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Errori
Tra il concetto (teorico) e la variabile (empirica) c’è uno scarto, un errore di misurazione.
L’errore ha una componente sistematica e una accidentale. Quindi il valore osservato è la somma di tre parti: valore vero (concetto) + errore sistematico + valore
accidentale
L’errore sistematico è un errore costante: si presenta in tutte le rilevazioni, il suo valore medio sul totale dei casi osservati non è pari a zero. Si verifica quando si
sovrastima o sottostima sistematicamente il valore vero.
L’errore accidentale è un errore variabile: varia in tutte le rilevazioni (su uno stesso individuo o su gruppi diversi), sono oscillazioni che tendono ad una media pari a
zero.
Ci sono errori:
di selezione: faccio un intervista telefonica e lascio fuori chi non ha il telefono
• di osservazione: l’intervistatore condiziona l’intervistato.
• nel trattamento dei dati: errori di codifica, trascrizione.
•
La validità
Viene studiata dalla docimologia che è la scienza che ha per oggetto lo studio sistematico degli esami, dei sistemi di votazione, del comportamento degli esaminatori
e degli esaminati (De Lansheere, 1971). Soprattutto all'inizio il suo scopo era di limitare arbitrarietà e soggettività dell'esaminatore.
Termine coniato da Pieron (anni ‘30). Nella sua indagine 6 gruppi di esaminatori, ciascuno di 5 insegnanti, correggevano 100 elaborati scritti utilizzando una scala in
ventesimi.
Risultati: le prove ricevevano voti diversi, lo scarto tra voti era alto, usate gamme diverse di voti, le graduatorie non concordavano; ciascun correttore valutava solo
certe caratteristiche delle prove e si interpretava in modo personale la scala.
La procedura di acquisizione dei dati dovrebbe prevedere più fasi, che scandiscono e separano stimolazione/registrazione/misurazione/giudizio, per ridurre i problemi
di soggettività nella misurazione.
Problemi di cui essere consapevoli:
1. L’influenza delle esperienze precedenti: la mia percezione della persona che ho davanti, la mia passata esperienza con lui/lei influenza la mia valutazione
accademica.
Effetto alone: la valutazione che viene data in un ambito influenza anche un altro, non necessariamente connesso. Ad esempio: un soggetto che risulta
• più attrattivo, ben vestito, ordinato, porta a pensare che sia bravo in altri campi. Il primo che ha fatto ricerca su questo effetto è Thorndike negli anni '20
che chiede a degli ufficiali di valutare i soldati in termini di caratteristiche fisiche e poi intellettive e vede che c'è una relazione tra le due valutazioni. Un
esperimento pi recente è quello di Landy e Sigall (1974) sulla valutazione nelle attività accademiche: danno dei temi a studenti di sesso maschile divisi in
3 gruppi: il primo riceve solo i temi, il secondo i temi con allegata la foto di ragazza bella e l'ultimo i temi con una foto di una ragazza meno bella. Risulta
che alle persone attraenti viene dato il beneficio del dubbio nel caso di prestazioni al di sotto dello standard.
Effetto stereotipo: il primo voto condizioni quelli successivi. Tomasetto studia gli effetti del gender su l'atteggiamento nel confronti dell'apprendimento delle
• materie scientifiche. Lo studio è stato fatto in particolare sul comportamento dei genitori. A parità di competenze i maschi sono percepiti come più bravi,
dotati, le bambine si impegnano ma non sono portate; le bambine più vulnerabili alla minaccia dello stereotipo.
Per Tomasetto, gli stereotipi sono credenze socialmente condivise sulle caratteristiche (non importa se positive o negative) di un oggetto o di un gruppo
sociale. Sulla base di uno stereotipo, le persone possono ritenere che i membri di un certo gruppo sociale, per il solo fatto di appartenere a quel gruppo,
possiedano alcune caratteristiche che li accomunano e che li differenziano dai membri di altri gruppi. La funzione di base degli stereotipi è quella di
economizzare risorse cognitive, permettendo alle persone di formarsi aspettative condivise sul mondo sociale. Gli stereotipi negativi sui gruppi
svantaggiati costituiscono però il fondamento cognitivo sul quale si basano pregiudizi e comportamenti discriminatori.
Ricerca università di Yale fatta da MossRacusin: costruiscono un curriculum buono ma non eccelso, viene sottoposto a 127 docenti che devono valutare
la richiesta di assunzione di uno studente/studentessa.
Le donne vengono valutate come meno preparate, viene proposto uno stipendio più basso, anche da parte delle docenti donne.
Effetto Pigmalione: una profezia che si autodetermina. Rosenthal, uno psicologo sociale dell’Università di Harvard somministra a 650 allievi dei test
• d’intelligenza. Ai docenti vengono consegnati i risultati fasulli, insieme alle previsioni di successo, relative al 20% degli alunni. Le aspettative dei docenti
influenzano il successo scolastico infatti alla fine dell’anno scolastico quel 20% evidenzia i progressi ipotizzati.
Nella raccolta dei dati devo separare stimolazione, registrazione, misurazione, cercando di non far agire i miei pregiudizi.
2. Effetti dell’attenzione e della memoria: ho limiti di attenzione e memoria quindi non riesco a stimolare e registrare le risposte con accuratezza.
Attenzione selettiva: focalizzo su uno stimolo importante
• Vigilanza: attenzione distribuita, in parallelo
• Attenzione divisa: quando si devono svolgere più compiti contemporaneamente
•
Quali sono i problemi di stimolazione/registrazione nelle prove tradizionali?
