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PARTE PRIMA

LE MATRICI E LE PROSPETTIVE TEORICHE

1: PREAMBOLO

La spinta affettivo cognitiva ci dice che “lo stare in relazione” produce per forza qualche

cosa di bello e di buono (genera cambiamento).

Ogni uomo ha un bisogno di appartenenza → ma immette nella relazione anche il proprio

bisogno di emergere,di affermare se stesso. Ecco perchè spesso sentiamo dire quanto sia

bello lavorare in gruppo ma anche quanto sia faticoso.

Nel libro vogliono trattare il gruppo in termini psicologici cioè analizzando la funzione che

svolge per il singolo.

Il gruppo è stato trattato in diversi modi:

1. nella sua caratteristica strutturale e fenomenologica: il gruppo viene studiato come

oggetto,qualcosa che esiste, nella sua dimensione micro ( gruppo famiglia) e nella

sua dimensione macro (folla).

2. Nel suo utilizzo pratico, il gruppo viene adottato come modalità operativa.

Due grandi teorie:

• psiologia sociale (Lewin,Mayo) che cercano di unire obiettivi sperimentali a obiettivi

pratici : si occupano delle organizzazioni

• filone psicoanalitico ( Freud) che pone l'accento sulle interferenze affettive di ordine

implicito e inconscio nella dimensione del gruppo . Si occupa dei gruppi terapeutici.

L'interesse per i gruppi nasce nel 19esimo sec → problemi di assetto sociale dovuti alla

maggiorne concentrazione di persone in città → maggior benessere. Neglio Stati Uniti e in

Europa ci sono manifestazioni violente → necessità di capire quando e perchè le persone

assumono diversi comportamenti (Frud, Le bon)

CAP 2 : IL FILONE DELLA PSICOLOGIA SOCIALE

Nell'ambito della psicologia sociale le prime esperienze nascono al termine della Prima

guerra mondiale negli Stati Uniti → come reazione alla psicologia industriale che si andava

sviluppando sull'onda del taylorismo ( Taylor : entra nelle fabbriche per aumentare la

produttività,le prestazioni potevano essere migliorate se si cambiava il modo di fare le cose:

si punta sui miglioramenti fisici per aumentare la produttività;illuminazione,turni,pause.)→

Queste prime esperienze cercano di interpretare la realtà,occupandosi dei problemi specifici

della stessa realtà: entrando nelle fabbriche e occupandosi dei problemi concreti del mondo

produttivo.

@ Elton Mayo : le sue ricerche segnano un nuovo modo di procedere in ambito

organizzativo con i gruppi : tiene conto dei fattori psicologici e delle relazioni umane fra gli

individui nell'ambiente di lavoro. Le organizzazioni su cui andò a lavorare seguivano i

principi del taylorismo. Fu per caso che Mayo arrivò alle sue scoperte, diede il via ad un

progetto sul campo noto come test room → l'esperimento mise in luce che,quando le

persone lavorano insieme,si verificano dei fenomeni spontanei che possono essere oggetto

di analisi ( affinità tra lavoratori,ripartizione delle funzioni). Nasce così il concetto di

organizzazione non formale di un gruppo di lavoro e si scopre che il gruppo ha una grande

influenza sul singolo,determinandone scelte e comportamenti. Si capisce anche che il

benessere psicologico nei luoghi di lavoro è importante come il benessere fisico, la

motivazione è legata a fattori economici e a istanze affettive, l'industria è un luogo anche di

incontro e di aggregazione che può dare anche soddisfazione. Mayo fa nascere una nuova

concezione dell'organizzazione : formata da

• individui

• gruppi formali e informali

e cerca di conoscerla partendo dai problemi.

! il limite : sottomette le dinamiche psichiche e psicosociali al modello di funzionamento

ottimale deciso dalle direzioni aziendali.

La spinta per studiare i fenomeni di gruppo fu negli Stati Uniti durante gli anni 40 da Kurt

Lewin → fondò il termine dinamica di gruppo, e di capire che il gruppo poteva essere uno

strumento di intervento nella dimensione sociale.

Kurt Lewin e gli albori della psicosociologia

L'attività di Lewin sarà cruciale per la psicologia e per la psicosociologia : nel 1951 l'autore

sposta la sua attenzione alla possibilità di istituire gruppi per intervenire nella realtà sociale

→ per fare questo deve spostare la concezione della psicologia come scienza classificatoria,

ritenendo che il coportamento individuale e quello collettivo sono dinamiche scaturite da

interdipendenze complesse.Per comprendere il motivo del determinarsi di un certo

fenomeno vanno analizzate :

1. le situazioni ambientali in quel momento

2. il contesto ( insieme di fattori concomitanti).

Per Lewin qualsiasi fenomeno culturale è un prodotto di certe condizioni o forze; l'analisi e

l'osservazione vanno compiute con strumenti teorici e concetti adeguati, che riescano a

chiarire i rapporti che si costituiscono nell'ambito di una data situazione.

Elabora così una teoria del campo ( field theory) nella quale ogni realtà fenomenologica

viene descritta secondo termini matematici.(La teoria di campo viene applicata inizialmente

allo studio della personalità e successivamente viene applicata allo studio della collettività.)

