
In anamnesi bisogna approfondire le aree della dipendenza e dell’autonomia, nonché la presenza di vantaggi
che possono contribuire a sorreggere la patologia gora fobica, come il bisogno di controllare l’altro, nonché i
vantaggi secondari di chi vive con il paziente. Bisogna fare l’analisi della domanda e capire la motivazione del
soggetto.
Bisogna comprendere quale sia l’altro dominante di cui il soggetto ha paura e da cui esso dipendente. Di solito
si verifica uno spostamento tale per cui il reale soggetto dominante viene sostituito da colui che diventa la
persona di fiducia del paziente, come la donna che sostituisce la dipendenza dal padre con la dipendenza dal
marito. Il disturbo potrebbe essere un modo per controllare se stessi e l’altro in modo sadico, si nega la
separazione conseguenza ad una perdita che è la causa scatenante.
È indicata una terapia espressiva se il disturbo risulta di natura nevrotica. Si usano tre approcci:
- Cognitivo comportamentale: sostituzione dei pensieri e risposte disfunzionali
- Sistemico: ricostruzione dell’equilibrio del nucleo familiare, svelare la dinamica del capro espiatorio,
indagare le dinamiche di dipendenza ed individuazione dei diversi membri
- Psicodinamico: conflitto tra dipendenza e indipendenza, superare la simbiosi, sviluppo di autonomia e
sviluppo di confini interni
Disturbo d’ansia generalizzato
Ansia generalizzata, costante e persistente tutti i giorni per la maggior parte del giorno per almeno 6 mesi,
accompagnata da pensieri catastrofici, evitamento, apprensione per la paura di perdere le persone care e che
possa accadere qualcosa di brutto, rimanendo così in continua attesa del disastro. Tutto ciò è accompagnato da
sintomi fisiologici come sudorazione, agitazione, difficoltà a concentrarsi, secchezza delle fauci. In
consultazione il soggetto afferma di essere sempre stato ansioso, che fa parte del suo carattere, del suo modo
di fare, spesso molti sintomi, come l’insonnia o l’astenia, vengono ricondotti ad una patologia fisica e non
all’ansia.
Il nucleo è la presenza di un conflitto rispetto alle pulsioni sottostanti la sintomatologia ansiosa. È necessario
fare un’adeguata anamnesi, ripercorrere la storia del sintomo, comprendere quando si manifesta, quando è
comparso e in quali circostanze e momenti della giornata si acutizza. Approfondire il contenuto delle
preoccupazioni ricorrenti e osservare il tipo di ideazioni che le accompagnano, così come su quali aspetti di sé
la persona sente di perdere il controllo attivando così ‘ansia