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Capitolo 7: I fallimenti del mercato: aspetti macroeconomici della realtà
Per capire alcuni rilevanti fenomeni inspiegabili, quali numerosi e ricorrenti situazioni "di crisi", mercati reali sia disoccupazione, inflazione sottosviluppo, bisogna analizzare la capacità dei "mano invisibile" svolgere il ruolo ad essi attribuito. Queste sono manifestazioni dell'"instabilità" delle economie di mercato capitalistiche, dove con il termine "instabilità" si vuole indicare la possibilità che l'economia si sviluppi lungo sentieri non ottimali dal punto di vista dell'efficienza e/o dell'equità ed eventualmente rimanga in queste situazioni non ottimali. Simili aspetti delle realtà emergono con difficoltà se si parte da una teoria come quella dell'equilibrio economico generale. Se esiste equilibrio su tutti i mercati, sarà in equilibrio anche.
Il mercato del lavoro e la disoccupazione possono essere volontari o involontari. I sostenitori della teoria dell'"equilibrio" hanno cercato di spiegare alcuni aspetti della realtà economica generale, come la disoccupazione, introducendo l'ipotesi che i prezzi siano rigidi, cioè che non si adeguino facilmente alle variazioni della domanda e dell'offerta. Tra queste ipotesi, un ruolo importante è stato attribuito all'intervento pubblico, che contribuirebbe a determinare questa rigidità e quindi i fenomeni di crisi. Altri sostengono che la causa dell'instabilità risieda in aspetti strutturali dei mercati, che impediscono loro di funzionare nel modo previsto dalla teoria dell'equilibrio. Ci riferiamo ai fallimenti connessi con l'instabilità delle economie di mercato: disoccupazione, inflazione, ecc.
squilibri dei fallimenti macroeconomici, bilancia dei pagamenti, sottosviluppo, possono essere considerati dei fallimenti del mercato per le seguenti ragioni: 1. Essi sono in quanto denotano la presenza di inefficiente e/o iniquità dei fallimenti del mercato. 2. Essi sono in quanto sono strettamente legati al funzionamento concreto dei mercati: possono esserci fallimenti del non mercato (ossia, dell'azione pubblica) macroeconomici. 3. Essi costituiscono fallimenti in quanto la teoria che li spiega sembra essere una teoria macroeconomica. La disoccupazione Con il termine disoccupazione si riferisce alla disoccupazione involontaria connessa con il livello della domanda globale; questa avviene quando vi sono lavoratori potenziali disposti a lavorare con un salario reale vigente o anche a uno leggermente inferiore, ma la domanda di lavoro è insufficiente per occuparli: quindi l'offerta risulta "razionata". Nel secondo dopoguerra le economie di mercato hanno sperimentato.Situazioni di occupazione e disoccupazione molto diverse nelle due fasi che si individuano prima del 1973 (data della prima crisi petrolifera) e dopo il 1973. Nella fase anteriore al 1973 la disoccupazione è risultata in continua diminuzione in vari paesi; nella fase successiva essa è aumentata notevolmente, ad eccezione degli Stati Uniti. L'esistenza della disoccupazione involontaria configura una perdita di efficienza statica e dinamica per il sistema economico. Dal punto di vista statico essa implica la possibilità di migliorare la posizione di alcuni individui (i disoccupati stessi), senza peggiorare quella di altri. Inoltre, il fatto di non utilizzare le risorse umane per un lungo periodo di tempo né implica il deperimento: per questo la probabilità che un disoccupato ritrovi un lavoro si riduce all'aumentare della durata della disoccupazione. Oltre alla perdita di occupazione, vi è pure la disuguaglianza della distribuzione del reddito.
La redistribuzione del reddito può essere effettuata attraverso interventi pubblici, che consentono il pagamento di indennità di disoccupazione o l'integrazione dei guadagni, o il pagamento di un salario minimo. Tuttavia, l'esistenza di queste due forme di pagamento può facilitare i licenziamenti o la sospensione del lavoro (lay-off). Alcuni economisti sono contrari all'indennità di disoccupazione perché diminuirebbe l'offerta di lavoro.
Sembra che solo la durata dell'indennità e non l'importo abbia un effetto sull'offerta di lavoro e sulla durata della disoccupazione. Indennità di disoccupazione e integrazione dei guadagni costituiscono comunque un costo economico per la società nel suo complesso. Oltre a questo, si aggiungerebbero la frustrazione, l'emarginazione e l'aumento della criminalità. Tutti questi costi possono spiegare l'impiego a perseguire la "piena" redistribuzione del reddito.
