Riassunto esame Il potere nucleare nel sistema internazionale, docente Gala, libro consigliato The nuclear express, Reed e Stillman
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disponibili alla fine del 2012.
• Dopo esserne stati i promotori ed i negoziatori, il 7 ottobre 1963 gli Stati Uniti firmarono e
successivamente ratificarono il Partial Test Ban Treaty (PTBT), che proibiva i test nucleari in atmosfera,
mentre il 24 settembre 1996 firmarono ma non ratificarono il Comprehensive Test Ban Treaty (CTBT), che
metteva al bando qualsiasi tipo di test nucleare.
URSS
1. Stalin dal 1922 al 1953
2. Malenkov dal 1953 al 1955
3. Kruschev dal 1955 al 1964
4. Brezhnev dal 1964 al 1982
5. Andropov dal 1982 al 1984
6. Chernenko dal 1984 al 1985
7. Gorbaciov dal 1985 al 1991
• Il programma nucleare militare sovietico fu avviato all'inizio del 1943, anche se le esigenze belliche della
seconda guerra mondiale ne ritardarono lo svolgimento iniziale: nuovi laboratori di ricerca furono stabiliti
nel 1946 nel sito Arzamas-16 ed il programma subì un'accelerazione sotto la direzione Berija, anche
grazie ad una massiccia attività di spionaggio ai danni del progetto Manhattan statunitense.
• Il primo test nucleare sovietico ("RDS-1" o "primo fulmine") fu eseguito il 29 agosto 1949 a Semipalatinsk,
oggi in Kazakistan: l'ordigno al plutonio, una copia fedele di "Fat Man".
• Il primo congegno all'idrogeno sovietico fu testato a Semipalatinsk il 12 agosto 1953, anche se la prima
vera e propria bomba all'idrogeno fu fatta detonare il 22 novembre 1955 ("RDS-37");
• il 30 ottobre 1961 i sovietici testarono il più potente ordigno nucleare mai realizzato, una bomba
all'idrogeno ("Bomba Zar") che esplose nel poligono di Mitjušicha, sull'isola di Novaja Zemlja, con una
potenza di 57 megatoni.
• Nel 1988 l'arsenale sovietico raggiunse il suo massimo con 45.000 testate nucleari disponibili, per poi
calare progressivamente negli anni seguenti anche per via delle limitazioni imposte dai trattati START;
• con la dissoluzione dell'URSS nel dicembre del 1991, la responsabilità del rimanente arsenale sovietico è
passata alla Federazione russa, la quale disponeva ancora di 8.500 testate alla fine del 2012.
• Nel 1963 l'URSS fu tra gli Stati negoziatori del PTBT, che firmò e ratificò, mentre l'odierna Federazione
russa firmò e ratificò il CTBT nel 1996, dopo che l'ultimo test nucleare fu effettuato il 24 ottobre 1990.
GRAN BRETAGNA
• La Commissione MAUD (1940) segna l'inizio del progetto britannico della bomba atomica, prima che il
Regno Unito unisse le forze con gli Stati Uniti nel Progetto Manhattan.
• Con l’invasione nazista, nucleo delle ricerche britanniche diventa Chalk River, in Canada. Altri ricercatori
si spostarono a New York e in seguito a Los Alamos.
• Scienziati ed esperti nucleari britannici collaborarono al progetto Manhattan statunitense durante gli anni
della seconda guerra mondiale (Hyde Park Conference del 1942 e Québec Agreements tra Churchill e
Roosevelt del 1943), ma nel 1946 il MacMahon Act vietò agli Stati Uniti qualsiasi collaborazione in
campo nucleare con Stati esteri;
• il governo Attlee (dal 1945) avviò quindi un autonomo programma nucleare militare britannico nel gennaio
del 1947.
• Il primo reattore inglese, costruito a Windscale, raggiunse la criticità nel luglio 1950.
• Churchill tornò al governo nel 1951, rinforzando il programma: il primo test nucleare britannico si ebbe il 3
ottobre 1952 ("operazione Hurricane"), quando un dispositivo al plutonio del tipo di "Fat Man" fu fatto
detonare nell'arcipelago australiano di Montebello. Seguito dall’operazione Totem e Mosaic.
• i primi esemplari di ordigni all'idrogeno britannici furono invece sperimentati durante la serie di test
dell'operazione Grapple, tra il 1956 ed il 1958, al largo delle isole di Malden e Christmas nell'oceano
Pacifico: Grapple X, la prima vera bomba all'idrogeno britannica, detonò l'8 novembre 1957 con una
carica esplosiva di 1,8 megatoni.
