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FIXED COST,

cioè quelli che non

variano al variare delle

ore di lavoro procapite Es. assicurazione

RECURRING medica o ferie retribuite

NORMAL WAGE

VARIABLE COST OVERTIME WAGE

(straordinari) 5

Regolamentazione delle settimana lavorativa

NB:

sopratutto nei paesi anglosassoni, c'è scarsa regolamentazione a livello di ore lavorative settimanali

ma c'è più flessibilità sulla disciplina degli straordinari.

- Il problema di scelta tra ore e occupati è formulabile in termini di un problema di minimizzazione

dei costi del lavoro

- Supponiamo per semplicità che il lavoro sia omogeneo (ovvero non c'è diversa qualifica), che non ci

sia straordinario e che esista un solo tipo di costo fisso F (non ricorrente). Esempio: generico costo

di assunzione.

- E h w F

Sia il numero di addetti, il numero di ore medie settimanali per addetto, il salario orario e il

costo fisso.

- I costi del lavoro sono quindi: , ovvero costi variabili + costi fissi

- Ci permette di rappresentare graficamente un isocosto nel piano (E,h)

Isocosto

- Come è fatto l’ISOCOSTO?

• Costi fissi = EF

• Costi variabili = Ewh

• Costo totale:

Si può stabilire una relazione tra E e h per certi valori di C. Se ad esempio ipotizziamo un certo

valore di → e quindi:

Questa è la funzione di costo dove si esprime E in funzione di h, per certi valori di

Se h=0 allora , ciò ha senso perche diciamo che se l''impresa ha 0 ore di lavoro

- comunque deve sostenere dei costi fissi.

Se E=0 allora h tende a infinto

-

- Proprietà degli isocosti:

1. Inclinati negativamente

2. Il costo totale aumenta allontanandosi dall’origine → se aumenta si provoca uno

spostamento della funzione di costo verso l'alto (e viceversa), quindi al variare di C possono

determinare una mappa di isocosti (insieme di isocosti che rappresentano una certa

combinazione di E e h che hanno all'impresa lo stesso livello di costi)

3. Non sono rette! Sono convessi! 6

La pendenza dipende da E e da h, ovvero a quanti lavoratori l'impresa deve rinunciare per 1 ora in più

di lavoro. Espressa matematicamente sarebbe

E Per uno spostamento da A a B, variano sia E che h.

L'impresa deve considerare che a fronte di una

variazione di E dovrò sopportare una variazione di

costo totale + una variazione di h che farà variare

ancora una volta il costo totale, ovvero:

A uguale a zero perchè nonostante lo spostamento, A e B

si trovano sulla stessa curva di isocosto.

B E quindi:

h Il secondo rapporto sono grandezze che possiamo

calcolare tranquillamente perché sappiamo che

quindi: e Quindi la pendenza dell'isocosto sarà:

In sintesi:

 Isocosto:

 Intercetta:

 Pendenza:

La scelta ottima

L'impresa ha come obiettivo la minimizzazione dei costi sotto un vincolo di produzione

- (rappresentato da un certo isoquanto): min vincolo

L'impresa sceglierà quindi quella combinazione di h e di E sull'isocosto più basso possibile, cioè

- quello tangente all'isoquanto

Nel punto di tangenza, la pendenza dell'isoquanto (combinazione di E e h che danno all'impresa lo

- stesso livello di output) eguaglia quella dell'isocosto. 7

La pendenza dell’isoquanto è il Saggio Marginale di Sostituzione Tecnica (SMST), ovvero misura a

- quante unità di E l’impresa può rinunciare per utilizzare un’unità aggiuntiva di h ad output costante

→ Data la funzione di produzione , si può dimostrare che:

La pendenza dell’isocosto è una specie di Saggio Marginale di Sostituzione Economica (SMSE),

- ovvero misura a quante unità di E l’impresa può rinunciare per utilizzare un’unità aggiuntiva di h a

costo costante → misura la pendenza della curva di indifferenza

→ Data la funzione di costo C, si può dimostrare che: ’

 Nel punto di tangenza, , ovvero il rapporto tra le produttività marginali uguaglia

quello tra i costi marginali:

E* e h* sono le combinazioni ottime per l'impresa che vuole minimizzare i costi.

STATICA COMPARATA

a. EFFETTO di UN AUMENTO DEL BUDGET DISPONIBILE PER IL FATTORE LAVORO (C)

 Come cambia l’isocosto?

Isocosto

- Inclinazione

- Intercetta C/F

-

 L’intercetta dell’isocosto aumenta (ma non l’inclinazione → L’isocosto trasla verso l’alto (e

viceversa)

Effetto di un aumento del budget disponibile per

assumere lavoro (C ↑ : l’impresa potrà produrre di

più e assumerà più addetti, mentre le ore per

addetto tenderanno a rimanere invariate

(vedi evidenza empirica su ore pro-capite al variare

della dimensione d’impresa .

Se aumenta il budget allora produce di più, c'è un

aumento dell'occupazione e h varia di poco o nulla.

Ciò è in linea con la realtà di molte imprese di

diverse dimensioni. 8

Nel cambiare il punto di equilibrio da A a B per una variazione di E, le ore di lavoro non cambiano!

b. EFFETTO di UN AUMENTO DEI COSTI FISSI (F)

 Come cambia l’isocosto?