occupazione che fu oggetto di politica di alcuni governi nel dopoguerra. Con il termine "piena" non si riferisce al termine letterale, inteso come al 100% delle forze di lavoro; questo riguardava essenzialmente la disoccupazione involontaria al di sopra di quella frizionata (dovuta ad errori di calcolo, mutamenti imprevisti, attriti e non è calcolabile statisticamente), ritenendo che quest'ultima sia normale in presenza di "imperfezioni" nel funzionamento dei mercati. A questa forma di disoccupazione corrispondono dei posti di lavoro vacanti, che molto difficilmente possono essere rioccupati. Inoltre l'assenza di un cospicuo numero di disoccupati capaci di far concorrenza ai lavoratori occupati, riduce il timore di licenziamento e, così, l'impegno nell'attività produttiva da parte di questi ultimi e quindi anche incentivazione a richieste di aumenti salariali. Quindi vi è la possibilità checreditiziaL'inflazione finanziaria e creditizia si verifica quando c'è un aumento della quantità di denaro in circolazione rispetto alla quantità di beni e servizi disponibili. Questo può essere causato da politiche monetarie espansive o da un aumento dell'indebitamento delle famiglie e delle imprese. inflazione importataL'inflazione importata si verifica quando i prezzi dei beni importati aumentano a causa di fattori come il tasso di cambio o i dazi doganali. Questo può influenzare l'inflazione interna di un paese. inflazione da offertaL'inflazione da offerta si verifica quando i costi di produzione aumentano, ad esempio a causa di aumenti dei salari o dei prezzi delle materie prime. Questo può portare a un aumento dei prezzi dei beni e dei servizi. inflazione da costiL'inflazione da costi si verifica quando i prezzi dei beni e dei servizi aumentano a causa di aumenti dei costi di produzione. Questo può essere causato da fattori come l'aumento dei salari o dei prezzi delle materie prime. inflazione da profittiL'inflazione da profitti si verifica quando le imprese aumentano i prezzi dei beni e dei servizi per aumentare i loro profitti. Questo può essere causato da fattori come il potere di mercato delle imprese o la mancanza di concorrenza. inflazione striscianteL'inflazione strisciante è un aumento graduale e costante dei prezzi nel tempo. Questo tipo di inflazione può essere difficile da rilevare, ma può avere un impatto significativo sul potere d'acquisto delle persone nel lungo periodo. inflazione moderataL'inflazione moderata è un aumento dei prezzi che avviene a un ritmo controllato e sostenibile. Questo tipo di inflazione può essere considerato normale in un'economia di mercato e può essere gestito attraverso politiche monetarie adeguate. inflazione galoppanteL'inflazione galoppante è un aumento dei prezzi che avviene a un ritmo molto elevato e incontrollato. Questo tipo di inflazione può portare a una perdita significativa del potere d'acquisto e può essere molto dannoso per l'economia di un paese. iperinflazioneL'iperinflazione è un aumento estremamente rapido e incontrollato dei prezzi. Questo tipo di inflazione può portare a una completa perdita di fiducia nella moneta e può causare gravi disordini sociali ed economici.creditiziaL'inflazione sono forme di inflazioni da domanda, innescate da crescita della spesa pubblica finanziaria in deficit (ossia, senza un pari aumento delle entrate fiscali), in condizioni di prossimità al pieno impiego o da eccessiva creazione di credito da parte del sistema bancario.
da offertaL'inflazione si verifica per effetto di shock che portano a ridurre l'offerta (calamità naturali, guerre, ect)
da costiL'inflazione (cost-push inflation) consiste nel trasferimento sui prezzi dell'aumento dei costi dell'impresa (salari, materie prime, energia, imposte specifiche).
da profittiL'inflazione è connessa con l'aumento del profitto reso possibile dall'esistenza di forme di mercato diverse dalla concorrenza perfetta.
importataL'inflazione è connessa ad un prolungato aumento delle esportazioni del paese produttore, verso un paese estero con un elevato livello di domanda (che può dar luogo a
inflazione in quel paese, da cui la denominazione di inflazione importata). Può capitare che le varie inflazioni si possono presentare contemporaneamente: esempio l'inflazione da costi e da domanda: un aumento della domanda di lavoro, oltre ad aumentare i prezzi, porta il mercato del lavoro verso la piena occupazione e determina l'aumento dei salari e dei prezzi.
Per quanto riguarda il ritmo di aumento dei prezzi si parla di:
- inflazione "strisciante", fenomeno contenuto con percentuali al di sotto delle due cifre;
- inflazione "moderata", avviene se la crescita dei prezzi è minore del 10% annuo;
- inflazione "galoppante", quando i prezzi aumentano a tassi annui di due o perfino tre cifre;
- "iperinflazione", se il tasso è almeno dell'ordine di grandezza del 300% annuo.
La misurazione dell'inflazione può avvenire utilizzando i vari indici di prezzo disponibili: implicito del o
Dei suoi componenti, prezzi all'ingrosso, prezzi alla produzione, prezzi al consumo, ecc. L'inflazione nel dopoguerra ha subito andamenti molto diversi nei paesi sviluppati e in quelli sottosviluppati. In paesi dell'America Latina, fenomeni di inflazione galoppante o iperinflazione sono normali situazioni, che non generano crolli della moneta e quindi sostituirla.
Nell'ambito dei paesi sviluppati, a parte il dopoguerra, l'inflazione ha avuto normalmente carattere strisciante fino alla prima crisi petrolifera. Successivamente a questa data il fenomeno si è manifestato con tendenza variabile, senza mai raggiungere livelli di iperinflazione. Prima della seconda guerra mondiale, si erano avuti numerosi casi di inflazione galoppante. Una pressione inflazionistica sorge ogni volta che i percettori dei vari redditi monetari (salari, profitti, rendite), cercano di aumentare la propria quota nella distribuzione del reddito reale prodotto, a discapito degli altri.
altri (ovvero consumatori). Questa definizione di inflazione copre le tipologie base di inflazione, quella dei costi e da domanda, e mostra che l'inflazione è il sintomo di una lotta sociale, nelle sue manifestazioni più esasperate e incontrollate, di una disgregazione della società. L'inflazione di norma implica anche una redistribuzione della ricchezza. I costi provocati dalla redistribuzione del reddito e della ricchezza per alcuni individui si cancellano per la società nel suo complesso, perché a essi fanno riscontro guadagni per altri. Alcuni hanno sostenuto che una moderata inflazione può essere benefica per l'intero sistema economico, e quindi da stimolo all'investimento che ne deriverebbe: in particolare le imprese, generalmente debitrici, vedrebbero ridurre, in termini reali, i costi del capitale raccolto sul mercato finanziario e, al contempo, l'aumento dei prezzi consentirebbe loro di incrementare i ricavi.totali (fatturato). La riduzione dell'inflazione può diventare un obiettivo di pol