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PARTE SECONDA – IL RADIOGIORNALE
Il radiogiornale è una trasmissione radiofonica che dà informazioni e documentazioni sugli
avvenimenti più recenti e di maggiore interesse; tipicamente è trasmesso a ore prestabilite, cioè in
diverse «edizioni» giornaliere. In ogni emittente radiofonica il radiogiornale è curato da un'apposita
redazione.
La durata è tra i 2 e i 30 minuti, può essere completato da approfondimenti, dirette e talk show.
Condotto da uno o due giornalisti che leggono le notizie, lanciano i titoli e i servizi e fanno anche
interviste in studio.
Rispetto al giornale cartaceo ha alcuni vantaggi: è più tempestivo, facile ed economico, ci si può
limitare a leggere un dispaccio di agenzia. Hanno uno sviluppo lineare ed è fondamentale la
sintesi.
SERVIZIO: è la principale modalità per diffondere notizie. Il radiogiornale è dato dall’insieme di
titoli (inesistenti nelle edizioni flash) di notizie date direttamente dal conduttore o servizi preparati
da altri giornalisti. I servizi possono approfondire la notizia e anche far sentire voci differenti.
Salvo eventi eccezionali il servizio dura massimo 1.15 secondi. Bisogna scegliere il tipo di servizio:
- semplice, consiste nella lettura di un testo scritto dal giornalista
- con voci, è più complesso, il giornalista registra un paio di testimonianze da parte di testimoni
presenti e poi combina la sua voce in un secondo momento. Ogni intervista deve durare massimo
30 secondi.
- ponte, presenta la notizia e lancia a sua volta un servizio
- panino, un servizio ponte che dopo l’intervista riprende il suo flusso normale
- reportage, è il più complesso ospita voci, rumori, musica.
LANCIO: è consigliato entrare subito e non tergiversare, mai perdere di vista la regola delle 5W,
non dilungarsi.
Esempio servizio per il GR1 di Giuseppe Crapanzano
“un altro giorno senza notizie/Cresce l’angoscia per la sorte di Massimo Barbiero, 37 anni, e
Simone Montesso 23/ i due operatori della comunità Papa Giovanni XXIII scomparsi da una
settimana/ sulle montagne venezuelane di Santa Rosa de la Hechicera/incidente o rapimento,
sono queste le ipotesi che si avanzano [..]”
In questo estratto sono presenti tutti gli elementi essenziali.
Se il lead è ben fatto si passa poi al lancio/cappello, bisogna presentare il servizio senza bruciarlo.
L’ideale è che i redattori del GR e i giornalisti che preparano i servizi si mettessero d’accordo: sono
proprio questi ultimi a proporre i lanci dei loro contributi magari inserendovi qualche stimolo per chi
ascolta.
Ascoltando i GR 1 e 2 del giorno 12 aprile 2010 si nota che le notizie ovviamente sono molto simili
con una parziale sovrapposizione, nella versione del GR2 però è il giornalista a firmarsi, nel GR1
invece se ne occupa la redazione. I secondi finali del pezzo sono stati modificati in base a differenti
scelte editoriali.
Altra nota positiva è che in campo radiofonico non si pone il problema dell’impaginazione che una
volta chiusa e inviata in stampa non si può modificare, la radio è un mezzo che segue il
mutamento.
I pezzi possono essere aggiornati e se non c’è colui che ha registrato il pezzo e si deve fare una
modifica un altro giornalista leggerà il pezzo e si firmerà.
Ad esempio nei servizi sul posticipo serale del campionato di calcio il giornalista preparerà due
pezzi uno che andrà in onda durante il Giornale della Mezzanotte e sarà un breve resoconto della
partita con un commento di un protagonista e un altro che andrà in onda il mattino dopo e tratterà
delle novità alla luce dei risultati.
Altre volte non è necessario preparare un altro pezzo ma la redazione modifica quello che già
possiede.
Software come Audacity sono utili per manipolare il suono e fare tagli.
Quando si registra ovviamente bisogna farlo pensando alle opzioni di taglio successive perché il
pezzo non deve mai perdere linearità o senso.
INTERVISTA: vede un botta e risposta tra il giornalista e un interlocutore, l’intervista ha il pregio,
essendo al riparo dalla finzione televisiva, di focalizzarsi sui contenuti. Per il resto segue i precetti
classici dell’intervista.
DIRETTA: molto più agevole di quella televisiva. Se la notizia è cosi importante da dover
interrompere la programmazione si hanno le breaking news, la redazione del GR prende la linea,
presenta la notizia cosi come battuta dalle agenzie e si collega in diretta telefonica con il
corrispondente sul posto.
L’improvvisazione del collegamento è chiara, non è stato possibile mettersi d’accordo quindi sta
tutto nella bravura dell’inviato che deve ritrarre l’avvenimento, parlando in modo chiaro.
Intanto la redazione cerca su internet commenti ufficiali e si crea un passaggio dalla redazione
all’inviato. La redazione continua a far presente quale sia il nucleo della notizia per chi si sintonizza
strada facendo.
L’intervento in diretta non è peculiarità delle breaking news anzi viene spesso usato dai
radiogiornali in occasione di eventi in corso o appena conclusi. Un rimedio alla mancanza di tempo
ma fondamentale perché porta direttamente dentro l’atmosfera dell’evento e fa partecipe
l’ascoltatore.