Prove orali:
• problemi di stimolazione: difficile tener conto di tutto quello che succede
◦ problemi di registrazione: affidata alla memoria, non ricordo tutto
◦
Temi:
• problemi di stimolazione: rimane tutto scritto ma devo interpretare
◦ problemi di registrazione: devo leggere i dati
◦
Test:
• problemi di stimolazione: rimane tutto scritto, non c'è interpretazione
◦ problemi di registrazione: è fedele
◦
Devo sempre separare la misurazione dal giudizio: la misurazione è antecedente, è un'acquisizione di informazioni sugli apprendimenti; la valutazione è successiva
e attribuisce di un valore a questi elementi; esprime un giudizio sulle informazioni ricavate.
In questo modo riduco le richieste di attenzione e semplifico il compito di elaborazione.
3. Trovare indicatori significativi: ho limiti nella capacità di trovare indicatori significativi per stabilire se l’altro ha le conoscenze/abilità che vorrei misurare
Una misurazione dovrebbe essere: attendibile, quindi dare risultati costanti, e valida, quindi misura il costrutto che voglio valutare.
L’attendibilità è la riproducibilità del risultato, lo strumento che utilizzo deve produrre gli stessi risultati in prove ripetute. Posso controllarla con la ripetizione delle
misurazioni.
La validità fa riferimento al grado col quale una procedura di traduzione di un concetto in variabile effettivamente rileva il concetto che si intende rilevare. Avere un
controllo su questa è difficile, si potrebbe avere con le rubrica valutative: sono uno strumento di valutazione che descrivono sinteticamente una competenza,
esplicitando le aspettative su prodotti e prestazioni dell’allievo, forniscono una lista punteggi e dei criteri che descrivono le caratteristiche di ogni punteggio.
Dovrebbe essere valida (valutare prestazioni rilevanti) e affidabile (utilizzabile da valutatori diversi)
Capitolo 6: I metodi di controllo
Quando conduciamo un esperimento ci aspettiamo di trovare delle differenze tra le condizioni a causa della variabile indipendente manipolata. Ricerchiamo quindi la
variabilità. Una misura di variazione è la varianza. Nel condurre un esperimento ci aspettiamo che la varianza tra i punteggi del gruppo sperimentale e di controllo sia
alta. È quindi necessario anticipare le variabili confondenti potenziali e per farlo il gruppo sperimentale e di controllo devono essere simili prima dell'introduzione del
trattamento e che siano trattati nello stesso modo durante l'esperimento. Dobbiamo ridurre la varianza d'errore (variabilità casuale entro i gruppi) curando l'affidabilità
delle misure e usare dei disegni corretti.
Accorgimenti per tenere sotto controllo le variabili confondenti:
6.1. Selezione e assegnazione dei soggetti
Prima seleziono (da una popolazione target o accessibile) il campione e poi li assegno alle condizioni sperimentali; la selezione accurata dei soggetti permette il
controllo della validità esterna.
6.1.1. Selezione casuale, stratificata, ad hoc
Campionamento casuale o random selection: permette di assumere che le caratteristiche della popolazione siano distribuite nel campione nella stessa proporzione
che nella popolazione.
Campionamento casuale stratificato: utilizzato quando una variabile è considerata critica, come sesso, zona di provenienza, classi di età.
Campioni non probabilistici: non è possibile avere un campione casuale quindi vengono costruiti ad hoc, come intere classi, gruppi, soggetti disponibili. In questo
caso è opportuno ottenere e riferire dati descrittivi che in una certa misura riducono le minacce alla validità esterna.
6.1.2. Assegnazione casuale, per appaiamento
Quando i soggetti sono stati selezionati devono essere assegnati alle diverse condizioni sperimentali.
Assegnazione casuale: aiuta a ridurre molte minacce alla validità interna attraverso la casualizzazione.
Appaiamento: quando i soggetti sono pochi, i soggetti vengono assegnati casuale ma in coppie.
Disegno entro i soggetti: un unico gruppo di soggetti viene assegnato prima ad una condizione e poi all'altra.
Se nel preparare l'esperimento vengono utilizzare queste tre procedure di controllo:
1. selezione dei soggetti senza pregiudizi, o perlomeno con una definizione scrupolosa delle caratteristiche dei soggetti in campioni ad hoc;
2. assegnazione senza pregiudizi dei soggetti alle varie condizioni;
3. preparazione di un gruppo di controllo appropriato;
allora controlleremo le variabili confondenti maggiori.
6.2. Il controllo sull'ambiente, o setting
Il luogo in cui si svolge una ricerca può essere artificiale, come un laboratorio, o naturale come una classe. La scelta di un ambiente naturale può avvenire per
ragioni di opportunità perché è più facile lo spostamento del ricercatore piuttosto che di un'intera classe. Ma è anche vero che sceglierlo è migliore perché aumenta
la validità esterna visto che i soggetti sono nel loro ambiente.
6.3. Il controllo sulle misure
Gli strumenti utilizzati devono essere validi e affidabili.
6.4. Il controllo sulle reazioni del soggetto e dello sperimentatore
I soggetti dovrebbero ignorare se appartengono al gruppo di controllo o a quello sperimentale in modo che non cambino il proprio comportamento in funzione di ciò
che fanno.
La collaborazione di un assis