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(GHRH)
Gonadotropin-relaising Peptide 10 aa Nucleo arcuato, Sintesi e liberazione di
hormone (GnRH) nucleo LH e FSH
soprachiasmatico
Thyrotropin-rekeasing Peptide 3 aa Parte parvicellulare Sintesi e liberazione di
hormone (TRH) del nucleo TSH e PRL
paraventricolare
Vasoactive intestinal Peptide 28 aa Diffuso nell’ipotalamo, Liberazione di PRL
polypeptide (VIP) amigdala
INIBITORI
Somatotropin release- Peptide 14 aa Area paraventricolare Sintesi e liberazione di
inhibiting hormone GH e TSH
(SRIH)
Dopamina Catecolamina Nucleo arcuato Sintesi e liberazione di
PRL e TSH
I vari peptidi riconoscono R accoppiati alle proteine G e sono secreti dai neuroni ipotalamici in
maniera pulsatile. Alcuni neurormoni riconoscono un unico R, mentre per altri i R sono multipli, per
esempio sono stati clonati 5 diversi sottotipi recettoriali per la somatostatina (SRIH). Alcuni
neurormoni controllano la secrezione di una sola tropina mentre altri controllano la secrezione di
più tropine.
Regolazione neurotrasmettitoriale
NT GH PRL ACTH TSH LH/FSH
Dopamina + - - - + -
Noradrenalina + + + + +
Serotonina + + + + + -
GABA - + - + + -
Acetilcolina + + + +
Istamina + +
AA eccitatori + + +
Oltre a questi (classici), altri peptidi partecipano al controllo della secrezione ipofisaria:
1. Ghrelin (stomaco e nucleo arcuato) + su GH, PRL, ACTH, azione oressigena.
2. Peptidi oppiodi (endorfine) - su ACTH, LH, AVP; + su PRL e GH.
3. Melanocortina, colecistochinina, neuropeptide Y regolazione dell’apporto calorico e
modulazione secrezione LH, PRL e GH.
4. Leptina azione anoressigena
Ipofisi
Costituita per due terzi da una parte anteriore o adenoipofisi e per un terzo da quella posteriore o
neuroipofisi, mentre la pars intermedia è rudimentale. Collocata nella sella turcica; circondata dalla
dura madre e seperata dall’encefalo da un setto durale (diaframma sellare) che è attraversato dal
peduncolo ipofisario e dai vasi. Le pareti laterali sono costituite dai seni cavernosi nei quali
decorrono il III, IV ed il VI paio dei nervi cranici. Il chiasma ottico passa sopra il diaframma,
anteriormente al peduncolo. L’apporto ematico è assicurato dal circolo portale (arterie ipofisarie
superiore ed inferiore, carotide interna, connessi con le vene ipofisarie tramite il peduncolo con il
plesso capillare secondario ipofisario). L’ipofisi posteriore è vascolarizzata da arterie ipofisarie
media ed inferiore. L’adenoipofisi deriva ad estroflessione ectodermica dell’orofaringe (tasca di
Rathke) che migra sino a porsi in contatto con la neuroipofisi. La postipofisi origina da
evaginazione dell’ipotalamo ventrale ed è costituita essenzialmente da terminali assonici della
porzione magnocellulare dei nuclei SO e PV. Funge da deposito per la liberazione di AVP e OT.
Ormoni dell’ipofisi anteriore
Sono ormoni proteici, denominati tropine perché mantengono il trofismo degli organi bersaglio.
Somatotropo (GH)
1. Polipeptide di 191 aa, pm 21 500 D. Presenta elevata omologia con la PRL ed il lattogeno
placentare e viene sintetizzato e secreto dalle cellule somatotrope, che costituiscono circa il
30-50% delle cellule ipofisarie.
