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Quindi chi valuta compie un lavoro di sostegno ai policy maker nel:

mediare gli interessi e le posizioni ideologiche

• ancorare gli obiettivi alla concreta realizzabilità degli intervenrti

• assicurare il completamento degli interventi

• misurare i risultati e sollevare nuove indicazioni.

c. Capacità riflessiva

La propensione a valutare l'intervento pubblico è un fatto recente, si tratta di un fatto storicamente

determinato col processo di modernizzazione; nell'epoca moderna il potere ha perso il crisma di

assolutezza delle civiltà anteriori ( si è passato su giudizi basati su valori trascendentali

( Repubblica, Platone) e perviene ad una dimensione immanente, relative alle cose terrene ( Il

Principe, Machiavelli). La dimensione relativa del potere ne mette in luce la fragilità in termini di

riconoscimento collettivo, la determinazione del suo valore diviene un problema da risolvere

secondo dinamiche interne. La soluzione dello stato moderno viene attraverso il ricorso ad una

razionalità superiore alle parti in causa : la legge, la quale specializza il potere in organi,funzioni

stabilendone i criteri di verifica e i controlli di legittimità.

Il controllo di legittimità è una politica che ispeziona la regolarità delle politiche pubbliche rispetto

a decisioni normative. Da questa definizione si comprende come il governo delle politiche

pubbliche sia in crisi, in una condizione di riflessione sui loro scopi e con l'organizzazione per

metterle in atto; si rendono sempre più necessarie operazione di ricognizione dei bisogni, variabili

che possano influenzare l'esito.

La valutazione rappresenta uno strumento di riflessione : sostiene la presa di coscienza del sistema

di relazioni che produce la politica pubblica mediante un intervento esterno che è critico nella

misura con cui incoraggia alla riflessione.

Il controllo di legittimità ( strumento di misura delle politiche pubbliche )consiste nella verifica di

un valore stabilito ex ante che prescinde dal contesto in cui viene applicata una determinata politica,

mentre attinge alle fondamenta giuridiche della comunità politico-istituzionale.

La valutazione è anch'essa una metrica del potere, differente dal controllo di legittimità, poiché

insiste sul merito della prestazione, non sulla forma, come disposto per quest'ultimo.

I fattori d'incertezza nel ciclo di policy making

L'incertezza di realizzare un progetto di politica pubblica è proporzionale ai gradi di complessità e

di rilevanza del programma medesimo, ovvero più ampio è il campo del problema da risolvere,

Le valutazione delle politiche pubbliche 2

minore è la probabilità di trovare una soluzione che soddisfi il problema e non diventi essa stessa un

problema da risolvere – legge delle ampie soluzioni,Wildavsky -

L'obiettivo di ogni politica pubblica è generare un impatto sulla realtà, quindi possiede al suo

interno uno scopo sostenuto su una teoria del cambiamento (“ perché si deve operare un

cambiamento? ) che contiene una strategia su come realizzarlo. Una politica pubblica viene

operazionalizzata in programmi in programmi i quali connettono causalmente gli obiettivi alle

azioni necessarie.

Corso della politica pubblica :

1. definizione dell'agenda - ingresso di un tema nell'arena politica- prima nell'agenda politica:

sollevare all'attenzione una situazione problema e successivamente nell' agenda istituzionale

2. decisione -scelta tra le varie teorie del cambiamento proposte dagli stakeholder ;

3. implementazione.

Fattori di incertezza :

1. razionalità limitata : la decisione è il frutto di una logica di appropriatezza che impedisce il

raggiungere di soglie ottimali tra mezzi e fini;

2. la leadership degli stakeholder che possono far prevalere alternative decisionali partigiane

3. propensione al compromesso

I presupposti teorici e metodologici della valutazione

a. La ricerca valutativa, costruzione del dato valutativo

La ricerca valutativa, tecnica della ricerca sociale, è posta in essere per influenzare l'arena della

policy making. E' possibile definirla come : la determinazione dei risultati attesi da un'attività

imposta per soddisfare gli obiettivi -definizione classica,Suchman- oppure come : un'analisi

sistematica condotta con metodi di ricerca empirica, volta a formulare giudizi sulla definizione e

deliberazione di programmi di politica pubblica -definizione moderna,Chelimsky-.

Queste due definizioni possono essere integrate con una serie di corollari :

1. la valutazione consiste nell'osservazione empirica di fenomeni derivanti dall'applicazione di

un intervento, tecnica di ricerca empirica che si sviluppa in seno alle scienze sociale;

2. la formulazione del giudizio avviene sulla base dell'impiego di criteri definiti;

3. la valutazione consiste in una comparazione di condizioni rispetto alle prestazioni attese;

4. la valutazione è un lavoro rivolto ad uno o più committenti, i quali sono parte integrante del

processo di valutazione.

La valutazione non è un'indagine della realtà orientata alla sua comprensione, ma al confronto tra la

conoscenza ottenuta e una prospettiva di cambiamento antecedentemente specificata. Non è la

generica costruzione di un dato di ricerca, ma la costruzione di un dato comparativo tra

un'intenzione e la realtà. La ricerca valutativa non è un generico studio del cambiamento sociale-

politico, ma lo specifico studio del cambiamento rispetto ad uno stimolo preciso, ciò comporta

un'implicazione circa l'identità di ricerca valutativa. Nella valutazione pubblica il committente non

viene separato dall'attività di ricerca, ma né è parte integrante.

