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IL PROCESSO DECISIONALE:

L’attività economica si caratterizza per una serie di decisioni che le

persone che operano nell’azienda sono costantemente chiamate e

prendere con la volontà di raggiungere, attraverso il contemperamento

degli interessi, un obiettivo comune (il quale è condizionate anche da

fattori esterni all’azienda che vanno a influenzare anche le decisioni da

prendere; i fattori esterni all’azienda che ne condizionano funzionamento

e struttura è l’AMBIENTE D’AZIENDAogni cambio ambientale incide

sulle decisioni, x es. cambio di normativa, di tecnologia, di politica, di

società ecc., ad es. l’introduzione di una legge che obbliga guidatori

ciclomotori a indossare il casco crea un mercato favorevole x aziende che

producono caschi; ogni cambio ambientale favorisce delle aziende e ne

sfavorisce altre).

Le decisioni sono soggette anche a un continuo VINCOLO DI

SCARSITA’ DI RISORSE (la scarsità riguarda sia i fattori di produzione

che di consumo, per es. la disponibilità delle notizie è condizionata dalla

capacità del supporto –es. giornale o tv- ma quando il supporto viene

slegato dal contenuto – come sta avvenendo con la digitalizzazione- la

scarsità non riguarda più il numero di notizie disponibili ma l’attenzione

del lettore perché l’offerta si moltiplica e quindi c’è più concorrenza).

Le classi principali di DECISIONI DELL’IMPRESA riguardano:

• Le modalità più opportune per garantire unitarietà

di indirizzo e coerenza delle scelte a fronte della

necessità di contemperamento degli interessi, in un

ambiente in continua evoluzione:

• I confini dell’azienda (es. azienda può decidere

ampliare gamma prodotti offerti o i mercati serviti o

l’azienda stessa)

• La dimensione dell’azienda (es. voglio creare

un’impresa da solo o in società? Se in società può

essere una società di persone –la responsabilità è

illimitata, cioè in caso di disagi tuti i soci ne

risentono; può essere SS cioè società semplice, SAS

cioè accomandita semplice o SNC cioè società a

nome collettivo- o società di capitali – che può

essere una SRL cioè ha responsabilità limitata, SAPA

cioè società accomandita per azioni o SPA cioè

società per azioni-)

• La varietà di attività diverse che l’azienda intende

svolgere (per es. alcune attività può farle all’interno,

altre delegarle all’esterno a terzi; es. casa editrice

può delegare traduzioni ad altre società)

• L’investimento in nuove attività per garantire lo

sviluppo futuro del patrimonio (es. case editrici

stanno passando anche al digitale stare al passo

con i cambiamenti dell’ambiente economico)

• La configurazione del prodotto

• Le modalità più opportune di organizzazione del

lavoro (lo svolgimento dell’attività economica

presuppone il coinvolgimento organizzato e

continuativo di persone che devono operare in

autonomia ma anche in modo coordinato)

• Le modalità di copertura del fabbisogno

finanziario che lo svolgimento dell’attività

economica determina (siccome gli investimenti e i

costi sono sostenuti prima dell’avere i ricavi bisogna

finanziare l’attività economica usando risorse

finanziarie dell’azienda o di terzi).

L’insieme delle decisioni determina una specifica struttura aziendale

che presidia insiemi di processi e operazioni svolti all’interno dei

confini giuridici dell’azienda; questi processi sono di natura:

• PRODUTTIVA (cioè hanno a che far con la

realizzazione fisica del prodotto o servizio)

• DISTRIBUTIVA ( cioè legati alla movimentazione

dei prodotti nelle fasi produttive e dopo dai

magazzini dell’azienda ai diversi canali distributivi);

• COMMERCIALE (correlati alla vendita dei diversi

prodotti in più canali)

• AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA (riguarda i

flussi finanziari e monetari legati allo svolgimento

dell’attività economica, ai tempi di pagamento e alle

condizioni di scambio negoziati coi fornitori e coi

clienti)

• ORGANIZZATIVA (riguarda la gestione delle

persone, delle informazioni e delle infrastrutture che

ne permettono raccolta e condivisione)

• ISTITUZIONALE e LEGALE (che hanno a che fare

con operazioni che modificano i confini dell’azienda

come nel caso di fusioni o acquisizioni).

L’attività economica determina la formazione di patrimonio

osservabile in termini di ricchezza creata, competenza, prestigio, rete

di relazioni e conoscenze e a questo patrimonio si associa l’idea di

valore creato nel tempo.

L’AMBIENTE ECONOMICO (o D’IMPRESA)

L’insieme delle decisioni prese nell’azienda è condizionata anche dalle

caratteristiche e dinamiche dell’ambiente dove l’azienda opera, che è

rappresentato dall’insieme degli attori esterni all’azienda che entrano in

relazione con essa, dal sistema delle normative e degli usi, dalle

tecnologie.

L’azienda è sempre interdipendente rispetto all’ambiente che la circonda e i

cambiamenti nell’ambiente possono favorire alcune imprese e sfavorirne altre.

L‘ambiente d’impresa può essere distinto in AMBIENTE COMPETITIVO e

AMBIENTE ISTITUZIONALE.

