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Nell’800 si moltiplica il numero delle metropoli grande sviluppo delle città europee
(Londra in primis).
Le città cambiano il loro aspetto distacco dai condizionamenti militari (cinte murarie,
ecc…); ferrovie come punto di riferimento.
Nascita delle periferie operaie (distinte dai quartieri residenziali borghesi).
Miglioramento da parte dello stato di fogne e approvvigionamento di acqua
migliormaneto della viabilità.
Quattro esempi di rinnovamento urbano:
− Parigi: laghi viali (Boulevards), nuovi ponti e opere pubbliche (intervento statale)
− Londra: iniziativa privata dei proprietari terrieri che cedevano agli imprenditori
edilizi i diritti di superficie e l’usufrutto
− Vienna: 1815-1857 abbattute le mura e costruzione di un’ampia strada circolare
dove furono costruiti i principali edifici pubblici
− Chicago: metropoli nata dal nulla, distrutta completamente da un incendio nel
1871, famosa in tutto il mondo come metropoli più moderna e dinamica del pianeta
sviluppo verticale della città (grattacieli).
Metà 800 in tutta Europa la popolazione era composta per la maggioranza da lavoratori
della terra. La privatizzazione della terre ebbe effetti diversi: da una parte la scomparsa del
regime feudale lasciando il posto alla piccola e media borghesia; dall’altra andò tutto a
vantaggio dei grandi latifondisti.
Situazione di carestia e disagio emigrazione verso il nuovo continente o verso le città.
Capitolo 4: l’unità d’Italia
Fallimento delle rivoluzioni del 48-49 crisi dello sviluppo economico pressione fiscale,
distacco fra le corti e l’opinione pubblica borghese (Stato pontificio e Regno delle due
Sicilie) arretratezza ed isolamento.
Piemonte scontro di Vittorio Emanuele II con la Camera, la quale non voleva approvare
la pace di Milano (il Piemonte si impegnava a pagare una forte indennità di guerra) viene
sciolta la camera e formata una nuova, la quale approvò la pace di Milano.
Modernizzazione dello Stato (1850) Legge Siccardi (rapporti tra Stato e Chiesa).
Governo D’Azeglio Cavour entra nel governo come ministro dell’economia e del
commercio. Nel 1852 diventa presidente del consiglio.
Cavou faceva parte della fazione di centrodestra, viene ricordato come un politico dai vasti
orizzonti culturali e dall’ampia conoscenza dei problemi economici. Propone una più vasta
base parlamentare. Connubio con Rattanzi (centrosinistra) fino ad arrivare ad un accordo.
Interpretazione parlamentare dello statuto importanza del Parlamento.
Cavour propone una linea liberoscambista agevolando l’economia e il commercio.
Favorisce la realizzazione di opere pubbliche, delle ferrovie, delle industrie.
Molti esuli politici si stabilirono in Piemonte.
Mazzini era convinto che l’unità italiana sarebbe scaturita da un moto insurrezionale
insuccessi a Milano (dissensi contro il movimento democristiano). Mazzini fonda nel 1853
a Ginevra il “partito d’azione”, creando una base anche con gli artigiani e gli operai.
Ferrari e Pisacane riprendono i temi caratteristici del socialismo.
Spedizione di Sapri (1857) Pisacane imbarcò a Genova impadronendosi di un piroscafo
di linea, facendo rotta su Ponza e liberando circa 300 detenuti sbarcano a Sapri, ma a
causa della mancata adesione dei contadini e dell’ostilità delle popolazioni locali, la
spedizione fallisce.
1857 nascita ufficiale di un movimento indipendentista filo piemontese, iniziato da Manin
società nazionale. Questa si propone di anteporre la causa dell’unità e appoggiare la
monarchi sabauda fintantoché questa avesse appoggiato la causa italiana.
Dopo aver ottenuto un successo diplomatico dalla partecipazione piemontese alla guerra
di Crimea (1855-1856) e alla conferenza di Parigi, Cavour di convinse che era necessario
l’appoggio di Napoleone III per scacciare gli austriaci dalla penisola.
Attentato Orsini 1858: Felice Orsini tenta alla vita di Napoleone III viene arrestato e
condannato a morte dopo aver chiesto l’aiuto a Napoleone per il movimento nazionale
italiano.
1858 alleanza Franco-Piemontese, trattato di Plombiers (Napoleone III mirava a
porre l’Italia sotto il suo controllo, Cavour contava sulla forza di attrazione del Piemonte
sugli altri stati italiani).
Era necessario che la guerra fosse provocata dagli austriaci tensione bellica, scoppio
della guerra ad Aprile vittorie franco-piemontesi (Montebello, Magenta, Solferino e San
Martino)
− Armistizio di Villafranca: la Lombardia viene ceduta alla Francia e poi al
Piemonte, Cavour di dimette per tornare poi al governo nel 1860, cedendo alla
Francia Nizza e Savoia (Pace di Zurigo). Vengono annessi al piemontedopo
insurrezioni e plebisciti anche Toscana ed Emilia Romagna.
I democratici, sfruttando le condizioni favorevole, rilanciano l’iniziativa rivoluzionaria nel
mezzogiorno e nello stato della chiesa.
1860: idea di una spedizione in Sicilia dove era salito al trono Francesco II.
Francesco Crispi e Rosolino Pilo organizzarono una rivolta locale a Palermo e la
successiva spedizione di Garibaldi e dei mille.
Sbarco a Marsala: battaglia di Catalifirmi e liberazione di Palermo decadenza della
monarchia borbonica (uomini e mezzi dal settentrione) battaglia e vittoria dei garibaldini a
Milazzo.
