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Altro intralcio, la tendenza di voler andare di fretta, che ostacola la costruzione

delle risposte appropriate. Inoltre l’intervistato non si sentirà molto importante.

L’intervistato

Anche il comportamento dell’intervistato può essere fonte di distorsione. Può dare

una risposta che non rispecchia la sua vera opinione, sia perché non ha compreso la

domanda, sia perché volutamente vuole fornire info false, es. sul reddito.

Nel caso di domande fattuali alcuni scostamenti possono essere determinati dalla

difficoltà nel recuperare le info, per dimenticanza o rimozione. La rievocazione dalla

memoria può essere aiutata mediante opportuni “probes”, stimolando ad una sorta di

”introspezione retrospettiva”.

Nel caso di risposte infedeli, fornite consapevolmente, spesso succede sotto

l’effetto di una pressione detta “desiderabilità sociale” tendenza alla

à

compiacenza, all’acquiescenza, a ridurre lo sforzo cognitivo. Inoltre, quando non ha

non-attitude

idea precisa, la distorsione detta “ ” = assenza di opinione o pseudo-

opinione.

Getzels individua 3 tipi di temi considerati +/- sensibili a questa distorsione:

a) socially-conflicted objects aspettative sociali rel. a giusto/sbagliato, es. il

à

tema immigrazione

b) socially-neutral objects mancanza di aspettative sociali es. preferenza di

à

un colore

c) social-concordant objects esistono aspettative socialmente costruite -

à

valori generalmente interiorizzati

Es. il diritto di voto e i contributi alla comunità sono carichi di aspettative sociali,

perciò producono % elevate di risposte false, ma socialmente desiderabili, mentre il

possesso di un cellulare è tema dove l’intervistato si sente “libero” di rispondere.

Questo genere di distorsione può assumere anche natura inconsapevole, quando il

soggetto rimuove/nega comportamenti o fatti in contraddizione con l’immagine di sé

razionalizzazione, riduzione della dissonanza cognitiva (Festinger), auto-inganno.

à

L’acquiescenza tendenza a dichiararsi sempre d’accordo, in caso di qualsiasi

à

domanda, emerge sp. in soggetti privi di opinioni precise. Piuttosto che ammettere la

propria disinformazione, rispondono cmq.

Ovviamente, la forma standardizzata di molti strumenti di rilevazione facilità

l’emergere di distorsioni; spesso l’info prima dell’intervista sollecita una risposta

piuttosto del “non so”. Il soggetto non vuole deludere le attese. In ogni caso non è

detto che questo succede in modo volontario.

Non va sottovalutato che pure la competenza concettuale (e terminologia) ha un

ruolo importante. Un intervistato ne può sapere di meno, ma anche essere più

esperto di quanto aspettato, e dunque non considerare neanche di rispondere in

maniera generica, come magari richiesto. Le tecniche non standardizzate possono

rivelarsi strategia efficace proprio perché consentono un confronto più simmetrico

(anche se non alla pari) tra i due attori, e dunque di risolvere alcune problematiche.

L’intervista in profondità

L’attività di probing durante la somministrazione non lascia traccia nel questionario

standardizzato: le info sono riportate sulla matrice senza note aggiunte.

Probing: probes sono domande, commenti che l’intervistatore utilizza per aiutare a

approfondire, specificare le risposte dell’intervistato.

Nell’intervista in profondità invece, l’attività di probing è assolutamente fondante,

quasi l’intervista fosse il probing stesso, ma non può prevedere tutte le direzioni

della conversazione, e dipende dunque molto dalla capacità e sensibilità

dell’intervistatore.

Vi è una lista di temi generali su cui raccogliere delle info. L’intervistatore è libero

di affrontare i temi nella sequenza e nella forma che ritiene appropriate, e

l’intervistato può gestire le risposte con ampio margine di autonomia. Tipico

dell’”approccio biografico” = raccolte di storie, di vita. Gli strumenti sono di natura

differente, non importa sollecitare l’intervistato di toccare tutti i punti previsti, ma

tratterà temi che gli sembrano più pertinenti e significativi.

L’intervista parzialmente standardizzata invece sembra più consona ad indagare

l’universo di valori e atteggiamenti dei soggetti, perciò è importante raccogliere info

su ciascun argomento previsto, sottoponendoli in caso l’intervistato tenda a

tralasciarli.

Nell’analisi, le info raccolte in entrambe queste forme di intervista sono da

esaminare con approccio ermeneutico (software ad hoc), anche se quando da

riportare su matrice si può usare un’intervista semi-standardizzata.

Il disegno della ricerca

Stabilito il tema, è necessario stabilire come procedere: strategia da adottare per

rilevare le info con il max. grado di fedeltà possibile.

Approccio della survey research = standard o quantitativo, che prende dal modello

di Lazarsfeld, prevede 4 fasi: imagery (rappresentazione figurata del concetto),

individuazione e specificazione delle dimensioni concettuali rilevanti, scelta degli

indicatori e loro assemblaggio in un indice. Procedimento, a torto definito lineare, in

grounded theory

contrapposizione a quello circolare previsto dalla “ ”. È lineare invece

il disegno della ricerca conseguente al modello lazarsfeldiano: stabilito il tema da

pretest

indagare, si procede alla stesura di un questionario per il ; dopo la fase di

controllo e aggiustamento non è più modificabile. Segue la fase di campionamento.

