vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Se venissero assemblate informazioni ricavate da varie fonti, all'interno del medesimo database,
si correrebbe il rischio di decontestualizzazione e impoverimento dei dati.
Due diverse opzioni sottintendono modi diversi di concepire la natura e il ruolo della
trasposizione informatica delle fonti originali.
1* mira ad individuare i dati utili da rilevare, operando le normalizzazioni e le codificazioni che
possono semplificare e rendere più efficienti le elaborazioni.
2* sottolinea l'importanza di riprodurre il più fedelmente possibile la struttura e i linguaggi delle
fonti e di salvaguardare l'intero contesto documentario originale.
Soluzioni pragmatiche alle difficoltà di rappresentazione delle fonti storiche:
Esempio 1
All'esigenza di non effettuare premature normalizzazioni dei dati, che possono condizionare
negativamente l'interpretazione delle fonti si può in genere far fronte grazie a due diverse
tipologie di campi:
una per la trascrizione dei dati nella loro forma originale
una seconda tipologia per i nomi e le valute standardizzate.
Esempio 2
per risolvere la tensione fra il carattere testuale della fonte e le strutture di rappresentazione
formalizzate richieste dai programmi di gestione di database possono essere applicate scelte
pragmatiche.
Si può procedere alla trascrizione in campi a testo libero di brani più o meno ampi oppure per
fonti contemporanee, alla redazione di abstract in forma più strutturata e normalizzata.
PARTE 4
Linguaggi di Marcatura
Il ricorso a programmi di gestione di database comporta un approccio selettivo delle fonti e
risulta di particolare efficacia all'interno di ipotesi di ricerca. Un approccio che si propone di
trarre profitto dall'uniformità delle strutture informative delle fonti.
Uno degli aspetti maggiormente problematici dell'impiego di questi programmi sta nella
necessità di stabilire un giusto equilibrio tra formalizzazione e normalizzazione dei dati, che
rendono più efficaci i processi di elaborazione e la conservazione del carattere specifico di
ciascuna fonte e del suo linguaggio.
La possibilità di riprodurre in formato digitale i testi, senza perdere alcune funzionalità di
efficiente ricerca e di elaborazione dei dati è offerta dai linguaggi di marcatura (markup
languages).
L'introduzione di marcatori all'interno di un testo ha lo scopo di indicare ai programmi incaricati
di decodificarli il modo in cui la parte del testo marcata deve essere interpretata e trattata.
Linguaggi procedurali → segnalano all'elaboratore cosa fare di quella specifica parte del testo,
sono linguaggi che servono a dare istruzioni sulle modalità di formattazione dei testi, l'uso dei
corpi e le spaziature.
Linguaggi descrittivi/dichiarativi → i marcatori hanno la funzione di identificare la struttura e
l'articolazione logica di un testo oppure entità, oggetti, concetti ecc.
SGML (Standar Generalised Markup Language) e XML (Extensible Markup Language) sono i
più noti.
SGML → metà anni '80 è riconosciuto come uno standard per lo scambio dei documenti in
formato elettronico.
XML → è proposto e sviluppato dal World Wide Web Consortium (W3C) nel 1998 come
linguaggio pensato per la gestione sul Web di documenti in formato standard.
(marcature singole → modalità specifiche di visualizzazione realizzate grazie a un fogli di stile,
stylesheet, associabile al documento XML → nel quale sono contenute le informazioni per la sua
presentazione a video.
Sono metalinguaggi perchè non descrivono la struttura di alcuni testi o documenti, cioè non
indicano gli specifici marcatori da applicare ad un testo ma dettano regole per mezzo delle quali
è possibile definire il linguaggio di marcatura per singole tipologie di testi o documenti.
Esempio 1 → Le lettere di Margherita a Francesco di Marco Datini, mercante di Prato → XML
→ stylesheet
Esempio 2 → Le vite del Vasari → SGML
Le strategie utilizzate possono modificare la trasposizione digitale dei testi e ispirare le scelte di
codificazione.
Il passaggio tra codici di comunicazione fra oralità e scrittura possono comportare la perdita
d'informazione, la quale può essere contenuta grazie all'uso di convenzioni grafiche, linguistiche
e stilistiche.
Ma tale passaggio porta anche dei vantaggi → comprensione approfondita e possibili verifiche
su altre fonti d'informazione.
TESTO – METAINFORMAZIONI che nel caso dei libri a stampa Genette ha definito
PARATESTO (titolo opera, autore, editore, luogo, edizione...).
Senza metainformazioni il testo è semplicemente privo di quegli elementi di identificazioni che
lo rendono riconoscibile e utilizzabile a diversi livelli.
I testi e i documenti possono essere considerati come entità isolate ma come parte di un più
ampio tessuto testuale o storico.
Grazie alla capacità di gestione di connessioni e di link ipertestuali consentita dai metalinguaggi
di marcatura come XML è così possibile allargare i confini di testi e documenti per inserirli
all'interno di una più ampia rete di significati.
Produzione di un'edizione digitale di testi e documenti mediante linguaggi di marcatura è