• Nel 1958 Eisenhower apportò modifiche al McMahon Act e diede avvio ad una ripresa dei contatti tra
Stati Uniti e Regno Unito sullo sviluppo delle armi nucleari, comportando ad esempio lo scambio di
tecnologie belliche tra i due paesi e l'accesso da parte dei britannici al Nevada Test Site per i loro
esperimenti;
• Insieme a Stati Uniti ed URSS, il Regno Unito fu tra i negoziatori del PTBT nel 1963, che firmò e ratificò,
oltre a ratificare il CTBT il 24 settembre 1996, dopo che l'ultimo test ("Julin Bristol") era stato eseguito il 26
novembre 1991.
FRANCIA
• Il CEA (Commissariat à l'énergie atomique) viene creato nell’ottobre 1945 da Charles de Gaulle, guidato
da Joliot-Curie (Alto Commissariato per l'energia atomica) e Dautry (vice capo). Joliot-Curie viene
licenziato nel ’50 su pressione USA perché non consentiva l’avvicinamento francese alle armi atomiche
(solo scienza, industria, difesa nazionale). Dall’agosto ’51 nel direttivo CEA Gaillard e Perrin spingono
per dare alla Francia un programma nucleare concreto. Figura protagonista in questo senso diventa poi
Guillaumat (nuovo amministratore generale), che impostò un piano di sviluppo nucleare in 5.
• Nel 1946 la CEA si spostò a Fort de Chatillon dove iniziò a lavorare al suo primo reattore nucleare: EL-1
alimentato con acqua pesante e yellowcake, raggiunse la criticità nel 1948. La separazione del plutonio
venne raggiunta da un reattore di seconda generazione nel 1949.
• Esperti francesi collaborarono al progetto Manhattan statunitense durante gli anni della seconda guerra
mondiale, ma nel dopoguerra la Francia non avviò immediatamente un programma nucleare militare,
concentrandosi invece sullo sviluppo del nucleare civile; la situazione cambiò sul finire del 1956, quando
la crisi di Suez dimostrò la perdita di importanza della Francia sul piano internazionale e la scarsa
collaborazione degli Stati Uniti per le questioni coloniali europee. Da quel momento le ambizioni nucleari
francesi e israeliane si intrecciarono.
• Il programma nucleare militare francese conobbe un'impennata dopo il ritorno alla presidenza di Charles
de Gaulle. All’apice dell’amministrazione Johnson, de Gaulle decise di porre fine alla sua partecipazione
alla NATO, richiedendo alle forze americane di abbandonare il territorio francese entro il 1 aprile 1967.
Per la fine del 1958 de Gaulle aveva approvato la costruzione di una struttura per l’arricchimento
dell’uranio, mediante diffusione gassosa, a Pierrelatte.
• il primo test nucleare francese ("Gerboise bleue") fu eseguito il 13 febbraio 1960 nel deserto del Sahara
algerino: l'ordigno al plutonio detonò con una forza di 70 chilotoni, il più potente "primo test nucleare" mai
realizzato. Seguita 6 settimane dopo dalla migliorata Gerboise blanche e a dicembre Gerboise rouge.
• La prima bomba all'idrogeno francese ("Canopus") fu invece testata il 24 agosto 1968 nell'atollo di
Fangataufa, nel Pacifico, generando un'esplosione di 2,6 megatoni;
• secondo alcune fonti la Francia avrebbe portato avanti un avanzato programma per la realizzazione di
bombe al neutrone già dal 1967, anche se nessun tipo di tale ordigno sarebbe mai stato testato.
• La Francia non aderì al PTBT ma abbandonò autonomamente i test atmosferici nel 1974; dopo una
moratoria imposta dal presidente François Mitterrand nel 1992, i test nucleari ripresero nel giugno del
1995 sotto la presidenza di Jacques Chirac: sei test furono eseguiti nell'atollo di Mururoa fino al 27
gennaio 1996, prima che la Francia siglasse e ratificasse il CTBT il 24 settembre 1996.
CINA
• 5a potenza nucleare della storia
• Stalin e Mao erano simili ma non perfettamente compatibili. Il timore di un allontanamento cinese portò al
Trattato di amicizia, alleanza e reciproca assistenza Sino-sovietica del 16 dicembre 1949.
• Qian Sanqiang era stato studente dei Joliot-Curie che sostennero indirettamente il programma nucleare
cinese. Insieme a Huang Zuqia e Yu Min guidarono un progetto di ricerca sul nucleare.