2. Funzione promuovere l’accrescimento corporeo. E’ principalmente svolta tramite
l’induzione della sintesi di un fattore di crescita insulino-simile di tipo I (IGF-1) che avviene
per l’80% a livello epatico. IGF-I circola legato ad almeno 6 differenti tipi di proteine di
trasporto che ne aumentano l’emivita in circolo. IGF-I stimola la sintesi proteica,
aumentando la captazione cellulare di AA ed accelerando la trascrizione e la traduzione del
mRNA (processo particolarmente attivo su cartilagini di crescita e masse muscolari). IGF-I
ha effetti simil-insulinici sul ricambio glucidico e lipidico. Il GH ha effetto lipolitico
provocando la liberazione di acidi grassi non esterificati (NEFA). La disponibilità di questa
fonte energetica consente un risparmio di proteine che sono così utilizzabili per il processo
accrescitivo.
3. Regolazione secrezione di GH è pulsatile e regolata in senso stimolatorio da GHRH e dal
ghrelin ed in senso inibitorio dalla somatostatina, che sono a loro volta modulati da fattori
nervosi, metabolici ed ormonali. L’IGF-I esercita feedback negativo diretto e tramite
aumento delle somatostatine (fig 2.3).
Prolattina (PRL)
1. Polipeptide di 198 aa, pm 22 000 D. Secreto da cellule lattotrope che sono raggruppate
nelle regioni laterali del’ipofisi ed aumentano di numero durante l’allattamento (dal 10-25%
al 30-60%).
2. Funzione PRL stimola la lattazione durante il puerperio. Durante la gravidanza, la PRL
concorre con altri ormoni, quali estrogeni, progesterone, lattogeno placentare (hPL) alla
preparazione della ghiandola mammaria per la lattazione. La sua azione si verifica quando,
a parto espletato, cade il livello degli estrogeni circolanti. L’eccesso secretivo di PRL
inibisce la funzione gonadica e l’ovulazione (per cui l’elevazione della PRL durante
l’allattamento riduce la possibilità di un’ulteriore gravidanza).
3. Regolazione inibito da DA ipotalamica (i farmaci antidopaminergici ne aumentano quindi
la secrezione) e glicocorticoidi; stimolato da TRH e VIP (+ estrogeni ed oppiacei).
Secrezione pulsatile: aumenta durante il sonno con picco prime ore del mattino (fig 2.2).
Stimolano secrezione PRL: stress fisici e psichici, ipoglicemia, stimolazione del capezzolo
tramite il riflesso di suzione il cui mediatore finale è la serotonina.
Corticotropina (ACTH)
1. Polipeptide di 39 aa, pm 4 500 D. Derivato dalla proopiomelanocortina (POMC) da cui
deriva anche beta-LPH, beta-endorfina (regolazione del dolore), frammento N-terminale e
nell’animale anche beta-MSH ed alfa-MSH. E’ sintetizzato da cellule corticotrope.
2. Funzione ACTH stimola la steroidogenesi corticosurrenalica ed il trofismo del surrene. In
più stimola l’espansione dei melanofori cutanei e mucosi.
3. Regolazione regolato in senso stimolatorio da CRH ipotalamico ed in minor misura da
AVP. CRH stimola ACTH in maniera pulsatile secondo un ritmo circadiano con nadir alle 24
ore e zenit alle prime ore del mattino. Gli stress attivano la secrezione di CRH sollecitando
la secrezione di ACTH, provocando così la risposta cortisolemica necessaria a fronteggiare
l’evento stressante. L’AVP interviene soprattutto negli stress emorragici ove occorre
garantire anche vasocostrizione e mantenimento del volume circolante (qui interviene
anche beta-endorfina). Il controllo inibitorio è costituito da feedback negativo esercitato dal
cortisolo, distinguibile in un feedback rapido (sensibile alle variazioni di concentrazioni di
cortisolo) e feedback lento (sensibile ai livelli cortisolemici assoluti). Inoltre ACTH presenta
un autofeedback.
Tireotropina (TSH)
1. Ormone glicoproteico con pm di 28 000 D, composto da 2 subunità: alfa e beta codificate
da geni differenti. La subunità alfa è identica a quella di LH, FSH e gonadotropina
corionica. La subunità beta conferisce la specificità funzionale e immunologica. Secreta da
cellule tireotrope, localizzate nella parte anteromediale dell’ipofisi.