La redazione nella maggior parte dei casi non ha idea di come si è svolto l’evento e quindi non ha
elementi per costruire un lead che presenti adeguatamente il contributo dell’inviato.
INFORMAZIONE RADIOFONICA
Atzori sostiene che la radio a causa del suo essere è il mezzo principe dell’informazione, gli
apparecchi di trasmissione sono efficaci e diretti, meno condizionati della tv, è un mezzo
sequenziale che richiede solo l’udito. Il radiogiornale è la lettura di un testo scritto pertanto bisogna
prestare la massima attenzione poiché il divario tra linguaggio di giornalisti ed intervistati potrebbe
essere evidente.
Sul piano sintattico ci sono discontinuità tra la carta stampata e la radio, il linguaggio della radio
deve essere semplice. Quindi banditi tutti quei vocaboli complessi o specialistici, fare in modo che
chiunque possa capire. Gadda ricorda di evitare di generare il complesso di inferiorità culturale
nell’ascoltatore.
Antonio Piccone Stella faceva alcune raccomandazioni: niente superlativi, aggettivi a coppia,
sostituire una parola lunga con una breve, una rara con una conosciuta, evitare termini tecnici,
vocaboli stranieri, forme arcaiche e metafore, ridurre i sostantivi in –zione, gli avverbi in –mente,
poche coordinati, pochissime subordinate e pochi che.
Va usata precauzione a livello sintattico, accettato il discorso indiretto, ammesse poche relative e
temporali, banditi i pronomi che si riferiscono a cose dette prima, evitare parentesi e incisivi.
Quindi una predilezione per la coordinazione, con frasi brevi e semplici senza mai esagerare.
Leggere il testo e vedere che sia digeribile mentalmente, non usare troppe cifre.
La formula di Flesh è uno degli strumenti in grado di rispettare queste regole:
F=206-(0,6 X s) –P
S sono le sillabe
P sono il num medio di parole per frase calcolato su un testo di 100 parole
F la leggibilità (superiore a 60 alta, inferiore a 50 bassa)
Mazzei assegna al giornalismo una funzione educativa e didattica soprattutto per la diffusione della
lingua.
Un ruolo fondamentale assume la base, essa influisce sul grado di autorevolezza delle parole, se è
alta la voce viene percepita come uno dei tanti elementi, se è bassa si presta attenzione solo alla
voce ma a lungo andare può diventare noiosa. La base serve a trainare il ritmo per lo speaker.
Bisogna sempre distinguere tra:
- titoli di apertura, la base è sempre lanciata a volume alto per attirare l’attenzione
- la conduzione del GR, nelle radio pubbliche come Rai è molto bassa o inesistente, alta invece
nelle private
- servizi, le interviste straniere partono i lingua ma poi la voce del traduttore scavalca il
sottofondo,servizi su concerti o spettacoli sono sempre accompagnati da musica
Gli Speaker devono parlare correttamente con una buona dizione, evitare le sigle o almeno
spiegarle per la comprensione di tutti, anche se il pezzo deve essere semplice non vuol dire che
bisogna usare un vocabolario troppo ristretto.
Secondo Mazzei la virtù più importante della radio è la tempestività, la possibilità di ricorrere subito
alle notizie. È vero che anche la televisione può ma i tempi sono sempre leggermente ritardati,
comunque servono le immagini. La radio arriva prima e i GR sono sempre aggiornati.
Il redattore di un GR sceglie un certo numero di avvenimenti per trasformarli in notizie e
comunicarli, la selezione avviene in base ad alcune norme come i CRITERI DI NOTIZIABILITA’ di
Volli:
- criteri sostantivi, relativi all’interesse generale e alla rilevanza dell’evento
- criteri relativi al prodotto, legati alla novità, alla brevità e qualità della notizia
- criteri relativi al mezzo, come la qualità del materiale e il tempo a disposizione per confezionare la
notizia
- criteri relativi al pubblico, come la difficoltà del tema e il linguaggio da utilizzare
- criteri relativi alla concorrenza, che esaminano i rapporti tra gli editori alla ricerca dell’esclusiva,
gli standard professionali a cui devono rifarsi i redattori.
Si deve tener conto che chi acquista un giornale, decide quali pezzi leggere, chi ascolta la radio
sente tutto, un flusso continuo è per questo che il redattore deve inserire dei titoli di alto interesse
per gli ascoltatori.
Il redattore deve tener conto che ha a disposizione molto meno tempo, dai 2’ delle edizioni flash ai
30’ delle edizioni principali che permettono qualche approfondimento.
La caccia allo scoop che c’è in tv qui non vale, il redattore cerca di fare un buon prodotto chiaro in
poco tempo, le interviste sono facili da fare perché basta un telefono.
Bisogna creare un flusso di notizie il più generale possibile.
Il che però non è facile perché il redattore deve selezionare tutti gli eventi possibili e poi decidere i
dettagli della notizia da diffondere.
Un altro fattore importante è il posizionamento delle notizie nei GR che corrisponde a scelte
politiche, editoriali ed estetiche.
In generale, ci sono 4 modi per dividere le notizie:
PER ARGOMENTO: simile all’impaginazione di un quotidiano, le sezioni (interni, esteri,
economia..) vengono ordinate a seconda dell’importanza delle loro notizie principali. Il problema in
questo caso è che la sequenza dei servizi non segue quella dei titoli e sentendo notizie di poco
conto l’ascoltatore pu&ogr