La survey è un approccio di indagine che non permette aggiustamenti in itinere: ciò

che viene stabilito durante la prima fase ha ricaduta su tutte le fasi successive.

Grounded Theory => Glaser e Strauss. Disegno di ricerca non standard. Si evitano

ex ante

formulazioni di ipotesi per non influenzare l’indagine. Difficile però applicare

tabula rasa

un precetto, perché non ci si può approcciare a nulla come . L’approccio

grounded theory

della prevede una comparazione continua tra categorie concettuali

e info provenienti dal setting di ricerca. Per raggiungere l’obiettivo, alcune

specifiche fasi:

a) esplorazione generale del contesto = assaggio del campo

b) scelta di un oggetto circoscritto e formazione di concetti sensibilizzati che

siano guide nell’osservazione.

c) Saturazione delle categorie concettuali. L’intervistatore deve avere la

sensazione di aver tratto tutte le info rilevabili.

d) Le categorie vengono portate ad un livello maggiore di generalità. Solo a

questo punto vengono formulate le ipotesi.

Strumenti e finalità

La scelta degli strumenti non standard è inevitabile per i racconti di vita. Sono più

adeguati per indagini su valori o atteggiamenti; inutili nella ricerca di info di natura

statistica. Lo strumento non standardizzato è utile anche nel caso di un tema poco

noto o in caso di un grado di approfondimento non realizzabile con questionario.

Altro elementi da considerare: la complessità. Argomento complesso dovrebbe

essere indagato con una certa libertà d’azione.

Scarsità di risorse se nega la possibilità di indagine con strumenti non standard,

à

si consiglia di adottare un mix di tecniche; i costi possono essere abbattuti anche

con una riduzione del campione. Se le risorse sono troppo scarse anche per questo,

ed ammettono solo strumenti standard, è utile precedere alla rilevazione vera e

pre-test

propria una fase di che consente un adeguamento degli strumenti in base

alle indicazioni degli intervistati.

thin

Una descrizione “ ” sarà una mera illustrazione sintattica, superficiale, formale.

thick

Una descrizione “ ” invece va in profondità, per comprendere e interpretare il

fenomeno sotto osservazione mettendo in luce le implicazioni il più possibile.

Ruoli dell’intervista in profondità nel processo di indagine

L’intervista in profondità può giocare differenti ruoli: protagonista, ruolo ancillare,

ruolo alla pari con altre tecniche.

Protagonista: utilizzata come unica tecnica di ricerca, es. approccio biografico.

Ruolo ancillare: (subordinato) in combinazione con un questionario. Qui ha funzione di

collaudo del questionario o di specificazione delle domande o dei concetti. Soluzione

proposta da Lazarsfeld come mediazione tra sostenitori delle domande forma aperta

(Likert) e i pollsters, domande forma chiusa. Per mediare, Lazarsfeld delinea i 6

principali funzioni delle interviste in profondità:

1) chiarire il significato delle risposte

2) specificare le caratteristiche dell’oggetto nella formazione di

un’opinione

3) stabilire quali fattori influenzano un’opinione

4) costruire classificazioni di atteggiamenti complessi

5) avanzare interpretazioni sulle motivazioni

6) chiarire le relazioni statistiche mediante analisi dei casi devianti.

Oltre ad essere punto di partenza per ogni altra analisi conseguente (punti da 1-5)

nel punto 6 l’intervista viene realizzata successivamente, dopo la raccolta statistica.

(analisi dei casi devianti).

In conclusione, sia le interviste in profondità che siano punto di partenze dell’analisi,

sia che entrino in seconda battuta, Lazarsfeld cerca di mostrarne l’utilità se

survey research

adottate in collaborazione con la .

Olagnero e Saraceno parlano di un uso integrato di strumenti dell’approccio

survey

biografico e strumenti della con l’obiettivo di:

a) costruire tipologie su cui impiantare il questionario e la lettura dei dati

survey

prodotti da

b) analizzare secondo l’ottica qualitativa risultati emersi in indagini quantitative

c) affiancare, per approfondire, indagini di scenario e analisi qualitative

d) specificare, con strumenti qualitativi, i contesti e i meccanismi in cui si usano

survey

le risorse dalla .

Possono essere alla pari con le tecniche standardizzate nell’approccio detto multi

tecnica o triangolazione.

Triangolazione: tecnica della geodesia usata dai topografi fino all’avvento del satellite con

.

finalità di localizzare sulla superficie terrestre un punto non accessibile

Tecnica da teorema di geometria: dato un punto A inaccessibile, si procede alla sua

localizzazione tracciando le linee che lo collegano ai punti B e C, cui distanza

reciproca è nota. I tre punti formano un triangolo la cui base BC è nota ed è

possibile misurare gli angoli che hanno il proprio vertice in B e in C.

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A.A. 2015-2016
17 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher enrico.serafini di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodi e tecniche dell'intervista e del questionario e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Barni Daniela.