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INNOVATIVI
Palermo città europea
Strategie in movimento
1.
Palermo ha recentemente subito una rivitalizzazione socioeconomica, dovuta alla
valorizzazione delle risorse culturali cittadine, come anche alla creazione di strutture
ricettive a misura di target elevati, di impianti per il tempo libero, e di una rete retail.
Il sistema economico palermitano, però, è segnato dalla presenza di numerosi fattori
di bassa competitività che rischiano di compromettere qualsiasi ipotesi di di sviluppo
futuro della città.
1.1 Nuove tendenze e pratiche di consumo
Palermo sin dai primi anni '90 ha provata costruire una nuova immagine di sé,
offrendo occasioni per creare nuovi valori urbani nella dimensione sociale.
Per un certo periodo appare come una città in pieno fermento, dove sorgono nuovi
centri commerciali, come alberghi a 4 e 5 stelle, per una clientela di respiro sempre
più internazionale. I centri commerciali vengono localizzati nelle aree nevralgiche di
Palermo, intervenendo sullo spazio urbano modificandolo concretamente.
Importanti sono anche i palazzi monumentali e le dimore storiche, ristrutturate e
adibite per cerimonie e meeting. Un esempio sono le ville nobiliari nel quartiere di
Resuttana.
1.2 La città attrattiva e le dinamiche turistiche
Diverse, poi, sono le analisi che hanno contribuito a definire alcune qualità
attrattive di Palermo. Vediamo come i turisti arrivano più numerosi ma soggiornano
meno, e tra il 2000 e il 2009 sono stati creati circa tremila posti letto ma l’utilizzo
delle nuove strutture ricettive è sceso dal 47% al 34%, portandoci ad interrogarci
sull’efficacia delle strategie di marketing adottate.
Vi sono anche elementi di criticità nel settore culturale, in particolare nella fruizione
dei beni culturali palermitani. Anche la politica di valorizzazione delle mostre d’arte,
considerate una delle massime attrazioni turistiche, mostra i suoi limiti.
La città sulla scena internazionale
1.3
Il bisogno di superare l’immagine di una città schiacciata balla mafia ha spinto
Palermo a creare rapporti con le istituzioni che agiscono a livelli sovralocali.
La necessità di entrare nei circuiti internazionali, dove transitano i flussi finanziari e
culturali, ha posto la città nelle condizioni di dover trovare un appiglio nelle reti
organizzative ai livelli superiori per non uscire dal mercato, offerte da nuovi spazi di
aggregazione, luoghi sottratti al degrado urbano per essere reinseriti nei circuiti della
fruizione cittadina, che passano anche attraverso il marketing degli eventi come nel
caso di Kals'art e Palermo teatro festival, che non hanno però dato i risultati sperati.
1.4 Processi di internazionalizzazione
Nel 2009 sia le importazioni che le esportazioni sono calate rispetto alle percentuali
dell’anno precedente, aggiungendosi alla delicata situazione economica del capoluogo.
Reti sovralocali e ancoraggi locali
2.
Palermo deve affidare il proprio futuro ad una progettualità multiscalare in grado di
valorizzare gli assetti oltre che drenare nuove risorse, ma queste strategie non
sembrano raggiungere i risultati immaginati.
1.5 Accessibilità e infrastrutturazione
Le opportunità di collegamento offerte dalle nuove tecnologie spingono i territori a
migliorare l’accessibilità e la mobilità di merci, capitali e persone. Di conseguenza,
territori con infrastrutture più efficienti hanno fattori di competitività più elevati.
Palermo anche se in ritardo ha tentato di inserirsi in queste dinamiche transcalari,
come si può notare dai collegamenti effettuati soprattutto nel centro storico grazie ai
fondi recuperati con l’aggancio alle reti europee, ma si tratta comunque di processi
ancora in corso di svolgimento, ed a vedere lo stato delle cose si può prevedere che
molti degli obiettivi di valorizzazione non andranno a buon fine, viste le diverse
costruzioni abbandonate o sottoutilizzate. Palermo presenta una buona rete di
connesioni internazionali e nazionali grazie al porto e all'aeroporto, una media
dotazione di viabilità regionale, ed una scarsa viabilità urbana.
1.5.1 L’aeroporto ed il movimento dei passeggeri
Negli ultimi anni il peso esercitato dall’aeroporto Falcone-Borsellino, sia sul piano
nazionale che internazionale, è cresciuto parecchio nonostante le carenze di natura
infrastrutturale. Secondo i dati ENAC nel 2009 il traffico aereo dell’aeroporto è
incrementato del 5% per quanto riguarda i voli nazionali anche se si è registrata una
diminuzione dei passeggeri.
1.5.2 Il sistema della portualità ed il movimento crocieristico
Il porto di Palermo è uno dei più importanti del mezzogiorno e del mediterraneo, ed
è compreso sia nella rete TEN (trans-european network) che nella rete SNIT (sistema
nazionale integrato dei trasporti).
All’interno del porto palermitano esistono diverse realtà come cantieristica, gestione
del traffico commerciale e passeggeri, crocierismo e nautica da diporto. Queste
diverse attività non sono correttamente interconnesse e sono sprovviste della
specializzazione necessaria, affinché il porto palermitano possa competere con i porti
concorrenti.
