vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
STORIA DEL MUSEO
Le raccolte sono legate ad un senso estetico, che nasce fin dall'epoca preistorica: alcuni bifacciali
del Paleolitico inferiore si distinguono per la loro accuratezza. Ciò denota che non sono si trattava
di oggetti funzionali ma in cui si ricercava un certo senso estetico.
I Neanderthaliani iniziarono a collezionare oggetti, come conchiglie fossili.
Nel Paleolitico superiore si afferma in Europa l'uomo moderno che oltre a dar vita all'arte parietale
anche a quella mobiliare, ovvero oggetti trasportabili come ornamenti, armi e utensili, statuette,
placchette litiche o in osso. Il Paleolitico superiore presenta anche una abbondante decorazione
delle tombe, come strumenti litici, manufatti in osso, oggetti vari, vaghi di collana ecc..
Succede il Neolitico, periodo in cui l'Europa si popola di agricoltori e allevatori che provengono
dal Vicino Oriente, anche qui abbondano oggetti relativi al mondo religioso, cultuale, domestico,
funerari.
Durante l'epoca protostorica poi le piccole comunità tramutano in Stato, si sviluppano diversi tipi
di approcci commerciali, le popolazioni si sedentarizzano. Accumulo di ricchezze per lo sviluppo
della metallurgia. Le tombe sono riccamente decorate, soprattutto quelle relative al rango.
La cultura ellenistica è l'unica, nel mondo occidentale, a preoccuparsi di conservare le vestigia del
proprio passato. Nel mondo greco le raccolte di oggetti preziosi avevano carattere pubblico,
venivano esposte nei templi, nei santuari o nei thesauros e raffiguravano soprattutto divinità. Nei
templi gli oggetti esposti erano spesso realizzazioni commissionate da privati cittadini, atleti
vincitori di gare o ambasciatori di città lontane. Offrivano oggetti per ringraziare le divinità o
chiedere loro protezione, ma anche trofei di guerra o meraviglie della natura come le uova di
struzzo. Queste raccolte avevano per lo più finalità religiosa, ma dal V secolo a.C assursero al
ruolo di OPERE D'ARTE perchè realizzate da artisti famosi nella loro epoca. Un esempio è la
bellissima Atena in oro e avorio alta 12 metri opera di Fidia che venne collocata nella cella del
Tempio dell'Acropoli di Atene, il Partenone, realizzato appositamente per custodirla.
Nell'architettura, scultura e pittura i greci iniziarono a ricercare quelle caratteristiche che più
avvicinavano le loro opere alla realtà . L'agorà ovvero la piazza più importante dove si svolgeva la
vita cittadina, divenne il luogo dove poter esporre le opere d'arte, in modo tale che tutti potessero
fruirne.
Nel IV secolo la situazione politica ed economica della Grecia subì un grande cambiamento a
causa dell'avvento dei Macedoni. Si diffonde dopo la morte di Alessandro Magno nel 323 a.C l'arte
ellenistica che ebbe sviluppi molteplici in tutto il Mediterraneo, nell'Asia centrale e meridionale. E'
in questo clima che Tolomeo I Soter, generale di Alessandro Magno e re d'Egitto, fondò nel 307 il
Museion, costituito da giardino zoologico, botanico, biblioteca, osservatorio astronomico,
collezioni naturalistiche (letteratura, matematica, astronomia, medicina). Il palazzo sopravvisse
per molti secoli fino al V secolo a.C quando venne dato alle fiamme dai Cristiani. Il primo museo
di scultura invece fu istituito a Pergamo da Eumene II (Attalidi) nel 170 a.C. Inoltre venne fondata
anche una biblioteca che divenne la seconda più importante dopo quella di Alessandria. Anche
l'abitazione in età ellenistica ospita moltissime opere d'arte private, le ville dei greci si ampliano e
si arricchiscono di grandi collezioni.
Le collezioni pubbliche e private romane ebbero inizio dopo la conquista romana della Magna
Grecia ovvero di quella parte di Italia meridionale che era stata per lungo tempo sotto il dominio
greco. Da Siracusa nel 212 a.C , conquistata dal generale Marcello, vennero trasportate opere
d'arte, sculture, pitture che confluirono a Roma. Alcuni di questi bottini di guerra andarono ad
adornare le case dei condottieri, altre le aree pubbliche. Nel 146 la conquista di Cartagine e
successivamente della Grecia, compresa Atene, fece confluire moltissime opere a Roma. Per la
collocazione di queste opere si prediligevano i luoghi più frequentati e monumentali della città,
come le piazza del foro già dalla media età repubblicana. Erano rappresentati personaggi noti,
politici, condottieri. Venivano riprodotti anche i cittadini che avevano finanziato restauri o
costruzioni. Anche negli impianti termali venivano collocate statue, i cui corpi dovevano
mescolarsi con l'ambiente circostante, esprimere un'idea di rilassatezza e svago. Non dovevano
esserci statue contorte o raffiguranti dolore e sofferenza. Le domus private esponevano una gran
quantità di collezioni, spesso imponenti cicli scultorei che venivano ammirate da amici, visitatori,
proprietari della casa e clientes. Anche le ville suburbane furono usate per esporre collezioni
private, ma anche per conservarle.
Con la presa di Siracusa del 212 a.C inizierà fino all'epoca Neroniana l'esodo di tutte le opere
greche fino a Roma, dapprima come bottini di guerra, poi per problemi finanziari delle città
greche. Il mercato dell'arte nasce non solo come fenomeno culturale ma anche di prestigio e al
contempo nascono anche quei valori dell'opera anche ancora sopravvivono: antichità , integrità,
patina. Quando il commercio di opere originali si interrompe ha inizio un intenso traffico di
riproduzioni, anche la Villa Adriana a Tivoli è ornata con riproduzioni greche.
