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CANALE POLITICA MONETARIA - BANCA CENTRALE

La banca centrale emettendo moneta finanziera la nostra spesa pubblica .

Modello reddito/spesa

Spesa desiderata E: E = C + I + G

Il consumo dipende dal reddito, il quale a sua volta dipende dalle tasse. Maggiori saranno le tasse, minore

sarà il reddito disponibile, minore sarà il consumo. C = c(Y-T)

“c” propensione marginale al consumo: mi dice la proporzione di reddito disponibile che io spendo. Più e’

alto “c” più consumo, più e’ piccolo meno consumo (consumo riferito al mio reddito).

Se “c” e’ 0,9, significa che io consumo il 90% del mio reddito, dunque quasi tutto.

G = Ğ

I = Î

Condizione di equilibrio —> Y = E

Ipotizziamo che T = Ť, con imposta fissa dunque (tasse non dipendono dal reddito, sono fisse)

Risolviamo quindi il modello reddito spesa

Y = C + G + I

Y = c(Y-Ť) + Î + Ğ Risolviamo per Y e otteniamo l’equazione finale con i moltiplicatori.

Y = -c/1-c Ť + 1/1-c Î + 1/1-c Ğ

⋅ ⋅ ⋅

Reddito di equilibrio dipende da 3 componenti, tasse, investimento e spesa pubblica, ognuna moltiplicata

per il proprio moltiplicatore (1/1-c oppure c/1-c)

Davanti al moltiplicatore di G e I abbiamo il segno “+” . Ciò significa che se lo stato fa una politica di spesa

pubblica espansiva, questo ha effetti positivi sul reddito.

Se le imprese investono di più anche in questo caso vediamo effetti positivi sul reddito.

102

Sulle T c’e’ segno “-“ , perché se le tasse vengono aumentate dallo stato, c’e’ un effetto negativo sul

reddito, perché fa diminuire il reddito disponibile, quindi il consumo. Essendo il consumo una delle 3

componenti dell Y ci sarà un reddito di equilibrio più basso.

E’ più efficace/conveniente aumentare spesa pubblica o diminuire le tasse?

In questo modello ad imposta fissa, un aumento della spesa pubblica e’ più efficace nell’aumentare il redito

di equilibrio rispetto ad una riduzione delle imposte. Questo ce lo dicono i due moltiplicatori, quello della

spesa pubblica G e quello delle tasse T. Il moltiplicatore di G, se lo andiamo a calcolare, e’ più alto rispetto

al moltiplicatore di T. Ciò significa che se aumento G ho degli effetti sul reddito maggiori rispetto a se

diminuisco le tasse. Y = - c/1-c Ť + 1/1-c Î + 1/1-c Ğ

⋅ ⋅ ⋅

Ciò succede perché G agisce direttamente sulla domanda aggregata, composta da consumo, investimento

e spesa pubblica.

La tassazione ha influenza indiretta tramite l’aumento del reddito disponibile.

Teorema di Haavelmo (Domanda esame)

Vediamo cosa succede se Stato vuole aumentare sia la spesa che le tasse.

Praticamente vuole finanziarsi in pareggio di bilancio; ciò significa che se aumento la spesa pubblica di 1

miliardo, contestualmente aumento tasse di 1 miliardo di euro.

Variazione Spesa pubblica = Variazione Tasse ∆G = ∆T

Quali sono gli effetti sulla variazione di Y? ∆Y cosa succede? ∆Y = ∆G = ∆T

Quando lo stato decide di fare finanziamento in pareggio di bilancio, ovvero aumentare spesa e nello

stesso identico momento aumentare tasse dello stesso ammontare di cui e’ aumentata la spesa pubblica,

questo ha effetti espansivi sul reddito.

Esempio: Se aumento spesa di 1 miliardo e aumento tasse di 1 miliardo, effetto sul reddito e’ + 1 miliardo

di euro.

Ciò avviene perché sono diversi i moltiplicatori. Il moltiplicatore di G e’ maggiore rispetto al moltiplicatore

delle tasse T. La loro differenza non e’ 0, il moltiplicatore di G sempre > di quello di T.

