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Riassunto esame Filologia medievale e umanistica, prof. Albanese, libro consigliato La letteratura degli umanisti, Eugenio Garin Pag. 1 Riassunto esame Filologia medievale e umanistica, prof. Albanese, libro consigliato La letteratura degli umanisti, Eugenio Garin Pag. 2
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IV-

Epistolario: -sua opera maggiore

-viene preso a modello, insieme a Petrarca, da Enea Silvio Piccolomini

-l’opera di Bracciolini si intreccia strettamente con quella di altri umanisti: Leonardo Bruni, Niccolò

Niccoli, Carlo Marsuppini, Ambrogio Traversari

Niccolò Niccoli (1364-1437):

-fondatore di biblioteche

-frate camaldolese, romagnolo; da famiglia di mercanti

-aveva ricercato in gioventù gli scritti del Petrarca, aveva sistemato in Santo Spirito la biblioteca del

Boccaccio

-aveva frequentato il Salutati e il Marsili

-convento degli Angeli ?

-rifiutò tutti gli incarichi tranne quello di ufficiale dello Studio, dove esercitò molta influenza

Commentarium: -unica sua opera pervenutaci

-dovrebbe essere un diario della sua attività di ricerca dei codici, in realtà si

riduce ad un elenco di autori classici, un indice di opere trovate o perdute

Vespasiano da Bisticci: -produsse nella sua bottega preziose copie di opere classiche, spesso

elegantemente miniate da artisti quali Attavante degli Attavanti

-gli umanisti a cui si riferiva gli venivano procurati dagli umanisti

fiorentini

-arricchì le raccolte degli Aragonesi, degli Estensi, Gonzaga, Medici,

Federigo da Montefeltro

Carlo Marsuppini: -aretino, più giovane e più disincantato

Leonardo Bruni: -traduttore

-traduce senza posa: Plutarco, Senofonte, Eschine, Demostene, ma soprattutto

Aristotele e Platone

Laudatio florentinae urbis: -sovrappone Firenze e Atene, rendendo così

evidente la coincidenza di progetto cultuale e

politico

-lancia il mito di Firenze repubblicana

Dialogi ad Petrum Paulum Histrum:-dedicati al Vergerio

-composti nella Firenze del Salutati che

vince il duello repubblicano contro

Giangaleazzo

-pur classicista apprezza i moderni e difende i medievali

Ambrogio Traversari: -Generale dei Camaldolesi

-nei suoi viaggi per i conventi dell’Ordine, fra 1433 e 1434, gli

esplorò sistematicamente le biblioteche conventuali, ritrovando

cospicuo materiale soprattutto di testi dei Padri greci e latini, poco di

classici latini (Cornelio Nepote)

-legatissimo al Niccoli, fu aspro nel giudizio sul Filelfo

Hodoeporicon: -diario del suo viaggio

-unica opera di respiro che ci sia pervenuta

-traduttore dal greco, deve la sua fama soprattutto alla versione dello

pseudo-Dionigi

Filelfo:

-studia a Padova diritto e filosofia

-Gasparino Barzizza, maestro famoso di ciceronianismo, lo aveva avviato al bello stile classico

-recatosi nel “21 a Costantinopoli ne riportò dopo sette anni una celebre moglie, Teodora Crisolora

-al momento della nomina allo studio fiorentino il Filelfo si trova in mezzo a due opposte schiere di

umanisti: Niccoli, Traversari, Marsuppini legati ai Medici, Bruni e Manetti legati a Palla Strozzi

-suscita il favore della folla con le letture pubbliche di Dante

-con l’ascesa dei Medici sarà costretto ad abbandonare Firenze, mentre il suo posto verrà preso dal

Marsuppini

-si trasferisce quindi a Milano

-se nel periodo fiorentino aveva raccolto l’eredità del Bruni e si era fatto paladino della Florentina

libertas, in seguito, a Milano, diventa letterato cortigiano; dopotutto il Filelfo era uomo cinico che

riteneva solo tre cose di valore “honore, utile e piacere”; polemista crudo, disse male di tutti

