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LE AVVENTURE DEGLI EROI.

Perseo.

Le vicende base di Perseo sono riportate con grande frequenza dagli autori arcaici e classici con una

fusione di elementi umani e prodigiosi. Ma ogni riferimento alle vicende presuppone la conoscenza

di tutta la storia per esser compreso. Le maggiori fonti sono Ovidio e la Biblioteca di Apollodoro,

ritenuta però spuria.

La vicenda di Perseo è collegata alla dinastia di Argo:il nonno Acrisio scacciò dalla città il fratello

Preto per avere il regno solo per sé. Ricevette però l'oracolo che sarebbe stato ucciso da un nipote:

allontanò anche la figlia Danae e il piccolo Perseo. Dopo molte avventure,Perseo volle tornare ad

Argo. Il nonno fuggì a Larissa dove si stavano tenendo dei Giochi. Prima di andare ad Argo,Perseo

paertecipò ai Giochi a Larissa ed uccise,involontariamente,il nonno con un disco. Non volle il regno

e lo lasciò al cugino Megapente.

Un destino voluto dagli dei. Apollodoro,Biblioteca, II 4,1.

Acrisio domandò come avere figli maschio all'oracolo. Il dio gli disse che Danae gli avrebbe

• dato un nipote che però l'avrebbe ucciso. Rinchiuse Danae in una stanza sotterranea di

bronzo ma fu sedotta da Preto che la fece fuggire. Seconda un'altra versione Zeus si

trasformò in pioggia d'oro,ingravidò Danae. Quando il padre seppe che la figlia aveva

partorito un maschio da Zeus,non ci credette,mise i due su un'arca e la gettò in mare.

La pioggia d'oro. Sofocle,Antigone,944-954.

Danae era prigioniera nella torre di bronzo ma dentro di sé aveva il figlio di Zeus concepito

• con il dio come pioggia d'oro. Ma il suo destino era atroce:senza potenza e ricchezze.

Il lamento di Danae. Simonide,fr. 371 page.

Chiusi nell'arca,Danae piangeva e stingeva Perseo cercando di proteggerlo dal vento e dalle

• onde. Chiede aiuto a Zeus.

Un regalo prezioso:la testa di Medusa. Apollodoro,Biblioteca,II 4,1-3.

L'arca arrivò a Serifo. Ditti prese Perseo e il fratello di Ditti e re di Serifo,Polidette,si

• innamorò di Danae ma non potè avvicinarsi perché Perseo era ormai un uomo. Chiamò i

suoi amici,compreso Perseo,per fare una colletta per le nozze di Ippodamia:chiese a Perseo

di portargli la testa della Gorgone Medusa.

Perseo,con l'aiuto di Ermes ed Atena,andò dalle sorelle di Medusa,nate vecchie e in tre

• aveva un occhio e un dente che si passavano a turno. Perseo ostaggiò l'occhio e il dente in

cambio di conoscere la strada per andare dalle ninfe che hanno sandali alati,una borsa

magica e l'elmo di Ade. Andò dalle ninfe,prese sandali e borsa e si mise l'elmo che dava

invisibilità. Ermes gli diede una falce d'acciaio. Perseo andò all'Oceano dove vivono le

Gorgoni di cui solo Medusa è mortale.

Le Gorgoni avevano serpenti attorcigliati come capelli con irte squami,zanne da cinghiali,

• mani di bronzo e ali d'oro. Chi le guardasse,veniva trasformato in pietra. Perseo le assalì

mentre dormivano,guidato da Atena che riflesse l'immagine di Medusa nello scudo mentre

Perseo la decapitava. Dal collo nacque Pesago e Crisaore,padre di Gerione.

Le altre Gorgoni lo cercarono invano.

Andromeda e il mostro marino. Ovidio,Metamorfosi,IV 663-752.

Si stava facendo giorno,Perseo prese le ali e le mise ai piedi,prese la falce e con i sandali

• volanti salì in aria. Arrivò dove ci sono le genti etiopi,dove l'ingiusto Ammone aveva

imposto all'innocente Andromeda di espiare la pena per le parola della madre.

