Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 10
Riassunto esame letteratura teatrale della grecia antica, prof. Cavalli, libro consigliato "Le parole del mito" di M. Cavalli Pag. 1 Riassunto esame letteratura teatrale della grecia antica, prof. Cavalli, libro consigliato "Le parole del mito" di M. Cavalli Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 10.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame letteratura teatrale della grecia antica, prof. Cavalli, libro consigliato "Le parole del mito" di M. Cavalli Pag. 6
1 su 10
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

DEMETRA E PERSEFONE

1. Le due dee per eccellenza : Persefone nasce da Zeus e la sorella Demetra. Esse sono

considerata le dee per eccellenza e tra di esse scorre un forte e sincero amore.

2. Il rapimento di Persefona : Zeus acconsente al matrimonio forzato tra Ade e Persefona.

Quindi, un giorno in cui Persefona stava cogliendo dei fiori, dall’oltretomba Ade risale in

superficie e rapisce Persefone. Allora inizia la disperata ricerca da parte di Demetra della

figlia, che per consolazione si finge nutrice in casa di Celeo, re di Eleusi. Poi, con la

mediazione di Zeus, Ade rimanda Persefone sulla terra, per placare l’ira di Demetra, ma il

suo destino è quello di regnare a fianco di Ade negli inferi per un terzo dell’anno, mentre nei

restanti due terzi potrà restare tra gli immortali dèi sulla terra.

ELIO E FETONTE

1. Il fatale carro di Elio : Epafo (figlio di Zeus e di Io) istiga Fetonte dicendo che lui non ha le

prova di essere veramente il figlio di Elio, ma solo le parole della madre Climene. Allora

Fetonte si reca sin da Elio, che per confermare la tesi del figlio, gli promette di esaudire

qualsiasi suo desiderio. Così, ingenuamente, Fetonte desidera di guidare il carro del padre.

Elio non può mancare questa richiesta, anche se consapevole che così il figlio morirà.

Prova a fargli cambiare idea ma ormai Fetonte ha deciso il suo desiderio, e più

tragicamente, ha deciso la sua morte.

DIONISO

1. La nascita : Dioniso è colui che “è nato due volte”. Zeus aveva messo incinta Semelè. Era,

spinta dalla gelosia, istiga Semelè (dopo essersi travestita da Beroe, nutrice di Semelè) a

chiedere a Zeus di mostrarsi nel pieno del suo splendore. Zeus, dopo aver giurato di

esprimere qualsiasi desiderio di Semelè, è costretto dalla richiesta dell’amante a mostrarsi

in tutto il suo bagliore, incenerendo così la donna. Ma Dioniso, che stava crescendo nel

grembo di Semelè, riesce a salvarsi e conclude la sua gestazione nella coscia di Zeus,

dalla quale poi nasce per la “seconda volta”.

2. Dioniso e i pirati : una nave di pirati scambia Dioniso per un giovane nobile, così lo

rapiscono. Solo il tmoniere capisce che si tratta di un dio e dice ai compagni di lasciarlo

andare; infatti, Dioniso, risparmierà solo il timoniere quando trasforma tutti i pirati in delfini.

3. Le baccanti e la morte di Penteo : si narra che i culti Dionisiaci rendano folli le persone:

infatti si sono verificati più episodi tragici dove un genitore, reso folle dai culti del dio

Dionido, uccide il proprio figlio. Si narra quindi dell’uccisione di Penteo da parte della madre

Agave (sorella di Semelè) perchè il giovane non voleva introdurre a Tebe il culto seguito

dalle baccanti.

PAN

1. La nascita : Pan nacque dall’unione tra Ermes e la ninfa Driope; secondo altri invece Pan

era figlio di Ermes e Penelope (moglie di Ulisse) o ancora, nacqua dopo che Penelope era

stata con tutti i Proci. Si narra che Pan nacque con i piedi di capra e malformato in faccia,

ma nonostante ciò Ermes lo accolse con gioia e lo presento sull’Olimpo a tutti gli altri dèe.

2. Pan e Siringa : Pan si era innamorato della ninfa Siringa e quando cercò di dichiararsi, essa

iniziò a scappare finchè, con l’aiuto di altre ninfe, si trasformò in cannè di bambù, con la

quale Pan si dilettava a suonare.

