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Riassunto esame etica della comunicazione, docente Aqueci, libro consigliato Beni comuni di Alberto Lucarelli Pag. 1
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Estratto del documento

Commissione Rodotà, è quella dei beni sovrani che comprende tutti quei beni

riconducibili ai servizi pubblici essenziali. Sono beni che soddisfano interessi

generali fondamentali, sono di appartenenza pubblica e dunque non

privatizzabili e erogano servizi di interesse economico-generale. E infine vi è

la categoria dei beni sociali, destinati a soddisfare bisogni corrispondenti ai

diritti civili e sociali delle persone. Tali beni tutelano diritti fondamentali

garantiti dalla Carta Costituzionale, come la salute, la casa, l’istruzione, la

giustizia. Lucarelli sostiene allora che sia necessario immaginare una nuova

forma del diritto pubblico che tuteli e valorizzi quei beni funzionali all’effettiva

tutela dei diritti fondamentali, come beni di appartenenza collettiva e sociale,

andando oltre le dicotomie pubblico-privato e proprietà-gestione. La discesa

del soggetto pubblico nell’arena mercantile, attraverso società per azioni

pubbliche o miste e attraverso scelte che hanno orientato servizi e beni

pubblici verso il profitto, ha ignorato quella parte della Costituzione che

disegnava lo Stato come espressione e strumento della collettività e non di

gruppi particolari. Bisogna quindi procedere per la costruzione di un diritto

pubblico in grado di rapportarsi alla nuova categoria dei beni comuni, un

diritto pubblico ben consapevole del nuovo insieme di comitati, movimenti e

associazioni rappresentative di interessi generali. Questo nuovo diritto

pubblico deve tener conto anche della nuova categoria della

cyberdemocrazia, ovvero l’insorgere di nuovi spazi pubblici nei quali tutti

possono esprimere on line la loro opinione, con la realizzazione di forum e

gruppi di discussione. Uno dei punti critici del “vecchio” diritto pubblico è stato

il lento declino della pubblica amministrazione e soprattutto la sua

progressiva soggezione al potere politico: la pubblica amministrazione

piuttosto che continuare a perseguire gli interessi pubblici, è diventata parte

del potere politico, dei partiti politici, abolendo la sua funzione costituzionale.

Sono stati nominati ai posti più alti della pubblica amministrazione personaggi

selezionati in base alla lealtà di partito, piuttosto che alla competenza

posseduta, pur essendo presenti leggi che affermavano chiaramente il

principio di distinzione fra politica ed amministrazione. Si sono concretizzati

fenomeni di feudalizzazione della pubblica amministrazione, come già

accennato all’inizio del 900 da Michels e Weber, che affermavano come tale

processo avesse nel suo complesso offuscato il concetto di interesse

pubblico. Nel 2002 Lucarelli si pose il problema di affrontare, in una

dimensione europea, i temi classici del diritto pubblico, quali la forma di

governo, la contrapposizione tra democrazia di indirizzo e democrazia di

investitura, l’organizzazione e la distribuzione di funzioni e competenze, la

gestione dei servizi e dei beni pubblici e la protezione dei diritti fondamentali.

In particolare, l’autore avvertiva l’esigenza di riflettere in merito alla

costruzione di un diritto pubblico europeo. Si auspicava che il principio della

coesione economico-sociale potesse essere considerato progressivamente

un vero e proprio principio costituzionale europeo. In una sentenza del 2010

si smentisce che il diritto europeo imponga agli stati di privatizzare i servizi

pubblici, si riconosce l’esistenza di un diritto pubblico europeo dell’economia,

e si riconosce ai comuni la possibilità, di seguito ad un referendum, di rifarsi

al diritto comunitario che prevede la gestione pubblica e diretta dei servizi di

interesse generale. Il diritto pubblico europeo dell’economia prevede che la

gestione e l’erogazione dei servizi pubblici essenziali possano costituire un

intenso collegamento con i diritti fondamentali, quale fattore di coesione

sociale e territoriale. Lucarelli è adesso assessore ai beni comuni del comune

di Napoli, l’unica città attualmente ad avere attualmente un tale assessorato.

Nelle varie tappe del suo percorso sui beni comuni egli si concentra

particolarmente sul bene comune per eccellenza: l’acqua. Il principale atto

legislativo adottato dall’Unione Europea in materia di disciplina delle acque

afferma che l’acqua non è un prodotto commerciale al pari degli altri bensì un

patrimonio che va protetto, difeso e trattato come tale. Il Laboratorio di Napoli

per i beni comuni attraverso le assemblee del popolo e le consulte tematiche

coinvolgono la cittadinanza attiva a processi decisionali imponendo

all’amministrazione trasparenza e informazione. Il 26 ottobre del 2011 il

Consiglio Comunale di Napoli ha votato affinché l’acqua di Napoli passasse

dalla gestione privata alla gestione pubblica e Lucarelli è passato dalla teoria

all’azione politica con una rivoluzionaria battaglia in campo. Lucarelli infatti è

stato uno degli ispiratori delle tre domande del referendum abrogativo del

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Publisher
A.A. 2014-2015
5 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-FIL/04 Estetica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher venera19 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Aqueci Francesco.