Guarino Veronese:

-nasce a Verona

-fra Padova e Venezia ha la possibilità di incontrare il Vergerio

-opera a Ferrara, soprattutto durante la vita di Leonello d’Este

-specularmente al Crisolora, primo maestro greco in Italia, Veronese fu il primo umanista italiano a

recarsi a Bisanzio per perfezionare i propri studi

-durante il viaggio ricerca e compra codici, attività che continuerà per tutta la vita sfruttando le

amicizie fatte in Grecia

Crisolorina: la silloge non ci è pervenuta, ma ne conosciamo il contenuto

-doveva essere un monumento dedicato al maestro defunto: una raccolta di tutte le testimonianze

intorno al Crisolora

-fu autore di testi scolastici

De ordine docendi et discendi: -opera in cui il figlio Battista codifica il suo metodo e il piano

di studi

-tradusse: la Mosca di Luciano (dedicata all’Alberti che vi compose sopra la propria Mosca),

Strabone, Plinio, Celso

-la disputa su Scipione e Cesare trascende l’ambito erudito ed assume un preciso significato

politico: Veronese esalta Cesare, Poggio (che risponde polemicamente a Veronese) difende gli

ideali repubblicani e assume a paladino Scipione

Vittorino da Feltre: -studia in particolar modo gli scienziati classici: Plinio, Celso, Strabone

-la matematica gli pareva di primaria importanza tanto che nella sua scuola

faceva leggere nell’originale Euclide

-insegnerà a Padova e poi a Venezia

-in seguito opera a Mantova presso i Gonzaga, quando Gianfrancesco

Gonzaga lo invita per educare i giovani principi

-la scuola da lui diretta è detta la “Giocosa”, resta famosa per aver formato

una generazione intera di studiosi e di insegnanti

Le nuove accademie:

-Accademia ferrarese di Guarino e Leonello d’Este -legata all’Università

-Accademia mantovana di Vittorino e Isabella Gonzaga -grande collegio

-il termine “accademia” indica piuttosto che istituti organizzati circoli in cui si viene esprimendo ed

attuando la nuova cultura

-spesso è la presenza di singole personalità a determinare la svolta dei centri culturali:

Ferrara - Guarino Mantova - Vittorino Milano - Filelfo

Pavia - Valla, Panormita, Catone Sacco Bologna - Beroaldo il Vecchio

Vicenza - Leoniceno Napoli - Pontano

Catone Sacco: -giurista a Pavia

-si rende conto dell’importanza che le nuove ricerche linguistico-dialettiche e

storiche possono avere nel campo del diritto

-la produzione umanistica si compone dei generi: orazioni, prolusioni, prefazioni ed epistole

dedicatorie, trattatelli, dialoghi

-la banalizzazione che infine subiscono i temi e il gran numero di testi segnala la progressiva

penetrazione e divulgazione della cultura umanistica

Eugenio IV: -vive nel Chiostro di Santa Maria Novella

-Firenze all’epoca è un centro vivo, dove Masaccio, Brunelleschi, Ghiberti,

Donatello sono al fianco dell’Alberti, del Bruni, del Bracciolini

Niccolò V: -al secolo Tommaso Parentucceli da Sarzana

-si forma a Firenze, è maestro dei figli di Palla Strozzi e Rinaldo degli Albizzi

-dopo il Concilio di Costanza favorisce i letterati in curia

-sogna di fondare una nuova biblioteca: fa copiare e ricercare manoscritti

-nel “50 il giubileo mette in luce lo splendore della nuova Roma, mentre fornisce

fondi per le grandi opere di restauro e abbellimento

Pomponio Leto: -si occupa in particolar modo di studi archeologici

-intorno a lui si riuniva un circolo di intellettuali, caratterizzati dalla laus

temporis acti e dal disprezzo del presente, in una sodalitas detta accademia

romana

-fra loro emergevano Callimaco Epseriente (Filippo Bonaccorsi da San

Gimignano) e il Platina (Bartolomeo Sacchi)

