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SPARTA E L'UGUALIANZA SELETTIVA.

Gli uomini di cultura e di pensiero del V e IV sec. a.C. ritenevano che Sparta avesse potuto superare

le discordie civile in età arcaica grazie alla sua legislazione,evitando anche la tirannide.

Tucidide sosteneva che i tiranni di Atene e di tutta la Grecia vennero rovesciati dai Lacedemoni.

Sparta,fondata dai Dori, ebbe delle lotte interne ma non fu mai dominata dai tiranni grazie alla

costituzione che resiste da oltre 400 anni.

Lo stato di Sparta comprendeva la Laconia e la Messenia ed aveva il primato nella vasta regione del

Peloponneso,dove si era alleata con centri grandi e piccoli nella Lega del Peloponneso. Sparta non

aveva un centro urbano ma cinque villaggi come conurbazione. Sparta si spinse verso una

progressiva chiusura verso l'esterno con misure coercitive per impedire che gli spartani entrassero in

contatto con gli stranieri. Iniziò un processo di xenelasìa,allontanamento dello straniero,per

mantenere la segretezza del sistema spartano. Lo stile di vita era basato sull'austerità,la severità e il

senso di disciplina che si addicevano ad una società militarizzata. Con un sistema comunitario e

ugualitario,lo stato spartano avrebbe raggiunto il massimo dell'eccellenza definito con kòsmos,la

perfezione come armonia generata della sintonia tra le parti.

L'ordinamento politico.

La Retra di Licurgo.

Inizialmente furono i Dori ad occupare il Peloponneso con un gruppo che si stanziò in Laconia

dando inizio ad un processo di penetrazione che portò alla differenziazione sociale tra un ceto

dominate discendente dai Dori,gli Spartani,e le popolazioni originarie.

L'arrivo dei Dori coincide con il mito del ritorno degli Eraclidi:i discendenti di Eracle tornavano

nella loro regione natale da dove erano stati scacciati.

Evento decisivo fu la conquista della Messenia nella seconda metà del VIII secolo con la riduzione

in schiavitù dei suoi abitanti. Dopo questa annessione,Sparta rinunciò all'espansione a favore di una

rete di alleanze che portò alla creazione della Lega del Peloponneso.

Con la fine della prima guerra messenica coincide la sistemazione politico-religiosa con

l'introduzione della legislazione di Licurgo detta Grande Retra. Seconda la leggenda,le retre

vennero dettate a Licurgo dall'oracolo di Delfi tramite la Pizia o semplicemente furono approvate

dall'oracolo. L'approvazione divina era essenziale per il carattere vincolante della Retra che per

volontà del suo legislatore doveva rimanere inalterata ed orale.

Le istituzioni politiche.

Al vertice c'erano due re di due dinastie distinte ai quali erano riconosciute prerogative esclusive in

campo religioso ma scarso potere politico. 28 anziani,gèrontes,componevano il consiglio della

gerousìa che dovevano presentare proposte legislative. L'assemblea di tutti gli Spartani,apèlla,

approvava o respingeva le proposte dei gèrontes. Successivamente venne introdotto il collegio dei 5

efori che in età storica sarà il vero esecutivo politico.

Il regime spartano era un'oligarchia ma anche l'unica polis con l'esperienza della regalità a cui si

associava la democrazia rappresentata dall'apèlla. La costituzione mista spartana venne elogiata da

molti che ne affermavano la superiorità della politèia spartana.

Per Aristotele,la migliore costituzione è una combinazione di tutte le costituzioni,rappresentata da

quella di Sparta. Polibio afferma che Licurgo riunì i vantaggi di tutte le costituzioni:impedì che il

governo acquistasse il dominio assoluto e si corrompesse bilanciandolo con l'assemblea. L'autorità

regia era frenata dal popolo che la rispettava. Grazie a questo equilibrio,Sparta conservò la libertà

più a lungo di qualsiasi altra città.

Il kòsmos spartano.

La società spartana.

I discendenti dei Dori costituivano la classe superiore degli Spartiati,esclusivi detentori dei diritti

politici. Si autodefinivano Hòmoioi,gli Uguali,il cui unico compito era difendere la città:una retra di

Licurgo impediva agli Spartiati di dedicarsi ad attività artigianali e commerciali. Ad ogni spartiate

veniva assegnato un klèros,un lotto di terra che veniva lavorato per su conto dagli iloti.

Gli Spartiati vivevano su basi ugualitarie e principi collettivi:simbolo di questo era il sissizio,la

consumazione dei pasti in comune secondo un divisione in gruppi di numero fisso. Il sissizio era

imposto da una retra e ogni spartiate doveva contribuire con una pari quota del suo klèros. Nel

tempo si erano formate delle disparità di contribuito che aveva creato un'élite di Hòmoioi verso

l'alto e una fascia bassa e ampia di Spartiati Inferiori.

Gli ilori non erano né liberi né schiavi ma lavorati dipendenti legati alla terra. Non potevano portare

armie ogni anno gli efori dichiaravano guerra agli iloti. Il rapporto di guerra permanente permetteva

l'attuazione della kryptèiai,una pratica che consisteva nell'uccisione di un ilota all'anno in una sorta

di caccia da parte di giovani spartiati per dimostrare la loro destrezza. Gli iloti erano una classe

sempre pronta a rivoltare,soprattutto i Messeni. Nel 464 a.C. ci fu la loro prima rivolta che mise in

serie difficoltà Sparta.

