Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 30
Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 1 Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 30.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Pedagogia degli adulti, Prof. Cornacchia, Libro consigliato "Le responsabilità smarrite", Cornacchia e Madriz Pag. 26
1 su 30
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GLI ADULTI NEL TEMPO DELLA CRISI

Fra gli studi pedagogici, un settore che più di altri sembra aver adottato il paradigma

della crisi è quello che si riferisce all’educazione degli adulti perché si individua nella

“ generazione adulta”, quelle che sono le principali responsabilità della crisi: infatti è

proprio il DISAGIO di una GENERAZIONE ADULTA costantemente combattuta fra

l’idealità del ruolo e il carico di responsabilità che comporta, ad aver fatto

conseguire questa crisi.

La cosa più evidente di questa crisi dell’adulto, è che non sono più i giovani a

rincorrere l’adultità, ma gli adulti a voler rincorrere la giovinezza, che non si concilia

con il dover assumersi le proprie responsabilità.

-Munari, sostiene che vi è un nuovo modo di concepire l’adultità: un tempo

l’adultità , in ragione anche di una sua etimologia (in quanto “adultus” significa che il

percorso di crescita è stato compiuto) è sempre stata considerata come la meta

finale da raggiungere, caratterizzata quindi da COMPIMENTO e STABILITA’: al giorno

d’oggi però, l’adultità , non è più una tappa della vita segnata da compimento e

stabilità, ma è una fase aperta al cambiamento, ai mutamenti come le età

precedenti.

A tal proposito, gli studiosi hanno esplorato il tema delle “erranze”, dove l’erranza è

il vagabondare senza meta, e questo concetto riprende molto bene l’immagine

dell’adulto di oggi che procede senza direzione, privato non solo della destinazione,

ma anche del senso stesso per cui viaggia. E’ forse una condizione ancora più fragile

del vagabondo descritto da Bauman o del nomadismo, perché come ha cantato

Fabrizio De Andrè in “Khorakhanè”, nei popoli nomadi c’è una ragione nel viaggio,

che è lo stesso viaggiare. Mentre nell’uomo di oggi, il senso del viaggio non esiste.

L’unica certezza dell’erranza è il punto da cui si è partiti e l’unico modo per gestire

consapevolmente l’inatteso (di cui noi non abbiamo nessun controllo) è la capacità

di rileggere la propria storia, di darle un senso e una direzione. Ed è proprio per

questo motivo che, l’educazione nel caso degli adulti si presenta in una veste

diversa: cioè, prima di impegnarsi ad un progetto, bisogna voltarsi indietro, e

mettere ordine alla propria esistenza. Per questo motivo, per Demetrio risulta

indispensabile il metodo autobiografico nella generazione adulta perché solo se

siamo capaci di organizzare il nostro passato, possiamo riflettere sul presente.

ABITARE LA CRISI

Quindi alla luce di quanto detto, e quindi del fatto che la crisi che stiamo vivendo

oggi sia in realtà causata dal disagio e dalle conseguenti irresponsabilità dell’adulto,

lo scopo dell’educazione rivolta agli ADULTI, è quello di tracciare la rotta per andare

al di là della crisi. (come direbbe Darendhorf).

Noi sappiamo che il termine “crisi” , deriva dal greco krino, il quale significa

scegliere, capacità di discernimento: questa capacità di scegliere è propria dell’età

adulta, e dalla quale non ci si può sottrarre, ma deve essere vissuta con

consapevolezza quindi l’obiettivo non è quello di “uscire dalla crisi” ma di “abitare

la crisi”, cioè di accettarla e assumerla come criterio regolatore dei nostri

comportamenti, in quanto essa è parte costitutiva dell’adultità e in quanto tale non

può essere evitata. Tuttavia, gli adulti di oggi, stanno recedendo dalle loro

responsabilità ricorrendo continuamente alla delega, cioè delegano le loro

responsabilità ad altri.

Quindi dal momento che questa crisi è un tratto dominante dell’adultità che va

solamente accettato e abitato, il compito dell’educazione degli adulti è quello di

andare al di là della crisi e in particolar modo, aiutarli ad essere:

1) consapevoli della propria FALLIBILITA’

2) consapevoli della propria FRAGILITA’ 

3) consapevoli degli ERRORI che possono commettere gli ERRORI non devono

essere considerati come un fallimento ma come un modo per capire cosa

abbiamo sbagliato e quindi correggersi senza cadere nell’ansia del

perfezionismo. Ogni azione o scelta che viene messa in atto dall’adulto, ha

sempre e comunque un margine di rischio.

4) riconoscere i propri LIMITI il LIMITE non è solo quello che ci viene imposto

dall’esterno, ma è quello che noi siamo in grado di dare a noi stessi: quindi

significa valutare fino quanto possiamo spingerci senza eccedere nel nostro

agire. Purtroppo però al giorno d’oggi, questo limite viene spesso oltrepassato

per allegerire il peso della responsabilità e del proprio ruolo di adulto.

LA DOMANDA PEDAGOGICA

Quando si parla di “crisi degli adulti” la domanda di fondo è: Perché gli adulti sono in

crisi e come si manifesta questa crisi? Sicuramente, possiamo iniziare a dire che la

crisi degli adulti non dipende da ragioni economiche, ma da ragioni molto profonde,

tant’è che la maggior parte degli autori chiamati in causa, per spiegare la crisi che

l’adulto sta vivendo oggi, si sono riferiti a quel modello culturale di adulto di

20/30anni fa : cioè, il modello culturale di adulto era rappresentato dalla figura del

maschio, padre di famiglia, lavoratore; l’idea di una persona col posto fisso e con

quindi

una famiglia. Tutti questi elementi rappresentavano la STABILITA’ essere

adulto significava aver raggiunto la stabilità sotto tutti i punti di vista.