• Nel ’55 l’URSS annuncia di voler aiutare la Cina popolare ad acquisire capacità di sfruttamento
dell’energia atomica per scopi civili, in cambio del surplus prodotto dai cinesi. Si accordano anche per la
ricerca di materie prime sul territorio (soprattutto uranio) per sfruttarle insieme. Prime installazioni nella
città di Lanzhou (struttura a diffusione gassosa per l’arricchimento dell’uranio) e reattore Plant 404 per la
produzione di plutonio a Jiunquan (costruzione arrestata nel 1960).
• Il programma nucleare cinese fu avviato in collaborazione con i sovietici (Accordo del ’57: aiuto scientifico
per la produzione dell’ordigno, dei missili e fornitura di un prototipo di bomba che però non venne mai
consegnato). Ottobre 1957: punto più alto della relazione sino-sovietica in occasione dello Sputnik.
• Dal 1960, con l'acuirsi delle tensioni tra i due paesi (Kruschev non si fidava di Mao, Mao era scontento
della richiesta sovietica per delle basi militari in Cina), questo proseguì in maniera autonoma,
concentrandosi sulla rapida realizzazione di una forza deterrente da opporre ad URSS e Stati Uniti.
• Si diffuse la paranoia che i sovietici, a conoscenza della collocazione delle strutture, potessero attaccarle.
Si spostò la base nel nuovo sito di Zitong, molto distante dal confine russo e con clima nuvoloso per tutto
l’anno. Altre costruzioni erano la base di Haiyan e il Red Mountain Institute.
• Il primo test nucleare cinese ("596") fu eseguito il 16 ottobre 1964 nel poligono di Lop Nur, nella zona
nord-occidentale del paese, con un ordigno a fissione d'uranio che generò una potenza di 22 chilotoni;
• lo sviluppo del programma proseguì spedito, e già il 17 giugno 1967 fu testato sempre a Lop Nur il primo
congegno all'idrogeno da 3,3 megatoni ("Test numero 6"), appena 32 mesi dopo il primo test nucleare (il
più breve passaggio bomba a fissione-bomba a fusione mai registrato).
• Sembra ormai certo che l'arsenale nucleare cinese comprenda anche bombe al neutrone, sebbene
nessun congegno di questo tipo sia mai stato testato.
• Nel 1982 Deng Xiaoping ospitò scienziati nucleari pakistani, passandogli informazioni sulla bomba CHIC-
4, rivendute da Khan alla Libia. Inoltre, firmò un accordo segreto per un reattore nucleare con l’Algeria,
vendette missili CSS-2 all’Arabia Saudita e diede un forte supporto in ambito nucleare alla Corea del
Nord.
• La Cina è l'unica tra le nazioni firmatarie del TNP ad aver esplicitamente aderito alla politica del "no-first
use", dichiarando ufficialmente che non userà mai le armi nucleari contro qualsiasi altro Stato a meno di
non essere attaccata con le medesime;
• analogamente, la Cina segue ufficialmente la dottrina della "deterrenza minima", dal ’56 aveva iniziato il
proprio programma missilistico, arrivando agli ICBM, ma facendo attenzione a non investire tutte le risorse
in campo nucleare, realizzando un arsenale nucleare finalizzato esclusivamente a fare da deterrente
credibile contro un attacco nemico.
• La Cina non ha mai aderito al PTBT, continuando con i test atmosferici fino al 16 ottobre 1980, ma in
seguito ha firmato ma non ratificato il CTBT il 24 settembre 1996.
ISRAELE
• Il governo israeliano non ha né negato né confermato ufficialmente di possedere armi nucleari: questa
politica dell'"ambiguità strategica" serve al paese per mantenere un livello di deterrenza nucleare al
prezzo del minimo costo politico possibile. In ogni caso tutti gli analisti e gli esperti del settore concordano
nel ritenere Israele uno Stato possessore di armi nucleari: informazioni in tal senso sono state raccolte da
varie fonti, ma soprattutto dalle dichiarazioni rilasciate al Sunday Times nel 1986 da Mordechai Vanunu,
ex tecnico nucleare israeliano.
• Il programma nucleare militare israeliano sarebbe stato avviato a partire dal 1968, sfruttando il reattore ed
il centro di ricerca nucleare di Dimona costruito con l'aiuto dei francesi;
• sotto pressione da parte del governo Kennedy, Israele consentì che esperti nucleari statunitensi
ispezionassero Dimona sul finire degli anni ‘60, ma il programma proseguì indisturbato negli anni
seguenti.
• Israele non ha mai condotto test nucleari ufficiali, né essi sono stati rilevati da fonti terze; tuttavia, una
delle possibili spiegazioni attribuite all'"incidente Vela" del 22 settembre 1979 (un satellite statunitense di
tipo Vela rilevò quella che sembrava un'esplosione nucleare nell'oceano Indiano, a sud delle coste
sudafricane) è quella di un test nucleare segreto condotto da Israele con la collaborazione delle autorità
sudafricane.