Isocosto

- Inclinazione

- Intercetta C/F

- L’inclinazione dell’isocosto diminuisce (e anche

l’intercetta C/F ) →Aumentano le ore lavorate e

diminuiscono i lavoratori

F

Effetto di ↑: l’intercetta e l’inclinazione si riducono;

l’impresa può continuare a produrre y sostenendo lo

stesso livello di costo tramite una riduzione del numero

di addetti e un aumento delle ore per addetto

Se si parte da C (scelta ottima iniziale): se aumenta F,

diminuisce l'intercetta e trovo D dopo si vede una

diminuzione dell'occupazione (da E* a E**) e

aumentano le ore di lavoro (da h* e h**).

Quindi: Se aumenta F (costi fissi) aumentano le ore di

lavoro procapite e diminuisce il numero di lavoratori.

EFFETTO di UN AUMENTO di W (orario)

W fa variare l'inclinazione sia numeratore che al

denominatore quindi la pendenza dovrebbe aumentare.

Se consideriamo A* come scelta iniziale, l'isocosto cambia e

diventa più ripido; per continuare a produrre si deve

anche aumentare l'intercetta dove aumenta E* ,ma

diminuisce h arrivando così al nuovo punto A' di ottimo.

• Un aumento di w determina un aumento della pendenza

dell’isocosto

• A parità di output, l’impresa si riporterà in equilibrio

riducendo le ore lavorate pro-capite e aumentando

l’occupazione (da A a A’

• Il mantenimento dell’output richiede un aumento di C,

quindi anche l’intercetta aumenta (aumenta il budget).

---- è l'intercetta fissa.

per mantenere l'impresa deve aumentare i costi di produzione,

ma se non potesse aumentare il budget?

In questo caso cercherà un nuovo punto di tangenza tra l'isocosto di

è il nuovo isocosto.

Quindi per l'effetto scala è costretta a diminuire la produzione tra

e , provocando così una diminuzione di E e h. 9

Alcune considerazioni

Un aumento del salario orario (o del costo fisso) aumenta anche il costo marginale di

- produzione.

Ciò implica che l’impresa sperimenterà anche un effetto di scala (riduce la produzione), che

- induce una riduzione della domanda sia di occupati che di ore, con un effetto quindi ambiguo

sull’occupazione nel caso di un aumento del salario orario (ma una riduzione certa dell’orario

pro-capite) e sull’orario pro-capite nel caso di un aumento del costo fisso (ma una riduzione

certa dell’occupazione → almeno per l'effetto di sostituzione se uno dei due fattori produttivi

diventano relativamente più cari, l'impresa sostituisce uno con l'altro

In generale, sembrerebbe esserci un trade-off tra ore di lavoro e occupati e le imprese tendono

- a sostituire ore con occupati quando variano i costi relativi dei due fattori di produzione.

Tuttavia, questo non è sempre vero. → se introduciamo l'obbligo per l'impresa di pagare un

- salario w più elevato a fronte di ore di lavoro straordinarie.

Gli straordinari

Abbiamo visto che normalmente esiste un orario di lavoro “regolare” di (di solito intorno a

- 40) w

Fino a ore di lavoro il salario orario è

- Lavoratore e datore di lavoro possono decidere di estendere l’orario oltre

- Per le ore di lavoro oltre però il salario orario è maggiore ’

- Come sono fatti gli isocosti in questa situazione?

-

Gli isocosti con straordinari

Supponiamo che h sia l’orario di lavoro effettivamente attuato:

Se allora l’isocosto è identico a quello visto fino ad ora:

Se allora l’isocosto ha due parti variabili:

costo fisso costo costo variabile

variabile ore

ore straordinarie,

regolari ossia ore in

eccesso a h0

(w'>w)

Graficamente è una curva spezzata...

Gli isocosti con straordinari

se

Nel punto cambia la pendenza perchè ’

Scelta ottimale con straordinari

 A seconda della tecnologia produttiva (descritta dagli isoquanti) un’impresa potrà decidere di

usare gli straordinari oppure no

 È molto probabile che diverse imprese scelgano un orario di lavoro esattamente uguale a 10

Nel grafico a sinistra per l'impresa sarà ottimale lavorare per un monte ore pari a in corrispondenza

di un certo E; nel grafico a destra, dato un punto di tangenza tra isocosto e isoquanto, allora si

impiegherà una quantità inferiore di E e maggiore di h ( ), cioè dipende da

Possiamo utilizzare questo contesto analitico per studiare gli effetti occupazionali di una riduzione

- della durata “normale” della settimana lavorativa.

E’ un tema rilevante anche nel dibattito politico, soprattutto in questi anni di crisi.

-

La riduzione della settimana lavorativa

Chi sostiene la riduzione dell’orario di lavoro «normale» richiede la riduzione dell’orario di lavoro a

- parità di salario

L’aspettativa è l’aumento dell’occupazione derivante dalla riduzione dell’orario di lavoro («lavorare

- meno ma lavorare tutti)

Una riduzione della durata “normale” della settimana lavorativa cambia la forma degli isocosti. 11

NB: Imprese che prima della riduzione della settimana lavorativa non utilizzavano non

vengono influenzate

Imprese che prima della riforma utilizzavano esattamente ore

lavorative, reagiscono riducendo il margine estensivo (E) e

aumentando quello intensivo (h).

Perché???

Situazione di partenza:

Linea blu isoquanto, linea ne

Dettagli
Publisher
A.A. 2015-2016
63 pagine
12 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher chicca191192 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Lavoro e impresa nella società della conoscenza e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Origo Federica.