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BOCCIONI - BEATA SOLITUDO SOLA BEATITUDO
L’opera fu presentata nella sezione italiana del saloon d’Automne 1909, successivamente il pittore
sottoscrive l’adesione al futurismo.
L’opera riemerse nella retrospettiva del 1916 e del 1933 in cui compare anche lo studio preparatorio e un
bozzetto perduto, negli stessi anni Boccioni conferma il proprio prestigio riconosciuto da tutti. Sola
Beatitudo è un’avventura che si sviluppa dopo quella marinettiana quando matura una riflessione sulle
avanguardie storiche e una verifica delle fonti.
Boccioni tra il gennaio 1907 e l’agosto 1908 scrive 3 taccuini, pubblicati da Guido Ballo successivamente,
che possono essere considerati degli appoggi cronologici di quegli anni e per la realizzazione di Beata
Solitudo. I taccuini rivelano il ritmo il irregolare della sua attività, spesso si presentano le incertezze di
mestiere.
Nel 1907 si trasferisce definitivamente a Milano a cui è legato per quella vocazione alla modernità, giunge a
Milano nella seconda di agosto visitando prima Brera BELLINI e dopo le gallerie d’arte. Milano è inoltre
la città da cui parte per visitare Monaco, Pietroburgo, Parigi e Brescia.
Il 24 dicembre scrive in un suo taccuino di voler realizzare un disegno all’ intaglio in rame intitolato la
libertà.
‘’la libertà di opporsi alle convenzioni al di sopra di tutte le miserie assorta nella contemplazione nell’alto
del silenzio mentre giù si struggono le lotte e le fatiche dell’amore, della guerra, della morte’’.
La citazione risente di quel diffuso interesse per il teatro di Ibsen, dalla descrizione dell’opera emerge anche
la lettura di Nietzsche. Per tutti gli autori prediletti da Boccioni la solitudine è condizione necessaria alla
libertà:
• secondo Ibsen l’uomo più potente del mondo è colui che se ne sta solo,
• secondo Nietzsche la solitudine è la sua dimora come forma di difesa,
• secondo Wagner la solitudine è il rifugio della sconfitta dell’amore
• per Carducci la solitudine è il destino della grandezza.
La citazione beata Solitudo potrebbe invece ispirarsi al libro di San Francesco d’Assisi citato da Sebatier,
frutto della sua contemplazione è la solitudine esclamando: ’’o beata Solitudo sola Beatitudo’’.
La solitudine quindi è da contrapporsi all’irrequieta situazione sociale italiana con la conseguenza di scioperi
generali e di proteste.
Tra cui si possono citare:
1. i movimenti operai e i partiti conservatori
2. sciopero generale di Porta Vigentina
3. sciopero generale di Torino che viene commentato in un articolo del Corriere della Sera il 14
ottobre del 1907
4. l’agitazione dei ferrovieri del 17 ottobre del 1907 sempre nel Corriere della Sera.
Altre fonti invece provengono dalla cronaca nera e giudiziaria con le violenze dei bassifondi milanesi dove il
coltello è il mezzo più spiccio per risolvere contese personali.
Per Boccioni è necessario prevedere la presenza della morte per il destino effimero delle passioni terrene che
la libertà dall’alto contempla.
Lo schema di conseguenza che utilizza per la divisione della pagina bipartita (alta e bassa) deve essere
interpretato come il contrasto fra la dimensione celeste e quella terrena.
Dagli appunti che Boccioni ci lascia sappiamo che compra tre volumi dedicati a Michelangelo Durer e
Rembrandt, mentre continua a leggere ‘’la tecnica della pittura’’ per raggiungere quell’abilità con il colore,
che possiede per il chiaroscuro.
Nello stesso momento sappiamo che legge casa di bambole, forse nella rappresentazione dei due amanti in
primo piano si può individuare la scena in cui il marito implora Nora di rimanere, in nome della pace
domestica che allude al processo di emancipazione femminile o potrebbe ispirarsi alla storia di Pigmalione
rappresentata da Jones, questa immagine si confronta però con la provocazione sessuale, si tratta infatti di
un’allusione ad un alto rilievo che viene proposto dalla rivista ‘’Emporium’’ in un articolo sulla scultura
belga.
Nello studio di Beata Solitudo che compare nel 1907 (oggi perduto) abbiamo una diversa esposizione dei
personaggi tra cui il monaco che impugna la croce processionale come un’arma, a destra le figure
abbracciate, mentre al centro i contadini in rivolta, forse l’artista rappresenta la tensione sociale di quel
periodo, rappresenta il vecchio a sinistra con la fisionomia di Tolstoj il cui nome compare di continuo nelle
pagine di cronaca di quel periodo, si tratta di una presenza giustificata vista la riflessione dello scrittore sulla
questione sociale.
Ma tra i richiami iconografici che hanno sicuramente influenzato l’artista possiamo anche inserire un
bozzetto di Toorop per il palazzo della borsa ad Amsterdam che è stato proposto nella rivista ‘’Emporium’’
con il titolo ‘’il presente’’ dove compare il ponte alle spalle di alcuni personaggi. Dall’artista Von Stuck
riprende la donna in primo piano con un serpente intorno al corpo e il cappello come forma di libertà
sessuale, l’atteggiamento rivoluzionario della donna che si sente centro delle fantasie dell’uomo e della vita
lavorativa è da considerarsi come seguito della nuova tendenze Sacklekeit.