• Alla fine del 2012 l'arsenale israeliano comprendeva un totale di circa 80 testate anche se alcune stime
arrivano fino ad un massimo di 200 ordigni, comprese armi all'idrogeno e forse al neutrone;
• Israele ha ratificato il PTBT ma ha solo firmato il CTBT.
INDIA
• Il primo reattore nucleare indiano CIRUS fu costruito nel 1964 in collaborazione con un'agenzia canadese
e acqua pesante ricevuta dagli USA nell’ambito del programma Atoms For Peace. Nel 1958 Nehru
autorizzò la costruzione dell’impianto di riprocessamento Phoenix a Trombay, per la separazione del
plutonio, attiva dal 1964.
• il programma nucleare militare indiano si sviluppò nel periodo immediatamente seguente, su iniziativa
personale e segreta di sua figlia, Indira Gandhi, con lo scopo di costruire una forza deterrente contro gli
ostili paesi vicini, la Cina ed il Pakistan (effetto inatteso del primo test indiano: collaborazione tra i due),
oltre che per riaffermare il ruolo di potenza regionale della nazione. Nel 1971 India e URSS firmarono un
trattato ventennale di amicizia e cooperazione. Nello stesso anno la forza aerea pakistana avviò un raid
preventivo nei cieli dell’India nord-occidentale, ma senza successo: le forze indiane risposero. Gli USA
inviarono rinforzi, l’URSS rispose con la forza navale che includeva sottomarini nucleari. La guerra fu un
disastro per il Pakistan che in 2 settimane perse la flotta, metà aviazione e 1/3 fanteria e si arrese,
lasciando il Bangladesh all’indipendenza.
• Il primo test nucleare indiano ("Smiling Buddha") fu eseguito il 18 maggio 1974 nel sottosuolo del
deserto fuori Pokaran: vi è molto dibattito circa l'esatta energia prodotta dalla detonazione del dispositivo
al plutonio, con un valore ufficiale fissato a 12 chilotoni ma con stime che variano da un minimo di 4
chilotoni ad un massimo di 20 chilotoni. Il test, il primo dall'entrata in vigore del TNP il 5 marzo 1970,
generò reazioni sostanzialmente negative, portando all'interruzione della collaborazione in campo
nucleare tra l'India e gli altri paesi (in primo luogo il Canada) e più in generale generando una maggiore
attenzione internazionale sul problema della proliferazione nucleare; gli Stati Uniti, tuttavia, non assunsero
una posizione critica ma lavorarono per migliorare le relazioni tra le due nazioni.
• Indira Gandhi, dopo l’accusa per uso improprio di macchinari governativi, la rimozione dal parlamento e
numerose rivolte quando tornò a governare, venne assassinata nel 1984. Le successe il figlio per 5 anni
continuando il lavoro della madre.
• Le elezioni del 1998 furono vinte da Vajpayee che autorizzò una nuova serie di 5 test nucleari sotterranei
("operazione Shakti"), durante i quali furono sperimentati anche dispositivi all'idrogeno, si ebbe tra l'11
ed il 13 maggio 1998, sempre nel poligono di Pokaran; questa volta la reazione della comunità
internazionale fu più dura, e con la risoluzione 1172 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite al
paese furono inflitte sanzioni finalizzate ad impedirgli l'acquisizione di tecnologie o materiali per il suo
programma nucleare. Il regime delle sanzioni andò attenuandosi a partire dal luglio 2005, quando una
serie di accordi tra Stati Uniti ed India, approvati dall'AIEA, riaprì la collaborazione tra le due nazioni nel
campo del nucleare civile; il Dipartimento di Stato statunitense sottolineò comunque che gli Stati Uniti non
riconoscevano l'India come uno "Stato con armi nucleari".
• Come la Cina, il governo indiano ha ufficialmente adottato sia la politica del "no-first use" che la dottrina
della "deterrenza minima"; l'India ha firmato il PTBT ma non il CTBT, realizzando un totale di sei test
nucleari tutti sotterranei. Alla fine del 2012 le stime davano un totale di 80-100 testate nucleari disponibili
nell'arsenale indiano.
PAKISTAN
• Il programma nucleare pakistano fu avviato dal presidente Bhutto nel 1972, come risposta alla sconfitta
del Pakistan ad opera dell'India nella precedente guerra di liberazione bengalese;
• il test nucleare indiano del 1974 non fece altro che accelerare il programma pakistano, passato nel 1975
sotto la direzione dell'ingegnere Abdul Qadeer Khan, che lavorava all’URENCO (Uranium Enrichment
Corporation) in Olanda, dove si procurò informazioni e strumenti.
