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ACCETTANO OBIEZIONI DEI PARI
RIFORMULANO PUNTO DI VISTA ALTRUI
FORNISCONO RAGIONI CHE SOSTENGONO LORO IDEE
2.2 La classe come ambiente di apprendimento
Linguaggio nella relazione
Apprendimento in classe. Impianto educativo disciplinare – saperi ed esperienze scolastiche ed extra
scolastiche, epistemologia del controllo procedurale e della evoluzione.
“AMBIENTE DI APPRENDIMENTO” – FA riferimento al passaggio dal paradigma dell’insegnamento al
paradigma dell’apprendimento .
Esso è luogo fisico e virtuale ma anche spazio mentale e culturale, organizzativo ed emotivo/affettivo
insieme.
Contesto di ATTIVITA’ ASTRUTTURATE , INTENZIONALMENTE PREDISPOSTO DALL’INSEGNANTE.
AMBIENTE E’ SPAZIO DI AZIONE.
Per stimolare e sostenere costruzioni di conoscenze abilità, motivazioni e atteggiamenti.
Teconologie per fini educativi (un altro ambiente di apprendimento) o uso didattico della LIM – rompe la
configurazione abituale dell’ambiente.
Alberto Manzi insegnava dalla TV agli italiani analfabeti in “non è mai troppo tardi” per lui il libro era un
oggetto piacevole da leggere ma anche trasformar e, leggere, colorare.
Intelligenza artificiale e sistemi – mezzo persuasivo e pervasivo.
I media fanno parte della realtà ma sono a nostro servizio, non viceversa.
MC LUHAN – crollano le pareti dell’aula scolastica, con internet e media.
Il mondo delle immagini dei bambini va guidato in modo attivo senza esserne sopraffatti, cosicchè egli
possa codificare e decodificare. Decifrare i linguaggi delle tecnologie:
capacità di accedere o reperire contenuti
analizzare oltre che comprendere i messaggi
valutare i messaggi ed essere critici
produrre messaggi e rappresentare idee
MULTIMEDIALITà: forme comunicative diverse con testi orali e scritti, immagini fisse o in movimento, ,
suoni, musica e altro. I nativi digitali già all’età di 3 – 4 anni sanno maneggiare gli strumenti tecnologici e
noi dobbiamo imparare (siamo discenti in questo). Padronanza dei nuovi linguaggi è di fondamentale
imporatnza per non sentirsi stranieri nel mondo dei giovani.
COSTRUZIONISMO di Seyour Papert processo di apprendimento è un processo di costruzioni di
rappresentazioni più o meno corrette e funzionali – percorsi diversi di apprendimento e ristrutturazione dei
significati. Nuove tecnollogie come maggiore produttività cognitiva.
La scuola come considere il PC? L’informatica non può sostituire la didattica, ma è DA SUPPORTO
ALL’ISTRUZIONE (il bambino programma pc e non viceversa)
LOGO programma informatico per bambini (musica, arte giochi) e LOGO richiame le idee di Piaget del
pensiero operativo – la Geometria della Tartaruga che era un robot che si muoveva a comando
1 bambino programma, no pc
2 usare per imparare e non imparare per usare (inversione epistemiologica
3 pensiero operatorio concreto e non quello logico deduttvo
4 progetti personali non imposti dall alto
5 pedagogia dell’errore detta da Papert matetica
Ovviamente L’apprendimento AVVIENE ANCHE PER CONTATTO COL MONDO ESTERNO.
Forme organizzative che rappresentano e modellano la conoscenza del contesto: costruzione degli
ambienti deve consentire ricercare e selezionare le informazioni; identificare e raggiungere obiettivi, saper
comunicare esprimersi, e ascoltare, essere in grado di confrontarsi, lavorare in gruppo, saper operativizzare
tenendo conto dei tempi
Tipo di apprendimento in luoghi formali è quello che Banathy definisce apprendimento evolutivo
1 mettere in primo piano l’intervento at tivo
2 consentire proliferazione di strutture di apprendimento
3 Offrire contesti funzionali all’apprendere
La relazione di classe deve essere positiva nel costruire situazioni di apprendimento.
GRUPPO: un insieme di persone unite tra loro da vincoli naturali, da rapporti di interessi, da scopi e idee
comuni.
Anchee se il gruppo è diverso dall’unione delle singole parti come diceva Kurt Lewin (quando ci sono
sentimenti di appartenenza e interdipendenza con altri componenti (obiettivo di accomunamento).
Il gruppo classe per l’alunno è la prima struttura sociale dopo la famiglia (approcci comunicativi efficaci tra
essi. Dialogo fondato su ascolto, rispetto e reciprocità-
ADOTTARE TEMPO DELLA CLESSIDRA IN UNA COMPLESSA DINAMICA DI SISTEMI
Luoghi educativi e scolastici che sviluppano diverse pratiche interpersonali (attivita’ riconosciute tra fare e
non fare)
DUPONT: dinamica di sistema è la classe – dinamica di storie ed idee.
Per interventi didattici è necessario tener conto:
1 valore di qualsiasi progetto didattico
2 efficacia e intervento dell’intervento
3 valore dell’apprendimento dipende dalla capacità dell’insegnante
Apprendimento: complesso situazionale nel quale l’elemento motivazionale rappresenta il fattore che
può determinare la qualità”.
L’ascolto, la memorizzazione, l’esame degli argomenti trattati possono rappresentare validi esercizi per
trovare validi esercizi . riflessione “pensare prima di parlare” – dialogo socratico. Rapporto docente/
alunno rapporto bidirezionale.