2. Funzione sintesi e secrezione ormoni tiroidei e trofismo tiroide.
3. Regolazione pulsatile con ritmo circadiano: zenit tra le 22 e le 2. Stimolata da TRH ed
inibita da somatostatina e da DA. Il meccanismo regolatorio più importante è il feedback
negativo esercitato da ormoni tiroidei.
Gonadotropine (ormone luteinizzante, LH e ormone follicolostimolante, FSH)
1. Ormoni glicoproteici di pm 30 000 D. Composti da alfa e beta subunità (quest’ultima
conferisce la specificità e la bioattività). Secrete da un’unica cellula, mentre solo una
piccola parte secerne singolamente FSH o LH.
2. Funzione regolano la produzione steroidea gonadica e la gametogenesi.
a. Nel maschio l’LH stimola la produzione di testosterone dalle cellule interstiziali
(cellule di Leydig) del testicolo. L’FSH stimola la componente tubulare e la
produzione da parte delle cellule di Sertoli di un proteina di legame per gli androgeni
(ABP) che mantiene elevata localmente la concentrazione di testosterone,
necessaria per la maturazione dei gameti.
b. Nella femmina, l’FSH controlla la maturazione dei follicoli ovarici e con l’LH stimola
la produzione di estrogeni dai follicoli. L’LH stimola la secrezione di estrogeni e di
progesterone ed è responsabile della produzione delle quote androgeniche
ovariche. A metà ciclo un picco secretorio di LH provoca l’ovulazione, cui segue la
formazione del corpo luteo la cui attività è promossa e mantenuta dall’LH.
3. Regolazione in senso stimolatorio GnRH. La sua secrezione pulsatile ultradiana si riflette
in una secrezione pulsatile delle gonadotropine, con picchi ogni 90-120 minuti. Gli estrogeni
esercitano un diverso feedback:
a. Feedback positivo durante la fase follicolare del ciclo: 12-24 ore dopo l’ascesa
estrogenica si verifica un picco gonadotropico che precede l’ovulazione di circa 12
ore. Dopo l’ovulazione l’LH stimola la formazione ed il mantenimento del corpo
luteo, alla cui involuzione successiva segue il sanguinamento mestruale.
b. Feedback negativo esercitato da estrogeni e testosterone, testimoniato
dall’ascesa delle gonadotropine che consegue a insufficienza gonadica e dalla loro
soppressione dopo somministrazione di steroidi sessuali.
Una selettiva inibizione di FSH è esercitata da inibina prodotta dai tubuli seminiferi e dai
follicoli ovarici (ciò spiega aumento di FSH a seguito di lesioni selettive dei tubuli seminiferi
nell’uomo o durante la menopausa nella donna).
Ormoni dell’ipofisi posteriore
La neuroipofisi immagazzina e libera due nonapeptidi prodotti dai neuroni magnocellulari dei nuclei
SO e PV: l’ossitocina (OT) e l’argininvasopressina (AVP). La loro sintesi è associata a quella di
due specifiche proteine di trasporto: neurofisina I che lega OT e neurofisina II che lega AVP. I geni
codificanti per i due ormoni codificano anche per la relativa neurofisina.
1. Ossitocina coinvolta in meccanismi del parto e dell’eiezione del latte (R sono presenti
soprattutto a livello muscolatura uterina e cellule mioepiteliali dei dotti mammari). Lo
stiramento di strutture anatomiche correlate (tratto genitale, cervice uterina, capezzolo)
attivano archi riflessi che conducono a un’aumentata secrezione di OT che è potenziata
dagli estrogeni.
2. Vasopressina (AVP o ADH) nota anche come antidiuretico, agisce legandosi a tre tipi di
recettori.
a. R V1 mediano la contrazione della muscolatura liscia vascolare a livello arteriolare
sistemico, del glomerulo e dei vasi retti renali, determinando un