3. Eco e Narciso : Pan si innamorò anche di Eco, una splendida ninfa che però era stata

punita da Era per averla ingannata con la voce, distraendola quando il marito Zeus la

tradiva. Allora, per punizione, Eco non poteva parlare ma era destinata a ripetere le ultime

parole pronunciate dalle altre persone. Eco era innamorata di Narciso, uno splendido

fanciullo che si vantava della sua bellezza. Narciso respinse l’amore di Eco, che quindi si

rinchiuse in una grotta e lì lasciò soltanto voce e ossa. Ma anche la fine di Narciso risulta

tragica, in quanto si innamora di sè stesso dopo essersi specchiato in un lago e, cercando

di afferrare la sua immagine, muore affogato.

ORFEO

1. Il più famoso figlio di una Musa : Orfeo nasce dalla musa Calliope e da Eagro ( possibile re

della Tracia o da altri considerato una divinità fluviale). Orfeo era considerato il cantore per

eccellenza.

2. Orfeo ed Euridice : Aristeo, per punizione, veniva inseguito da uno sciame di ape e egli, a

sua volta, inseguiva Euridice che, sfortunatamente, cadde nell’entrata più meridionale del

Tartaro. Allora Orfeo, disperato per la perdita della moglie, si reca negli Inferi per

recuperarla e ottiene il permesso, dopo aver fatto compassione a tutti. Purtroppo, quasi

arrivato all’uscita con Euridice, Orfeo disubbedisce agli ordini imposti di Persefone e si volta

a guardare la sposa, perdendola per sempre.

GLI EROI GRECI

PERSEO

1. Un destino voluto dagli dèi

: Acrisio chiese a un oracolo come potesse avere figli maschi, ed

esso gli rispose che sua figlia Danae partorirà un figlio che però lo ucciderà. Perciò Acrisio

rinchiuse la figlia in una stanza sotterranea ma essa concepì Perseo (secondo alcuni con

Preto, fratello di Acrisio, secondo altri con Zeus, trasformatosi in pioggia d’oro). Allora poi

Acrisio rinchiuse Danae e Perseo in una cassa e li gettò in mare. Fortunatamente però si

salvarono.

2. La pioggia d’oro : Zeus, sottoforma di pioggia d’oro, si versò nel grembo di Danae, rinchiusa

nella prigione sottoterra.

3. Il lamento di Danae : Danae impaurita raccomanda al figlioletto Perseo di dormire, quando

entrambi sono rinchiusi nella cassa, scossa dalle onde del mare.

4. La testa della medusa : Polidette era re di Serifo, dove la cassa contenente Danae e Perseo

fu messa in salvo da Ditti, fratello di Polidette. Polidette si innamorò di Danae che però

aveva occhi solo per il figlio. Allora per sbarazzarsi di lui, finse le nozze con Ippodamia e

chiese a tutti i suoi amici in dono un cavallo, tranne a Perseo a cui chiese di portargli la

testa della Gorgone Medusa. Perseo allora, con l’aiuto dell’elmo di Ade, che rende invisibile

chi lo indossa, donatogli da Ermes, e con l’aiuto di uno scudo donatogli da Atena, si reca

prima dalle Graie per farsi svelare la posizione delle Ninfe, dalle quali recupera dei sandali

alati e una sacca magica. Poi si reca da Medua e, mentra essa stava dormendo, riesce a

tagliarle la testa, chiuderla nella sacca e portarla a Polidette.

5. Andromeda e il mostro marino : Di ritorno dopo la spedizione con Medusa, Perseo vede

Andromeda, figlia di Cefeo (re di Etiopia) e Cassiopea, appesa a delle funi sospesa sul

mare. Viene dalla fanciulla informato che a causa della superbia della madre, che si era

vantata più bella anche di Era, adesso doveva essere data in sacrificio al mostro che

Poseidone aveva scatenato. Ma Perseo riesce a sconfiggere questo mostro con la sua

spada, salva così Andromeda e la prende in moglie.

ERACLE

1. Figlio di Zeus e Alcmena : Zeus prese le sembianze di Anfitrione, marito di Alcmena e con

lei generò Eracle.

