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Datazione: giorni: computo romano:

- il numero d'ordine di ciascun giorno nel mese era fissato in base alla

divisione del mese in tre parti disuguali, mediante tre giorni fissi,

corrispondenti indubbiamente, in origine, quando anche il calendario

romano era lunare, al novilunio, al primo quarto e al plenilunio. Di

questi tre giorni, il primo portava il nome di Kalendae (giorno 1° del

mese), il secondo di Nonae (giorno 5° o 7°), il terzo di Idus (giorno

13° o 15°)

consuetudo bononiensis:

-sotto questo nome è conosciuto un modo speciale di computare i

giorni del mese che fu abbastanza diffuso in molta parte d'Italia e sulle

coste della Dalmazia

-il mese si divideva in due parti di 15 giorni ciascuna, o in una di 15 e

in una di 16 quando il mese ne aveva 31. Per indicare i primi 15 giorni

si usava il computo diretto da 1 a 15 seguito dalle parole intrante

mese, o simili; per indicare invece gli ultimi 15 o 16 giorni, si usava il

computo indiretto da 16 o 15 a 1, contando i giorni mancanti alla fine

del mese, e facendo seguire l'espressione exeunte mense. L'ultimo del

mese veniva chiamato però dies ultimus, e il giorno avanti penultimus.

Il giorno 16 nei mesi di 31 giorni si chiamava anche die mediante.

computo moderno

anno: -indicati secondo un’era da precisarsi (ex. ab urbe condita)

-nell’era cristiana indicati secondo uno stile da precisarsi

stile dell’incarnazione: -deriva dal concetto che la presenza di Cristo sulla terra

cominci dalla data del suo concepimento nel seno della

Vergine e perciò si dice anche dell'Annunciazione

-l'espressione anno ab incarnatione domini non era nel

Medioevo in diretta relazione con l'uso di questo stile,

essendo adoperata anche per indicare genericamente

l'era cristiana, indipendentemente dall'inizio dell'anno

-si distinguono in Italia due stili dell'incarnazione:

stile fiorentino (Firenze,Siena,Cremona, Piacenza)

aveva inizio al 25 marzo posteriore al nostro computo,

l'altro detto pisano aveva inizio al 25 marzo precedente

-lo stile fiorentino fu usato nella cancelleria pontificia,

con una certa prevalenza dal sec. X al XIII

stile della natività: -l’anno ha inizio col 25 Dicembre

-col sec. XV divenne di uso costante in modo da meritarsi la

denominazione di stylus curiae Romanae, mos Romanus

stile della Pasqua: -poiché questa festa oscilla tra il 21 marzo e il 25 aprile,

quando fu usato questo stile si ebbero tra un anno e l'altro

differenze perfino di 35 giorni

-questo stile fu usato specialmente in Francia

stile bizantino -comincia quattro mesi prima del nostro computo

-deriva dall'uso durato a lungo in Bisanzio di cambiare l'anno

col 1° settembre

-indicazione dell’indizione: -indica l'anno all'interno di un ciclo di anni numerati

progressivamente da 1 all'ultimo anno del ciclo (in genere il

ciclo è di quindici anni), a conclusione del quale il conto

riprende da 1, ossia il primo anno del nuovo ciclo

tradizione: -minuta

-originale

-copia (exemplar, exemplum, sumptum, copia)

copia autentica: che ha ricevuto autenticazione

copia imitativa: riproduce anche gli elementi estrinseci

copia semplice: priva di segni di autenticazione

Descrizione esterna di un codice:

segnatura: -indicare l’attuale e quella immediatamente precedente solo se citata da altri autori

-riservare l’indicazione delle altre alla parte relativa alla storia del manoscritto

materia scrittoria, data, dimensioni, consistenza, rigatura, scrittura, ornamentazione, legatura

storia del codice

Descrizione interna di un codice: -consiste nell’identificare autore e testo ed esporre i risultati

dell’analisi testuale

Paleografia latina

forma o disegno: -aspetto esteriore dei singoli segni

modulo: -rapporto fra le dimensioni

ductus o andamento: -posato: -se le lettere più che scritte sono disegnate

-corsivo: -se la scrittura presenta numerosi legamenti fra le

lettere ed è inclinata a destra

-semicorsive

angolo di scrittura

tratteggio: -esprime il numero e l’ordine di successione dei tratti che costituiscono ogni singola

lettera

peso: -indica la natura dei tratti spessa o sottile

legature o legamenti: -sono i collegamenti spontanei fra le lettere

nessi: -si tratta di fusioni non spontanee fra due o più lettere alfabetiche

maiuscola: -scrittura che il suo sistema compreso in un sistema di linee verticali

minuscola: -per comprendere la scrittura è necessario analizzare sia le linee verticali, sia quelle

orizzontali

normale: -scrittura che rappresenta il modello ideale

usuale: -scrittura adoperata comunemente nei diversi periodi

Evoluzione della scrittura latina:

-scrittura latina nell’età romana: -è caratterizzato dalla stessa scrittura in tutti i paesi di cultura

latina

-periodo del particolarismo grafico: -la scrittura latina assume forme diverse nei vari paesi latini

-periodo carolingio-gotico (VIII/IX – XIV)

-periodo umanistico moderno: -gli umanisti riprendono le forme della carolingia e della post-

carolingia

Maiuscola romana (o capitale) arcaica: -gli esempi più antichi di scrittura latina datano al

VII/VI sec. a.C.