• AMBIENTE COMPETITIVO coincide col mercato in cui le aziende

devono competere, ci sono i settori (che sono insieme di aziende che

offrono prodotti o servizi simili, es. settore automobilistico, troviamo la

FIAT e altre aziende italiane che producono e vendono auto) e all’interno

di ogni settore si possono individuare segmenti diversi (es. auto di lusso

o auto per famiglie), poi le imprese devono scegliere in quali mercati

inserirsi (mercati intesi come insieme di negoziazioni relative a volumi

scambiati, i prezzi e le condizioni accessorie cioè per es. i tempi di

consegna), l’esistenza di un mercato (per es. quello delle auto)

presuppone che ci sia uno scambio con continuità e frequenza di auto,

quanto maggiori sono gli scambi e il numero degli attori coinvolti tato più

il mercato è efficiente, mentre alcuni mercati sono imperfetti per es.

quello delle opere d’arte, qui il prezzo può oscillare parecchio da

transazione a transazione). Un mercato può definirsi tale solo se le

negoziazioni si svolgono con continuità e con regole condivise.

I settori quindi possono essere segmentati al loro interno in funzione delle

caratteristiche de sistemi di offerta delle aziende e dei mercati a cui si

rivolgono; il grado di concorrenza tra le imprese dipende dal fatto che

due aziende si rivolgono allo stesso gruppo di clienti.

Le imprese che appartengono a un dato settore intrattengono relazioni

commerciali in più direzioni: con i fornitori (di materie prime, di servizi, di

know how.., con alcuni clienti intermedi canali distributivi diversi, fisici e

digitali) e con i clienti finali. La FILIERA è l’insieme delle imprese che

appartengono a und dato settore, dei loro fornitori, dei distributori

intermedi, dei clienti finali. (es. la filiera editoriale libraria è costituita

dagli autori, traduttori, agenti, editori, tipografi distributori intermedi,

librerie).

Nel definire le proprie strategie di crescita le imprese decidono di

estendere il proprio raggio di attività ino comprendere l’attività tipica di

fornitori o clienti, in questo caso si parla di INTEGRAZIONE VERTICALE

(es. Feltrinelli opera nell’edizione di libri e nella loro vendita attraverso

una catena di librerie e un sito di e-commerce).

In alcuni casi inoltre lo stesso bisogno può essere soddisfatto da aziende

appartenenti a settori diversi e in questo caso i prodotti vengono definiti

prodotti sostitutivi.

Tra le aziende che operano in un dato settore possono instaurarsi rapporti di

concorrenza (quando succede, ci sono più benefici per l’acquirente perché le

aziende fanno a gara a chi offre di più, in termini di quantità, qualità, e a prezzi

sempre più convenienti) e cooperazione (per motivi economici, per es. per

condividere risorse e diminuire rischi, o per motivi non economici, per esempio

per reputazione).

• AMBIENTE ISTITUZIONALE ha a che fare con gli interlocutori

istituzionali dell’azienda, ossia i conferenti di capitale (che

possono essere di rischio come l’imprenditore e i soci, o di prestito

come le banche, cioè coloro che prestano denaro all’azienda per un

periodo di tempo stabilito e a date condizioni, e la loro

remunerazione è data da tassi di interesse e commissioni) e i

prestatori di lavoro (tutti coloro che prestano lavoro all’azienda,

loro prestazione è valutata in termini di durata e esclusività e in

cambio si aspettano ricompense, monetarie e non monetarie come

stima, esperienza, apprezzamento, possibilità di crescita

professionale e personale).

Altri interlocutori istituzionali possono essere gli enti PA, i sindacati,

l’opinione pubblica, lo Stato (si aspetta che le imprese rispettino le norme

e paghino tributi; inoltre le aziende sempre più devono prendere

posizione rispetto a una serie di istanze, come la difesa dell’ambiente, lo

sviluppo del territorio in cui sono inserite, solidarietà ecc.)

IL POSIZIONAMENTO DELL’AZIENDA

L’insieme delle scelte fatte dall’azienda rispetto al suo ambiente competitivo e

istituzionale definisce il suo posizionamento che in particolare risulta dalle risposte

date a 5 macro domande:

Dove competere?

Cosa offrire?

Quali attori istituzionali coinvolgere?

Cosa offrire agli attori istituzionali?

Con quale struttura?

1)DOVE COMPETERE?

L’azienda deve scegliere in che mercato inserirsi, e per farlo deve comprendere i

fattori critici di successo (key success factors) cioè le ragioni profonde che portano

un consumatore a scegliere l’offerta di un’azienda rispetto a quella dei concorrenti;

esempi di fattori critici di successo sono:

-LA FUNZIONALITA’ TECNICA= soprattutto per quanto riguarda la

scelta di beni durevoli, clienti si aspettano che il prodotto abbia il

livello tecnico contrattato e che duri a lungo senza causare problemi;

-IL BASSO COSTO= d’acquisto e d’uso, il prodotto deve avere un

costo basso sia diretto (costo dei complementi, dei consumi, della

manutenzione) sia indiretto (costi di installazione, tempi e costi

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Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
18 pagine
7 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher AkiraMoon di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia delle imprese editoriali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano o del prof Preite Daniela.