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Riassunto esame per esame di pedagogia musicale, docente Fraschini, libro consigliato "La mente musicale di Sloboda Pag. 1
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Per prima cosa analizziamo questo tipo di esecuzione

Le fasi del rapporto tra musicista e partitura sono 3:

1-lettura a prima vista (l'esecutore viene messo per la prima volta davanti

allo spartito)

2-esercizio (l'esecuzione arriva dopo un periodo di studio)

3-esecuzione esperta che può essere anche a memoria

La lettura a prima vista

Nella pratica comune legata alla lingua si legge quasi sempre a prima

vista.

Per i musicisti non è così e nessuno suonerebbe in pubblico un brano senza

averlo visto prima e questo perchè:

1- la lettura musicale a prima vista non viene insegnata tanto quanto quella

linguistica

2- i bambini prima di leggere sono già competenti del loro linguaggio ma

non in quello musicale

3- le abilità esecutive vengono svolte contemporaneamente alla lettura

della partitura e spesso l'alunno impara a memoria il testo per non

dipendere da esso mentre pensa all'impostazione della mano per affrontare

le difficoltà esecutive.

(Per ovviare a quest'ultimo aspetto il metodo Suzuki fa acquisire prima le

abilità esecutive e poi la lettura della notazione)

4- i criteri della buona lettura sono più facili nel linguaggio più che nella

musica perchè basta riferire la parola giusta in ordine corretto. Nella

musica sono molteplici gli aspetti da riprodurre (la recitazione di un testo

poetico, fatta di sfumature, potrebbe essere vicina alla pratica musicale)

Cosa fa di una persona un buon lettore a prima vista?

Dire che chi legge bene a prima vista sa guardare avanti nella partitura non

basta perchè questa abilità contiene in se la capacità di rilevare in anticipo

figure e strutture.

Come avviene la lettura

Gli occhi compiono dei movimenti veloci ma assumiamo informazioni

solo durante fissazioni statiche che avvengono da sinistra a destra e in

verticale.

Durante quest'attività scartiamo ciò che non serve e sorvoliamo ciò che è

scontato.

I movimenti oculari osservati durante una lettura muicale a prima vista

hanno rilevato che le sequenze delle fissazioni dipendono dalla natura

della musica: la musica per pianoforte è scritta su 2 righi ed è impossibile

vedere tute le note durante un' unica fissazione quindi la strategia ottimale

potrebbe essere un movimento verticale verso destra col quale vengono

rilevati i dati da entrambi i righi.

Nel contrappunto le fissazioni si spostano orizzontalmente per captare i

frammenti melodici orizzontali.

La prestazione migliora molto se si può vedere in anticipo coordinando

mani e dita in unità organizzate.

I sistemi musicali computerizzati aiutano molto la ricerca (quelli ideati da

Bates, Howarth, Lamb ad esempio) e si è appurato che la visone anticipata

di un testo letterario può riuscire a contenere al massimo 4-6 parole, in un

brano musicale sono al massimo 7 note ma dipende dall'esperienza e dallo

strumento.

Il numero delle note può risultare inferiore se tolgo lo spartito al lettore

prima che sia giunto a metà frase e se nella melodia mancano le normali

progressioni armoniche e le divisioni ritmiche infatti se queste due

dimensioni risultano poco chiare la visione anticipata è limitata

moltissimo.

I lettori di musica mediocri hanno una bassa capacità d'individuare le

microstrutture che compongono la melodia inoltre spesso ci sono

configurazioni musicali ricorrenti che il lettore riconosce subito ma

altrettanto spesso queste configurazioni possono cambiare e non

trattandosi di parole di senso compiuto (che un lettore intuisce a colpo

d'occhio) le difficoltà in ambito musicale aumentano molto.

Una strategia efficace è quella di raggruppare le note in base al metro ma

esse non devono mai essere più di 7, in questo caso la pulsazione diventa

regolare e le dita s'indirizzano meglio rendendo fluida l'esecuzione.

Gli errori della lettura.

Nella lettura tradizionale i lettori esperti riescono a trasformare parole

scritte male in parole corrette e molto spesso le correzioni sono inconsce

perchè il lettore pensa di vedere la parola giusta.

Questa operazione di correzione avviene normalmente nel linguaggio

comune anche se la parola è staccata dal contesto e soprattutto se l'errore si

trova all'inizio della parola. Gli errori più difficili da vedere sono quelli più

simili alle forme corrette.

In musica succede la stessa cosa.

Il pianista ed insegnante B.Goldovsky insegnava ad un'alunna, brava

tecnicamente ma di lettura mediocre, un Capriccio di J.Brahms.

A 42 battute dalla fine invece di suonare l'accordo di Do# Magg. l'allieva

suonò Sol Magg.(non Sol# Magg. che poteva essere più normale visto che

fa parte della triade di Do#).

Il Maestro le disse di correggere l'errore ma la studentessa replicò di aver

suonato l'accordo scritto. Goldovsky vide che effettivamente in partitura

era scritto Sol Magg., era un clamoroso errore di stampa presente in molte

altre edizioni e brani di Brahms.

Il Maestro volle fare un esperimento e chiese ad alcuni pianisti abili di

suonare la partitura avvisandoli che c'era un errore da rilevare: nessuno lo

trovò, solo quando fu loro detto che l'errore si trovava in quella battuta

alcuni (non tutti) lo videro.

Il motivo di questa difficoltà a rilevare l'errore è dato dal fatto che questa

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Publisher
A.A. 1991-1992
5 pagine
5 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/07 Musicologia e storia della musica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fermo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia musicale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Fraschini Mario.