-sono disposti in senso sinistrorso e bustrofedico

Maiuscola romana (o capitale) epigrafica: -a partire dalla seconda metà del III sec. a.C.

nell’epigrafia la scrittura inizia un processo di

normalizzazione

-il processo di canonizzazione arriva a compimento fra

II e I a.C. con la nascita della scrittura detta

monumentale o quadrata

Capitale rustica: -la diffusione e la formazione di una letteratura latina resero necessaria una

scrittura calligrafica libraria

-la scrittura libraria si formò avendo come modello la capitale epigrafica

-è l’unica scrittura libraria utilizzata nei secoli I-III d.C., è quella riportata dai

papiri di Ercolano

Capitale elegante: -particolare varietà di scrittura libraria

-è caratterizzata dalla larghezza delle lettere, dal forte contrasto fra tratti

sottili e grossi e dai trattini ornamentali al termine delle aste

-secondo un’intuizione di Petrucci la capitale elegante sarebbe una varietà

calligrafica elaborata in ambiente romano nel periodo goto (fine V – inizio VI

sec.)

Minuscola primitiva (o antica): -viene così indicato il primo alfabeto minuscolo nato fra IV e

III sec. a.C.

-accentua la tendenza alle legature e all’unione di tratti di

lettere consecutive

Minuscola corsiva (o corsiva nuova): -nel III sec. d.C. il processo di trasformazione della

scrittura da maiuscola a minuscola si manifesta anche

nelle scritture amministrative e documentarie

-fra IV e V d.C. tale scrittura si diffuse fino a diventare

l’unica scrittura corsiva del mondo romano

Onciale: -la formazione dell’alfabeto minuscolo creò l’esigenza di una nuova scrittura

calligrafica libraria, quella modellata sulla scrittura capitale non rispondeva più all’uso

corrente

-dall’influenza della minuscola primitiva, dalla maiuscola biblica (scrittura libraria

greca dalle forme rotonde) e grazie all’utilizzo della penna d’oca che permette di

tracciare agevolmente le curve nacque la scrittura onciale, nuova scrittura libraria

latina

-il nome si deve ai paleografi del Settecento che si riferiscono ad un passo di San

Girolamo in cui parla di “litterae unciales”, cioè grandi

-l’onciale è considerata una scrittura maiuscola perché sebbene accetti alcune lettere

minuscole ne modifica le dimensioni e la forma per inserirle in uno schema bilineare

-fu la scrittura libraria più usata fino al VI sec., in seguito fino al XII sec. fu usata per

titoli e rubriche

Semionciale: -è una scrittura libraria minuscola calligrafica

Il particolarismo grafico: -il primo periodo di particolarismo grafico si ha in età alto medievale

-si produssero diversi tipi di semicorsive che in alcuni casi arrivarono

alla canonizzazione dando origine alle scritture nazionali

-in questo novero si contano anche le scritture precaroline

Maiuscola insulare: -scritture calligrafica a base onciale formatasi nelle isole britanniche intorno

al VII sec.

-scomparve definitivamente con l’invasione normanna e l’introduzione della

carolina

-tale scrittura ebbe diffusione anche nel continente portata dai monaci

irlandesi

Merovingica: -nasce in Gallia

-caratterizzata dalla compressione laterale delle lettere, allungamento delle

aste superiori scarso quelle delle inferiori

-nasce come scrittura documentaria fu realizzata anche in ambito librario

Precaroline italiane: -si indicano come precaroline i diversi tipi di minuscole semicorsive

Beneventana: -minuscola libraria ricca di elementi corsivi

-di questa scrittura si distingue un tipo cassinese

Curiale romana (o curiale antica): -scrittura cancelleresca canonizzata

utilizzata nella curia romana fra VIII e

IX sec.

Curiale nuova: -forma di curiale romana più piccola e corsiva

Curialesca: -elaborazione in forma cancelleresca della scrittura

documentaria, nata nell’Italia meridionale

Il periodo carolingio gotico

Minuscola carolina: -scrittura molto simile alla minuscola primitiva romana e alla semionciale

-caratteristiche principali sono: rotondità delle forme

disegno semplice ed equilibrato

netta separazione delle lettere

scarso numero di legamenti e abbreviazioni

-si diffonde nei territori del Sacro Impero nel IX sec., sostituisce la

merovingica nella cancelleria imperiale franca

Minuscola diplomatica o cancelleresca: -carolina in parte modificata da artifici cancellereschi

La scrittura gotica: -caratterizzata dal diminuire delle curve e dallo spezzarsi delle linee in angoli

acuti

-il cambiamento si manifesta con l’adozione di un nuovo strumento scrittorio:

la penna di volatile con taglio obliquo a sinistra

-da escludersi una derivazione dalla beneventana in quanto la spezzatura nella

beneventana riguarda le aste, nella gotica le curve

-la scrittura gotica era chiamata dai contemporanei lettera moderna

-la denominazione di gotica si deve agli umanisti i quali usarono il termine

per descrivere in senso spregiativo la scrittura dei barbari, quali i Goti

-a fine Ottocento Wilhelm Mayer ha individuato le seguenti tre regole sempre

rispettate negli esempi rigorosi di gotica:

-uso di r in doppia forma (a forma di 2 dopo lettera con rotondità a

destra)

-fusione delle curve quando una lettera che termina con curva a destra

è seguita da una che inizia con curva a sinistra

-uso di d in doppia forma: -con asta curva a sinistra (tipo onciale)

davanti a lettera con corpo tondo

-minuscola dritta davanti a lettera dritta

-altre caratteristiche: -s maiuscola in fine di parola

-v alta ad inizio di parola

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Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Karenina3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia medievale e umanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Albanese Gabriella Giuseppa Maria.