Perseo la vide e se non avesse pianto,l'avrebbe scambiata per una statua. Stupito da tanta

• bellezza,quasi si dimentica di sbattere le ali.

Le disse che non meritava quelle catene e le chiede il motivo della sua prigionia. Solo che

• lei è vergine e si vergogna a parlare con un uomo e,se non fosse legata si coprirebbe gli

occhi. Iniziò a piangere. Allora Perseo gli dice chi è.

Prima che finisse,apparve un mostro. Lei urla e anche i suoi genitori le si stringono. Perseo

• le chiese la mano,dicendo di essere il figlio di Zeus e l'uccisore di Medusa. Ma voleva anche

aggiungere un altro merito. Se avesse ucciso il mostro,avrebbe avuto la ragazza in sposa e il

regno in dote.

Il mostro si dirige verso la riva. Perseo si alza da terra e il mostro si avventa sulla sua ombra.

• Perseo gli pugnala la schiena. Il mostro cerca di girarsi ma invano perché Perseo infila la

spada fino all'elsa. Il mostro è ferito gravemente,si lamenta e cerca di uccidere Perseo che,

grazia alle ali,fugge affondando nel corpo la spada. L'acqua però gli ha appesantito i sandali:

va su uno scoglio,vi si aggrappa e finisce il mostro.

Gli dei gioiscono,Andromaca è libera. Tra i giunchi depone la testa di Medusa:questi

• assorbono il suo potere e diventano rigidi. Perseo fece nascere il corallo.

Eracle.

Le vicende di Eracle sono le più complesse ed articolate. Nel libro XI dell'Odissea,Odisseo incontra

Eracle per poi specificare che era la sua ombra dato che Eracle è assunto tra gli dei olimpici. La sua

doppia natura si rispecchia nei vari racconti che privilegiano uno o l'altro aspetto. Con la poesia del

V sec. Eracle diventa il personaggio principale della meditazione sul destino dell'uomo. Eracle è un

uomo glorioso ma è anche il mangione di Aristofane. Anche la poesia ellenistica trova ispirazione

nella sua doppia natura. Teocrito scrive tre idilli dove il prodigioso esalta la favola della sua

imprese. Eracle è sempre connotato dalla malinconia in primis per il rapimento del fanciullo Ila. Il

peso del dovere e la spossatezza di essere eroe:le sue avventure sono vittoriose ma mai trionfati,

innescate dalla necessità di rimediare ad un torto subito. Il mito delle 12 fatiche venne imposto da

Euristeo perché Eracle potesse purificarsi dall'uccisione dei figli.

Il figlio di Zeus e di Alcmena. Apollodoro,Biblioteca,II 4,8.

Zeus prese le sembianze di Anfitrione prima che questo rientrasse a Tebe,fece durare una

• notte come tre per poter giacere con la moglie di Anfitrione. Quando il vero Anfitrione

tornò,vide che la moglie non festeggiava il suo ritorno:la donna le disse che l'aveva già fatto

la sera prima. L'uomo andò da Tiresia che gli disse ciò che Zeus aveva fatto. Alcmena

partorì due figli,uno Zeus Eracle e l'altro Anfitrione Ifìcle.

Eracle bambino e i due serpenti. Teocrito,Idilli,XXIV,1-63.

Eracle aveva 10 mesi mentre il fratello Ifìcle aveva una notte in meno. La madre li mise a

• dormire nello scudo che Anfitrione aveva sottratto a Pterelao. La madre li cullava e i due

bimbi si addormentarono. Era allora inviò due terribili mostri-serpenti a mangiarsi Eracle. I

due serpenti avanzano avvolgendosi in spire e vomitando veleno.

I due serpenti sono arrivati alla culla ma Zeus sveglia i due bambini. Ifìcle urlò e,lanciando

• la coperta,cercò di fuggire ma Eracle alzò le braccia e strinse i due serpenti in una morsa

strettissima. I serpenti cercarono di strangolare Eracle ma dovettero desistere.