• Nel 1962 vi fu un conflitto territoriale tra la provincia dello Xinjiang e il Tibet. Questo generò forte
determinazione cinese a supportare i nemici dell’India. Il primo beneficiario fu il Pakistan, che ricevette
progetti, componenti e tecnologie. Il governo firmò anche un contratto con l’industria francese Saint
Gobain per costruire una struttura di riprocessamento.
• Nel 1965 una compagnia canadese aveva avviato la costruzione dell’impianto nucleare di Karachi
Kanupp, che aveva raggiunto la criticità nell’agosto 1971. Alla fine del 1975 i canadesi ritirarono il loro
supporto e i francesi iniziarono a ridisegnare la struttura per il riprocessamento basato su prodotti misto-
ossidi, accettabili come carburante del reattore, ma inutili per la produzione di plutonio per le armi.
• Nel 1976 Khan iniziò a lavorare all’Atomic Energy Commission pakistana e fu autorizzato a organizzare
l’Engineering Research Laboratory nella città di Kahuta. La struttura doveva sviluppare una capacità di
arricchimento dell’uranio, mentre Khan si mantiene in contatto con informatori in Olanda, Libia e Arabia
Saudita.
• Verso la fine degli anni ’70 l’intelligence americana scoprì il trasferimento di tecnologia per la costruzione
di armi nucleari dalla Cina al Pakistan, ma nel dicembre 1979 l’URSS invase l’Afghanistan e gli USA
avevano bisogno del supporto pakistano quindi non toccarono la questione. Per la fine del decennio Khan
aveva una struttura di centrifughe per l’arricchimento operativa a Kahuta.
• Nel 1978, il generale Zia, dopo aver organizzato un colpo di stato, assunse il potere presidenziale. Morì in
un incidente aereo nel 1988 e assunse il potere la figlia di Bhutto che continuò a finanziare il programma e
a collaborare con i cinesi. La corruzione portò alla sua rimozione nell’agosto 1990. Nel frattempo Khan
stava vendendo tecnologia nucleare ad altri stati islamici: centrifughe P-1 all’Iran e aiuti al governo
irakeno. La Bhutto venne sostituita da Sharif, seguace di Zia, capo della Lega musulmana pakistana, ma
nel 1993 la Bhutto tornò al potere, condannata poi all’esilio a Dubai. Intanto Khan aveva iniziato a lavorare
in segreto su un reattore per il plutonio a Khushab.
• La Repubblica popolare cinese testò la prima bomba atomica pakistana il 26 maggio 1990, nel sito di Lop
Nur.
• Secondo fonti pakistane il paese costruì le sue prime armi nucleari nel 1987, anche se il primo test si
svolse solo il 28 maggio 1998, quando un ordigno all'uranio fu fatto detonare nel sottosuolo del poligono
delle Chagai Hills, nell'omonimo distretto del Pakistan occidentale, generando un'esplosione da 30-35
chilotoni; il test fu immediatamente seguito da altre 4 detonazioni quello stesso 28 maggio, più un sesto
test eseguito il 30 maggio nel poligono secondario del deserto di Kharan (sempre nell'ovest del paese).
Probabilmente queste dichiarazioni non erano veritiere ma avevano lo scopo di eguagliare le
testimonianze indiane (altrettanto false).
• Le reazioni della comunità internazionale allo sviluppo del programma nucleare pakistano furono severe:
gli Stati Uniti, che fino a poco prima avevano negato il possesso di armi nucleari da parte del Pakistan,
sospesero gli aiuti militari ed economici al paese nel 1990;
• dopo i test del maggio 1998, il Pakistan fu oggetto insieme all'India della risoluzione 1172 del Consiglio
di sicurezza delle Nazioni Unite, subendo sanzioni economiche volte ad impedirgli lo sviluppo del suo
programma nucleare.
• dopo un’altra lotta indo-pakistana nel 1999, il generale Musharraf assunse il potere, migliorando le
relazioni con l’India e denunciando l’estremismo islamico. Sopravvisse a molti tentativi di assassinio
durante la sua carriera politica.
• il Pakistan non ha mai testato ordigni all'idrogeno, anche se secondo alcune fonti potrebbe aver portato
avanti un programma per costruire bombe al neutrone.
• Il Pakistan ha firmato PTBT ma non il CTBT, realizzando sei test nucleari tutti sotterranei. Alla fine del
2012 l'arsenale pakistano comprendeva tra 90 e 110 testate nucleari.
