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FILOLOGIA MEDIEVALE E UMANISTICA
26/02/2014
Filologia: -disciplina che ha cura del discorso e che ne produce una edizione testualmente
affidabile
-il termine si usava il termine con il significato di erudizione
-nel medioevo la disciplina prima era la filosofia, la filologia entra in un sistema
epistemologico che
Marziano Capella - De nuptiis Mercurii et philologiae
(vd. interpretazione della Primavera di Botticelli)
-stabilire l’autenticità di un testo, l’attribuzione
copisti calligrafi = industrie editoriali odierne
lapsus calami = refusi-errori volontari
ma anche errori volontari -i testi classici vengono censurati negli scriptoria medievali
-degli autori classici non abbiamo autografi, né conosciamo i copisti o le biblioteche
-molte più informazione abbiamo del Medioevo, soprattutto del basso medioevo
-a partire da Petrarca nasce l’idiografo, il rapporto fra autore è copista diventa privilegiato = legame
maestro-allievo (Malpaghini da Ravenna)
Letterature italiane:
-la storiografia letteraria inizia nell’Ottocento con il De Sanctis (fine “800) che scrive la prima
Letteratura italiana della Nazione unita
-compendio in due volumi, scritta inizialmente per i Licei, vuole formare dal basso la
popolazione della Nazione italiana in ottica risorgimentale - è fortemente ideologica -
lo schema è quello storico-geografico
-lo schema critico vuole circoscrivere la letteratura come espressione di una Nazione
unita
-ideali di patriottismo e popolo - forte elemento politico; il concetto estetico passa in
seconda piano
-ma i primi tentativi di storia letteraria risalgono al Settecento, età della grande erudizione, si
producono tutti i repertori eruditi sui cui studia poi anche tutto l’Ottocento
-Tiraboschi produce la prima letteratura italiana prima che l’Italia sia nazione
Storia dell’origine e dei progressi delle scienze tutte in Italia, ovvero in quel tratto di
paese che ora dicesi Italia (perché nel Settecento l’Italia come Stato non esiste,
concetto culturale di cultura italiana, non politica)
-la letteratura non è una disciplina a sé, c’è la storia di tutte le discipline, è una storia
della cultura italiana = è un’opera erudita
-catalogazione = molte informazioni utili ancora oggi
-l’ideologia nella Storia della letteratura nasce quando nascono gli Stati
-la prima letteratura organica è francese Histoire litteraire de la France
-l’Italia è al timone in tutto Quattrocento, Cinquecento e parte del Seicento; con la Rivoluzione
francese il posto di preminenza è assunto dalla Francia
-scuola storica e positivismo la storia della letteratura torna in ambito scientifico
-Croce e l’idealismo: -da anni “20 fino a dopo la guerra “40/”50
-Poesia, non poesia
-tutto il valore è dato al polo estetico
-scrive una Letteratura italiana che segue sia l’organizzazione storico-geografico, sia la critica
estetica
-la letteratura minore è fortemente ridimensionata, si perde in parte il concetto di storia continua
della letteratura italiana
-la valutazione di Foscolo è opposta a quella di De Sanctis su Umanesimo e Rinascimento
-umanesimo di corte = -elemento negativo per il DeSanctis che è favorevole al tipo
dell’intellettuale engagé come Brunetto Latini e Dante
-“il letterato non è tenuto ad avere delle opinioni e tantomeno a
conformavi la vita”
-riconosce il valore estetico del Poliziano o ideologico delle
Elegantiae di Valla
-De Sanctis fa propria la tradizione gesuitica cinquecentesca
Foscolo: -il Rinascimento è l’epoca culturale per eccellenza, da Petrarca alla morte del
Magnifico
-dopo l’idealismo cominciano ad essere prodotte Letterature più neutre, più oggettive
-la prima è della Vallardi, un volume per secoli (al contrario del compendio del De Sanctis)
-visione moderna: -importante ruolo di Dionisotti: -concetto di storia e geografia
-approccio alla letteratura italiana
attraverso i centri culturali
-ipotesi di fondo: nel passaggio dal medioevo alla letteratura italiana
c’è la continuità della letteratura latina, ma quando emergono le lingue nazionali in Italia vi sono tre
autori che fanno appello ad una cultura nazionale nella lingua nazionale (Commedia, Decameron e
Canzoniere), ma importantissimo è il De vulgari
-ma l’appello delle tre corone in realtà non viene accolto, ha il sopravvento l’umanesimo latino
(scuola umanistica neolatina, si basa sull’imitatio)= culto del latino, rifiuto del volgare
-le imitazioni trecentesche del Decameron la lingua e lo stile decadono subito verso il
municipalismo, nel Quattrocento non ci sono grandi novellieri in volgare, ma vi è una tradizione
della novella in latino, è nel Cinquecento che si hanno di nuovo novelle in volgare (vd. Piccolomini)
-nel Medioevo il rapporto fra testo e sistema è fortissimo; tutta la scrittura creativa è moto
irreggimentata
-spesso il latino medievale conia vocaboli nuovi su volgarismi
-i lessici cominciarono già ad essere stilati in epoca medievale, sono ancora utili per gli studi
odierni Uguccione, Derivationes
Papias vacabulista
Balbus, Catholicon -sono tutti e tre dizionari di Dante
-solo di Uguccione c’è l’edizione moderna, per li altri
c’è la riproduzione anastatica dell’incunabolo
Incipitari: -importante quello di Walther
3/03/2014
-disciplina giovane, si è costituita dalla filologia classica nei primi del “900 = per la comunanza di
lingua differenze: trasmissione - abbiamo molti autografi
-la tradizione manoscritta diventa contestualizzata
-è possibile la critica variantistica
-entrambi filologi classi
Remigio Sabadini - -fondatore della disciplina
Le scoperte dei testi latini e greci nei secoli … - di Sabatini
-è interessato a studiare la tradizione tarda dei testi classici, fra XII e XV sec.
