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INTRODUZIONE:XX secolo:Carl Sauer (Berkeley School)-California-pubblica the Morphology of
Landscape: studio del rapporto uomo-ambiente e delle forme del paesaggio.
1980:La New Cultural Geography critica la Berkeley School, la quale aveva l’idea di cultura come di
una scatola nera. La New Cultural Geography reputava inutile la rivale e si rivolse ai Cultual History
e ai Cultural Studies (influenza marxsista, i maggiori esponenti furono Cosgrove e Duncan;
Cosgrove pose le basi della produzione del paesaggio e Duncan studiò i limiti dell’interpretazione
economica dello sviluppo sociale). I principali esponenti della New Cultural Geography
furono:Thompson,William,Hoggart,Stuart Hall e Lacan.
Cultural Studies:esamina ogni oggetto di studio secondo i termini delle pratiche culturali e in
relazione alla dimensione del potere;ha lo scopo di capire la cultura nelle complessità delle sue forme
e di analizzare il contesto sociale in cui si manifesta;vede la cultura come oggetto di studio e luogo
della critica politica;vuole superare la divisione tra le forme di potere ‘tacite’(intuitive e locali) e quelle
oggettive(universali); valuta la morale della società moderna.
Cultural turn:svolta culturale; ci si interroga sullo spazio del potere(pianificazione urbana,
o ecc) ,sul significato e forma dei paesaggi e delle aree metropolitane e sulla rappresentazione
dei corpi(tipologie ‘razziali’);inoltre si analizzano le pratiche discorsive (meta geografia per
legittimare le ragioni politiche), la differenza tra trans-nazionalismo e diaspora(esperienza dei
richiedenti di asilo o delle migrazioni);ruolo del femminismo e della resistenza.
Nuova geografia:nuovi discorsi che abbracciano nuovi ambiti del saperecambia lo scopo della
o disciplina,si tratta di spiegare i mondi sociali e culturali in cui viviamo(come disse Mitchell)e
capire la cultura per spiegare lo stile delle battaglie culturali che danno forma al mondo,
spiegare l’insieme delle relazioni politico-economiche(vi erano fino ad allora definizioni sulle
identità culturali differenti).
Obiettivi della New Cultural Geography(NCG):
Cosa rende significativa una differenza culturale?
o Quali sono i processi che portano ad una differenza culturale?
o Come sono legati tali sviluppi all’evoluzione dell’economia politica?
o Come si contesta-combatte-negozia un cambiamento culturale?
o Chi ha il potere di produrre cultura?
o Chi ha potere di definire cosa sia una differenza culturale significativa?
o
-Essa non mira alla descrizione ‘stato del’arte’ ma vuole spiegarne ragioni e direzioni;
-fa riferimento a paradigmi teorici esterni alla geografia.
Struttura del manuale Bonazzi:
2 parti, 7 capitoli.La prima parte studia gli strumenti della disciplina, la seconda mostra la messa in
opera di tali strumenti da parte della NCG.Unisce, cioè, la teoria alla prassi.cap1:concetti ignoti al
lettore che si avvicina alla geografia;cap2:raccoglie e analizza gli articoli che hanno portato alla
critica alla geografia culturale di C.Sauer;cap3:origine geografica della NCG;cap4:riferimento ai
Cultural Studies;cap5:spiega la critica allo spazio euclideo cartografico;cap6:modalità di
rappresentazione dei paesaggi politici;cap7:rapporto tra corpi e luogo.
CAPITOLO 1
NCG ha una natura interdisciplinare, formata dagli geografi ispirati a Williams e dal Birminghan
Centre for Contemporary Cultural Studies. Cosgrove, negli anni 80, propone una rifondazione
disciplinare; applica una critica al funzionamento della cultura per capire il ruolo di “produzione
simbolica” nella costruzione dello spazio.Viene evidenziata l’impossibilità di creare una mappa delle
rappresentazioni simboliche, degli spazi, delle relazioni che i due termini provocano.
Duncan sottolinea l’urgenza di una riflessione aggiornata su cosa sia la ‘cultura’. Il Particolarismo
diventa una novità:si definiscono i nuovi confini, emergono isentimenti di appartenenza, si tenta di
capire la funzione dello spazio e del luogo nella formazione del potere culturale. L’attenzione di
sposta sulle aree dell’Occidente industrializzato(spazi dove sono evidenti le battaglie sociali e
politiche in termini di differenza culturale).Ciò si spiega, a detta di Scott, come l’esigenza di riscatto
rispetto ad un passato imperiale quando cioè ‘cultura’ era un termine per indicare solo stili di vita
diverso, non occidentali e primitivi(reazione alla tradizionale geografia di Sauer).
Si nota che il paesaggio urbano racconta gli effetti (anche drammatici) della ristrutturazione
economica.Esemplare è il saggio di Don Mitchell sulla città di Johnstown(in Pennsylvania) che si
reinventa dopo la demolizione degli stabilimenti per la lavorazione dell’acciaio.
Duncan e Cosgrove parlano di una ‘natura simbolica’ e testuale del paesaggio, poi visto come un
processo sociale dinamico. Il Paesaggio è un Lavoro (l’esito cioè di del lavoro degli uomini e
contiene i loro sogni e desideri, le ingiustizie sociali delle relazioni che lo hanno costituito). Il
Paesaggio, però, è anche un ‘A lavoro’ (agisce cioè come un fattore sociale che definisce lo
sviluppo futuro di un luogo).