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Inefficacia: Spiazzamento reale

Haavelmo ci dice cosa succede se facciamo il finanziamento in pareggio.

Se faccio finanziamento in deficit cosa succede? Che aumento spesa di 10 milioni e aumento tasse di 7

milioni, sto in deficit di 3 milioni. Può accadere in questo caso lo spiazzamento reale. Cioè G aumenta, ma

questo aumento spiazza il consumo, ossia fa diminuire il consumo C.

Bisogna introdurre il concetto di aspettative. I consumatori, che decidono il livello di consumo,

riconoscendo che lo stato sta facendo deficit, si aspettano che in futuro lo stato dovrà ripagare questo

deficit (debito che andrà ripagato). Riconoscendo che lo stato fa deficit si aspetteranno che in futuro le

tasse saranno più alte.

Deficit oggi = Surplus domani (alzo tasse domani per recuperare ciò che ho perso oggi)

Consumatore consumano meno oggi perché si aspettano tasse alte domani, e quindi iniziano a risparmiare

da oggi.

“Se spendo di più rispetto a ciò che mi entra in tasse c’e’ lo spiazzamento reale (Crowding Out)”

(Equivalenza Barro-Ricardo)

Dopo imposta fissa vediamo modello reddito spesa con imposta proporzionale. T = tY

“t” = percentuale di imposta che pago sul reddito.

Se t = 0.2 pago un imposta del 20% sul mio reddito.

Imposta proporzionale al reddito, che vale per tutte le fasce di reddito, sia che siamo i più ricchi sia i più

poveri. Aliquota rimane sempre la stessa, a prescindere dal reddito.

104

Risolviamo modello reddito spesa:

Y = C + I + G

Y = c(Y-tY) + Î + Ğ

Y = Î + Ğ / 1-c (1-t)

Reddito di equilibrio dipende da I da G da “c” e dall’aliquota fiscale “t”.

Cosa succede se stato fa politica fiscale espansiva e aumenta G?

Maggiore spesa pubblica comporta maggiore Output. Maggiore Output (Y) comporta anche maggiori

Tasse, perché le tasse che guadagna lo Stato, dipendono dal reddito. Se i redditi sono più alti, lo stato ha

un maggiore gettito, incassa più soldi.

Aumento di G comporta sia un aumento di Y che di T.

Assumiamo sempre in ambito dell’imposta proporzionale che lo stato decide di variare la spesa pubblica G

di un miliardo.

Succede che aumenta il redito di equilibrio.

∆G = 1

T = tY

∆Y aumenta di più di 1 miliardo di euro.

Che differenza c’e’ con il mondo con l’imposta fissa T = Ť?

Tassa fissa: Output aumenta esattamente dello stesso valore di cui e’ aumentata spesa pubblica.

Tassa proporzionale: In questo caso invece gli effetti sono più espandivi e l’output aumenta di più di quanto

aumenta la spesa pubblica.

Aumentando la spesa pubblica osservo incremento del reddito che fa si che lo stato incassi di più in termini

di gettito fiscale. Gettito non aumenta di quanto aumenta la spesa pubblica.

(Finanziamento in deficit)

Imposta proporzionale: aumenta G aumenta Y aumentano Tasse. Spesa non genera finanziamento.

Aumento tasse < aumento spesa pubblica.

Quindi ci stiamo finanziando in deficit, spendiamo più di quanto incassiamo . ∆T < ∆G.

Incremento endogeno nel gettito fiscale non e’ mai sufficiente a coprire l’iniziale spesa pubblica.

Dopo imposta fissa vediamo modello reddito spesa con imposta progressiva (Caso italiano)

L’idea di questa imposta e’ che l’aliquota che noi paghiamo dipende dal reddito che guadagniamo.

Aliquota non uguale per tutti i lavoratori, più e’ alto il reddito più aliquota pago.

(Principio redistributivo) (Cresce al crescere del reddito)

Ipotizziamo che aumentano le persone che lavorano, ma il reddito procapite medio rimane lo stesso.