2. Eracle bambino, i due serpenti : Era, infuriata, manda due orridi serpenti a uccidere Eracle,

ma egli, dalla forza strepitosa ereditata da Zeus, afferra le due bestie arrivate sino alla culla

e li strattona, incrociandoli uno con l’altro e uccidendoli; quando Anfitrione accorre,

svegliato dal pianto di Ifìcle (fratellastro di Eracle), vede Eracle divertito, come se fosse un

gioco, a colpire i serpenti.

3. Le dodici fatiche : Era voleva vendicarsi contro Eracle, frutto di un tradimento di Zeus,

perciò annebbiò la mente dell’eroe che uccise la moglie Megara e i loro otto figli. Tornato in

sè l’eroe decise di suicidarsi, ma su consiglio di Teseo egli si recò dall’oracolo di Delfi il

quale gli rispose di mettersi a servizio del re di Argo, Euristeo. Questi impose ad Eracle di

superare 12 fatiche.

4. PRIMA FATICA: IL LEONE NEMEO  Il leone Nemeo era stato mandato da Era a Nemea

per sconfiggere Eracle; la bestia attaccava i cittadini e le greggi della città, tantochè tutti

avevano smesso di uscire e si rifugiavano dalla paura in casa. Poi Eracle sconfisse questo

animale, dopo un paio di tentativi nel colpirlo con arco e frecce (come piume per il leone), lo

colpì con l’ascia e lo uccise.

5. SECONDA FATICA: L’IDRA DI LERNA  L’idra era un orribile mostro che viveva nella

palude di Lerna; aveva nove teste, otto mortali e la nona centrale immortale. Quando

Eracle affrontò l’idra, tagliava le teste mortali ma ad ognuna mozzata ne crescevano due.

Allora intervenne in aiuto Iolao, nipote di Eracle, che bruciava la carne appena Eracle

tagliava le teste. Infine venne conficcata la tesa immortale e così l’idra fu sconfitta.

6. TERZA FATICA: LA CERVA DI CERINEA  Eracle doveva portare viva a Micene la cerva di

Cerinea, dalle corna d’oro e sacra ad Artemide, che si trovava ad Onoe. L’eroe la rincorse

per una anno per evitare di ferirle e quando la bestia, stanca, si fermò, Eracle la colpì e se

la caricò per portarla a Micene, dopo aver placato l’ira di Artemide.

7. QUARTA FATICA: IL CINGHIALE DI ERIMANTO  Eracle doveva catturare un terribile

cinghiale selvatico che devastava Psofi; dopo una lunga lotta tra l’eroe e la bestia, Eracle

riuscì a legarlo con delle corde e portarlo a Micene. Nel viaggio per giungere a Psofi Eracle

dovette anche affrontare i centauri.

8. QUINTA FATICA: LE STALLE DI AUGIA  Eracle doveva ripulire in un solo giorno tutte le

stalle di Augia, re d’Elide e figlio di Elio, proprietario di un ingente numero di mandrie.

Propose questa fatica al re sottoforma di sfida, ed Augia accettò, sotto testimonianza del

figlio Fileo. Eracle quindi superò questa prova deviando il corso dei due fiumi che

scorrevano vicino alle stalle ma Augia non mantenne la promessa di dare in cambio a

Eracle un decimo del suo bestiame.

9. SESTA FATICA: GLI UCCELLI STINFALI  Eracle doveva scacciare gli infiti uccelli che si

era riparati nel bosco della palude di Stinfali, spaventati dai lupi. Con l’aiuto di Atena, che

donò delle nacchere all’eroe, Eracle riuscì a smuovere gli uccelli dagli alberi e lì colpì tutti.

10. SETTIMANA FATICA: IL TORO DI CRETA  Eracle doveva catturare il toro di Creta che,

secondo alcuni era quello mandato da Zeus a cattuare Europa, secondo altri quello che

Minosse aveva protetto da Poseidone, colpito dalla sua bellezza. Giungo a Creta, Eracle

riuscì a catturare il toro e lo portò indietro, ma poi esso fu lasciato libero e giunse più tardi a

Maratona dove distrusse tutto.

11. OTTAVA FATICA: LE CAVALLE DI DIOMEDE  Eracle doveva portare a Micene le cavalle

del re tracio Diomede, che governava

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
10 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giadacigo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura teatrale della Grecia antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cavalli Marina.