quando iniziano ad essere copiati dagli umanisti
-interessato in particolare ai testi accademici e gli epistolari (=interesse
storico) - è il periodo in cui Petrarca scopre le Epistolae ad Atticum
= scoppia il fenomeno degli Epistolari letterari (Importantissimo nel
“500 e nel “700 = vd. romanzi epistolari)
-a partire dall’are padana gli umanisti cominciano a scoprire testi classici di
importanza fondamentale
-è con gli umanisti che si può applicare il motto recentiores non deteriores (=
Pasquali), mentre la filologia classica applicava la regola recentiores
deteriores
-Sabatini scrive una serie di monografie su Guarino Veronese: Il metodo
di…,L’epistolario di …
-a quel tempo quell’epoca non era molto conosciuta, le diffonde in una
miriade di articoli che chiama “briciole umanistiche”
-dai testi su Veronese scaturisce Il metodo degli umanisti
Francesco Novati - parte come filologo classico, allievo di Enea Piccolomini che era portatore di
una scuola di diretta derivazione da Monmsen, che era una scuola storica - quindi Novati ha una
impostazione storica = metodo della ricostruzione dei contesti
-dà molta importanza agli epistolari, studia quello di Coluccio Salutati (Iniziatore dell’Umanesimo
fiorentino)
-Novati al contrario di Sabatini vuole dare la ricostruzione storica dell’epoca:
per ogni destinatario delle lettere di Salutati compone una sorta di monografia introduttiva in cui
disegna il profilo storico-culturale di tutti gli interlocutori = delinea tutto il primo umanesimo
settentrionale
-Novati muore prima di aver scritto l’ultimo volume di critica filologica sull’epoca
(Giornale storico della lingua italiana)
Vittore Branca: autobiografia: Monte Santa Trinita (è stato partigiano)
-negli anni “20 c’è una caduta culturale dell’Italia
“doppia siepe dell’idealismo e del fascismo”
idealismo di Croce: il filologo non può essere critico
-fonda i Quaderni della critica - anni “50 Dei filologi che hanno idee =
recensione negativa a Ursus Letterature europee e lingue latine = libro di
metodo, non guarda al testo come staccato dal suo contesto storico, ma nella
sua dialettica fra testo e sistema dei testi (imitatio/aemulatio) = in questo caso
la filologia diventa anche critica
-libro che venne tradotto solo vent’anni fa
-Gentile, allora direttore della Scuola normale
Mancini, che fonda la collana Testi umanistici inediti e rari, per mettere in circolazione tutti i testi
poco conosciuti
= si innesta una linea di filosofia che diventa molto importante
-alla scuola normale opera Kristeller, studioso di filosofia medievale, che arriva poi alla filologia e a
scrivere l’Iter italicum; Kristeller era tedesco, Gentile in questo momento è vicino al regime, ma
nella posizione di potere in cui si trovava salvò molti intellettuali ebrei, fra cui Kristeller, accolta
alla Normale come lettore di tedesco
-sempre alla Normale agisce Alessandro Perosa, grecista, studioso di Pindaro, che pubblica
l’edizione della Xandra di Cristoforo Landino, che imita il canzoniere di Properzio
-opera a Firenze Garin
-Kristeller comincia a studiare Ficino, si rende conto che i testi di Ficino sono tutti inediti e senza
edizione critica, comincia a pubblicare il Supplementum ficiniano dove inventaria tutti i manoscritti
delle opere di Ficino
-allo stesso modo fa Garin: studia i testi filosofici degli umanistici, ma si rende conto che per fare
questo deve pubblicarli
L’umanesimo italiano
Prosatori latini del “400 e Poeti latini del “400 = 2 antologie, dove si trovano i primi testi che
cominciano ad essere messi in circolo
La cultura filosofica del Rinascimento italiano
fonda la rivista Rinascimento
-iniziano una serie di pubblicazioni critiche fondamentali
Hans Baron: -La crisi del…
-fonda la nozione di umanesimo civile, che contrasta la visione di Sabatini che
descrive un umanesimo di eruditi chiusi nella turris eburnea
-tutti i primi umanisti sono cancellieri della Repubblica di Firenze, letteratura anche
di propaganda, quasi strumento di governo, sono intellettuali fortemente engagé
Giuseppe Villanovich: La tradizione dei classici e l’Umanesimo (si concentra sulla tradizione
del testo di Livio)
-Petrarca letterato, sua opera maggiore, biografia di un umanista
costruita tutta attraverso le sue stesse opere
-prime edizioni di Petrarca dentro le Edizioni nazionali (Iniziative
tutelate dal ministero che stabiliscono i testi critici dei più grandi
scrittori) - pubblica i Rerum memorandarum libri
(Vittorio Rossi - pubblica l’edizione critica Familiares di Petrarca -(le più importanti, che inizia a
scrivere quando scopre le Epistolae ad Atticum)
-c’è sempre una prima