Alcmena svegliò Anfitrione terrorizzata,dicendogli che era notte ma dalla camera dei bimbi

• proveniva una gran luce. L'uomo si precipitò a prendere la spada e chiamò i servi perché

venissero con il fuoco. Quando entrarono videro Eracle che teneva in mano i due serpenti:si

spaventarono molto. Il bimbo era felice e saltava,quindi posò i due cadaveri per terra. I due

genitori rimisero a letto i piccoli.

La prima fatica:il leone Nemeo. Teocrito,Idilli,XXV,153-281.

Fileo ed Eracle lasciarono la fertile campagna per andare in città. Mentre camminavano per

• strada principale,Fileo disse ad Eracle di aver sentito parlare di lui. Un giorno ad Argo era

arrivato un Acheo che sostene di aver visto un Argivo aver ammazzo un leone tremendo.

Fileo sostiene che nessun altro se non Eracle possa esser capace di tanto e gli chiede se la

pelle che ha ai fianchi ne è una testimonianza. Insiste per sapere se sia lui l'Acheo di cui si

parla. Fileo chiede ad Eracle di raccontagli come ha ucciso quella belva che arrivò a Nemea

senza che quella fosse terra di leoni:per questo lo straniero non venne subito creduto.

Eracle ammette di esser stato lui,gli dice che gli racconterà tutto ma lui non sa da dove sia

• arrivato il leone. Si pensa ad un dio infuriato per i mancati sacrifici. Il leone uccideva molte

persone,soprattutto in campagna:ucciderlo fu la prima imposta da Euristeo ad Eracle.

Eracle ubbidì,prese l'arco,la faretra con le frecce e la clave fatta di un intero ulivo da lui

• sradicato. Mise la freccia nell'arco e si apposto per colpire il leone prima che lui lo vedesse.

A mezzogiorno però non l'aveva ancora avvistato ma non voleva abbandonare la missione.

Verso sera il leone tornò alla tana pieno di sangue e carne. Eracle mirò al fianco sinistro ma

la freccia non passò la pelle. Allora puntò in mezzo al petto ma anche questa volta la freccia

cadde dopo averlo colpito. Eracle stava per lanciare il terzo colpo quando gli sfugge l'arco e

il leone,che l'aveva visto e puntato,gli salta addosso. Eracle tiene in mano le frecce e la clava

e,quando il leone salta,gliela sbatte sulla testa rompendola in due. Allora gli saltò addosso e

lo soffocò.

Eracle decise di scuoiare il leone e grazie all'intervento di un dio,pensò di usare i suoi stessi

• artigli facendosi un ottimo vestito resistente per il combattimento.

La seconda fatica:l'Idra di Lerna. Apollodoro,Biblioteca,II 5,2.

L'Idra di Lerna era un mostro che viveva nella palude ma spesso andava in pianura per

• mangiare il bestiame. Era un mostro di 8 teste mortali e una immortale.

Eracle si fece portare dal mostro da suo nipote Iolao su un carro. Eracle lanciò frecce

• infuocate per costringerla ad uscire,le saltò addosso per ucciderla. Ma il mostro gli prese una

gamba e invano Eracle cercava di dargli la clava per eliminare le teste:appena una cadeva ne

spuntavano due.

Idra chiamò in aiuto un granchio enorme che morsicò Eracle prima di venir ucciso. Allora

• Eracle fece incendiare la vegetazione ad Iolao e con i tizzoni cauterizzava la carne del

mostro prima che nuove teste potessero spuntare. Riuscì ad eliminare tutte le teste,anche

quella immortale. Le teste le mise sotto una roccia sulla strada che va da Lerna ad Eleo

mentre il corpo lo fece a pezzi e vi intinse le frecce.

Euristeo disse che,a causa dell'aiuto ricevuto,questa fatica non veniva conteggiata.

La terza fatica:la cerva di Cerinea. Apollodoro,Biblioteca,II 5,3.

Gli venne ordinato di portare la cerva con le corna d'oro e sacra ad Artemide da Onoe e

• Cerinea. Eracle non voleva n&eacu

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A.A. 2014-2015
38 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LaTita di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura teatrale della Grecia antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cavalli Marina.