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Nel 700 questa visione comincia a cambiare, De Piles affermerà che poco centra il soggetto, ma

conta l’emozione e la genialità dell’artista. Nel XVIII Lessing si oppone all’ut pictura poesis

afferma che è la bellezza il fine della pittura, questa si poteva raggiungere solo con la bellezza

corporea, paesaggio e natura morta sono generi minori. Per Lessing la bellezza sta nella simmetria e

proporzione.

Nel Laocoonte afferma che la moda moderna della pittura deriva dal tentativo errato dei pittori di

ridurre la loro arte a poesia, senza considerare fino a quale punto la poesia può esprimere le idee

universali. L’idea di LESSING era stata preceduta da dU BOS secondo cui le sorelle delle arti ossia

la rappresentazione dell’allegoria vicino i personaggi principali mal si lega alla verisimiglianza.

Afferma che le opere di Rubens, potrebbero essere 1000 volte meglio senza allegorie. Du bos non è

d’accordo a definire la bellezza pittorica mediante l’espressione che a suo dire è un elemento molto

+ poetico. Se la pittura è la figura umana in azione, i movimenti del corpo costituiscono lo spirito

dell’arte.

Lomazzo aggiunge che in questo la pittura somiglia alla poesia, in entrambe è l’espressione della

passione ciò che importa. Se un quadro è quanto + espressivo catturerà ancora di + l’osservatore, se

il soggetto ride l’osservatore ride, se sbadiglia sbadiglierà. Lomazzo è debitore di LEONARDO che

per primo aveva capito l’importanza del movimento fino a studiarne ogni movimento. Gli antichi

retori per suggerire l’educazione per l’oratore si rifaceva non solo alla forza della parola ma anche

alle gestualità, in grado di trasmettere. Secondo Leonardo il dolore gioia passione felicità sono

legati ad un movimento di braccia gambe e corpo.

Secondo De Pil il genio non ha bisogno di molte regole per esprimere la sua genialità, il suo

commento in de arte grafica anticipa quello di Longino del sublime che afferma che la genialità

trascende ogni regola.

Nonostante tutte le critica tali regole acquistarono un importanza sempre maggiore all’interno

dell’accademia che formò regole e norme prestabilite per poter rappresentare al meglio ogni

soggetto. Nella caduta della manna del deserto di Poussin, l’artista osserva le regole di tempo e

azione aristoteliche inoltre attribuiva grande importanza alle azioni del corpo e all’espressione.

Direttamente da Orazio deriva la formula che l’arte e la poesia debbano istruire e dilettare, ciò

venne accettato a priori in quasi tutte le epoche, lo stesso Lomazzo vedrà la pittura come uno

strumento che possa formare ed educare. Da questa conclusione ne deriva una battaglia per il modo

di rappresentare un soggetto al fine di educare qui entra in gioco la questione del decoro, ciò norme

prestabilite per non cadere nella mala condotta artistica, quindi conferire a ogni personaggio il gesto

e costume appropriato.

Ut pictura poesis  tale principio viene trattato dall’Alberti, secondo cui il decoro è espresso

mediante il gesto che deve essere appropriato all’età e al sesso, tale idee si esprimono anche nel

trattato di Leonardo che a suo conto il decoro sta nella rappresentazione della dignità di ogni

soggetto e oggetto. Secondo Orazio si deve inoltre rispettare la morale e la religione. In particolare

non decoroso venne giudicato il giudizio finale di Michelangelo con la rappresentazione non solo

della nudità ma anche ma la troppa muscolatura delle figure che confondono i sessi, aretino

affermerà che + che la sistina sembra un bordello, gli angeli sembrano acrobati e gli avvenimenti

non concordano con quanto scritto nelle sacre scritture, secondo Gilio Michelangelo doveva

quantomeno attenersi alle conoscenze dei teologi, e divide i pittori in 3 gruppi poetici, storici e

misti. Per poter educare un pittore deve essere un letterato conoscere quindi storia geografia

matematica geometria, ma questa resterà un’astrazione. Bisogna documentarsi per sapere quale

costume utilizzare.

Un esempio è la cena di Emmaus di Tiziano, il cane sotto il tavolo non è decoroso, non si attiene a

quanto scritto. Il pittore deve tener conto di tutto, tempo spazio, costume età secondo dolce la sua

visione coincide con quella di Daniello, in quanto il pittore deve conoscere ogni scienza e dottrina.

Nel 500 il pittore deve conoscere almeno la storia ecclesiastica, per sapere come rappresentare

inferno e paradiso.

L’immaginazione del pittore è fondamentale ma anche la conoscenza può aiutare la sua genialità.

Abbiamo visto come la pittura e la poesia sono correlate ma facciamo un esempio con la

Gerusalemme liberata di tasso e le sue raffigurazioni: il poema venne pubblicato nel1581. La prima

scena dell’episodio rappresenta Armida che si innamora di Rinaldo addormentato sulla riva

dell’Oronte , mentre si accinge ad uccider il sui nemico l’odio diventa amore, Poussin rappresenta

questo momento , raffigura Rinaldo in armatura per distinguerlo da adone , si ispira al disegno del

sarcofago di chantilly con scene di Endimione. Rinaldo dorme con braccia dietro la testa e gamba

piegata mentre al di sopra della scena aura tiene le briglie del carro, Armida è china su Rinaldo.

Successiva è la scena di Armida che pone Rinaldo sul carro rappresentata da vuot, lui dorme

abbandonato nelle braccia delle figure che lo sorreggono, la composizione è simile alla deposizione

di Raffaello.

La stessa scena è rappresentata da Camassei, completamente differente nelle impostazioni dove

Armida è già sul carro, tale scena è simile ad un incisione di Poussin, incisione del Massè dove i

putti sorreggono Rinaldo, questo si può mettere in relazione con la parte centrale del disegno di

Michelangelo baccanale di fanciulli, dove i putti trasportano il corpo di un cervo.

Il momento successivo è il trasporto di Arnaldo al palazzo di Armida raramente trattato in pittura.

La scena è trattata da Guercino con i cavalli che portano in carro ispirato a un disegno di un antico

sarcofago con scene della Medea, qui il carro è trasportato da draghi alati. Successiva è la scena

dove si giunge nei domini di Armida di questa scena non si hanno riproduzioni ma si ha quella dei

guerrieri nel giardino di Armida simili a diana e Atteone di Annibale Carracci ricordata nell’Ovidio.

Tale scena è rappresentata anche nell’incisione di castello del 1617 con sapiente uso di luci e

ombre.

La scena di Poussin di Arnaldo vicino al fiume è molto simile ad Arianna abbandonata di un rilievo

romano ai musei vaticani che certamente lui ha visto. Secondo i critici e filosofi del tempo la pittura

aveva un ruolo + importante della poesia perché introduceva l’uso della vista e aveva molta +

capacita di trasporto. Questo però ha delle difficoltà perché una battaglia deve essere rappresentata

in un solo istante. Secondo Leonardo la vista era il senso + nobile di conseguenza la pittura tra tutte

le arti era la + elevata. Al tempo stesso bisogna rispettare l’unita tempo azione.

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Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vanderwoodsen di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Fonti modelli e linguaggi dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Negri Antonello.