Ora il docente insegna in maniera interattiva pone domande e stimola la discussione., in cui il tempo è un
tempo lento, il tempo della clessidra, in cui tutto può avvenire con calma.
La classe diventa un luogo ricco di sollecitazioni.
CASSANO tempo fondamentale nell’organizzazione delle attività educative e scolastiche . fattore tempo è
qualitativamente positivo .
TEMPI diversi quelli dell’adulto e del bambino. La tendenza ad arrivare prima o dopo agli appuntamenti
dice che l’individuo costruisce dentro il tempo situazioni culturali emotive ed esperenziali.
BISOGNA perdere tempo per guadagnarne ROUSSEAU
Bisogna riconoscere il tempo del bambino e non la convulsa iperattività che non lascia spazi vuoti
PIAGET “ la costruzione del reale nel bambino” si conclude con due tesi importanti:
1 quando il bambino è capace di evocare ricordi non legati alla percezione diretta, li situa in un tempo che
funge da contenitore
2 il bambino impara a mettere in ordine gli avvenimenti passando da una posizione egocentrica e
soggettiva ad una relazionale.
L’uomo moderno spende tutte le sue energie per il proprio benessere ma deve ammettere il proprio io
DEBOLE che cerca l approvazione altrui. “una testa sola non contiene la sapienza” recita un proverbio
africano… la comunione si costruisce con gli altri.
BERLYNE - sentimento che provoca l’interesse dell’individuo per le novità.
Curiosità percettiva dei bambini è attivata da un nuovo stimolo mentre la curiosità epistemica -> curiosià
del bambino di conoscere la funzionalità delle cose.
Insegnante empatico è colui che capisce i problemi cognitivi dell’alunno
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE DI WATZLAWICH;
1 è impossibile non comunicare
2 ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e uno di relazione
3 la natura di una comunicazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra due
comunicanti
4 gli esseri umani comunicano col modulo numerico che analogico (sintasi logica )
5 scambi simmetrici e complementari quando sono basati sulla uguaglianza o differenza dei comunicanti
HABERMAS nell’opera “Teoria dell’agire comunicativo” distingue l’agire strumentale dall’agire
comunicativo;
il primo è orientato verso la trasformazione della realtà esterna il secondo al reciproco comprendersi.
Razionalità comunicativa – per cui si può conoscere la realtà anche ponendo domande e non solo
rispondendo (a problemi sorti dai propri interessi).
2.4 IL VALORE PEDAGOGICO DEL SILENZIO E DELL’ASCOLTO
Lo esalta un detto Cherokee – rischi pedagogici e un presente liquido come dice BaumannSILENZI PAUSE
LENTEZZAnon vengono vissute in questa società.
Il silenzio non è stasi, vuoto, mancata comunicazione, non è un elemento negativo sembra lo spaventoso
non accadere
.
Il silenzio facilita l’attribuzione dell’autentico significato della parola ascolatat, alla relazione appena
avvenuta.
Ascolto e silenzio sono le modalità della comprensione.
Alessandra GINZBURG nel 1970 introduceva la PEDAGOGIA DELL’ASCOLTO .
IL silenzio non è da intendere come tempo vuoto e non può essere riempito da necessità di adulti
velocizzati. In classe il silenzio deve essere ripristinato, rinegoziato, mai imposto.
Il silenzio dovrebbe essere creato per dare fiato alle emozioni e ai pensieri, non per silenziare i ragazzi.
Ovviamente non si possono valutare le relazioni alunno/insegnante alunno/alunno come meri fatti
cognitivi ma emozionali.
Il contatto visivo tra gli interlocutori completa il circuito comunicativo che deve essere stabilito tra
emittente e destinatario.
Indicazioni didattiche per l’insegnante:
parlare lentamente con linguaggio chiaro ed accessibile agli alunni
aver cura di orientarli alla comprensione di vocaboli sconosciuti
offrire al loro ascolto contenuti dicorsivi o narrativi e guidarli a collegare nuove conoscenze a quelle
possedte.
Strutturazione della personalità: ascolto e fiducia.
ELEMENTI DI DIDATTICA LABORATORIALE
Didattica vecchia e superata e quella del laboratorio , introdotta nelle scuole dell’infanzia
Esplorare capire conoscere e imparare è il primordiale istinto del bambino
Laboratorio per ricercare e conoscere
Materiali per realizzare prodotti, strumenti per giungere alla produzione degli oggetti. Materiale povero del
laboratorio, dove l’insegnate ha il ruolo di guida e regista.
Dewey – apprendimento non è passiva ricezione ma RICERCA AZIONE E ESPLORAZIONE
KILPATRICK E DEWEY hanno parlato della laboratorio. Sono loro i padri del laboratorio.
Ma quali sono le dominanze pedagogico – culturali del laboratorio?
FRANCO FRABBONI induvidua otto distintivi educativi dei laboratori:
1 – spazio didattico attrezzato monodisciplinare o polidisciplinare deputato ad attività di rielaborazione
reinvenzione dei saperi ufficiali (metacognitiva)
2 – laboratorio funge da cerniera , da luogo di raccordo tra molteplici agenzie formative che sono coinvolte
nella educazione
3 – il laboratorio è un eccellente analizzatore della maglia dei bisogni espressivi degli allievi soprattutto
oggi che attestano una forte tensione al mutamento instabilità convertibilità
4 il laboratorio risveglia e dà cittadinanza motivazionale ai bisogni deprivati: comunicazione, socializzazione
esplorazione, costruzione fantasia, avventura movimento
5 suggerisce e crea nuovi bisogni
6 è una delle strutture didatti