Aliquota media rimane uguale. Livello tassazione non cambia.

Se aumenta reddito procapite cosa succede? Aumenta l’aliquota media, perché chiaramente l’aliquota la

paghiamo in proporzionale al reddito. (Abbiamo moltiplicatore più basso, se paghiamo più tasse vuol dire

che gli effetti moltiplicativi della manovra sono più bassi).

Imposta progressiva macronomicamente parlando ha due effetti:

- Effetti di stabilizzazione automatico: abbiamo un meccanismo che muove il reddito.

Y aumenta. Se aumenta Y aumenta anche l’aliquota medio (livello di ricchezza dell’economia e’ più alto).

Aliquota media vuol dire che diminuisce il reddito disponibile e si consuma di meno. Stabilizzatore

automatico.

- Drenaggio fiscale (problema che si verifica solo con imposta progressiva):

Se aumenta l’inflazione, siamo più ricchi fondamentalmente, aumentano anche i nostri redditi. Ciò

comporta che noi ci spostiamo nella fascia di reddito più alta. (aumenta inflazione aumenta il reddito,

anche se noi siamo ricchi uguale)

Ricchezza reale e’ la stessa

Ricchezza nominale e’ aumentata

105

Ipotizziamo che a T0 reddito = 1000 lordi

Prezzi = 100

Ricchezza = reddito/prezzi 1000/100 = 10 ricchezza reale

Tasse = 20%

20% di 1000 = 200, guadagno 800 netti

Reddito nominale = reddito lordo - tasse

Reddito reale netto = 10 - 2 = 8

T1 vediamo che il reddito e’ raddoppiato da 1000 a 2000 e sono raddoppiati anche i prezzi da 100 a 200.

In termini reali la mia ricchezza non e’ cambiata. Succede pero che guadagnano ora 2000, le tasse sono

aumentate dal 20% al 30%.

Ricchezza reale e’ la stessa, pero pago più tasse rispetto a prima perché siamo “saltati di fascia”

Ci siamo concentrati fin ora solo sulla politica fiscale, di cui il governo e’ responsabile.

Interazione politica monetaria (gestita dalla banca centrale che regola o livello offerta moneta o tasso di

interesse) con politica fiscale.

1) Politica monetaria non interventista: Banca centrale non varia ne R (Tasso di interesse) ne offerta id

moneta M. Politica monetaria non risponde alla manovra di politica fiscale dello stato

2) Politica monetaria non accomodante: Banca centrale tiene fisso Y, per fare ciò deve variare M

3) Politica monetaria accomodante: Banca centrale accomoda aumento di Output derivante da aumento di

spesa pubblica, tiene costante R e varia M

1. Primo scenario: Politica non interventista.

Governo aumenta G. La IS si sposta a destra. Aumento G sposta curva IS verso l’alto. (IS2)

Banca centrale mantiene M costante, la LM non si sposta.

Risultato ∆Y = Y2 - Y1.

Aumenta il reddito.

(Spiazzamento finanziario)

106

∆R = r2 - r1. Aumenta tasso di interesse. Crowding out (parziale)

Stato ha spostato in avanti il reddito di equilibrio, ma e’ cresciuto il livello del tasso di interesse (perché

la banca e’ non interventista).

Tasso di interesse negativo sul tasso d’investimento (disincentivi). Investimento si riduce. quindi il livello

di equilibrio diventa un po più basso. (IS da IS2 si sposta leggermente in basso al centro tra IS 1 e IS2)

2. Secondo scenario: Stato aumenta spesa pubblica, banca centrale sceglie adesso di intervenire

mediante una politica non accomodante.

G aumenta, IS si sposta verso destra.

Politica monetaria non accomodante, obiettivo banca e’ tenere output al livello iniziale Y1.

Diminuisce quindi M, l’offerta di moneta. IS influenzata da C G e I, LM dipende d

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
226 pagine
37 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/02 Politica economica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mattia.citro di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Politica economica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Di Bartolomeo Giovanni.