I perieci era liberi,residenti a Sparta,abilitati a militare nell'esercito ma in formazioni separate,dediti

alle attività artigianali e ai commerci.

Gli Spartiati erano una minoranza numerica che si riduceva sempre di più,accentuando il carattere

selettivo dell'uguaglianza.

Tra la prima e la seconda guerra messenica,si consolidò la tattica militare della falange oplitica che

divenne invincibile. L'assoggettamento della Messenia,la trasformazione radicale e l'affermazione

dei valori alla base della morale spartana portarono all'affermazione della comunità sull'individuo.

Quando ci fu il ritorno alla normalità,tutto venne suggellato dalla Retra.

Lo stile di vita.

La costituzione di Licurgo dettava anche le regole di condotta per gli Spartiati,secondo un codice

morale che subordinavano la sfera privata a quella pubblica e collettiva. Lo Stato esercitava il

controllo biologico sui suoi membri e solo i bambini nati sana poteva non vivere. Le donne erano

spronate a fare attività fisica secondo una mentalità eugenetica.

Nonostante la nominale assenza di classi sociali,c'era una gerarchica nel sistema sociale che

imponeva il rispetto dei giovani verso gli anziani. La paidèia dei giovani fu il forte senso di

obbedienza,peitharchìa,virtù cardine e sintesi dell'aretè demosìa,la virtù collettiva.

Secondo Senofonte dove la pratica della virtù è lasciata all'iniziativa privata non verrà mai applicata

abbastanza per il bene della città. Licrugo invece impose a Sparta l'esercizio pubblico della virtù

facendone la città superiore perché l'unica che collettivamente ha un modello nobile e virtuoso.

Inoltre Licurgo diede un ottimo ordinamento senza prima assicurarsi il favore dei cittadini più

influenti. Se nelle altre città i cittadini non vogliono dare l'impressione di temere i magistrati perché

atteggiamento indegno per gli uomini liberi,a Sparta viene mostrato il massimo rispetto per loro

senza sminuire i cittadini.

A Sparta agire per il bene della città significava esser disposti ad ogni sacrificio,fisico e mentale,

fino alla morte.

L'obbedienza,l'austerità,la disciplina e il regime egualitario hanno sempre affascinato gli uomini di

pensiero che parlano di miraggio spartano. L'uguaglianza spartana era però destinata ad una parte

minoritaria della società,secondo un modello selettivo.

Sparta e Atene:due modelli antitetici.

Le due città dominarono la storia greca per il V e il IV sec.,espressione di due modelli antitetici

della politica,della mentalità e della concezione del potere.

La riforma di Clistene ad Atene terminò nel VI sec. e diede inizio al cammino verso la democrazia

ritenuta l'invenzione più alta dei greci ed elogiata da Tucidide perché dà diritti civili a tutti. Il

pensiero occidentale riconosce ad Atene la matrice della democrazia moderna ma nella realtà la

situazione era diversa. La democrazia ateniese dava diritti a pochi mentre era incapace di tutelare i

diritti civili di tutti,di rispondere ai bisogni materiali,morale e intellettuali del popolo,di ridistribuire

la ricchezza ed ammetteva la schiavitù. La comunità politica ateniese era una minoranza della

popolazione reale:maschi,maggiorenni e liberi. Atene non era molto diversa dalle altre poleis greche

se non per il regime assembleare.

Il rigido sistema egualitario spartano formato da Hòmoioi venne elogiato come modello di perfetta

uguaglianza. Platone vi si basa come modello per la città ideale,gli Illuministi la elogiano per la

base etica e il comunismo dei beni,l'insensibilità al lusso e il rispetto per gli anziani. Crizia vedeva

nella costituzione spartana la soppressione del dissenso politico. Molti la criticavano per

l'autoritarismo e il dispotismo,la presenza di una casta militare;Euripide la definiva una doppia

tirannia,doppiamente peggiore di una singola.

Luoghi e forme del culto.

Tra il IX e l'VIII sec. comparvero in Grecia i santuari,in orgine come spazi delimitati da segni

visibili quali cippi,muretti per racchiudere l'area sacra,tèmenos,dove si celebravano i sacrifici e si

depositavano le offerte votive. Successivamente vennero edificati i templi a specifiche divinità. Il

santuario era inviolabile e il dio avrebbe punito chi,in qualunque modo,avrebbe osato profanarlo;il

tempio offriva asilo politico a chiunque vi si fosse rifugiato. Le regole di convivenza nel tempio si

modificarono in leggi sacre. Le sedi del culto sono state la tappa di partenza per i processi di

aggregazione che sfociarono nelle poleis.

Ogni polis aveva proprie sedi sacre e il culto principale era per la divinità protettrice della polis,per

la quale veniva innalzato un maestoso tempio sull'acropoli. A questo si aggiungono i santuari

comuni a tutti i Greci:la religione era altamente coinvolgente.

I templi possono essere di stile dorico,ionico o corinzio:

ordine dorico:il più antico con colonne scanalate e capitello formato da una lastra circolare

• (echino) sormontata da una lastra quadrata (àbaco)

ordine ionico:colonne slanciate con scanalature profonde. Capitello decorato con due volute

• ordine corinzio:variazione dello ionico del IV sec. a.C. con capitello decorato con foglie

• d'acanto.

Il tempio non era il luogo dove i fedeli si riunivano ma era la casa del dio. La costruzione si basava

sulla struttura del mègaron,la c

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
31 pagine
3 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/02 Lingua e letteratura greca

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LaTita di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura teatrale della Grecia antica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Cavalli Marina.