Agitazioni contadine in Sicilia, guardavano all’annessione al Piemonte come unica
garanzia.
Sbarco in Calabria e risalita della penisola fino alla liberazione di Napoli intervento
militare sabaudo in Umbria e Marche (battaglia di Castefiardo). Intanto Garibaldi combatte
e vince i Borboni a Volturno plebisciti per l’annessione al Piemonte.
Incontro con il re a Teano di Garibaldi e cessione dell’Italia.
17 Marzo 1861 Vittorio Emanuele II viene proclamato re d’Italia “per grazia di Dio e
volontà della nazione”.
Nascita dello stato italiano vista come un’iniziativa dall’alto (Cavour e i sabaudi) unita ad
un’iniziativa dal basso (insurrezioni e spedizioni).
Fattori internazionali importanti che hanno favorito l’unità d’Italia:
− Neutralità della Gran Bretagna
− Isolamento del regno delle due Sicilie dall’impero asburgico
− Appoggio di Napoleone III
Capitolo 5: l’Europa delle grandi potenze (1850-1890)
Dopo le rivoluzione del 48-49, le 5 grandi potenze Europee erano Francia, Gran Bretagna,
Austria, Prussia e Russia.
Tra il 1850 e il 1870 vedono sulla scena il susseguirsi di quattro guerre Napoleone III
tenta di affermarsi come potenza europea; la Prussia voleva riunire sotto di sé tutti i paesi
tedeschi e per farlo doveva scontrarsi con la Francia, la quale viene sconfitta.
Francia di Napoleone III nuovo modello politico “Bonapartismo”: tenta di coniugare
autoritarismo e consenso popolare (attraverso i plebisciti). Egli cercava il sostegno sia dei
contadini che dalla borghesia. Aspirazione tecnocratiche tendenza di affidare il potere ai
tecnici (propositi pacifisti uniti alla tradizione bellica).
1853-53 questione d’Oriente: aspirazione Russa a espandersi nei Balcani e nel Mar
Nero. La Russi apre le ostilità contro l’impero Ottomano reazione anglo-francese (con
l’aiuto delle truppe piemontesi); Austria neutrale. Assedio di Sabastiopoli (1855),
Conferenza di Parigi (Febbraio 1956) all’impero ottomano furono garantiti i suoi territori;
la Francia si conferma come protagonista del congresso (intanto si allea con il Piemonte
poiché voleva subentrare agli austriaci in Italia). 1870 scontro tra imperatori e liberali.
L’impero asburgico, dopo le rivoluzioni del 48-49, accentuò i suoi caratteri autoritari e
burocratici. Nonostante vantasse dell’appoggio dei contadini e della chiesa, fu inevitabile il
declino dell’impero a causa della coesistenza all’interno dell’impero di diverse nazionalità e
del mancato sviluppo economico.
Diversa fu la sorte della Prussia, anch’essa retta da un regime autoritario, che si propose
come guida dei paesi di lingua tedesca grazie al suo sviluppo industriale. Guglielmo I
(succeduto nel 1861 a Federico Guglielmo II) propose un progetto di riforma militare per
rafforzare l’esercito, alla quale si oppose il parlamento prussiano. Nomina del cancelliere
Otto Von Bismark il quale si occupa di riformare l’esercito a prescindere dal consenso del
parlamento.
La Prussia si ritrova in contrasto con l’Austria per l’egemonia sui ducati strappati alla
Danimarca alleanza di Bismark con l’Italia, assicurandosi la neutralità di Francia e
Russia.
Giugno 1866: inizio della guerra austro-prussiana. L’Italia impegna gli austriaci con scarsa
fortuna, la Prussia penetra in Boemia (battaglia di Sadowa) prima guerra di movimento.
Pace di Praga: cessione del veneto all’Italia, scioglimento della vecchia confederazione
germanica, nascita della nuova confederazione della Germania del Nord presieduta da
Guglielmo I.
1867: l’impero asburgico viene diviso in un lato austriaco e un lato ungherese,
indipendenti, ma uniti dalla persona del sovrano.
Trionfo di Bismark nascita di un nuovo partito nazional-liberale
Per completare l’unificazione tedesca, Bismark colse l’occasione della questione del trono
di Spagna per farsi dichiarare guerra dalla Francia (19 Luglio 1870).
La Francia (scarsa preparazione militare e nettamente inferiore rispetto alla Prussia)
riceve una sconfitta a Sedan armistizio e trattato di Francoforte (la Francia dovette
pagare un’indennità di guerra, cedere Alsazia e Lorena, mantenere le truppe tedesche nel
suo territorio) incoronazione a Versailles di Guglielmo I come imperatore tedesco vera e
propria umiliazione tedesca.
Nascita del nuovo Reich Tedesco e caduta di Napoleone III.
Francia 1871: crisi interna. Distinzione tra la capitale (in cui si era costituita una guardia
nazionale) e le campagne (conservatrici) elezioni vittoria dei moderati e conservatori
(Thiers presidente) ribellione a Parigi e nascita della comune (autogoverno cittadino e
Parigi rivoluzionaria) democrazia diretta e riforme sociali isolamento della comune
attraverso l’intervento di Thiers con l’esercito (settimana di sangue).
Dopo la guerra franco-prussiana si diffuse in Europa un nuovo clima politico. Si affermò
l’ideologia della forza, la politica del potere e tramontò la politica del libero scambio. Ciò
nonostante l’Europa godette di un lungo periodo di pace Bismark fu un custode di questo
equilibrio.
1873 patto dei tre imperatori (Germania, Russia, Austria).
1877 guerra russo-turca (vinta dai russi) Trattato di Santo Stefano (prevedeva
l’egemonia