Ma al giorno d’oggi, l’adulto sembra aver smarrito questo modello di riferimento

culturale perché tutt’ora non ci sono più le certezze e le solidità di un tempo: basti

pensare, come adesso la stabilità professionale non c’è più, i lavori si cambiano, si

perdono, le nostre relazioni familiari sono più instabili (sono aumentati i divorzi, le

separazioni quindi il riferimento della famiglia che ti dava tranquillità non c’è più) e

pertanto, a causa di tutte queste instabilità, improvvisamente ci si ritrova da adulti,

a rivivere tutti quei cambiamenti che sono tipicamente adolescenziali.

Quindi, quali sono le CONSEGUENZE a questa perdita di modello culturale di

riferimento???? sono i comportamenti degli adulti che sembrano tipicamente

adolescenziali e che si traducono in 2 FORME:

1. La fuga dalle responsabilità significa che in una società dove non ci sono

più le certezze e le stabilità di un tempo, l’adulto non si occupa degli altri ma

solo di sé stesso: ma c’è da precisare che l’adulto non ha tempo di badare agli

altri perché principalmente non ha tempo neanche di badare a sé stesso,

quindi, tendenzialmente l’adulto cerca di occuparsi di se stesso, senza

assumersi la responsabilità di preoccuparsi degli altri e se questi altri

dovessero essere i suoi figli, gli dedica lo stretto necessario, preservando

tempo per sé stesso e delegando agli altri le sue responsabilità educative.

L’atteggiamento più comune che descrive la de-responsabilizzazione degli

adulti è quando si vuole incolpare la scuola per gli insuccessi dei propri figli:

Quindi i genitori incolpano gli insegnanti degli insuccessi dei loro figli; gli

insegnanti a loro volta delegano le responsabilità degli insuccessi dei loro figli

ai genitori, e questo fa si che si crei un circolo vizioso per cui figure educative

adulte, si assegnano reciprocamente le responsabilità che dovrebbero essere

solo degli alunni, delegando a sé stessi solo gli aspetti positivi. Tutti questi

meccanismi sono il frutto della tendenza a de-responsabilizzarsi e a delegare.

Un altro aspetto molto interessante che ci fa capire quanto la de-

responsabilizzazione è un fenomeno veramente diffuso tra gli adulti, fa riferimento

al fatto che mai come in questo momento storico, si stanno moltiplicando in diversi

ambiti, le SCUOLE o i CORSI per GENITORI questo fatto, per un certo aspetto,

può essere interpretato in due maniere, una positiva e una quasi negativa:

 può essere considerata in maniera sicuramente POSITIVA, perché

considerando il fatto che il ruolo genitoriale è difficile e non si improvvisa, gli

adulti, possono iniziare ad essere più consapevoli del proprio ruolo, quindi la

creazione di scuole o di corsi che supportano l’azione del genitore è

sicuramente positiva.

 Può essere considerata in maniera un po’ più NEGATIVA, perché dal

momento che per tantissimi anni, i genitori hanno educato i propri figli senza

nessun tipo di supporto, senza frequentare nessun tipo di corso, ora non si

capisce come mai al giorno d’oggi è così necessario attuare dei corsi per fare

un mestiere del tutto naturale, spontaneo, antropologicamente dato. Viene

allora da pensare, che se oggi, un genitore ha bisogno di un supporto

psicologico ed educativo, è perché probabilmente, non si sta assumendo fino

in fondo le sue responsabilità. Quindi anche questa diffusione della scuola dei

genitori può essere interpretata come una risposta ad un sintomo di

debolezza educativa e de-responsabilizzazione dei genitori: e soprattutto, più

gli adulti cercano un aiuto psicologico/educativo per affrontare il loro ruolo

genitoriale che dovrebbe essere naturale, più rinunciano di fatto al loro ruolo

educativo e si de-responsabilizzano, e questo è un aspetto negativo.

Detto ciò allora, quando siamo di fronte a degli adulti che fuggono dalle loro

responsabilità, non bisognerebbe attuare dei corsi pratici per genitori che devono

aiutarli ad educare i propri figli, ma bisogna attuare un’analisi sulla loro condizione

esistenziale di adulti , sulla consapevolezza del loro ruolo, e poi gli strumenti per

educare i propri figli, loro li trovano da sé.

2. il ripiegamento sull’individualismo e sull’oggi (sul qui e ora) A causa di una

società sempre più caratterizzata dall’ incertezza, al giorno d’oggi siamo di

fronte ad una fuga di massa dalla realtà dove non si pensa né al passato, né

alla possibilità di organizzare, programmare, e progettare il futuro:

sostanzialmente, si pensa solo al PRESENTE, che è diventato una filosofia di

vita dove ciò che conta è il ripiegamento sull’oggi, o soddisfazione immediata,

la quale è l’atteggiamen

Dettagli
A.A. 2015-2016
30 pagine
9 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher elisa90bay-votailprof di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia degli adulti e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Trieste o del prof Cornacchia Matteo.