Per Lewin esiste uno spazio psicologico-sociale,meno tangibile dello spazio fisico; Lewin

muta questo concetto dalla fisica e per lui il concetto di campo è inteso come metodo

psicologico di analisi dei fatti casuali e lettura dei fenomeni umani e sociali come totalità di

fatti coesistenti nella loro interdipendenza. Evidenzia anche la contraddizione secondo cui

un dato lavoro psicologico clinico e sociale si fonda su tecniche relazionali e dialogiche,ma

l'edificio teorico utilizzato dagli psicologi è costituito da concetti formulati in termini

unipersonali. Lewin pensa il campo come oggetto di osservazione ,e ciò che è analizzato

sono i fenomeni che si producono nel campo,comprendendo in ciò anche le perturbazioni

indotte dall'osservatore e dallo psicodiagnosta.

Lewin è importante per la differente valutazione della realtà e per la diversa

rappresentazione di essa in rapporto alla scienza. Ogni situazione psicologica è considerata

in dipendenza con e dal contesto; la sua attualità è il rifiuto di studiare l'individuo e il

gruppo in isolamento rispetto al suo contesto sociale.

La tendenza ancora oggi diffusa a scindere tra soggetto e contesto è una delle principale

ragioni per cui la psicologia trova difficoltà ad ampliare il suo spazio applicativo nelle realtà

sociali e lavorative,dove lo sguardo individuale fatica a trovare risposte.

Il gruppo è concepito da Lewin come totalità dinamica dotata di particolari proprietà

distinte da quelle degli elementi che lo compongono,caratterizzato dall'interdipendenza dei

suoi membri. Ci sono una serie di forze che che veicolano i membri fra loro e forze che

veicolano i membri al gruppo in quanto tale. Il funzionamento del gruppo è analizzabile

come campo psicologico: un complesso di elementi interdipendenti:

• le persone

• gli obiettivi del gruppo

• le regole

• le funzioni

• le posizioni dei membri del gruppo.

I fenomeni che accadono nel gruppo non sono una conseguenza delle diverse caratteristiche

di personalitàdei membri di un gruppo,ma del sistema di relazioni che si instaura fra le

persone di quel gruppo in quel contesto specifico.

Il concetto di interdipendenza smaschera l'illusoria e rassicurante scissione oggetto-contesto.

Quindi esistono gli individui in relazione tra loro e il gruppo che ne scaturisce è un prodotto

delle loro menti (=totalità dinamica): questa intuizione non verrà approfondita da

Lewin,saràBion che la riprendere per cercarne il senso intrapsichico e relazionale.

Il concetto di totalità dinamica ci dà una visione del gruppo come entitàche possiede una sua

realtà e una sua unità specifica,ed è qualche cosa di diverso dai singoli individui che lo

compongono.

Il gruppo viene visto anche come qualche cosa di mutevole,un processo che si sviluppa in

divenire,e in cui eventi e/o risultati parziali ne influenzano il proprio divenire.

L'autore dà al gruppo un'importanza fondamentale per lo sviluppo e per l'esistenza del

soggetto.

Il gruppo (la famiglia prima con dinamiche di accudimento-attaccamento e poi gli ambiti

microsociali) è il luogo in cui l'individuo si forma e costruisce molte delle sue esperienze,

nel gruppo si trova :

• confronto ma anche riconoscimento

• si sviluppano valori che rimarranno stabili per tutto l'arco della nostra vita

• si sperimentano limitazioni e resistenze che aiutano lo sviluppo dell'Io.

Il contesto microsociale è una cosa che comprende il bambino,e da cui il bambino si

differenzia,questa evoluzione sarà determinante nello strutturare l'ambivalenza (stare-

lasciare) che l'adulto prova all'interno del gruppo.

Tutti i gruppi hanno una tendenza all'equilibrio dinamico (Lewin parla di equilibrio

stazionario) cioè il risultato di un insieme di forze e tensioni contrastanti che determinano lo

stabilizzarsi a un certo livello della vita del gruppo,che può essere misurato e che tende a

rimanere stabile, questo livello può riguardare molti aspetti della vita (grado di

aggressività,livello di produzione...). Attraverso i sistemi di tensioni il gruppo mantiene

questo equilibrio quasi stazionario che deriva dall'insieme dalle interazioni che si producono

tra le forze che agiscono all'interno del gruppo,e che può essere influenzato anche da

contesti più ampi nei quali il gruppo è inserito (contesto sociale,ambiente,norme di valori).

Il gruppo è formato in parti in relazione tra loro,un cambiamento in una di queste

parti,modifica lo stato complessivo del gruppo ; l'equilibrio quasi stazionario si perpetua se

non intervengono pressioni che favoriscono il cambiamento.

L'equilibrio è il risultato di due forze che premono in direzioni opposte (→ ←) , le

conseguenze sono diverse :

• la tendenza all'equilibrio quasi stazionario opera come resistenza ogni volta che si

cerca di portare un cambiamento all'interno del gruppo

• è più facile modificare un atteggiamento mediante una situazione di confronto di

gruppo,che non per mano di un singolo → operando direttamente sul gruppo e sulle

sue norme è più facile vincere le resistenze individuali.

Nel 1951 Lewin parla di “professionalità sui gruppi” che si fonda sulla complessità e

reciprocità di rapporti tra individuo e gruppo,sulla scoperta dei fenomeni che influenzano la

storia di un gruppo e i comportamenti dei suoi membri in direzioni anche indipendenti dai

motivi razionali e dal compito che giustifica la relazione → tutto ciò che accad

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
18 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/06 Psicologia del lavoro e delle organizzazioni

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Alexandra85 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche di conduzione dei gruppi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Bertoni Anna Marta Maria.