COREA DEL NORD
• Il programma nucleare civile nordcoreano fu avviato all'inizio degli anni ‘60, quando con la collaborazione
dell'URSS furono realizzati un reattore ed un centro di ricerca nucleare a Yongbyon: il sito fu alla base
del successivo programma militare, avviato nel 1980;
• sottoposta a forti pressioni internazionali, la Corea del Nord firmò e ratificò il TNP il 12 dicembre 1985,
siglando poi nel settembre del 1991 un trattato con la Corea del Sud volto a vietare lo sviluppo, la
sperimentazione ed il possesso di armi nucleari nella penisola coreana.
• Nell'aprile del 1992 il paese sottoscrisse un accordo con l'AIEA per sottoporre i suoi impianti nucleari a
periodiche ispezioni da parte degli esperti dell'agenzia, così come voleva il TNP: nel febbraio del 1993
tuttavia ai tecnici dell'AIEA fu vietato l'accesso a due sospetti siti nucleari nordcoreani, provocando
proteste internazionali a cui il paese rispose minacciando l'uscita dal TNP; la crisi fu poi risolta nell'ottobre
del 1994 tramite la negoziazione di un accordo quadro tra Stati Uniti e Corea del Nord, in base al quale la
seconda promise di arrestare il suo programma nucleare in cambio della fornitura di combustibili da parte
del primo.
• L'accordo non bloccò definitivamente il programma nucleare nordcoreano, che continuò in segreto: nel
novembre del 2002 uno studio della CIA denunciò la cooperazione tra Pakistan e Corea del Nord nel
campo delle tecnologie nucleari e dei missili balistici, una violazione dell'accordo quadro che portò alla
sua sospensione da parte degli Stati Uniti;
• in risposta, la Corea del Nord si ritirò dal TNP il 10 aprile 2003, riavviando ufficialmente il suo programma
nucleare militare.
• Il 9 ottobre 2006 il governo nordcoreano annunciò di aver eseguito il suo primo test nucleare sotterraneo:
l'analisi delle onde sismiche permise di localizzare il sito del test nella contea di Kilju, nel nord-est del
paese, ma la bassa potenza generata dalla detonazione (stimata da esperti in meno di 1 chilotone) fece
supporre che l'esperimento si risolse in definitiva in un test nucleare fallito totalmente o parzialmente.
• Il test fu seguito dall'imposizione al paese di sanzioni economiche da parte dell'ONU (risoluzione 1718) e
dall'avvio di nuovi negoziati, che tuttavia non portarono a nulla;
• il 25 maggio 2009 la Corea del Nord eseguì un secondo test nucleare sotterraneo nella contea di Kilju,
questa volta stimato tra i 2 e gli 8 chilotoni. Nel 2013 è avvenuto il terzo test nucleare sotterraneo, anche
se non è chiaro se in realtà si sia trattato di una vera esplosione nucleare o di un bluff.
• la Corea del Nord non ha firmato né il PTBT né il CTBT. Alla fine del 2012 l'arsenale nucleare
nordcoreano era stimato in meno di dieci testate disponibili.
SUDAFRICA
• Il Sudafrica aveva acquisito il suo primo reattore per la ricerca nel 1950 (Safari-1) grazie al programma Atoms
For Peace, che aveva raggiunto la criticità nel 1965.
• Il programma nucleare militare sudafricano fu avviato nel 1974 sotto il governo del primo ministro Vorster,
come risposta all'appoggio dato da Unione Sovietica e Cuba ai movimenti indipendentisti nelle colonie
africane confinanti con il paese;
• 3 anni dopo i sudafricani realizzarono un centro di ricerca nucleare militare a Pelindaba, oltre ad un sito per gli
esperimenti nucleari vicino alla base militare di Vastrap, nel deserto del Kalahari.
• Quest'ultimo fu individuato da spie sovietiche nel 1977 e successivamente rilevato anche dai satelliti
statunitensi: le due potenze si fecero promotori di una forte pressione diplomatica sul Sudafrica perché non
procedesse con i progettati test nucleari, ed il sito di Vastrap fu smantellato poco dopo.
• Il programma nucleare del Sudafrica godette di un certo appoggio da parte di Israele, che fornì tecnologie e
progetti in cambio di una grossa fornitura di yellowcake. Nel 1968 Bergmann presidente dell’AEC israeliana
fece la sua prima visita al Sudafrica, ricco di miniere di uranio. Inoltre Israele aveva bisogno di un’area per i
test nucleari, in particolare per la bomba a neutroni. Le Nazioni Unite tramite la risoluzione 3379 riconobbero le
relazioni tra Israele e Sudafrica. Durante il 1976 i sovietici richiesero la cooperazione americana per fermare
questo processo senza ottenere risposta.