Il contenuto del mandato di valutazione viene definito congiuntamente tra stakeholder e

ricercatore : obiettivo della ricerca e ruolo del ricercatore.

Ciclicità del disegno della ricerca : si presuppone che la ricerca valutativa si sviluppi nell'intervallo

Le valutazione delle politiche pubbliche 3

tra la richiesta di intervento e l'influenza della stessa.

Riassumendo, sono tre le proprietà della valutazione:

1. l'analisi comparativa della realtà : confronto della realtà tra interazioni ed effetti di un

programma;

2. la centralità della relazione tra la domanda (committenza) e offerta (ricercatori) di

valutazione nella definizione di indagine fatte ad hoc;

3. la centralità della ricerca valutativa, la quale è orientata a influenzare i committenti per

ristrutturare la loro capacità cognitiva.

b. I presupposti storici

Lo sviluppo di questa disciplina è strettamente legato al contesto politico e alle condizioni storiche.

Quando parliamo di valutazione è opportuno distinguere tra : la definizione scientifica, diffusa in età

moderna, la formulazione di un giudizio che avviene da posizioni cognitive di secondo

grado,mentre la definizione ingenua avviene sulla base di posizione cognitive di primo grado o

grado zero. La ricostruzione storica dello sviluppo della policy evaluation mostra come essa non

costituisca una disciplina omogenea o unitaria, non esiste uniformità nella teoria della valutazione,

ma un insieme di approcci speculativi che fanno da scenario alle rispettive strutture metodologiche

dei singoli strumenti di ricerca.

c. I presupposti teorici

Principali teorie :

1. Teorie sperimentali : hanno a riferimento il retroterra epistemologico delle scienze naturali,

la loro origine è connessa alla concezione della valutazione quale estensione del metodo

sperimentale all'ambito della politica. Lo scopo è quello di trasporre nel campo incerto delle

politiche pubbliche la razionalità scientifica, vi è l'intento di sterilizzare la politica mediante

la scienza. Questo indirizzo fu influenzato dal paradigma neopositivista (grande fiducia nelle

potenzialità della valutazione per migliorare la società). Questa scuola di pensiero assegna ai

valutatori un ruolo di tecnici, i quali esercitando le sue competenze, influenzando l'arena

politica ad assumere decisioni oggettivamente razionali.

Caposaldo di questa concezione sono gli studi di Campbell e la teoria della società

sperimentale : un contesto politico ideale dove le riforme, prima di essere adottate vengono

sottoposte a sperimentazione per testarne l'efficacia.

2. Teorie realiste : queste teorie realistiche hanno il loro riferimento nell'ultimo decennio, dopo

la metà degli anni Novanta. Questo approccio recupera la logica di causa-effetto spostando

l'attenzione dai programmi al contesto sociale di riferimento, l'oggetto della verifica non

possono essere gli obiettivi contenuti nei programmi e la loro qualità; le condizioni sociali

sono prerequisiti essenziali per la determinazione del valore di una politica pubblica. Quindi

piuttosto che studiare il dispositivo di causa – effetto viene studiata l'interazione, che la

teoria realista definisce meccanismo tra implementazione del programma e condizioni

contingenti nelle quali viene accolto. La domanda di valutazione non è più “ cosa funziona”,

ma “ come funziona”.

3. Teorie pragmatiste : il presupposto guida concepisce la valutazione come un servizio reso ad

uno stakeholder il quale necessità di comprendere al meglio un problema per ottimizzare il

proprio intervento

4. Teorie costruttiviste : si collocano sul lato opposto delle teorie sperimentali. La teoria

costruttivista afferma che la società, e quindi anche le politiche pubbliche sono da intendersi

Le valutazione delle politiche pubbliche 4

come un prodotto dell'interazione e degli universi simbolici dei suoi membri(paradigma

costruttivista). Il tecnico non è esterno all'oggetto di indagine ma parte di esso (attore del

cambiamento).

d. Presupposti metodologici

Il compito metodologico del ricercatore è isolare nel modo invasivo possibile verso la realtà senza

distorcere la relazione di causa – effetto che gli interessa per mostrare il grado di influenza. Per

questo scopo è necessario :

1. identificare e circoscrivere l'oggetto da valutare, definito come l'evaluando

2. stabilire sotto quale punto di vista si intende osservare il fenomeno. Il criterio scompone il

fenomeno e ne riduce la complessità specificando una o più discriminanti

3. parametro, elemento di confronto per comparare l'effetto con la causa.

e. Tipi di valutazione

Valutazione ex post: l'insieme di tecniche che analizzano retrospettivamente gli output di una

politica pubblica sottoponendo i risultati ai policy maker.

Valutazione in itinere: l'insieme di tecniche che analizzano i dati durante la messa in attodi una

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A.A. 2014-2015
7 pagine
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher zugzwang11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia delle scienze sociali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sapignoli Michele.