Il crocierismo svolge un ruolo molto importante, poiché Palermo è uno dei principali
attracchi per navi da crociera. Rispetto ai principali porti competitori, nel 2009 tuttavia
il porto palermitano ha subito una battuta d’arresto dovuto ad uno scollamento tra la
costa e il centro urbano, e il decadimento della qualità ospitale di Palermo. Inoltre, lo
sviluppo delle attività economiche legate alle crociere è quindi circoscritto alla
semplice zona portuale. Anche la nautica da diporto riveste un ruolo importante
segnato negli ultimi anni da una notevole crescita: si contano circa 23 infrastrutture
relative alla nautica da diporto nella zona palermitana.
1.5.3 La rete viaria e la mobilità urbana
Anche il traffico cittadino mostra delle evidenti criticità. Il piano integrato del
trasporto pubblico di massa prevede la creazione e il rafforzamento di un’armatura
infrastrutturale basata su sistemi a guida veicolata che dovrebbe migliorare la viabilità
urbana.
Gli interventi del piano comprendono la creazione di linee tranviarie, realizzazione di
una linea metropolitana leggera, potenziamento dell’anello ferroviario sotterraneo,
raddoppio del passante ferroviario, mentre per quanto riguarda la razionalizzazione
della mobilità pubblica extraurbana resta ancora uno dei nodi da scogliere.
2 Comunità e governance territoriale
Secondo De Matteis le reti urbane sono due:
reali, generanti effetti materiali sul territorio collegando fisicamente città e
–
infrastrutture
virtuali, flussi immateriali come movimenti finanziari, e flussi di informazione
–
Costruire reti di relazioni funzionali alla realizzazione di progetti e il coinvolgimento
attivo delle diverse componenti sociali, culturali ed economiche nei processi di
sviluppo della città risulta difficile in una realtà degradata come quella palermitana, ed
una delle forme più diffuse di organizzazione collettiva specializzata operante su base
territoriale è quella del distretto.
2.1 I distretti produttivi
I distretti in Italia sono stati introdotti nel 2006, libere aggregazioni di imprese
articolate sul piano territoriale e funzionale create per accrescere lo sviluppo delle aree
e dei settori di riferimento, migliorando l’efficienza nell’organizzazione nella
produzione.
In Sicilia vengono introdotti nel 2004 attraverso il riconoscimento dei distretti
produttivi. Affinché un distretto possa essere riconosciuto come tale occorrono diversi
prerequisiti: almeno 50 imprese, ed un numero di addetti non inferiore a 150 unità.
Inoltre, il distretto deve possedere un elevato grado di integrazione produttiva e
un'adeguata capacità di innovazione.
Palermo svolge un ruolo importante nell’ambito dei distretti produttivi in quanto
rappresento il centro geo-economico più importante dell’isola. A Palermo troviamo 4
distretti, ma la città svolge solo funzioni di natura politico-amministrativa occupando
un ruolo marginale rispetto alle filiere vere e proprie, come nel caso del distretto
regionale dei lapidei di pregio, che ha sede a Palermo, ma i processi di produzione
avvengono in altre località dell'isola.
Un altro distretto produttivo legato a Palermo è quello della logistica, con il quale si
vuole garantire alle aziende siciliane un sistema di mobilita delle merci e delle persone
di alta affidabilità. Collegato a Palermo troviamo anche il distretto meccatronica, che
coniuga ricerca e sviluppo industriale valorizzando le applicazioni commerciali per il
mondo delle imprese.
2.2 Il distretto turistico
Nel 2001 è stato introdotto un nuovo modello di organizzazione turistica basato su
un’innovativa integrazione orizzontale tra le varie componenti dell’offerta turistica
come operatori economici, municipalità, comuni locali.
Anche i distretti turistici presentano diversi criteri come: le aree geografiche coperte
dal distretto devono avere una densità demografica di almeno 150.000 abitanti, una
capacità ricettiva di almeno 7500 posti letto e non meno di un esercizio commerciale
ogni 350 abitanti.
Palermo Costa normanna è uno dei principali obiettivi distrettuali turistici che ha
come fine il coordinamento e l'incentivazione delle azioni di sistema necessarie alla
valorizzazione del patrimonio culturale, la promozione e la crescita culturale e sociale
del distretto e la costituzione di una leva strategica per lo sviluppo economico.
2.3 I distretti culturali
E' molto importante anche l’integrazione fra cultura e territorio, dove si sottolinea la
tendenza a sperimentare nuove modalità di produzione e consumo dei beni e dei
servizi culturali allo scopo di generare reddito. A Palermo è stato creato un distretto
culturale attorno alla galleria d’arte moderna e al circuito dei tesori della loggia. Gli
obiettivi del distretto erano quelli di creare uno stretto raccordo tra beni culturali e
attività del territorio, come dotare il nuovo polo museale di Sant’Anna di servizi
moderni, al fine di mostrare un’immagine unica dei servizi culturali di Palermo.
Palermo città mediterranea
Il mediterraneo deve tornare a svolgere il ruolo di luogo di contatto culturale e di
piattaforma per le nuove opportunità, e Palermo e la Sicilia, vista la posizione sono
predisposte ad accogliere questa sfida.
Gli assi che il mediterraneo deve rinsaldare sono due: uno verticale, Europa e
Africa, e uno orizzontale, Europa e vicino oriente, permet