• Per il 1978 il Sudafrica pianificava un test. L’India ne aveva da poco condotto uno senza particolari
conseguenze politiche e si aspettavano una simile risposta, invece nell’agosto 1977 fu spinto ad annullare il
test. Inoltre le Nazioni Unite imposero un embargo totale per le armi al Sudafrica. Il programma subì delle
modifiche, continuando le ricerche a Valindaba, ma affidando la produzione ingegneristica alla South African
Armaments Corporation (ARMSCOR).
• Dopo l’incidente Vela, i sudafricani proseguirono per conto loro, concentrandosi su una replica di Little Boy a
bassa tecnologia. Per il 1981 avevano completato una struttura per la costruzione di armi nucleari nell’area per
i test dei veicoli Gerotek a ovest di Pretoria, conosciuta come Circle Facility. Nell’aprile 1982 il primo prototipo
della bomba A U-235 sudafricana “Melba”, fu consegnato al deposito della Circle. Aveva problemi di sicurezza
e resa.
• Il Sudafrica sarebbe stato pronto a utilizzare il nucleare se l’URSS avesse continuato a supportare l’Angola. Un
accordo per fermare le ostilità in Namibia venne firmato nel dicembre 1988, nelle fasi finali del collasso
sovietico.
• tra la fine degli anni ‘70 e la fine degli anni ‘80 il Sudafrica assemblò 6 dispositivi nucleari completi (più 1 mai
completato): nessuno di essi fu mai testato, sebbene tra le spiegazioni dell'incidente Vela del settembre 1979
vi è anche quella di un test segreto sudafricano.
• Con la fine della guerra fredda ed il crollo del regime dell'apartheid, il Sudafrica di Nelson Mandela decise
spontaneamente di rinunciare al suo programma nucleare militare: le armi realizzate e gli impianti di ricerca
militari furono tutti smantellati nel 1990, prima che il paese sottoscrivesse il TNP il 10 luglio 1991;
successivamente il paese aderì al trattato di Pelindaba (istitutivo di una zona libera da armi nucleari in tutto il
continente africano) nel 1996 e ratificò il CTBT nel 1999. Al 2011 il Sudafrica rimane l'unico tra i paesi che
hanno costruito armi nucleari ad aver completamente smantellato di sua volontà il proprio arsenale.
• Rivelazioni libiche dei primi anni 2000 identificarono due aziende sudafricane come fornitrici del programma
nucleare di Gheddafi.
BIELORUSSIA, KAZAKISTAN, UCRAINA
• La dissoluzione dell'Unione Sovietica nel 1991 comportò l'abbandono di un considerevole numero di testate
nucleari in nazioni ora indipendenti; in particolare, 3 dei nuovi Stati nati dalla dissoluzione si ritrovarono a
gestire armi nucleari ex-sovietiche: la Bielorussia, il Kazakistan e l'Ucraina.
• La Bielorussia si ritrovò a gestire 81 missili balistici RT-2PM a testata singola ed un numero ignoto di armi
nucleari tattiche; già nella sua dichiarazione d'indipendenza il paese proclamò l'intenzione di diventare uno
Stato libero da armi nucleari, e nel maggio del 1992 sottoscrisse il protocollo di Lisbona con cui si impegnava
ad aderire al TNP (cosa avvenuta nel luglio del 1993) ed al trattato START I (siglato nel febbraio del 1993). Le
testate nucleari passarono sotto il controllo delle forze armate russe, che provvidero al loro smantellamento o
al loro trasferimento in Russia: le armi nucleari tattiche furono eliminate entro il maggio del 1992, mentre gli
ultimi missili balistici lasciarono il territorio bielorusso nel novembre del 1996. La Bielorussia ha ratificato anche
il CTBT.
• Il Kazakistan si ritrovò in eredità un totale di 1.410 testate nucleari tra missili balistici R-36M e bombe per i
bombardieri Tupolev Tu-95, il quarto arsenale nucleare del pianeta. Tutte le testate nucleari ed i loro vettori
furono smantellati o trasferiti in Russia entro il maggio del 1995: gli Stati Uniti collaborarono all'operazione con
il Project Sapphire, trasferendo sotto il loro controllo un considerevole quantitativo di uranio arricchito; in
aggiunta, il poligono nucleare ex-sovietico di Semipalatinsk fu reso inattivo entro il luglio del 2000. Il Kazakistan
ha sottoscritto il TNP, il CTBT ed il trattato START I; l'11 dicembre 2008 il paese ha ratificato il trattato di
Semey, che istituisce una zona libera da armi nucleari nel territorio delle ex repubbliche sovietiche dell'Asia
centrale.