La Mobilità produce l’idea di progresso-libertà-opportunità-modernità-resistenza; è uno spazio muto
posto in alternativa al luogo(limitatezza, stabilità).
Tom Cresswell studio lo spostamento: cosa accade dallo spostamento da A a B?Tradizionalmente si
analizzano i fattori di attrazione/repulsione della migrazione, ora si indaga sullo spazio percorso(i
movimenti di persone e oggetti sono prodotti da potere e producono potere).La mobilità diventa un
processo dagli esiti tragici se vista con le lenti della sedentarietà(gli stati moderni non reagiscono
bene alla mobilità perché vi è il pregiudizio morale che chi è sradicato porta valori instabili, non è
credibile e affidabile come cittadino onesto).
La Cultura è il tema principale della riflessione geografica da Carl Sauer in poi.Essa è astrazione;
per Mitchell gli uomini non possiedono un oggetto detto ‘cultura’, non esiste qualcosa di solido,
permanente e reale.Mitchell quindi si chiede come può qualcosa che non esiste agire come forza
importante. Il punto è che la cultura ha più significati: ci si rivolge ad essa quando non si riesce a
fornire una valida spiegazione ad un conflitto(si dice “è la loro cultura”); indica un genere di
vita(abbigliamento,età abitudini alimentari…).Per Williams la cultura è:
“nebulosa struttura del sentire”, ovvero la vita delle persone;
o Produzione che riflette la struttura del sentire con strategie di rappresentazione (qualcosa di
o astratto).
Per Mitchell la politica, l’economia e la società sono legate ad aspetti materiali;la cultura ha relazioni
simboliche;la ‘teoria’ consente di capire come le persone rappresentano le relazioni sociali e
materiali;la ‘teoria culturale’ fa capire come i vari ambiti interagiscono tra loro.
Cultura: ciò che non è natura; è caratterizzata da molteplicità e inutilità.Storicamente è legata alla
coltivazione della terra (è una ‘parola buona’ che contiene il modo in cui le persona hanno lottato per
raggiungere i propri obiettivi).Ratzel, invece, spiega le differenze culturali sulle differenze ambientalii
cambiamenti ambientali influiscono sulla produzione di diversi modelli comportamentali(determinismo
ambientale che spiega ogni forma di cultura).Carl Sauer se ne distacca elaborando una teoria detta
‘superorganicismo’(prestito dal determinismo di Spencer) ridando legittimità alla cultura che crea
contesti sociali. Il paesaggio geografico è un’area culturale, una manifestazione della connessione
cultura+natura.Il limite di Sauer sta però nel non analizzare criticamente il termine cultura.Egli infatti
vede la cultura come un essere superorganico,cioè ha vita propria,ed è un sistema di vita; la
considera una forma di determinismo , una forza che imprime i suoi messaggi esterni a chi occupa
una data posizione geografica. Mitchell afferma che bisogna concettualizzare la cultura come un’idea
e vedere come opera nella società.La cultura è qualcosa che si fa e che non si possiede.
La teoria culturale decifra gli effetti del capitalismo globale, delle nuove tecnologie e della mobilità
delle popolazioni sul territorio.I meccanismi che regolano i processi culturali e l’organizzazione dello
spazio del mondo avviene sui confini.la Trasgressione del confine ha una valenza strategica e
determina temi e definizioni disciplinari della Cultural Geography. Se il punto di vista è legato alla
costruzione e rappresentazione del sapere scientifico, Cosgrove e Domosh arrivano alla questione
dell’autorità e dell’autore nella rappresentazione del sapere.
Duncan e Ley prendono come base la mappa(il disegno di Joann Sharp, Topographical Survey)
poiché il titolo e ciò che essa mostra uniscono cartografia e critica di come il linguaggio oggettivo
scientifico non si discosta da quello del potere.La topografia è una scienza che si dichiara universale
e libera da interessi culturali o politici.Ma è una pratica al servizio del potere(descrive
l’organizzazione dello spazio,determina i confini).’Rilevamento’è proprio guardare qualcosa da una
posizione di comando e nell’osservazione c’è la rilevazione.Il disegno della Sharp interroga su
realismo e mimesi,giacché la topografia viene vista come una riproduzione oggettiva di una porzione
del mondo.Per Duncan e Ley nel suo disegno si può leggere una nuova geografia culturale:non
interessano le mappe in quanto dati ma la posizione che occupano i geografi per disegnare le
rappresentazioni.
La geografia anglosassone del XXsec ha 4 modalità di rappresentazione:si fonda sul lavoro sul
campo e quindi sull’osservazione diretta(1) e sul positivismo,sull’astrazione scientifica(2);è una critica
della teoria mimetica,postmodernismo(negazione progetto illuminista della totalizzazione della
scienza moderna)(3);si fonda sull’ermeneutica(4),idea di interpretazione. Ogni rappresentazione si
compone di tre elementi:testo dell’accademia,dati usati per tale testo,elementi presi da altri testi(una
rappresentazione testuale non è il riflesso del mondo esterno ma rimanda a qualcosa che nel mondo
esterno non esiste).
La Cultural Studies riconosce la natura eurocentrica della prassi geografica e della sua centralità
nella produzione culturale della differenza,dell’altroveciò porta allo scarto della Berkeley
School(descrizione su modello oggettivo+realismo mimetico senza teoria critica).
CAPITOLO 2
Jackson in un breve articolo de