Plinio racconta di come Tiberio aveva fatto spostare la celebre statua dell'Apoxyomenos di Lisippo
mettendone una copia davanti le terme di Agrippa, ma le violente proteste del popolo avevano
fatto ricollocare la statua al suo posto. La legge afferma come inamovibili le statue esposte al
pubblico e dalla seconda guerra pubblica fino al II secolo d.C le opere d'arte esposte in luoghi
pubblici erano inventariate in appositi registri.
Anche in epoca cristiana le opere pagane rimasero esposte nei luoghi pubblici come ornamenta
della città.
All'epoca di Costantino invece nella nuova capitale Costantinopoli proliferarono moltissime opere
d'arte, come l'Athena Promachos di Fidia , che venne collocata nel foro di Costantino e lo Zeus di
Fidia e l'Afrodite di Prassitele trovarono posto del Grande Palazzo.
Dopo la dissoluzione dell'impero romano, la collezione privata subisce una battuta di arresto. E' la
chiesa che si occupa della conservazione e della divulgazione. Si raccoglievano nelle chiese e nelle
cattedrali e si esponevano doni ex voto dei fedeli, che venivano esposti al pubblico durante le
festività . Nonostante il Cristianesimo esortasse a non possedere cose superflue, i monasteri e le
chiese conservavano anche oggetti d'arte definiti “oggetti belli/strani”, risultati di acquisizioni,
vendite di potenti o saccheggi. Queste raccolte non avevano tuttavia destinazione pubblica. Le
collezioni sono: da una parte reliquie di santi, talvolta falsificate. Il movimento noto come Crociate
comportò che venissero importati dall'oriente moltissimi oggetti , anche animali imbalsamati come
i coccodrilli, che vennero esposti nelle chiese e presero il nome di “ monstrum” nel senso di
mostrare, perchè opere particolari.
Le collezioni trovarono maggior visibilità in età umanistica. Le opere d'arte non interessavano
soltanto per la loro bellezza estetica ma come riferimento per lo studio dell'epoca romana. La
moneta era un importante strumento conoscitivo perchè non solo permetteva di inquadrare nelle
varie epoche i singoli personaggi politici ma conoscerne anche le fattezze del volto. Emblematica è
la collezione del Petrarca di monete antiche che gli diede l'ispirazione per l'opera “De viris
illustris”.
Le immagini delle monete e dei medaglioni antichi venivano usati come modelli dagli artisti. Il
concetto del riuso però è ancora valido in senso però “alto” e non come espoliazione medievale per
materiali da cava: gli umanisti si servivano delle opere d'arte, anche architettoniche, come oggetto
di studio e non si preoccupavano della loro collocazione e/o conservazione. Nel 1300 si diffonde il
cosiddetto “studiolo” ovvero picocole stanze del palazzo dove i sovrani, i nobili, i ricchi borghesi si
ritiravano per meditare o ammirare opere d'arte lì esposte. Si riscoprono le Muse ma nello studiolo
privato dei principi. Esempio fu quello che Isabella d'Este, moglie di Francesco Gonzaga, crea nel
1491 nel Castello di San Giorno a Mantova. La marchesa, chiamati a raccolta i pittori di un tempo,
fa organizzare una raccolta di gemme, sculture e monete che potessero essere inserite nel suo
piccolo studiolo, e nonostante questo non riusciva a contenere la vastità della collezione.
Nello stesso periodo anche gli studiosi iniziano a collezionare opere d'arte. Tra questi Poggio
Bracciolini e Lorenzo de Medici insieme a Cosimo e Pietro.
Alla fine del 1400 fino al 600 dominano in Europa le WUNDERKAMMER ( camera delle
meraviglie) e le SCHATZKAMMER ( camere del tesoro). Quest'ultima era riservata a famose
facoltose, potenti o regnanti, mentre le prime erano accessibili anche a studiosi. Le Scharzkammer
erano riservate inizialmente a oggetti preziosi, come pietre e metalli, gradualmente passarono ad
ospitare statue e quadri. Le Wunderkammer invece aveva diversi tipi di oggetti, che spaziavano
dai naturalia agli artificialia, disposti tavolta caoticamente, talvolta invece organizzati per stupire.
Nel 1500 i viaggi in America e in Oceania, alimentarono, come secoli prima durante le Crociate,
l'esportazione di animali e piante sconosciuti al mondo europeo e per questo spettacolari e
stupefacenti. In questo periodo iniziò anche una prima divisione delle raccolte di oggetti ovvero
quella tra naturalia e artificialia. Questa divisione coincise anche con la Rivoluzione scientifica
che ebbe inizio nel 1543e che vide come protagonisti personalità come Copernico. Galileo, Kepler,
Pascal,Newton, Hobbes , Descartes ecc. A questo si unirono altri avvenimenti come la caduta di
Costantinopoli, la scoperta dell'America, la riforma protestante. Le Wunderkammer si trasformano
in luoghi naturalistici, nacquero di conseguenza nel 1600 le accademie scientifiche come
l'Accademia dei Lincei e infine le università degli Orto Botanici. Dalla disposizione caotica degli
oggetti si giunse ad una loro catalogazione in ordine alfabetico, per poi passare alla
classificazione.
Se nel Medioevo l'unico fruitore dei beni fu la chiesa, mentre nell'Umanesimo fu emanato un
decreto dal papa Sisto IV nel 1471 che donò al popolo romano delle statue, che erano state
prelevati , come la Lupa, l'Ercole, la Testa di Costantino, facendole esporre in Campidoglio. Si tratta
de