• Nel 1991 l'Ucraina si ritrovò a controllare circa 5.000 testate nucleari tra armi strategiche e tattiche, il terzo
arsenale nucleare mondiale dopo Russia e Stati Uniti; a discapito di una certa opposizione interna, il Paese
scelse fin dall'inizio la denuclearizzazione ed entro il giugno del 1996 tutte le armi nucleari (ed i loro vettori)
furono smantellate o trasferite in Russia. L'Ucraina ha ratificato il TNP, il CTBT ed il trattato START I.
LIBIA
• La Libia sottoscrisse il TNP nel luglio del 1968 (la ratifica arrivò poi il 26 maggio 1975), ma dopo il colpo di
stato che portò al potere Gheddafi il paese avviò un programma nucleare militare segreto nei primi anni ‘70,
principalmente come risposta all'analogo programma israeliano.
• Dopo il fallimento delle trattative aperte con Cina ed India per acquistare armi nucleari complete, tra il 1970 ed
il 1980 il paese iniziò ad importare tecnologie nucleari ed ingenti quantità di uranio, sfruttando il mercato nero
messo in piedi dallo scienziato pakistano Abdul Qadeer Khan;
• nel 1981 un centro di ricerca nucleare fu costruito a Tagiura, nei pressi di Tripoli, con l'assistenza dell'Unione
Sovietica, e qui gli scienziati libici iniziarono a condurre esperimenti illegali per l'arricchimento dell'uranio.
• Nei primi anni ‘80 la Libia avviò contatti con Francia, Unione Sovietica e Belgio per costruire un reattore
nucleare, ma le sanzioni imposte al paese a partire dal 1986 per il suo appoggio al terrorismo internazionale
fecero fallire le trattative;
• a dispetto della pessima situazione economica generata dalle sanzioni, la Libia intensificò il suo programma
nucleare per tutti gli anni ‘90, anche se nell'aprile del 1996 il paese aderì al trattato di Pelindaba per una zona
libera da armi nucleari in Africa.
• Gli attentati dell'11 settembre 2001 e la seguente invasione dell'Iraq del marzo 2003 convinsero Gheddafi a
cercare una distensione nei rapporti tra la Libia e le potenze occidentali: dopo lunghe trattative, nel gennaio del
2004 esperti nucleari americani e britannici provvidero a smantellare gli impianti di ricerca libici, ed il paese si
sottomise ai protocolli addizionali del TNP stabiliti dall'AIEA. Ci fu anche una provvisoria collaborazione libica
alle ispezioni in cui fornirono i dettagli dei rapporti con Khan.
IRAQ
• Firmatario del TNP il 1 luglio 1968, l'Iraq di Saddam Hussein avviò un proprio programma nucleare militare
all'inizio degli anni ‘70, principalmente come risposta all'arsenale nucleare israeliano nonché come mezzo per
affermare la nazione come potenza regionale;
• dal 1980, con lo scoppio della guerra Iran-Iraq, lo sviluppo del programma divenne anche un forte strumento
di pressione militare e diplomatica.
• Inizialmente il paese si concentrò sull'importazione di grossi quantitativi di uranio da Portogallo, Brasile e
Nigeria, a cui seguì la costruzione di un rettore nucleare acquistato dalla Francia (chiamato " Osirak") nei
pressi di Baghdad a partire dal 1979; questo sito fu danneggiato da un bombardamento aereo iraniano il 30
settembre 1980, e poi definitivamente reso inoperativo da un secondo attacco aereo condotto da caccia
israeliani il 7 giugno 1981.
• Il programma nucleare iracheno proseguì per tutti gli anni ‘80, concentrandosi sulla produzione di uranio
arricchito e sulla progettazione di un semplice ordigno ad implosione;
• per i primi anni ‘90 l'Iraq disponeva ormai delle conoscenze necessarie per assemblare un ordigno atomico, ed
era ostacolato solo dalla mancanza di sufficiente materiale fissile.
• La sconfitta irachena nella guerra del Golfo portò ad un forzato stop del programma nucleare nazionale: la
risoluzione 687 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite impose al paese di smantellare qualsiasi
programma concernente armi di distruzione di massa e di distruggerne i componenti; fu istituita una
commissione congiunta di esperti delle Nazioni Unite e dell'AIEA per provvedere allo smantellamento del
programma nucleare dell'Iraq e, nonostante la scarsa collaborazione irachena, entro l'ottobre del 1997
I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher BarbaraM92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Il potere nucleare nel sistema internazionale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Roma Tre - Uniroma3 o del prof Gala Marilena.
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