-senza prove certe è l’ipotesi che ponessero in atto una condotta di vita

sistematicamente epicurea e pagana o che organizzassero l’abbattimento del

potere temporale del pontefice

(-solo nel “53 era stato impiccato Stefano Porcari, colpevole di una congiura

antipapale)

-le voci, incautamente messe in giro dagli stessi accademici, fecero scoppiare

lo scandalo nel “68: Pomponio Leto venne estradato dalla Repubblica Veneta,

dove però venne inseguito dall’accusa di pederastia

Platina: -al secolo Bartolomeo Sacchi

-fu storico di rilievo, soprattutto dei pontefici (si ricordi la storia dei papi da Cristo a

Paolo II)

Alfonso d’Aragona: -prima di Alfonso mancò la diffusione del nuovo sapere e gli intellettuali

tendevano a migrare verso il nord

-Alfonso, detto il Magnanimo, favorì la diffusione dell’umanesimo nel Regno

di Napoli e ne fu al contempo conquistato al suo giungere nella penisola

italiana

-però non promosse la scuola universitaria, né favorì la diffusione della nuova

cultura nei centri minori

-sotto Ferrante I riprese la vita dello Studio, dove insegnò, greco, anche

Costantino Lascaris, la sua opera sarà continuata da Francesco Pucci, allievo

del Poliziano

Panormita: -al secolo Antonio Beccadelli, nativo di Palermo

-autore di versi e di vita libertini; a Roma era spesso accompagnato dal suo amasio

Ergotele

-nel “30 è professore a Pavia chiamato da Filippo Maria

-nel “34 si reca presso la corte di Alfonso d’Aragona; diventa animatore di un circolo

culturale cortigiano, il Porticus Antoniana (descritto dal Pontano nell’Antonius)

-ricoprirà l’incarico segretario del re sotto Alfonso e sotto Ferrante fino al “71

Ermafrodito: scandalo letterario che lo rese celebre

Galliche: quadro vivo del mondo settentrionale

Giovanni Tortelli: -erudito

-viaggia fra l’Italia e il Levante per studiare il greco e ricercare codici

-Niccolò V lo volle bibliotecario e collaboratore nell’impresa della

costituzione della biblioteca Vaticana

-personaggio importante e insigne studioso: Valla gli dedica le Eleganze

Cornucopia: -si presenta come un commento a Marziale

-in realtà è un vero studio monografico sull’autore sia dal

punto di vista linguistico, sia storico

Biondo Flavio:

-nel “34 diventa segretario apostolico a Roma, nel “ 53 caduto in disgrazia presso Niccolò V lascia

Roma De expeditione in Turchos: -

Historiarum ab inclinatione Romanorum Decades:

-è l’opera maggiore di Biondo

-già dal titolo rinviano a Livio

-si tratta di un saggio di storia contemporanea dall’elezione di Martino V in poi

Roma instaurata: -descrizione della città in cui la topografia di Roma antica viene

ricostruita attraverso storie, iscrizioni, testimonianze antiche

Italia illustrata: -pubblicata non ancora compiuta nel “53 in seguito ad un tentativo di

plagio

-resterà incompiuta

-si tratta di una sorta di geografia storica della penisola

Roma triumphans: -trattato di antichità romane

-anche se scrittore spesso sbiadito, offre nella sua produzione il senso di come era percepito dagli

umanisti il ritorno agli antichi e la cultura dei moderni

Enea Silvio Piccolomini ():

-ebbe insigni maestri, fra cui Francesco Filelfo, che in seguito gli chiese denaro e protezione,

accusandolo di ingratitudine dopo morto per non aver ottenuto niente

-suoi amici furono: il Panormita, il Poggio, il Bruni

-influenzato dalla vena sensuale-libertina del Panormita

-in lui manca la fede nella rinascita delle città morte, è piuttosto animato dalla nostalgia di un

passato splendido

-fino al “43 fu al Concilio di Basilea, al servizio di Felice V antipapa

-in seguito entrer

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
14 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/09 Filologia e linguistica romanza

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Karenina3 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Filologia medievale e umanistica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Albanese Gabriella Giuseppa Maria.